Marzo 2024

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    PNRR, Confesercenti: patente a punti per sicurezza sul lavoro non ha mai funzionato

    (Teleborsa) – Confesercenti boccia la cosiddetta “patente a punti” per la sicurezza nei cantieri, di cui le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili in base al nuovo decreto sul PNRR dovrebbero dotarsi dal primo ottobre. “Non ha mai funzionato”, ha sottolineato in audizione in Commissione bilancio alla Camera sul decreto. Il meccanismo della patente a punti non ha mai funzionato, ha ribadito Confesercenti, “pur essendo stato introdotto nel nostro ordinamento da oltre quindici anni. Il nuovo regime è ancor più complicato di quello che viene abrogato”. “Le PMI, imprese più fragili nel mercato, sarebbero indirettamente penalizzate dal sistema patente a punti perché non potrebbero, se non con sforzi enormi, restare nel mercato”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Banca, Fabi, ‘al via il 21 marzo il negoziato per il contratto Bcc’

    (Teleborsa) – Parte il prossimo 21 marzo il negoziato tra la Fabi e le altre organizzazioni sindacali con Federcasse per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle banche di credito cooperativo. Il rinnovo interessa 36.500 lavoratrici e lavoratori dipendenti delle bcc italiane. La piattaforma sindacale è stata approvata col 99% dei consensi delle assemblee dei lavoratori che si sono svolte negli scorsi mesi. Lo rende noto il sindacato autonomo dei bancari.Tra i principali temi della piattaforma: occupazione ed enti bilaterali, inquadramenti ed organizzazione del lavoro, conciliazione tempi di vita e di lavoro, esg, azioni sociali, ed ovviamente la parte economica con la rivendicazione salariale di 435 euro per la figura di riferimento, gli arretrati e la destinazione di ulteriori risorse nella previdenza complementare e nella assistenza sanitaria integrativa. A livello nazionale sono le bcc sono 223, hanno 4.098 sportelli e 36.200 dipendenti, di cui 29.100 impiegati nelle banche e 7.100 nelle società di sistema e nelle capogruppo. (Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Applied Materials alza il dividendo ma titolo non si scalda

    (Teleborsa) – Si muove in ribasso il titolo Applied Materials, che sta segnando un calo del 2,93%.Il produttore di semiconduttori ha annunciato l’aumento del dividendo trimestrale del 25%, portandolo a 40 centesimi per azione dai precedenti 32 centesimi. La tendenza ad una settimana del fornitore di infrastrutture per la produzione di semiconduttori è più fiacca rispetto all’andamento del Nasdaq 100. Tale cedimento potrebbe innescare opportunità di vendita del titolo da parte del mercato.Lo status di medio periodo ribadisce la fase positiva di Applied Materials. Tuttavia, se analizzato nel breve termine, il produttore di chip evidenzia un andamento meno intenso della tendenza rialzista al test del top 202,7 USD. Primo supporto a 197. Le implicazioni tecniche propendono per un sviluppo in senso ribassista in tempi brevi verso l’imminente bottom stimato a quota 194,5. LEGGI TUTTO

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    Fisco, in Cdm la bozza per il riordino del sistema nazionale della riscossione: le novità

