1 Febbraio 2024

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    Fitch: volumi di merci dei porti EMEA vengono ridistribuiti dopo crisi Mar Rosso

    (Teleborsa) – La riduzione delle spedizioni attraverso il Mar Rosso e le rotte alternative intorno all’Africa a seguito degli attacchi alle navi commerciali hanno portato alla ridistribuzione dei volumi dai porti dell’area colpita ai terminal negli Emirati Arabi Uniti e in Africa. Lo afferma Fitch Ratings in un report sul tema, spiegando che gli operatori più grandi e con portafogli geograficamente diversificati sono meno colpiti rispetto agli operatori regionali mono-asset, che potrebbero subire perdite di volume a causa della riduzione dei servizi provocata delle interruzioni.Le deviazioni e la diminuzione della capacità di trasporto marittimo tra l’Europa e l’Estremo Oriente stanno portando a perdite di volumi per i porti sulla costa del Mar Rosso e vicino al Canale di Suez, e creando congestioni nei terminal lungo le rotte alternative. Particolarmente colpiti sono i volumi di trasbordo degli operatori portuali in Egitto, Arabia Saudita e Turchia, mentre le spedizioni origin and destination (O&D) sono più stabili.”L’entità delle interruzioni delle spedizioni è inferiore e più localizzata rispetto a quella osservata durante la pandemia, quando le congestioni portuali erano diffuse a livello globale, mentre la domanda di merci era molto elevata – si legge nel rapporto – Riteniamo che le interruzioni saranno temporanee, poiché l’importanza della rotta commerciale del Mar Rosso è riconosciuta a livello globale e una coalizione guidata dagli Stati Uniti sta cercando di stabilire un transito sicuro per le navi commerciali nell’area. Tuttavia, un periodo di interruzioni prolungate, che non è il nostro caso di base, potrebbe portare a maggiori pressioni sulla catena di approvvigionamento e a conseguenze operative più gravi. Ciò potrebbe richiedere aggiustamenti da parte degli operatori portuali, compresi cambiamenti nelle spese in conto capitale, a seconda della posizione”.(Foto: CHUTTERSNAP on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    F1, Lewis Hamilton in Ferrari dalla stagione 2025

    (Teleborsa) – Ferrari ha annunciato che Lewis Hamilton entrerà a far parte del team Scuderia Ferrari dalla stagione 2025, con un contratto pluriennale.Il sette volte campione del mondo di Formula Uno ha lasciato la Mercedes dopo 11 anni. Arriverà in rosso quando avrà 40 anni per sostituire il pilota spagnolo Carlos Sainz.(Foto: Hanson Lu on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Stellantis, immatricolazioni crescono grazie a Peugeot. Male Fiat

    (Teleborsa) – Il gruppo italo-francese Stellantis ha chiuso il mese di gennaio 2024 con immatricolazioni di auto in Italia in aumento di circa il 13%, con una quota di mercato vicina al 35%. Le performance a livello di singoli marchi sono state però diverse tra loro, come emerge dalle elaborazioni di Dataforce sui dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nell’intero mercato sono state targate 142.406 automobili nuove (13.729 in più rispetto allo stesso mese del 2023, con una crescita del 10,67%).Fiat ha targato 16.087 automobili, in calo dell’11,05% rispetto alle 18.085 del gennaio 2023. Mantiene però saldamente il comando della classifica nonostante lo scorso dicembre avesse addirittura perso la leadership sul mercato italiano, sorpassata, anche se di poche unità, da Volkswagen. Il colosso di Wolfsburg, a gennaio è scivolato al quarto posto, con un risultato più negativo di quello di Fiat: -14,64%. Nella piazza d’onore del podio è salita la sempre più sorprendente Dacia, che ha fatto segnare un incremento del 19,1%. A brevissima distanza (10.091 targhe contro le 10.326 di Dacia) si è posizionata Toyota (+9,52%). Se la performance di Fiat non è esaltante, Stellantis si consola con i più che buoni risultati di Peugeot (quinta, con un eccellente +58,72%), Jeep (sesta, +10,87%) e Citroen (settima, +39,91%). Molto bene anche Opel (dodicesima, +52,56%, però con tante km zero), bene Lancia (quindicesima, +9,3%, anch’essa molto sbilanciata sulle auto-immatricolazioni, in attesa del lancio ormai prossimo della nuova Ypsilon). Anche Alfa Romeo, con 1.938 nuove targhe (+8,39%) prosegue la sua ripresa.Tra i risultati negativi, Dataforce segnala Ford (nona, -3,92%), Renault (undicesima, -14,31%) e Mercedes, un po’ nelle retrovie (-30,14%). Tra le performance migliori, Audi (ottava, +41,58%), BMW (decima (+40%), Nissan (+59,5%), Suzuki (+43,93%), MG e DR con un volume di immatricolazioni raddoppiato rispetto al gennaio precedente. LEGGI TUTTO

