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Rapporto GIMBE: Il Servizio Sanitario Nazionale è al capolinea

(Teleborsa) – Oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, è stato presentato, dalla Fondazione GIMBE, il 6° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale. Così come sottolineato dal presidente Nino Cartabellotta emerge un quadro preoccupante. “I princìpi fondanti del SSN, universalità, uguaglianza, equità sono stati traditi. Oggi sono ben altre le parole chiave che definiscono un SSN ormai al capolinea e condizionano la vita quotidiana delle persone, in particolare delle fasce socio-economiche meno abbienti: interminabili tempi di attesa, affollamento dei pronto soccorso, impossibilità di trovare un medico o un pediatra di famiglia vicino casa, inaccettabili diseguaglianze regionali e locali sino alla migrazione sanitaria, aumento della spesa privata sino all’impoverimento delle famiglie e alla rinuncia alle cure“.

“Ecco perchè a quasi 45 anni dalla legge istitutiva del SSN la Fondazione GIMBE invoca un patto sociale e politico che, prescindendo da ideologie partitiche e avvicendamenti di Governi, rilanci quel modello di sanità pubblica, equa e universalistica, pilastro della nostra democrazia, conquista sociale irrinunciabile e grande leva per lo sviluppo economico del Paese. Il preoccupante “stato di salute” del SSN impone una profonda riflessione politica”, conclude Cartabellotta.

I dati del 6° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale

Il fabbisogno sanitario nazionale dal 2010 al 2023 è aumentato complessivamente di 23,3 miliardi di euro, in media 1,94 miliardi per anno, ma con trend molti diversi tra il periodo pre-pandemico (2010-2019), pandemico (2020-2022) e post-pandemico (2023), su cui “è opportuno rifare chiarezza – ha chiosato Cartabellotta – per documentare che tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni hanno tagliato e/o non investito adeguatamente in sanità”.

La spesa sanitaria totale per il 2022 è pari a € 171.867 milioni di cui 130.364 milioni di euro di spesa pubblica (75,9%), 36.835 milioni di spesa out-of-pocket (21,4%), ovvero a carico delle famiglie e 4.668 milioni di spesa intermediata da fondi sanitari e assicurazioni (2,7%). La spesa sanitaria pubblica del nostro Paese nel 2022 si attesta al 6,8% del PIL, sotto di 0,3 punti percentuali sia rispetto alla media OCSE (7,1%) che alla media europea (7,1%). Il gap con la media dei paesi europei dell’area OCSE è di 873 dollari pro-capite (873 dollari, pari a 829 euro) che, tenendo conto di una popolazione residente ISTAT al 1° gennaio 2023 di oltre 58,8 milioni di abitanti, per l’anno 2022 corrisponde ad un gap di quasi 51,4 miliardi di dollari, pari a 48,8 miliardi di euro.

“Se è certo che la Missione Salute del PNRR rappresenta una grande opportunità per potenziare il SSN – ha sottolineato Cartabellotta – la sua attuazione deve essere sostenuta da azioni politiche. La Fondazione GIMBE ha da sempre ribadito che, se da un lato non esiste un piano occulto di smantellamento e privatizzazione del SSN, dall’altro manca un esplicito programma politico per il suo potenziamento. Al fine di orientare le decisioni politiche, il Rapporto contiene il Piano di rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato all’attuazione di riforme e innovazioni di rottura per il rilancio definitivo di un pilastro fondante della nostra democrazia”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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