Marzo 2024

Monthly Archives

More stories

  • in

    Borse europee in rialzo nonostante sorpresa negativa della produzione industriale

    (Teleborsa) – Lieve aumento per Piazza Affari, al pari delle principali Borse Europee. Sul fronte macroeconomico, nell’Eurozona a gennaio la produzione industriale ha sorpreso ampiamente al ribasso, con una variazione di -3,2% m/m rispetto a -1,8 atteso e +1,6% precedente. La produzione di beni di investimento è stata quella che ha evidenziato la flessione maggiore (-14,5% m/m); è scesa anche la produzione di beni di consumo, mentre è aumentata quella di energia e beni intermedi.Nel pomeriggio la BCEha reso nota l’esito della revisione dell’assetto operativo per l’implementazione della politica monetaria. In linea con i principi di efficacia, robustezza, flessibilità, efficienza e gestione di un’economia aperta, la BCE ha deciso che il tasso sui depositi resterà il tasso target, attorno al quale si dovranno muovere i tassi di mercato, e che l’Eurosistema fornirà liquidità attraverso un’ampia gamma di strumenti, come le aste di rifinanziamento a breve termine e, in un secondo momento altre nuove operazioni di durata più lunga.Nessuna variazione significativa per l’Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,095. L’Oro prosegue gli scambi con guadagno frazionale dello 0,66%. Sessione euforica per il greggio, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che mostra un balzo del 2,29%.Torna a scendere lo spread, attestandosi a +123 punti base, con un calo di 6 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,57%.Tra gli indici di Eurolandia Francoforte è stabile, riportando un moderato -0,02%, guadagno moderato per Londra, che avanza dello 0,31%, e piccoli passi in avanti per Parigi, che segna un incremento marginale dello 0,62%.Lieve aumento per la Borsa Milanese, con il FTSE MIB che sale dello 0,39% a 33.885 punti; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share fa un piccolo salto in avanti dello 0,39%, portandosi a 36.040 punti. Leggermente positivo il FTSE Italia Mid Cap (+0,41%); sulla stessa tendenza, positivo il FTSE Italia Star (+0,74%).Il controvalore degli scambi nella seduta del 13/03/2024 a Piazza Affari è stato pari a 3,11 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,31 miliardi della vigilia; mentre i volumi scambiati sono passati da 1,15 miliardi di azioni della seduta precedente a 1,04 miliardi.Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, denaro su Leonardo, che registra un rialzo del 3,45%. Bilancio decisamente positivo per Azimut, che vanta un progresso del 3,00%. Buona performance per ENI, che cresce dell’1,95%. Giornata moderatamente positiva per Intesa Sanpaolo, che sale di un frazionale +1,3%.Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su ERG, che ha terminato le contrattazioni a -4,93%. Sotto pressione A2A, con un forte ribasso del 2,58%. Soffre STMicroelectronics, che evidenzia una perdita dell’1,94%. Sostanzialmente debole Stellantis, che registra una flessione dell’1,28%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Caltagirone SpA (+3,93%), Lottomatica (+3,90%), MARR (+3,42%) e D’Amico (+2,25%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Alerion Clean Power, che ha terminato le contrattazioni a -6,96%. Preda dei venditori Banca Popolare di Sondrio, con un decremento del 2,67%. Si concentrano le vendite su Intercos, che soffre un calo del 2,35%. Vendite su Carel Industries, che registra un ribasso del 2,03%. LEGGI TUTTO

  • in

    Banche italiane, Scope: tassi su depositi ancora bassi, ma pressione su funding aumenterà