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    Inflazione, Lane: non deve stare nè sopra nè sotto target

    (Teleborsa) – Alla BCE pochi anni fa è stata decisa una revisione alla strategia con cui è stato ridefinito l’obiettivo di inflazione al “2% simmetrico” e “guardiamo con la stessa attenzione al rischio che finisca sotto” questa soglia, come a quello (attuale) che stia sopra. Lo ha affermato il capo economista della Banca Centrale Europea, Philip Lane intervenendo all’Istituto Einaudi per l’economia e la finanza a Roma, rispondendo a una domanda sul recente parere del capo economista del FMI, secondo cui la Bce dovrebbe focalizzarsi maggiormente sul rischio di danneggiare troppo l’economia. “Sì – ha aggiunto Lane – dobbiamo fare in modo” che il calo dell’inflazione al target avvenga in maniera “sostenibile”.Secondo le ultime stime formulate dai tecnici della Bce, che risalgono a metà dicembre, l’inflazione media nell’area euro “è prevista all livello obiettivo attorno al 2025 e 2026”. Posto che resta da verificare quanto della stretta monetaria già operata dalla Bce debba ancora trasmettersi all’economia reale, l’attesa dell’istituzione è che questo si completi quest’anno e che “non ci sarà un ulteriore inasprimento monetario nel 2025”.Quanto agli attacchi dei guerriglieri Houthi alle navi nel Mar Rosso “hanno causato un drastico calo del traffico marittimo nel Canale di Suez, e uno speculare aumento della rotta che doppia il Capo di Buona Speranza, hanno fatto salire i costi di trasporto, ma finora l’impatto su prezzi al consumo nell’area euro e sul petrolio è stato limitato”, ha detto Lane. LEGGI TUTTO

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    MEF, a gennaio fabbisogno di 5,5 miliardi. Salgono interessi su titoli di Stato

    (Teleborsa) – Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha comunicato che nel mese di gennaio 2024 il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 5.500 milioni di euro. Nel mese di gennaio 2023 si era chiuso con un fabbisogno di 7.086 milioni.Nel confronto con il corrispondente mese del 2023, sul saldo del fabbisogno hanno inciso l’aumento degli incassi fiscali e dei trasferimenti da parte della UE. Sul fronte dei pagamenti, il Tesoro evidenzia una maggiore spesa previdenziale legata alla rivalutazione delle pensioni e maggiori esigenze delle Amministrazioni territoriali.La spesa relativa agli interessi sui titoli di Stato è in aumento di circa 650 milioni rispetto al valore dello stesso mese dell’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    E.ON, nel 2023 EBITDA di 9,4 miliardi di euro: superate le previsioni

    (Teleborsa) – E.ON, colosso energetico tedesco, ha chiuso il 2023 con un EBITDA rettificato pari a 9,4 miliardi di euro, superiore rispetto alla previsione precedente di 8,6-8,8 miliardi di euro. In particolare, ha registrato un EBITDA rettificato del segmento Energy Networks pari a 6,6 miliardi di euro (previsione: 6,3-6,5 miliardi di euro) e un EBITDA rettificato per il segmento Customer Solutions pari a 2,8 miliardi di euro (previsione: 2,3-2,5 miliardi di euro).L’utile netto rettificato è di 3,1 miliardi di euro (previsione: 2,7-2,9 miliardi di euro), mentre l’utile per azione rettificato è di 1,18 euro (previsione: 1,03-1,11 euro)”Lo sviluppo positivo dell’EBITDA rettificato e dell’utile netto rettificato dei primi nove mesi del 2023 è continuato nell’ultimo trimestre, superando le previsioni”, si legge in una nota.”Nel segmento Energy Networks, i risultati finanziari sono stati ancora una volta superiori alle aspettative nel quarto trimestre, principalmente a causa degli effetti operativi in quasi tutti i paesi – viene spiegato – Inoltre, nel quarto trimestre hanno avuto effetto gli effetti temporanei positivi in Germania, che verranno restituiti ai clienti negli anni successivi, e gli effetti normativi una tantum in Slovacchia. Nel segmento Customer Solutions, la guidance prevedeva una contingenza contro i possibili effetti negativi (alla fine dell’anno) derivanti da un possibile deterioramento del contesto del mercato energetico, che non si è concretizzato”. LEGGI TUTTO

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    Spindox, accordo di lockup sul 32,58% del capitale

