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Superbonus 110%, Giorgetti: nessuna proroga nelle forme finora conosciute

(Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che non sono in programma nuove proroghe del Superbonus al 110%. Nel corso di un question time alla Camera Giorgetti ha dichiarato infatti che “non è intenzione del governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute”. “In merito all’impatto macroeconomico positivo dell’agevolazione in esame – ha aggiunto Giorgetti rispondendo ad un quesito del M5S – occorre precisare che se anche diverse istituzioni, associazioni e centri di ricerca hanno concordato sul carattere espansivo del Superbonus e delle altre misure di incentivazione edilizia, gli stessi studi hanno sottolineato come le valutazioni di impatto di tali misure siano soggette ad un ampio margine di incertezza. Ciò è confermato dalla significativa variabilità dei risultati prodotti”.

“Inoltre – ha proseguito –, non può tralasciarsi che l’eventuale contributo positivo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il loro finanziamento. Come ogni politica pubblica essa deve essere sottoposta a una rigorosa analisi costi-benefici”. Giorgetti ha quindi citato la Banca d’Italia, secondo cui l’effetto espansivo, “verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche”. “A questo bisogna aggiungere che i maggiori investimenti per abitazioni hanno, nella migliore delle ipotesi, sostituito e, nella peggiore, spiazzato, alcune delle spese che si sarebbero comunque realizzate, anche in assenza del Superbonus, tramite l’aumento dei prezzi nel settore”, ha concluso.

“Se da una parte la stima dell’impatto macroeconomico del Superbonus 110 è incerta, dall’altra parte, la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def. Valga un dato per tutti: misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3 per cento del patrimonio immobiliare esistente. Prime, seconde, terze case, al mare, ai monti, di ricchi e di poveri e anche 6 castelli”.

“Il mercato di acquisto dei crediti è ripartito grazie all’impegno del governo e alle certificazioni della natura di tali crediti e proprio per questo sono allo studio dell’esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza”, ha infine voluto sottolineare Giorgetti.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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