Marzo 2024

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    Ambromobiliare riduce perdita in 2023. Cautamente ottimista per 2024

    (Teleborsa) – Ambromobiliare, società di consulenza specializzata in servizi di Financial Advisory quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il 2023 con ricavi netti pari a 1.529 migliaia di euro (+6% rispetto a 1.446 migliaia al 31 dicembre 2022), EBITDA pari a -398 migliaia di euro (rispetto a -449 migliaia al 31 dicembre 2022) e risultato netto negativo per 292 migliaia di euro (rispetto a un risultato netto negativo per 405 migliaia al 31 dicembre 2022). La Posizione Finanziaria Netta è negativa (debito) per 165 migliaia di euro (positiva (cassa) per 2 migliaia di euro al 30 giugno 2023 e positiva per 329 migliaia di euro al 31 dicembre 2022).Dal punto di vista del segmento Equity Capital Market, nel corso dell’esercizio 2023 Ambromobiliare, quale advisor finanziario, ha concluso con successo 3 IPO su Euronext Growth Milan (Valtecne, Cube Labs (in Co-Advisory con 4AIM SICAF) e Elsa Solutions). Inoltre, è stato seguito l’aumento di capitale sul mercato secondario di HQF, già cliente quotato da Ambromobiliare su EGM nel 2022. Alcune operazioni di IPO seguite sono state ritirate per motivi valutativi riscontrati sul mercato EGM.Ambromobiliare spiega che la pipeline di mandati per l’esercizio in corso è paragonabile a quella dell’inizio dell’esercizio precedente. La “success rate” dipende in larga misura dalle condizioni macroeconomiche (in primis dall’abbassamento dei tassi) che dovrebbero spingere le valutazioni borsistiche delle PMI. Però lo scenario rimane complicato e di difficile lettura per gli operatori del mercato.L’outlook sull’anno in corso è quindi “cautamente ottimistico” anche perché la società sta seguendo diversi incarichi relativi alle operazioni di quotazione su Euronext Growth Milan e sul mercato secondario (ABB e Aumenti di Capitale), rafforzando ulteriormente la sua posizione nel mercato di riferimento. I mandati in essere per le IPO su Euronext Growth Milan fanno riferimento ai seguenti settori: distribuzione energetica, telecomunicazione nell’ambito dell’energia rinnovabile e media and entertainment. Gli incarichi nell’M&A sono attivi nel settore del lusso, dell’impiantistica, dell’arredamento, del tessile, della tecnologia e del marketing & comunicazione. LEGGI TUTTO

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    Clabo, Anthilia e Riello Investimenti sottoscrivono il prestito obbligazionario da 6,85 milioni

    (Teleborsa) – Clabo, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore delle vetrine espositive professionali per gelaterie, pasticcerie, bar, caffetterie e hotel, ha comunicato che Anthilia Capital Partners SGR e Riello Investimenti SGR hanno sottoscritto il Prestito Obbligazionario non convertibile emesso dalla società per complessivi 6,85 milioni di euro.L’operazione ha l’obiettivo di sostenere i piani di sviluppo di Clabo, anche a seguito dell’acquisizione della partecipazione di minoranza in Howard McCray, società attiva negli USA nel settore delle vetrine refrigerate, già controllata al 57,7% dalla società, nonché di rafforzarne la struttura finanziaria dotandola dell’opportuna flessibilità operativa.Nello specifico, Anthilia Capital Partners SGR – in qualità di lead investor e tramite il fondo Anthilia GAP – ha sottoscritto 100 Titoli dal valore nominale di 50.000 euro ciascuno, per un ammontare complessivo di 5 milioni di euro, e Riello Investimenti SGR – tramite il fondo Impresa Italia II – ha sottoscritto 37 Titoli dal valore nominale di 50.000 euro ciascuno, per un ammontare complessivo di 1,85 milioni di euro.”È molto importante poter contare su investitori di private debt che sostengono i progetti di crescita delle imprese italiane – ha commentato l’AD Pierluigi Bocchini – Le risorse raccolte con la sottoscrizione del bond andranno, in particolare, a finanziare gli investimenti di lungo periodo e l’acquisizione della partecipazione di minoranza dell’americana Howard McCray, oltre ad allungare la durata media della struttura debitoria garantendo flessibilità operativa nella gestione finanziaria. Siamo molto soddisfatti per l’andamento dei primi mesi del 2024 e l’operazione odierna contribuisce a trasmettere una visione positiva per il futuro di Clabo”. LEGGI TUTTO

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    PLC, contratto da 3 milioni di euro con gruppo Bester

    (Teleborsa) – PLC, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo delle energie rinnovabili, ha sottoscritto con Bester New Energy Italia un contratto relativo alla realizzazione di una sottostazione di utenza annessa ad una stazione di smistamento Terna tramite un cavidotto interrato in alta tensione a servizio di 2 impianti fotovoltaici di potenza complessiva superiore a 80 MWp siti in provincia di Reggio Calabria. Il corrispettivo ammonta ad oltre 3 milioni di euro. PLC prevede di eseguire il contratto con mezzi propri entro il primo semestre 2025. La sottoscrizione del contratto consolida ulteriormente il backlog delle attività di ingegneria e costruzione e conferma la leadership del gruppo nel segmento delle attività relative alla connessione degli impianti di produzione da energia rinnovabile alla rete elettrica nazionale, si legge in una nota.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Health Italia, patto parasociale tra manager e azionisti sale al 29,37%