    (Teleborsa) – Spindox, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato dei servizi e dei prodotti ICT (Information & Communication Technology, ha comunicato che i soci significativi Paolo Costa, Giovanni Diadema, Mauro Marengo e Massimo Pellei hanno presentato la proposta di accordo di lockup con la quale si obbligano a: non effettuare, direttamente o indirettamente, operazioni di vendita, atti di disposizione o comunque operazioni che abbiano per oggetto o per effetto l’attribuzione o il trasferimento a terzi (inclusa l’intestazione fiduciaria, la concessione di diritti di opzione, costituzione di pegni o altri vincoli, prestito titoli); on approvare e/o effettuare, direttamente o indirettamente, operazioni su strumenti derivati, che abbiano i medesimi effetti, anche solo economici, delle operazioni sopra richiamate.Gli impegni sono assunti dei soci significativi Paolo Costa, Giovanni Diadema, Mauro Marengo e Massimo Pellei, per un periodo pari a 24 mesi decorrenti dalla data di cessazione degli analoghi impegni assunti nel 2021 nei confronti della società, nonché dell’Euronext Growth Advisor, in occasione dell’ammissione alle negoziazioni, i quali scadranno, cessando quindi di produrre efficacia, in data 7 luglio 2024.Paolo Costa è titolare di 638.200 azioni ordinarie Spindox, corrispondenti al 10,64% del capitale, Giovanni Diadema è titolare di 490.060 azioni ordinarie Spindox, corrispondenti all’8,17% del capitale, Mauro Marengo è titolare di 482.420 azioni ordinarie Spindox, corrispondenti all’8,04% del capitale, Massimo Pellei è titolare di 343.800 azioni ordinarie Spindox, corrispondenti al 5,73% del capitale. LEGGI TUTTO

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    Italia, immatricolazioni auto gennaio +10,6%. Ibride elettriche dominano il mercato

    (Teleborsa) – A gennaio 2024 in Italia sono state immatricolate 141.946 autovetture, a fronte delle 128.329 iscrizioni registrate nello stesso mese dell’anno precedente, pari ad un aumento del 10,61%. Lo comunica il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel consueto aggiornamento mensile.I trasferimenti di proprietà sono stati 459.360, a fronte di 392.248 passaggi registrati a gennaio 2023, con un aumento del 17,11%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 601.306, ha interessato per il 23,61% vetture nuove e per il 76,39% vetture usate.Considerando solo il mercato del nuovo, il modello più venduto è stata la Fiat Panda con 11.077 veicoli, seguita dalla Dacia Sandero con 6.558 e Citroen C3 con 4.541. Completano la top ten: Dodge Avenger, Lancia Ypsilon, Toyota Yaris, Volkswagen T-Roc, Peugeot 2008, Peugeot 208, Dacia Duster.L’analisi del mercato dal punto di vista dei canali di vendita – fa notare Federauto – indica un discreto andamento dei privati (+9,9%), un lieve calo delle società (-0,6%) e una buona performance del noleggio (+18,6%), con le relative quote che si attestano rispettivamente a 61,8%, 12,6% e 25,6%.Sul fronte delle alimentazioni, i dati confermano come le auto ibride elettriche (in aumento del +14,3%) dominano il mercato con una quota circa del 38%, seguite da quelle a benzina (in crescita tendenziale +26,5%) con una rappresentatività al 30,5%. Il Gpl ottiene una crescita del +17,9% (quota 11%), mentre il diesel con un calo mensile del -9% scende al 15,5% di rappresentatività. Purtroppo, sul lato delle auto elettriche e plug-in, la perdita di immatricolazioni è pesante e pari rispettivamente a -13,3% e -33,9%, con una quota complessiva inferiore al 5%. Le immatricolazioni a metano ammontano solo a poco più di 200 pezzi e non sono significative sul totale del mese.Dall’elaborazioni ANFIA emerge invece che nel primo mese dell’anno, Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride occupano rispettivamente la prima, terza e sesta posizione tra le autovetture mild/full hybrid. Tra le PHEV, Jeep Compass è il nono modello più venduto, mentre tra le elettriche Jeep Avenger è prima in classifica, seguita da Fiat 500, in terza posizione, e da Peugeot 208 in sesta.In riferimento al mercato per segmenti, nel mese di gennaio 2024 le autovetture utilitarie e superutilitarie rappresentano il 34,6% del mercato, con volumi in aumento dell’11,9% rispetto a quelli di gennaio 2023; le auto dei segmenti medi hanno una quota del 9,6% nel mese, con un mercato in aumento dell’11,2%; i SUV hanno una quota di mercato pari al 53,4%, in aumento del 9,4%. Nel dettaglio, i SUV piccoli rappresentano il 10,5% del mercato (+40,4% rispetto a gennaio 2023), i SUV compatti il 30,3% (+3,4%), i SUV medi l’8,4% (+3,3%), mentre le vendite di SUV grandi sono il 4,3% del totale (+7,6%). Il 26,5% dei SUV venduti nel mese di gennaio è di un brand del Gruppo Stellantis.Con l’uscita dei dati odierni, UNRAE ha confermato la stima di 1.600.000 immatricolazioni per l’intero 2024, come già indicato nel luglio scorso, pari a circa 34.000 unità in più sul 2023: una leggera crescita del 2,1%, ma un livello ancora lontano dal pre-pandemia (-16,5% vs il 2019).(Foto: @pixel7propix on Unsplash) LEGGI TUTTO