Luglio 2024

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    ESPE ottimizza attività O&M con acquisizione del controllo di Reflow

    (Teleborsa) – ESPE, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore delle energie rinnovabili, ha proceduto all’atto di conferimento notarile inerente al ramo d’azienda relativo all’attività di Operation & Maintenance (O&M) in favore di Reflow, società attiva nel mercato dell’O&M, principalmente nel settore degli impianti eolici con sede a Carmignano di Brenta (PD), assumendone conseguentemente il controllo di diritto.Coerentemente con quanto dichiarato in sede di IPO, l’operazione ha l’obiettivo di ottimizzare i servizi offerti in ambito O&M ai clienti di ESPE, elevandone ulteriormente i livelli qualitativi e massimizzando l’efficienza della struttura organizzativa, si legge in una nota. L’integrazione con un team di professionisti, con cui ESPE ha già collaborato efficacemente in passato, consentirà una gestione più efficiente e l’incremento dei livelli di performance degli impianti.”La collaborazione con Reflow, un partner con cui abbiamo già una solida base di fiducia, non solo rafforza la nostra posizione nel mercato, ma ci consente anche di capitalizzare l’esperienza di un team di imprenditori di alto profilo – ha commentato l’AD Enrico Meneghetti – Guardiamo con fiducia al futuro, sicuri che questa operazione ci posizionerà ancora meglio nel mercato per affrontare le sfide e cogliere le opportunità di un settore in rapida evoluzione come il nostro”.Il ramo d’azienda conferito si compone di un insieme di beni strumentali costituiti da attrezzature e autoveicoli, contratti di locazione finanziaria, licenze software utilizzati per lo svolgimento dell’attività, personale addetto composto da 8 dipendenti e crediti commerciali in essere al 30 aprile 2024 per un importo pari a circa 14.000 euro.L’operazione è avvenuta in piena continuità di valori contabili e il conferimento è stato effettuato per l’importo di 50.000 euro, di cui 20.304 euro a titolo di capitale e 29.696 euro a titolo di sovrapprezzo. Il perito ha attribuito al ramo d’azienda conferito un valore di 199.797 euro.Il capitale sociale di Reflow, a seguito dell’Operazione, ammonta pertanto a 30.304 euro, di cui ESPE detiene una quota pari al 67%. La restante parte del capitale sociale è detenuta dai soci fondatori di Reflow, rispettivamente da Pietro Fabris con l’8% e da HPRO S.r.l. con il 25%, società riconducibile per il 50% a Enrico Savegnago e per il 50% a Ivan Fabris. LEGGI TUTTO

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    Prysmian, completata l’acquisizione di Encore Wire. Si rafforza in Nord America

    (Teleborsa) – Prysmian, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, ha completato l’acquisizione della statunitense Encore Wire. In conformità con i termini dell’accordo di fusione sottoscritto dalle parti in data 14 aprile 2024, Prysmian ha acquisito per cassa tutte le azioni ordinarie in circolazione di Encore Wire per 290 dollari per azione. Con il completamento della transazione, Encore Wire è diventata una società privata, e quindi le sue azioni non saranno più quotate al Nasdaq.L’acquisizione permetterà il consolidamento della posizione di leadership di Prysmian in Nord America. Prysmian beneficerà di maggiori opportunità di cross-selling, nonché dell’efficienza e dell’innovazione del modello di produzione, distribuzione e servizio unici di Encore Wire. Inoltre, a seguito della transazione, aumenterà la rilevanza del business nordamericano nella distribuzione geografica di Prysmian, si legge in una nota.”Questa acquisizione rafforzerà in modo significativo la posizione di leadership di Prysmian in Nord America, creando valore per tutti gli stakeholder – ha commentato Massimo Battaini, Amministratore Delegato di Prysmian – Grazie all’integrazione di Encore Wire e la nostra attuale presenza in nord America, saremo in una posizione più che mai favorevole per soddisfare le esigenze dei clienti in un mercato nordamericano, dinamico, altamente efficiente e in crescita, assicurandoci al contempo di cogliere nel migliore dei modi le opportunità di crescita strutturale, guidate dalla digitalizzazione e dagli investimenti nelle infrastrutture energetiche”.Goldman Sachs ha agito in qualità di advisor finanziario esclusivo di Prysmian e Wachtell, Lipton, Rosen & Katz ha agito in qualità di advisor legale di Prysmian. JPMorgan ha agito in qualità di consulente finanziario esclusivo di Encore Wire e O’Melveny & Myers ha agito in qualità di consulente legale di Encore Wire. LEGGI TUTTO

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    Mercato auto torna a crescere: a giugno 160.046 immatricolazioni (+15,0%)

