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Francia, via libera dei saggi alla riforma delle pensioni. Respinta richiesta referendum

(Teleborsa) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, promulgherà la riforma delle pensioni entro 48 ore. Il Consiglio costituzionale francese ha, infatti, dato il via libera alle norme essenziali della riforma respingendo la richiesta di 250 parlamentari dell’opposizione francese di indire un referendum di iniziativa condivisa, in particolare sull’articolo più contestato che aumenta l’età pensionabile da 62 a 64 anni. “Il Consiglio costituzionale – scrive la premier francese Elisabeth Borne in un tweet – ha ritenuto la riforma conforme alla nostra costituzione. Il testo di legge giunge alla fine del suo processo democratico. Stasera non ci sono né vincitori né vinti”.

La decisione del Consiglio costituzionale che ha convalidato gran parte della riforma delle pensioni ha scatenato una protesta che si sta organizzando in tutta la Francia con cori, fumogeni, slogan di protesta contro Macron e contro il governo. A Parigi, sono in corso degli scontri: un primo corteo è partito dall’Hotel de Ville, la sede del Comune dove si erano radunati i manifestanti dopo l’ok del Consiglio costituzionale a gran parte della riforma delle pensioni, diretto a place de la Concorde. Dopo qualche decina di metri sulla rue de Rivoli, prime vetrine spaccate, lanci di sassi e cariche della polizia. Alcuni giovani mascherati di nero hanno dato alle fiamme un intero parcheggio di decine di biciclette elettriche a noleggio con la conseguente esplosione delle batterie.

I sindacati francesi, uniti contro la riforma delle pensioni, si appellano a Macron affinché non promulghi la contestata legge. La neo-segretaria della Cgt, Sophie Binet ha riferito che le parti sociali non accetteranno riunioni con l’esecutivo prima del primo maggio. I sindacati francesi hanno chiesto ai lavoratori in lotta una “mobilitazione eccezionale” per il prossimo primo maggio, Festa del Lavoro.

Dopo il via libera dei saggi francesi alla riforma delle pensioni, il leader radicale di gauche, Jean-Luc Mélenchon, ha condannato una decisione che mostra un Consiglio costituzionale “più attento ai bisogni della monarchia presidenziale che a quelli del popolo sovrano. La lotta continua, – ha detto – dobbiamo raccogliere le forze”.

“Se la decisione del Consiglio costituzionale chiude la sequenza istituzionale, la sorte politica della riforma delle pensioni non è decisa – è il commento di Marine Le Pen –. Il popolo ha sempre l’ultima parola, spetterà al popolo preparare l’alternativa che tornerà su questa riforma inutile e ingiusta”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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