    (Teleborsa) – Health Italia, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato italiano della sanità integrativa e della offerta di soluzioni per il benessere di famiglie e dipendenti di aziende, ha reso noto che il patto parasociale sottoscritto da manager e azionisti della società ha raggiunto una quota del 29,37% e un numero di aderenti pari a 27.”L’ulteriore adesione al patto parasociale esprime la coesione e il commitment del Management sulla visione ed execution della strategia di crescita – ha commentato la CEO Livia Foglia – Abbiamo fiducia nelle capacità attuali e future della nostra azienda e ci impegniamo a essere non solo testimoni, ma anche artefici attivi del suo percorso di sviluppo. In questo spirito, ci dedichiamo a valorizzare ogni opportunità e ad affrontare le sfide con rinnovato impegno, certi che insieme costruiremo un avvenire in ascesa per la nostra impresa”. LEGGI TUTTO

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    MPS, Tesoro avvia vendita di un ulteriore 12,5% tramite ABB

    (Teleborsa) – Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha avviato una procedura accelerata di raccolta ordini (in inglese Accelerated Book Building, ABB) per la cessione di 157.461.214 azioni ordinarie di Banca Monte dei Paschi di Siena corrispondenti a circa il 12,5% del capitale sociale della banca.La procedura è stata avviata attraverso un consorzio di banche costituito da BofA, Citigroup, Jeffries e Mediobanca in qualità di Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners, con l’obiettivo di promuovere il collocamento delle suddette azioni presso investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali esteri, si legge in una nota. Nell’ambito dell’operazione è previsto che il MEF si impegni con i Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni della banca per un periodo di 90 giorni senza il consenso degli stessi Joint Global Coordinators e Joint Bookrunners e salvo esenzioni, come da prassi di mercato.Lo scorso novembre il Tesoro ha venduto il 25% del capitale sociale a un corrispettivo per azione di 2,92 euro, per un controvalore complessivo pari a circa 920 milioni di euro. Al prezzo di chiusura odierno, pari a 4,256 euro per azione, il 12,5% della società varrebbe oltre 670 milioni di euro. Queste operazioni incorporano però di solito uno sconto: a novembre è stato del 4,9% rispetto al prezzo di chiusura.Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha attualmente il 39,23% del capitale sociale, secondo quanto riportato dal sito della banca senese. LEGGI TUTTO

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    Incerta Wall Street, attesa per nuovi dati rilevanti per la Fed

    (Teleborsa) – Seduta poco mossa a Wall Street, mentre gli investitori attendono ulteriori dati macroeconomici per valutare il percorso dei tassi di interesse della Federal Reserve. I riflettori sono puntati sulla lettura cruciale di febbraio dell’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE), l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed. La pubblicazione è prevista per venerdì, quando i mercati statunitensi saranno chiusi per la festività del Venerdì Santo. Secondo il FedWatch Tool del CME, gli operatori vedono una probabilità del 69% per un taglio di almeno 25 punti base a giugno, in aumento rispetto al 59% di una settimana fa.Intanto, gli ordini di beni durevoli sono aumentati più delle attese a febbraio, l’indice immobiliare statunitense FHFA a gennaio ha segnato un -0,1% m/m e +6,3% a/a, mentre l’indice dei prezzi delle case S&P Case-Shiller ha mostrato sempre a gennaio un -0,1% m/m e +6,6% a/a.Tra le storie di giornata, McCormick ha registrato vendite e utili in aumento nel primo trimestre, UPS ha previsto ricavi in crescita fino a 114 miliardi di dollari nel 2026, Krispy Kreme ha annunciato un’espansione della partnership nazionale con McDonald’s.Guardando ai principali indici, Wall Street continua la seduta con un guadagno frazionale sul Dow Jones dello 0,20%, mentre, al contrario, rimane ai nastri di partenza l’S&P-500 (New York), che si posiziona a 5.228 punti, in prossimità dei livelli precedenti. Poco sopra la parità il Nasdaq 100 (+0,22%); sui livelli della vigilia l’S&P 100 (+0,17%).In luce sul listino nordamericano S&P 500 i comparti telecomunicazioni (+0,61%), beni di consumo secondari (+0,55%) e finanziario (+0,49%). Nella parte bassa della classifica del paniere S&P 500, sensibili ribassi si manifestano nei comparti utilities (-0,78%) e energia (-0,43%).Tra i protagonisti del Dow Jones, United Health (+1,18%), Honeywell International (+1,10%), Goldman Sachs (+0,99%) e Caterpillar (+0,86%).Le peggiori performance, invece, si registrano su 3M, che ottiene -1,41%. Fiacca Boeing, che mostra un piccolo decremento dell’1,22%. Discesa modesta per Chevron, che cede un piccolo -0,78%. Pensosa Nike, con un calo frazionale dello 0,63%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Tesla Motors (+4,14%), Marvell Technology (+3,10%), Micron Technology (+2,07%) e Intuitive Surgical (+1,62%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Moderna, che prosegue le contrattazioni a -2,07%. Soffre Globalfoundries, che evidenzia una perdita dell’1,77%. Preda dei venditori CSX, con un decremento dell’1,64%. Tentenna Warner Bros Discovery, con un modesto ribasso dell’1,42%. LEGGI TUTTO

