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Riforma Patto Stabilità, da Berlino a Parigi: le posizioni

(Teleborsa) – Sulla revisione delle regole del Patto di stabilità e di crescita “l’obiettivo della nostra proposta è avere traiettorie graduali ma più efficaci sulla riduzione del debito e al tempo stesso essere in grado di incoraggiare gli investimenti pubblici, specialmente sulle nostre priorità comuni. Queste due esigenze dovrebbero procedere di pari passo”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, che giungendo all’Ecofin ha espresso apprezzamento per “le valutazioni molto positive del Fondo monetario internazionale sulle nostre proposte”. “Speriamo di avere oggi” discussioni costruttive e “sappiamo che il tempo non è illimitato” e che per avere nuove regole per il prossimo ciclo di bilancio “ci serve un accordo nei prossimi mesi”, ha aggiunto.

Quel che è certo è che la Germania farà valere la sua posizione, in particolare, insistendo con la richiesta di regole automatiche e generalizzate sulla riduzione del debito-PIL, nella revisione del Patto di stabilità e di crescita.Anzi, forte della lettera inviata ieri da 11 ministri delle finanze dell’area euro, il tedesco Christian Lindner rivendica di non essere solo su queste posizioni. “Ci sono molti più Paesi di questi 11 che condividono la nostra posizione e che vogliono lavorare nella stessa direzione”.

Per quanto riguarda la Francia ha una posizione nettamente contraria a regole automatiche e uniformi, uguali per tutti, da imporre per le politiche di bilancio degli Stati membri, perché hanno già dimostrato di non funzionare e di avere effetti disastrosi, ha detto il ministro dell’Economia e Finanza francese Bruno Le Maire, parlando ai giornalisti al suo arrivo all’Ecofin oggi a Lussemburgo, che ha in agenda proprio la discussione sulla proposta di riforma del Patto di stabilità, presentata dalla Commissione europea in aprile. “Vogliamo ora entrare nel vivo della questione, nel cuore della discussione. Vogliamo raggiungere un accordo sul Patto di stabilità e di crescita sotto la Presidenza spagnola” di turno del Consiglio Ue, nel secondo semestre di quest’anno. “Io preferisco sempre vedere cosa ci unisce tra europei, piuttosto che cosa ci divide. Ci sono molte cose che ci uniscono: penso che i principi fondamentali che sono stati fissati dalla Commissione riuniscano una grandissima maggioranza di Stati europei”, ha osservato il ministro francese.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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