    (Teleborsa) – Arrivano le prime indicazioni sul riordino del sistema nazionale della riscossione all’esame preliminare del Consiglio dei ministri di oggi. Ci sono novità per quanto riguarda L’Agenzia delle Entrate-Riscossione e l’introduzione di una Commissione di esperti per smaltire i carichi fiscali tra misure sui è chiamato a discutere il governo oggi a Palazzo Chigi. Nelle bozze che circolano nelle ultime ore si apprende che le quote affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione a decorrere dal primo gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento saranno “automaticamente discaricate”. In ogni caso, riporta il testo, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può trasmettere in qualsiasi momento all’ente titolare del credito la comunicazione di discaricoanticipato delle quote nei casi in cui abbia rilevato la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale del debitore oppure una volta che sia stata verificata l’assenza di beni del debitore che possono essere aggrediti per il pagamento del debito fiscale. Fino alla prescrizione del diritto di credito, il cui termine di decorrenza è computato dall’ultimo atto notificato anteriormente al discarico automatico, la riscossione coattiva delle somme discaricate può essere gestita direttamente dall’ente creditore, oppure affidata dall’ente creditore in concessione a soggetti privati individuati mediante procedura di gara a evidenza pubblica. Prevista inoltre la possibilità di riaffidare la riscossione per due anni dall’ente creditore all’Agenzia. In questo caso l’ente deve aderire alle condizioni di servizio rese disponibili dall’Agenzia mediante loro pubblicazione sul suo sito istituzionale.Nella bozza è prevista anche l’introduzione di una Commissione di esperti che dovrà trovare una soluzione per smaltire “tutto o parte” del magazzino di carichi fiscali gestito dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, arrivato a superare i 1.200 miliardi di euro. Il decreto legislativo prevede che con un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze venga costituita una commissione “composta da un presidente di sezione della Corte dei conti, anche a riposo, che la presiede, e da un rappresentante, rispettivamente, del Dipartimento delle finanze e del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del predetto Ministero”. La commissione con il supporto dell’Agenzia delle entrate, prosegue il dlgs, “procede all’analisi del magazzino in carico all’Agenzia delle Entrate-Riscossione e, sentiti altresì gli enti previdenziali che hanno affidato carichi agli agenti della riscossione e acquisita l’intesa con la Conferenza unificata, relaziona conseguentemente al Ministro dell’economia e delle finanze, proponendogli le possibili soluzioni, da attuare con successivi provvedimenti legislativi, per conseguire il discarico di tutto o parte del predetto magazzino”. Previsti anche tempi più veloci per l’invio da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione delle cartelle esattoriali. Si prevede infatti che “a decorrere dal primo gennaio 2025” l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, per le quote che le vengono affidate dagli enti creditori, assicura “un tempestivo tentativo di notificazione della cartella di pagamento” che dovrà avvenire “non oltre il nono mese successivo a quello di affidamento del carico” oppure, in caso di eventi eccezionali, “nel più ampio termine” previsto dai relativi provvedimenti. La notifica può avvenire con la consegna nelle mani del destinatario da parte della polizia municipale oppure in modalità digitale. Con le stesse modaità l’Agenzia deve provvedere al tentativo di notificazione di atti interruttivi della prescrizione del credito. La bozza di decreto legislativo prevede infine che i contribuenti che dimostrano di essere in una situazione di “obiettiva difficolta’” possono ottenere di pagare i debiti con il fisco dilazionati fino a 120 rate mensili. In particolare la bozza di testo riporta che “su semplice richiesta del contribuente che dichiara di versare in temporanea situazione di obiettiva difficoltà”, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione per le somme iscritte a ruolo di importo inferiore o pari a 120.000 euro, concede la ripartizione del pagamento delle somme in un numero di rate mensili comprese tra 84 (per le richieste presentate nel 2025 e 2026) e 108 (per le richieste presentate a decorrere dal primo gennaio 2029). Se invece il contribuente chiede la dilazione dei pagamenti delle somme iscritte a ruolo e “documenta” la temporanea situazione di obiettiva difficoltà, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione concede il pagamento a rate mensili che possono arrivare a 120 per importi inferiori o pari a 120.000 euro per ciascuna richiesta di dilazione. LEGGI TUTTO

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    Equitrans Midstream festeggia nozze con EQT

    (Teleborsa) – Seduta positiva per Equitrans Midstream che avanza bene del 3,05% sostenuta dall’annuncio della stipula di un accordo di fusione definitivo con EQT Corporation per creare un’importante attività di gas naturale integrata verticalmente, con un enterprise value iniziale superiore a 35 miliardi di dollari. Dal canto suo il titolo EQT mostra un ribasso del 7,38%.”Equitrans è l’operazione più strategica e trasformativa che EQT abbia mai perseguito e la consideriamo un’opportunità unica nella vita per integrare verticalmente una delle basi di risorse di gas naturale della più alta qualità ovunque nel mondo – ha commentato il presidente e CEO di EQT, Toby Z. Rice – Mentre entriamo nell’era globale del gas naturale, è imperativo per le società statunitensi del gas naturale evolvere i propri modelli di business per competere sulla scena globale contro rivali integrati verticalmente. Abbiamo identificato molteplici sinergie a breve termine ad alta fiducia, con significativi vantaggi derivanti dai futuri progetti di ottimizzazione delle infrastrutture che riteniamo guideranno la creazione di valore materiale per gli azionisti nel tempo”. LEGGI TUTTO

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    Corte dei Conti: nel PNRR, divergenza tra spesa attuale e sostenuta, previsto aumento della spesa effettiva