    (Teleborsa) – Il beta dei depositi delle banche italiane, pari al 15,5%, si colloca ben al di sotto della media dell’area euro, continuando la tendenza osservata nel 2023. La deposit attrition rimane tuttavia molto bassa e il repricing è minimo. Il tasso medio sui depositi è stato dell’1,0% a gennaio, 4 punti base in più rispetto al quarto trimestre del 2023. Lo si legge in un report di Scope Rating che si focalizza sui beta dei depositi, ovvero la sensibilità dei tassi sui depositi di una banca alle variazioni dei tassi di interesse di riferimento della BCE (tasso sui depositi presso la banca centrale). La lenta revisione dei prezzi riflette due fattori, secondo l’analisi firmata da Alessandro Boratti, Senior Analyst presso il team Financial Institutions di Scope. In primo luogo, la concorrenza contenuta per i fondi dei clienti a causa dell’abbondante liquidità ancora nel sistema e della bassa pressione sui finanziamenti in un contesto di domanda di credito stagnante. Ciò è particolarmente vero per le più grandi banche commerciali, che sono finanziate principalmente da depositi a basso costo e vischiosi. In secondo luogo, contrariamente alla media dell’area euro, la maggior parte dei depositi della clientela italiana sono depositi a vista, che in genere non sono remunerati. In paesi come Francia e Paesi Bassi, la maggior parte dei fondi dei clienti sono depositi a termine, che offrono rendimenti migliori.Gli sviluppi attuali sono positivi per le banche italiane, che si aspettavano una revisione dei prezzi più rapida sulla base dei dati storici, anche se la dinamica potrebbe cambiare: le pressioni sui finanziamenti sono destinate a intensificarsi man mano che gli istituti di credito italiani rimborsano i restanti 140 miliardi di euro del TLTRO III, in scadenza entro la fine dell’anno. Le consistenze delle TLTRO sono maggiori della liquidità in eccesso depositata presso la BCE per diverse banche italiane, principalmente piccole, il che significa che dovranno finanziare i rimborsi tramite emissione wholesale, cartolarizzazione o riducendo i loro bilanci. “In questo contesto prevediamo che la concorrenza per i depositi dei clienti si intensificherà”, viene sottolineato.Le banche continuano inoltre a fronteggiare la concorrenza del governo italiano, che negli ultimi 12 mesi ha emesso oltre 60 miliardi di euro di obbligazioni destinate agli investitori al dettaglio. I BTP retail (BTP Italia/Valore) sono un prodotto di risparmio consolidato in Italia e i clienti attenti al rendimento continuano a spostare i propri soldi per trarre vantaggio da rendimenti migliori. Mentre la BCE accelera la sua stretta quantitativa e riduce gradualmente il suo bilancio, “è probabile che il governo italiano si rivolga sempre più alle famiglie nazionali con investimenti al dettaglio”, afferma Scope.Non va dimenticato che i collocamenti di BTP al dettaglio sono correlati negativamente con i depositi bancari: ogni grande collocamento al dettaglio di titoli di Stato ha coinciso con un calo significativo dei depositi al dettaglio nel 2023.Scope rimane ottimista sulla capacità delle banche italiane di mantenere solide posizioni di finanziamento e liquidità nei prossimi trimestri. I fondamentali finanziari del settore rimangono resilienti, con un ROE a due cifre, bilanci puliti e coefficienti patrimoniali ben al di sopra dei requisiti normativi. LEGGI TUTTO

  • in

    Wall Street mista, Nasdaq in calo appesantito dalle megacap

    (Teleborsa) – Seduta mista a Wall Street, dove il Nasdaq mostra l’andamento peggiore a causa dei cali di alcuni titoli megacap come Nvidia, Apple e Tesla. Dopo i guadagni di ieri, in una seduta in cui gli investitori si sono velocemente lasciati alle spalle il dato di inflazione statunitense poco incoraggiante, gli analisti si interrogano se il recente rally sia sostenibile: l’S&P 500 è salito in 16 delle ultime 19 settimane tra l’entusiasmo per i risultati aziendali, la spinta dell’intelligenza artificiale e la forza dell’economia.Si inizia a discutere anche della prossima riunione della banca centrale statunitense, con i funzionari della Federal Reserve che si riuniranno il 19 e 20 marzo, in un appuntamento in cui non sono attesi interventi sui tassi, ma nel quale gli investitori analizzeranno le previsioni trimestrali sui tassi del Federal Open Market Committee.Sul fronte macroeconomico, le richieste di mutui settimanali sono risultate ancora in aumento, mentre le scorte petrolio settimanali sono scese di 1,5 milioni di barili.Tra le società che hanno pubblicato la trimestrale prima dell’apertura del mercato, Petco ha chiuso il 2023 in perdita e annunciato le dimissioni del CEO, mentre Dollar Tree ha registrato un trimestrale in perdita e comunicato che chiuderà quasi 1.000 negozi.Guardando ai principali indici, il Dow Jones sale dello 0,39% a 39.158 punti, proseguendo la serie positiva iniziata lunedì scorso, mentre, al contrario, giornata senza infamia e senza lode per l’S&P-500, che rimane a 5.168 punti. In rosso il Nasdaq 100 (-0,85%); come pure, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,25%.Apprezzabile rialzo nell’S&P 500 per i comparti energia (+1,51%), materiali (+1,23%) e utilities (+0,90%). Il settore informatica, con il suo -1,44%, si attesta come peggiore del mercato.Tra i protagonisti del Dow Jones, 3M (+4,05%), Home Depot (+1,95%), Nike (+1,71%) e Caterpillar (+1,69%).I più forti ribassi, invece, si verificano su McDonald’s, che continua la seduta con -3,39%. In rosso Intel, che evidenzia un deciso ribasso del 3,32%. Discesa modesta per Apple, che cede un piccolo -1,26%. Pensosa Merck, con un calo frazionale dello 0,56%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano PDD Holdings (+3,88%), Paypal (+3,88%), Alphabet (+1,54%) e Sirius XM Radio (+1,46%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Dollar Tree, che ottiene -14,75%. Tonfo di Marvell Technology, che mostra una caduta del 4,15%. Lettera su Micron Technology, che registra un importante calo del 4,02%. Scende Advanced Micro Devices, con un ribasso del 3,85%. LEGGI TUTTO

  • in

    Da Ponte Stretto a taxi: cosa ha detto Salvini

    (Teleborsa) – “La società Stretto di Messina ha consegnato nei giorni scorsi ai presidenti delle due Camere e quindi sono a disponibili a chiunque in quest’Aula, la relazione di aggiornamento relativo al progetto del Ponte sullo Stretto e la relativa documentazione di corredo approvata dal cda”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini, nel corso del Question time rispondendo a un’interrogazione sul Ponte di Messina. “Tutti i parlamentari – ha aggiunto – potranno liberamente addentrarsi in questa documentazione, riga per riga, metro per metro”.Botta e risposta tra il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini e il deputato di Allenza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, sul Ponte di Messina. Nella replica a un’interrogazione al ministro sulle obbligazioni contrattuali poste a carico della società Stretto di Messina nel caso di aumento dei costi e di ritardi nell’esecuzione del Ponte sullo Stretto, Bonelli ha imputato al ministro una fretta eccessiva nella realizzazione dell’opera. “Lei è spregiudicato Signor ministro – ha detto Bonelli -. Lei deve fermarsi a ragionare per il bene degli italiani”. In sede di risposta a una successiva interrogazione, Salvini ha voluto replicare a Bonelli, scatenando le proteste della sinistra perché i regolamenti non lo consentono. “Qualcuno lascia presupporre che il Governo costruisca un ponte destinato a crollare – ha detto Salvini -. È semplicemente folle. Oggi il campo largo è nervoso”.sui taxi – “Spero e conto – e stiamo lavorando per questo da mesi – che questo Governo con la collaborazione di tutti riesca a trovare una soluzione equilibrata nell’interesse dell’utente innanzitutto, dei tassisti e degli ncc che non devono essere visti come conflittuali ma devono poter crescere in maniera armonica”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Matteo Salvini, al question time rispondendo a un’interrogazione sulla riforma complessiva del comparto della mobilità non di linea. “L’istituzione del registro – ha aggiunto – è il punto di partenza imprescindibile, solo così i comuni potranno verificare l’offerta dei servizi” LEGGI TUTTO

  • in

    Bankitalia: rischi per settore finanziario da esternalizzazione tecnologia

    (Teleborsa) – “L’importanza cruciale della tecnologia per l’industria finanziaria e per l’ecosistema dei pagamenti è uno dei tratti distintivi delle economie moderne. In questo contesto, le strategie di esternalizzazione e in generale il ricorso a fornitori terzi hanno permesso alle aziende, soprattutto a quelle di minori dimensioni e dotate di limitate risorse, di stare al passo con l’innovazione che ha caratterizzato il settore negli ultimi 20 anni”. Lo si legge nello studio “I fornitori di tecnologia nel sistema dei pagamenti: evoluzione di mercato e quadro normativo”, pubblicato oggi dalla Banca d’Italia.”Tali processi però si accompagnano a un aumento di una serie di rischi (operativo, cyber, di concentrazione, reputazionale, strategico), che, quando servizi e funzioni sono trasferiti da settori regolati verso soggetti terzi esterni a tale perimetro, possono sfuggire dal campo visivo delle autorità”, viene sottolineato.Secondo i ricercatori, “questo è il fondamento, insieme all’affermarsi nel sistema finanziario e dei pagamenti di prodotti sempre più innovativi e digitalizzati, che ha giustificato la crescente attenzione e azione dei regolatori a tutti i livelli, da quello internazionale a quello nazionale”.Secondo lo studio, la tematica del rischio di terze parti è trasversale ai diversi ambiti del settore finanziario ed è resa più rilevante dalla sempre più fitta rete di interdipendenze tra soggetti – finanziari e non – che travalicano le giurisdizioni nazionali e modificano le abitudini economiche e sociali dei consumatori.”La mitigazione di questa tipologia di rischi contribuisce ad aumentare la resilienza operativa del settore e dei suoi operatori e, come fine ultimo, la tutela dell’utenza finale di servizi finanziari – viene affermato – Ne viene rinsaldata anche la fiducia nelle autorità, che ricercano da sempre un equilibrio ottimale tra sicurezza e innovazione”.(Foto: Sigmund su Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Comer Industries, utile 2023 sale a 94 milioni. Dividendo di 1,25 euro

    (Teleborsa) – Comer Industries, società quotata su Euronext Milan e attiva nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza, ha chiuso il 2023 con un ricavi delle vendite pari a 1.223,9 milioni di euro, in crescita dello 0,4% a cambi costanti (-1,1% a cambi correnti) rispetto a 1.237,6 milioni di euro nel 2022. L’EBITDA è stato pari a 205 milioni di euro (vs. 180,0 milioni di euro nel 2022) con un’incidenza sui ricavi consolidati pari al 16,7%, in aumento di 220 punti base.Il risultato netto è stato pari a 94 milioni di euro (vs. 90,7 milioni di euro nel 2022), mentre il risultato netto adjusted è stato pari a 108,6 milioni di euro (vs. 101,8 milioni di euro nel 2022).”Nel 2023 il nostro Gruppo ha raggiungo importati risultati, frutto dell’implementazione della nostra strategia. Stiamo continuando a fare investimenti, a perseguire obiettivi di crescita e il mercato sta apprezzandol’indirizzo intrapreso dal nostro Gruppo. Investire sul lungo termine, garantire l’efficienza e l’ottimizzazione in ogni ambito, seguendo con determinazione la nostra strategia di crescita: questi gli obiettivi del 2024 per Comer Industries”, commenta Matteo Storchi, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo.”Siamo consapevoli che solo con un impegno costante e mirato possiamo realizzare risultati duraturi e significativi – aggiunge – La nostra visione si basa sulla creazione di valore sostenibile nel tempo, mantenendo l’attenzione sulla qualità, sull’innovazione e sulle esigenze dei nostri stakeholder”.L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023 è pari a 94,8 milioni di euro, in diminuzione di 54,1 milioni di euro rispetto all’anno precedente, dopo l’acquisizione di e-comer (Euro 54,0 milioni) ed il pagamento di dividendi (Euro 21,5 milioni). Il leverage ratio scende a 0,5x da 0,8x al 31 dicembre 2022.Il Consiglio di Amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a 1,25 euro per azione, in aumento del 67% rispetto ai 0,75 euro per azione del 2022, corrispondente ad un pay-out del 38,1% dell’utile netto consolidato. LEGGI TUTTO

  • in

    Banche europee, Barclays: valutazioni ingiustamente depresse, UniCredit tra le preferite

    (Teleborsa) – Un anno dopo le turbolenze della Silicon Valley Bank, i fondamentali delle banche europee appaiono “più forti che mai”, ma il sentiment “non si è ancora completamente ripreso”. L’effetto frenante esercitato sui net interest margin (NIM) dai tassi più bassi è una delle principali preoccupazioni degli investitori, ma i margini dovrebbero rimanere “piuttosto resilienti”. Gli utili potrebbero effettivamente beneficiare della ripresa dei volumi, dell’attenuazione del rischio di credito e di una ripresa dell’attività di capital market, mentre la crescita dell’UE è in via di guarigione. Lo si legge in un’analisi di Barclays sul settore, con gli analisti ribadiscono di rimanere Overweight sulle banche europee.Viene fatto notare che il ROE delle banche è notevolmente aumentato dopo anni di risanamento del capitale e di riduzione dei costi, ora al 13%, mentre la fuga dei depositi in Europa è stata contenuta. Tuttavia, le valutazioni rimangono “ostinatamente depresse, di fatto vicine ai minimi storici, cosa che riteniamo ingiusta”. Questo potrebbe essere il motivo per cui gli annunci di buyback sono aumentati sostanzialmente per il settore da inizio anno, poiché i management team si concentrano sui rendimenti per gli azionisti e non solo sulle questioni normative.Il ROE delle banche europee è più alto di quello delle banche statunitensi per la prima volta in più di un decennio, ma le valutazioni relative non si sono ancora aggiustate, si legge nel report. Le tendenze degli utili non dovrebbero discostarsi sostanzialmente tra le regioni, data la portata simile dei tagli dei tassi previsti e la potenziale ripresa della crescita dei prestiti. L’esposizione al CRE rappresenta probabilmente un problema maggiore per le banche statunitensi, in particolare quelle a piccola capitalizzazione, dati i fondamentali di bilancio più contrastanti, mentre rimane un ostacolo relativamente minore per l’Europa. Inoltre, la regolamentazione potrebbe diventare più severa negli Stati Uniti.Barclays ritiene che i ricavi e l’EPS saranno in media stabili su base annua nel 2024. Ciò significa anche che la generazione di capitale dovrebbe continuare a sostenere la distribuzione (otal return yield del 10,4% nel 2024). Un quadro simile vale ancora per il 2025 (con il Regno Unito e la Francia meglio posizionati rispetto alla media). Considerando un P/E medio nel 2025E di 7x, le banche europee “rimangono attraenti e ci aspettiamo che le valutazioni migliorino poiché continuano a dimostrare la solidità dei loro profitti e perdite e dei loro bilanci dopo i tagli dei tassi”, viene sottolineato.”I risultati del 4Q23 hanno rafforzato la nostra posizione positiva sulle banche italiane (abbiamo diversi rating Overweight in Italia), confermando la resilienza degli utili nella forward-looking guidance – sostengono gli analisti – il potenziale derivante dalle opzioni di crescita esterna è un altro elemento positivo che possiamo aggiungere. Sebbene i risultati del 4° trimestre siano stati più contrastanti per le banche britanniche e francesi, prevediamo un progressivo re-rating per entrambe: le entrate bancarie del Regno Unito e lo slancio degli utili dovrebbero recuperare nei prossimi trimestri, sostenuti da un considerevole fattore di copertura da parte delle banche francesi, che riteniamo vantaggioso dai tagli dei tassi”.Barclays mantiene quindi UniCredit, NatWest, Lloyds e BNP tra le banche europee preferite. Gli analisti ritengono ancora che sia troppo presto per le aziende esposte alla gestione patrimoniale, il cui re-rating dovrebbe essere più graduale e più visibile nel 2025. Preferiscono invece le attività investment bank-driven fee (ad esempio in BNP), che potrebbero beneficiare di un’accelerazione della crescita dopo i tagli dei tassi.(Foto: Ben Tovee su Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    USA, scorte petrolio settimanali scendono di 1,5 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono scese, contro attese per un incremento, le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni all’8 marzo 2024, sono diminuiti di circa 1,5 milioni di barili a 447 MBG, contro attese per un incremento di 0,9 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una variazione di +0,9 milioni, arrivando a 117,9 MBG, contro attese per un variazione di -0,2 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un calo di 5,7 milioni a quota 234,1 MBG (era atteso un decremento di 1,9 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,6 milioni a 361,6 MBG. LEGGI TUTTO