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    Stellantis, Fiom: 2.510 uscite volontarie in 3 stabilimenti

    (Teleborsa) – “I confronti tenuti negli stabilimenti di Mirafiori, Cassino e Pratola Serra hanno visto l’azienda comunicare 2.510 esuberi. Torino 1.560, Cassino 850 (di cui 300 in trasferta a Pomigliano) e Pratola Serra 100 esuberi. Questi esuberi peseranno gravemente anche sulle aziende della filiera della componentistica”. È quanto fa sapere la Fiom – che non ha firmato gli accordi – commentando l’intesa raggiunta da Stellantis con i sindacati.”L’accordo sindacale sulle uscite incentivate in Stellantis, che non è stato firmato dalla Fiom, – dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità – è un macigno sul piano di incontri convocati dal Ministro Adolfo Urso del Mimit con i sindacati, le Regioni e le imprese. La situazione negli stabilimenti di Stellantis in Italia è in netto peggioramento: a Mirafiori continua l’utilizzo degli ammortizzatori sociali con la cassa integrazione sulla 500 Bev e il contratto di solidarietà sulla linea della Maserati e in tutti gli altri siti aumenta la cassa integrazione per le lavoratrici e i lavoratori. Inoltre, sembra che Leapmotor abbia deciso di allocare la produzione della city car elettrica in Polonia e non a Torino. Tutta la narrazione dell’amministratore delegato Tavares sulla centralità dell’Italia per Stellantis è smentita dalle scelte concrete. La realtà vera è rappresentata da un programmato e drammatico disimpegno della multinazionale dal nostro Paese. Stellantis vuole incentivi per l’acquisto di auto elettriche, finanziamenti pubblici per l’efficientamento degli stabilimenti, agevolazioni per i costi energetici senza prendere alcun impegno, senza prevedere nessun nuovo modello, nessun investimento sullo sviluppo di ricerca e sviluppo, nessuna garanzia per gli stabilimenti che, intanto, vengono svuotati con le uscite incentivate. Siamo ad una situazione di non ritorno che deve vedere tutte le organizzazioni sindacali, insieme alle lavoratrici e lavoratori, contrastare le strategie di un’azienda che più che una stella diventa un buco nero. Valuteremo le iniziative da intraprendere confrontandoci con tutte le organizzazioni sindacali e le lavoratrici e i lavoratori, ad ogni livello nazionale o di stabilimento, per informare e manifestare la nostra contrarietà alle scelte aziendali”. LEGGI TUTTO

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    Auto, Pichetto: stop ICE 2035 “fuga in avanti!”

    (Teleborsa) – “A livello di Commissione Ue c’è stata una presa di coscienza di quella che è la realtà. Con il vincolo dello stop al termico al 2035, c’è stata una fuga in avanti”. Così il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, al #ForumAutoMotive in corso a Milano. “Credo che la scadenza verrà modificata, il sentiment sta cambiando anche da parte delle case auto. Se l’obiettivo della Commissione è la decarbonizzazione, servono anche i biocarburanti”, ha aggiunto Pichetto.”Spero che la nuova Commissione Ue (dopo le elezioni di giugno) iscriva i biocarburanti e il concetto di low emissions. L’Italia è un grande produttore di biocarburanti, che sono una delle gambe del Piano Mattei. Spero che l’eventuale impiego vada oltre gli aerei e le navi”. In generale, secondo Pichetto, “ci siamo incamminati verso una mobilità sostenibile. Ce la possiamo fare ma serve un equilibrio economico sociale e ambientale”.Quanto al meccanismo degli incentivi “deve essere di breve periodo e non può andare avanti a singhiozzo. Bisogna trovare un equilibrio fiscale ed economico”. “Il rischio – ha aggiunto – è che gli incentivi creino squilibrio nel mercato. Non possiamo arrivare alla situazione in cui le case auto chiedono incentivi per lanciare nuovi prodotti. Gli incentivi devono essere un sostegno alla domanda, non alla decarbonizzazione. Quando siamo intervenuti con gli incentivi per sostenere la domanda e quindi la produzione in una fase di debolezza del mercato, non è servito perché gli incentivi sono andati anche ad altre case auto”, oltre che a Stellantis.Sull’elettrico “ha un grande futuro, è l’alimentazione di punta per la decarbonizzazione. Stimiamo che al 2030 in Italia circoleranno 5/6 milioni di auto elettriche, ma la diffusione sarà legato alla capacità di far fronte all’acquisto da parte del cittadino: il costo di un’auto elettrica oggi è pari a 5 annualità di salario”. LEGGI TUTTO