    (Teleborsa) – Lo stato di attuazione degli interventi Pnrr e Pnc esaminati nel 2023 dalla Corte dei Conti “evidenzia un sostanziale raggiungimento degli obiettivi procedurali legati all’adozione dei provvedimenti amministrativi, alla pubblicazione degli avvisi, alla stipula delle convenzioni con i soggetti attuatori, all’emanazione dei decreti direttoriali e ai trasferimenti di somme a titolo di anticipazione.Ciò, a fronte di uno scostamento rilevato tra spesa attesa e spesa sostenuta che, seppur attenuatosi, è destinato a determinare uno slittamento di quella effettiva negli ultimi anni di adozione del Piano”. È quanto fa emergere la Corte dei conti nella relazione approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione con Delibera n. 59/2024/G, in cui la magistratura contabile sottolinea “l’importanza delle modifiche apportate dal Governo sulla struttura iniziale del Pnrr (ufficializzate dalla Commissione UE a dicembre 2023), allo scopo di superare le difficoltà legate alla realizzazione di alcune delle riforme o investimenti nella loro configurazione originaria. Questo – evidenzia la Corte – in una nota comporterà certamente una revisione anche e soprattutto delle disponibilità e coperture finanziarie legate ai progetti in essere. Un problema che appare affrontato già con i provvedimenti legislativi in itinere, dei quali la magistratura contabile si riserva la valutazione”.”L’importante percorso di monitoraggio sull’attuazione del Pnrr avviato dall’esecutivo a gennaio 2023, si legge, si incentra su una significativa ricerca di semplificazione dei procedimenti orientata anche a garantire la maggior coerenza possibile agli interventi di coesione territoriale che coinvolgono, in particolare, le comunità minori, caratterizzate da una maggiore fragilità amministrativa e organizzativa. Ed è proprio la capacità amministrativa – conclude la Corte – a evidenziarsi come elemento critico del Piano e della sua esecuzione, nell’ottica ulteriore di preservare la qualità degli interventi”. LEGGI TUTTO

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    Compagnia dei Caraibi su nuovi minimi dopo downgrade analisti

    (Teleborsa) – Nuova giornata difficile a Piazza Affari per il titolo Compagnia dei Caraibi, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’importazione, sviluppo, brand building e distribuzione di distillati, vini e soft drink di fascia premium e ultra-premium, dopo che stamattina KT&Partners ha peggiorato la raccomandazione a “Hold” con un target price rivisto a 1 euro per azione (dai precedenti 4,05 euro).A pesare sono le notizie negative della settimana scorsa: il contratto con Brown-Forman non sarà rinnovato oltre aprile 2025 e la controllata tedesca Elephant Gin probabilmente procederà a presentare un’istanza di insolvenza.Il titolo, sospeso al ribasso dopo aver aggiornato i minimi con un rosso superiore al 12%, è ora molto lontano dai 3,45 euro per azione dell’IPO con cui Compagnia dei Caraibi è sbarcata a dicembre 2021 sull’ex AIM Italia, con il titolo che era rimasto sopra i 4 euro fino ad aprile 2023.Molto basso il controvalore odierno, con circa 25 mila euro in metà seduta.(Foto: Bjarne Vijfvinkel su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Tesmec, Intermonte taglia target price e conferma Neutral

    (Teleborsa) – Intermonte ha abbassato a 0,117 euro per azione (da 0,13 euro) il target price su Tesmec, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel campo della costruzione di infrastrutture relative al trasporto di energia elettrica, dati e materiali, confermando la raccomandazione sul titolo a “Neutral”.Gli analisti scrivono che i risultati FY23 di Tesmec sono stati inferiori agli obiettivi del management, con un peggioramento delle tendenze operative nel 4Q sia a livello di conto economico che di posizione finanziaria netta, guidato dal business Trencher che ha sofferto della mancata finalizzazione di alcune negoziazioni, soprattutto nei mercati degli Stati Uniti e del Medio Oriente.Durante la call, il management ha spiegato che il rallentamento nel 4Q è stato causato dai Trencher negli Stati Uniti/Medio Oriente e dallo spostamento al 2024 di alcuni ordini nel Rail (spostamento dei pagamenti anticipati) e nell’Energy Automation. Il management ha inoltre espresso fiducia nel miglioramento della redditività in futuro, mentre non è stata fornita alcuna indicazione sulla strategia di rifinanziamento del debito.Le previsioni fornite per il 2024 indicano vendite in crescita del 10% su base annua, margine EBITDA in miglioramento rispetto al 13,5% del 2023 e posizione debitoria netta in miglioramento rispetto al livello del 2023 di 153 milioni di euro grazie a una riduzione del workingcapita/inventario. Intermonte ha aggiornato il modello e tagliato le aspettative FY24-25 (che erano già al di sotto dei target) del 7% per quanto riguarda le vendite (274 milioni di euro nel FY24, +9% YoY), del 16% per l’EBITDA (40 milioni di euro nel FY24), con l’indebitamento netto ora visto a 151 milioni di euro a fine 2024 rispetto alla precedente stima di 133 milioni di euro.”Tesmec è esposta alle opportunità di crescita associate ai crescenti investimenti infrastrutturali (il Medio Oriente è un’area chiave di sviluppo), sebbene il track record nella generazione di FCF sia debole”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO