Marzo 2024

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    Asta BOT 12 mesi, nessun interesse in riapertura

    (Teleborsa) – Interesse nullo per i collocamenti supplementari di titoli di Stato, riservati agli operatori specialisti, svolti nella giornata del 13 marzo 2024.Per quanto riguarda il BOT 365 giorni 14-03-2025, il Tesoro non ha registrato richieste, a fronte di un’offerta per 750 milioni di euro.Il totale dei BOT in circolazione al 14 marzo 2024 è pari a 126.002.893.000 euro. LEGGI TUTTO

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    Generali, Equita aumenta target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 22,30 euro per azione il target price su Generali, confermando la raccomandazione a “Hold”. Gli analisti scrivono che la call post risultati 4Q23 ha confermato la solidità della compagnia, lo spazio per proseguire la traiettoria di crescita degli utili e il commitment del management nell’incrementare ulteriormente la remunerazione per gli azionisti. Il broker ha aggiustato marginalmente le stime 2024-25 (utile operativo +1% in media).”Confermiamo Hold con il titolo che, dopo la recente performance degli ultimi mesi (+16% YTD), tratta su livelli sostanzialmente in linea con il nostro TP e a multipli allineati alla media dei principali peers europei – si legge nella ricerca – Nel settore finanziario continuiamo quindi a favorire altri nomi che offrono un profilo rischio-rendimento che riteniamo ancora più attraente”. LEGGI TUTTO

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    Commissione Ue, Italia deferita a Corte giustizia su trattamento acque reflue

    (Teleborsa) – La Commissione europea punisce l’Italia. Oggi Bruxelles ha deciso di deferire il nostro Paese alla Corte di giustizia dell’Unione europea per non aver pienamente rispettato gli obblighi di raccolta e trattamento stabiliti dalla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. La direttiva, che ha l’obiettivo proteggere la salute e l’ambiente, prevede che le acque reflue urbane siano raccolte e trattate prima di essere scaricate nell’ambiente. Le acque reflue non trattate possono comportare rischi per la salute umana e inquinano i laghi, i fiumi, il terreno e le acque costiere e sotterranee. Le informazioni presentate dall’Italia hanno evidenziato una diffusa inosservanza della direttiva in un totale di 179 agglomerati italiani.Nel caso di 36 agglomerati l’Italia deve tuttora garantire la disponibilità di sistemi di raccolta delle acque reflue (o sistemi individuali o altri sistemi adeguati, in casi giustificati). In 130 agglomerati, l’Italia continua a non trattare correttamente le acque reflue raccolte. Per gli agglomerati che scaricano acque reflue in aree sensibili è necessario un trattamento più rigoroso di tali acque. In 12 agglomerati italiani questo obbligo non è ancora rispettato. Infine, in 165 agglomerati l’Italia non garantisce che gli scarichi idrici soddisfino nel tempo le condizioni di qualità richieste.La Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia nel giugno 2018 e successivamente un parere motivato nel luglio 2019. Nonostante alcuni progressi, molti agglomerati continuano a non rispettare gli obblighi della direttiva. La Commissione ritiene che gli sforzi profusi finora dalle autorità italiane siano stati insufficienti e ha pertanto deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea.Ai sensi della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, gli Stati membri devono disporre di una rete fognaria per tutti gli agglomerati con almeno 2mila abitanti. Se l’istituzione di una rete fognaria non è giustificata, in particolare perché comporterebbe costi eccessivi, è possibile utilizzare sistemi individuali o altri sistemi appropriati, a condizione che garantiscano lo stesso livello di protezione ambientale. Gli Stati membri devono inoltre garantire che gli scarichi provenienti dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane negli agglomerati con almeno 2mila abitanti siano quantomeno conformi al livello di trattamento secondario (consistente nel trattamento del materiale organico nelle acque reflue urbane) prima di essere rilasciati nell’ambiente.La presente procedura di infrazione rappresenta il quarto caso di infrazione aperto in relazione all’applicazione non corretta della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane in Italia (e si va a aggiungere alle procedure di infrazione INFR2004 (2034), INFR2009 (2034) e INFR2014 (2059). Non vi è sovrapposizione tra questi quattro casi, in quanto ciascuno di essi riguarda diverse violazioni degli obblighi stabiliti dalla direttiva. Complessivamente le quattro procedure riguardano più di 900 agglomerati. LEGGI TUTTO

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    MARR, utile 2023 balza a 47 milioni di euro nonostante aumento oneri finanziari

    (Teleborsa) – MARR, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella distribuzione specializzata di prodotti alimentari al foodservice, ha chiuso l’esercizio 2023 con Ricavi Totali Consolidati a 2.085,5 milioni di euro, in crescita di 155 milioni rispetto ai 1.930,5 milioni del 2022. In recupero la redditività operativa con l’EBITDA consolidato dell’esercizio 2023 che si attesta a 123,1 milioni di euro (82,1 milioni nel 2022) e l’EBIT che è pari a 84,9 milioni (46,2 milioni nel 2022).Il Risultato Netto consolidato è di 47,1 milioni di euro e nel confronto con i 26,6 milioni del 2022 risente di maggiori oneri finanziari netti per 9,7 milioni per effetto dell’aumento del costo del denaro a partire dalla seconda metà del 2022.L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023 è di 223,4 milioni di euro e si confronta con 217,6 milioni del 2022. Al netto degli effetti dell’applicazione del principio contabile IFRS 16 la Posizione Finanziaria Netta alla fine dell’esercizio 2023 si attesta a 141,8 milioni e rispetto ai 138,3 milioni del 31 dicembre 2022 risente di investimenti netti per 26,6 milioni, di cui 17,4 milioni relativi al nuovo centro distributivo in Lombardia la cui attivazione è prevista dal secondo trimestre 2024.Il Consiglio di Amministrazione odierno ha proposto all’Assemblea degli Azionisti del prossimo 19 aprile la distribuzione di un dividendo lordo di 0,60 euro (0,38 euro l’esercizio precedente) con stacco cedola (n.19) il 20 maggio 2024, record date il 21 maggio e pagamento il 22 maggio. LEGGI TUTTO

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    BCE annuncia modifiche all’assetto operativo per attuare politica monetaria

    (Teleborsa) – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso oggi di apportare modifiche all’assetto operativo per l’attuazione della politica monetaria. Tali modifiche, che arrivano durante il processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema, incideranno sulle modalità di erogazione della liquidità della banca centrale in un contesto di diminuzione graduale dell’eccesso di liquidità nel sistema bancario, che rimarrà tuttavia significativa nei prossimi anni. L’assetto operativo è concepito per indirizzare i tassi a breve termine del mercato monetario su livelli strettamente coerenti con le decisioni di politica monetaria del Consiglio direttivo.”Sono lieta di annunciare che il Consiglio direttivo ha approvato tali modifiche all’assetto operativo, che colgono i cambiamenti significativi del sistema finanziario e della politica monetaria negli ultimi anni – ha dichiarato la Presidente Christine Lagarde – L’assetto assicurerà che in futuro l’attuazione della nostra politica monetaria continui a essere efficace, robusta, flessibile ed efficiente durante il processo di normalizzazione del nostro bilancio”.Il Consiglio direttivo continuerà a indirizzare l’orientamento della politica monetaria attraverso il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale. Ci si aspetta che i tassi di interesse a breve termine del mercato monetario evolvano in prossimità del tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, con un margine di tolleranza in termini di variabilità, purché non risulti offuscato il segnale sull’orientamento che si intende imprimere alla politica monetaria. L’Eurosistema fornirà liquidità tramite un’ampia varietà di strumenti, tra cui operazioni di rifinanziamento a breve termine (ossia le ORP) e operazioni di rifinanziamento a più lungo termine con scadenza a tre mesi (ORLT) nonché, in una fase successiva, operazioni strutturali di rifinanziamento a più lungo termine e un portafoglio strutturale di titoli.Le ORP continueranno a essere condotte con procedure d’asta a tasso fisso e piena aggiudicazione degli importi richiesti. Sono concepite per svolgere un ruolo cardine nel soddisfare il fabbisogno di liquidità delle banche e il fatto che siano utilizzate dalle controparti è considerato parte della regolare attuazione della politica monetaria. Anche le ORLT a tre mesi continueranno a essere condotte con procedure d’asta a tasso fisso e piena aggiudicazione degli importi.Il tasso sulle ORP sarà adeguato in modo tale che il differenziale tra questo tasso e quello sui depositi presso la banca centrale sia ridotto a 15 punti base, rispetto agli attuali 50 punti base. Il restringimento del differenziale incentiverà le richieste nelle ORP, rendendo probabile un’evoluzione dei tassi a breve del mercato monetario in prossimità del tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, e limiterà il potenziale margine di variabilità dei tassi a breve termine del mercato monetario. Al tempo stesso, lascerà spazio all’attività sul mercato monetario e incentiverà le banche a ricercare modalità di finanziamento sul mercato. Sarà adeguato anche il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale di modo che il differenziale fra tale tasso e quello sulle ORP resterà invariato a 25 punti base. Queste modifiche avranno effetto a partire dal sesto periodo di mantenimento del 2024, che avrà inizio il 18 settembre 2024.In una fase successiva saranno introdotti nuove operazioni strutturali di rifinanziamento a più lungo termine e un portafoglio strutturale di titoli, una volta che il bilancio dell’Eurosistema riprenderà a crescere durevolmente, tenendo conto delle consistenze di obbligazioni preesistenti. Ciò contribuirà in misura sostanziale a coprire il fabbisogno strutturale di liquidità del settore bancario, derivante da fattori autonomi e requisiti di riserva obbligatoria.Il coefficiente utilizzato per determinare i requisiti di riserva obbligatoria delle banche rimane invariato all’1%. La remunerazione delle riserve obbligatorie resta immutata allo 0%. LEGGI TUTTO

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    Fiera Milano torna alla distribuzione del dividendo dopo un forte 2023

    (Teleborsa) – Fiera Milano, quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore fieristico e congressuale, ha chiuso il 2023 con ricavi consolidati pari a 283,8 milioni di euro, in crescita del 29% rispetto all’anno precedente e superando i ricavi consuntivati nel 2019, a conferma di come Fiera Milano abbia superato i livelli pre-pandemici in anticipo rispetto alle aspettative del mercato italiano. Nell’anno si sono svolte 73 manifestazioni fieristiche (44 in Italia e 29 all’estero, 43 direttamente organizzate e 30 ospitate), 132 eventi congressuali (di cui 55 con annessa area espositiva) per un totale di 1.882.180 metri quadrati totali occupati.L’EBITDA consolidato si attesta a 97,1 milioni di euro, in miglioramento del 66% rispetto al 2022 e superando di c. 10 milioni dieuro sia la precedente guidance che le stime di consensus degli analisti. Il risultato netto si attesta a 45,5 milioni di euro a fronte di una perdita netta dell’esercizio precedente di 5,8 milioni di euro.”Il Gruppo Fiera Milano chiude il 2023 con risultati eccellenti, grazie ad una solida crescita organica delle attività fieristiche e congressuali in Italia e un progressivo miglioramento dei risultati generati dai servizi – ha commentato l’AD Francesco Conci – Ricavi in aumento del 29%, Ebitda in significativo miglioramento del 66% rispetto al 2022 e risultato netto a livelli record, testimoniano un’ottima performance del business. Inoltre, abbiamo generato oltre 50 milioni di cassa netta, rafforzando la nostra struttura finanziaria; tutto questo ci consente di tornare a distribuire i dividendi agli azionisti dopo quattro anni”. “Questi risultati, superiori ai target definiti e ben oltre le aspettative di consensus del mercato, rappresentano un solido punto di partenza in vista dei prossimi appuntamenti fieristici e congressuali – ha aggiunto – Siamo ottimisti riguardo le prospettive finanziarie per l’anno in corso, che, come tutti gli anni pari, si caratterizza per una stagionalità di calendario meno favorevole rispetto agli anni dispari. L’imminente presentazione del Piano Strategico 2024-2027 rappresenta un momento fondamentale per delineare con precisione le iniziative di sviluppo previste per i prossimi anni e la nostra visione strategica, segnando l’avvio per una nuova fase di crescita che vedrà la sostenibilità come un fattore chiave per lo sviluppo del business”.L’indebitamento finanziario netto ante effetti IFRS 16 presenta una disponibilità finanziaria netta al 31 dicembre 2023 pari a 80,9 milioni di euro, un incremento significativo (pari a +51 milioni di euro) rispetto ai 29,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022, eccedendo di 20 milioni di euro sia la precedente guidance che le stime di consensus degli analisti.L’Assemblea degli Azionisti sarà chiamata a deliberare in merito alla distribuzione di un dividendo, al lordo delle ritenute di legge, di 0,14 euro per ciascuna delle azioni ordinarie in circolazione. Il dividendo, se approvato, sarà messo in pagamento in data 2 maggio 2024, con stacco cedola n. 10 in data 29 aprile 2024 e record date in data 30 aprile 2024. LEGGI TUTTO

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    Wall Street tira il fiato, occhi a prossimo meeting Fed

    (Teleborsa) – Seduta cauta a Wall Street, dopo i guadagni di ieri, in una seduta in cui gli investitori si sono velocemente lasciati alle spalle il dato di inflazione statunitense poco incoraggiante. “Gli investitori restano fiduciosi riguardo al fatto che le banche centrali possono avviare nei prossimi mesi un sentiero di riduzione dei tassi anche se proseguono i toni cauti di vari esponenti delle stesse istituzioni monetarie”, indicano gli analisti di Intesa Sanpaolo.I funzionari della Federal Reserve si riuniranno il 19 e 20 marzo, in un appuntamento in cui non sono attesi interventi sui tassi, ma nel quale gli investitori analizzeranno le previsioni trimestrali sui tassi del Federal Open Market Committee, incluso se i nuovi dati sull’occupazione e sull’inflazione hanno indotto eventuali cambiamenti.Secondo il FedWatch Tool del CME, gli operatori vedono una probabilità del 65% per un taglio di almeno 25 punti base a giugno, in leggera diminuzione rispetto al 69% di una settimana fa.Sul fronte macroeconomico, le richieste di mutui settimanali sono risultate ancora in aumento.Tra le società che hanno pubblicato la trimestrale prima dell’apertura del mercato, Petco ha chiuso il 2023 in perdita e annunciato le dimissioni del CEO, mentre Dollar Tree ha registrato un trimestrale in perdita e comunicato che chiuderà quasi 1.000 negozi.Per quanto riguarda i titoli più amati dagli investitori, ci si interroga se Nvidia possa continuare il rally, mentre Tesla è colpito da un dowgrade da parte di Wells Fargo (underweight da equal weight).Guardando ai principali indici, Wall Street riporta una variazione pari a +0,11% sul Dow Jones; sulla stessa linea, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 5.171 punti. Sotto la parità il Nasdaq 100, che mostra un calo dello 0,46%; pressoché invariato l’S&P 100 (-0,19%). LEGGI TUTTO

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    Superbonus, ENEA: investimenti in detrazione raggiungono 111,5 miliardi

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 29 febbraio 2024 erano complessivamente 480.815. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni. Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 111,5 miliardi. Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a 104,5 miliardi.Complessivamente, al 31 gennaio, si sono registrate 121.766 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 73,1 miliardi, pari al 65,1% del valore complessivo, 242.377 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 28,4 miliardi di investimento, pari al 24,8% dell’investimento complessivo, e 116.664 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,5 miliardi pari al 10,1% del totale). LEGGI TUTTO