    (Teleborsa) – A giugno il mercato dell’auto in Italia torna a crescere con un +15,0% registrando 160.046 nuove immatricolazioni rispetto alle 139.150 di giugno 2023. Il primo semestre del 2024 chiude con 886.386 immatricolazioni, una crescita del 5,3% rispetto alle 841.573 unità dello stesso periodo dello scorso anno. Grazie ai nuovi incentivi, finalmente utilizzabili, e alla disponibilità di auto in prontaconsegna, le BEV segnano una crescita fortissima, dovuta principalmente agli acquisti dei clienti privati, con 4,7 punti di quota in più rispetto al mese precedente e 3,9 su giugno 2023, giungendo così all’8,3%del mercato. Per quanto riguarda le autovetture PHEV, la quota di mercato non supera il 3,5%, un valore pressoché stabile rispetto a maggio, ma in calo di 1,9 punti sullo stesso mese 2023.”Con l’apertura della piattaforma per la prenotazione degli incentivi il 3 giugno scorso – afferma il presidente dell’UNRAE, Michele Crisci – il mercato ha avuto una buona accelerazione. Purtroppo, essendo questi terminati in sole nove ore, moltissimi acquirenti interessati non hanno potuto usufruirne. Lo stanziamento di poco più di 200 milioni del fondo per la fascia 0-20 g/Km di CO2 – continua Crisci – si è dimostrato insufficiente per coprire tutte le richieste dei clienti, una situazione che si riflette oggi sulle acquisizioni di nuovi ordini, sostanzialmente in stallo. Pertanto, ci aspettiamo che i 240 milioni di fondi residui già stanziati per gli incentivi, possano prontamente essere resi disponibili dal Governo, al fine di favorire la transizione energetica e ridurre il perdurante gap con i mercati più evoluti. È urgente che il Governo indichi quanto prima quale direzione vuole percorrere per favorire il percorso di transizione, sia per il necessario e attuale rifinanziamento del fondo, sia sulla strategia da seguire nei prossimi 2-3 anni”.Per accelerare la transizione energetica – ribadisce l’UNRAE – assume una rilevanza fondamentale la revisione del trattamento fiscale delle auto aziendali, agendo sulla detraibilità dell’IVA e sulla deducibilità dei costi, da parametrare alle emissioni diCO2, oltre alla riduzione del periodo di ammortamento a 3 anni, percorso realizzabile attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale.”UNRAE auspica – sottolinea Crisci – che vengano convocati al più presto i tavoli interministeriali dedicati alla fiscalità, al fine di rivedere il regime tributario delle vetture aziendali. Da tempo chiediamo che tale revisione venga inclusa quanto prima nei decretiattuativi della Delega Fiscale. Ciò è fondamentale per rilanciare la competitività delle imprese del settore automotive, nonché per valorizzare il contributo che le stesse – grazie al veloce ricambio dei veicoli aziendali – possono fornire per accelerare il rinnovo del parco circolante, contribuendo alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza stradale”.L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori evidenzia un recupero in volume dei privati, che li porta al 59,5% del totale mercato, guadagnando 5,3 punti di quota (55,0% nel cumulato, +1,4 p.p.). Le autoimmatricolazioni salgono di 5,4 punti al 13,6% di share (11,1% nei 6 mesi, +2,4 p.p.). In forte ridimensionamento il noleggio a lungo termine, in calo di 6,7 punti, scendendo al 18,8% di quota di mercato (20,7% nel cumulato, -5,2 p.p.); per il calo in volume delle principali società Top, a fronte di una tenuta delle Captive. Stessa dinamica di contrazione per il noleggio a breve termine, che più che dimezza la quota in giugnoal 3,0% (-3,3 punti e al 7,7% nel cumulato, +1,5 p.p.). Le società, con un leggero segno positivo in volume, chiudono il mese di giugno al 5,1% (-0,7 p.p.) e il 1 semestre al 5,4% (-0,2 p.p.).Tra le alimentazioni, in giugno il motore a benzina, seppur in crescita in volume, cede 1,9 punti e si ferma al 26,5% di quota, 30,2% nel cumulato (+2,4 p.p.). Il diesel cede oltre 1/5 dei volumi e scende di 5,7 punti al 12,8% di share nel mese e al 14,6% nel 1° semestre (-4,8 p.p.). In crescita sostenuta il Gpl che sale in giugno al 10,1% del totale (+1,7 p.p.) e al 9,1% in gennaio- giugno (+0,2 p.p.), il metano con 77 unità non raggiunge neppure lo 0,1% del mercato nel mese, mentre mantiene tale quota nel cumulato. Le vetture ibride nel mese coprono il 38,7% di share e il 38,9% nei 6 mesi (rispettivamente +3,9 p.p. e +3,6 p.p.), con un 11,1% per le “full” hybrid e27,6% per le “mild” hybrid in giugno. Come anticipato, le auto BEV in forte crescita, grazie agli incentivi e alle auto in pronta consegna, salgono all’8,3% di share (+3,9 p.p. e al 3,9% in gennaio-giugno), le PHEV retrocedono di 1,9 punti rispetto a un anno fa, al 3,5% (3,3% nel semestre).L’analisi della segmentazione mostra in giugno un forte incremento dei volumi delle berline e dei SUV del segmento A, che salgono rispettivamente al 12,5% e al 2,9% del totale mercato. Nel segmento B cresce la quota delle berline al 22,3%, mentre flette quella dei Suv al 24,3% di share. Nel segmento delle medie (C) calano leggermente in volume sia le berline che i Suv, fermandosi rispettivamente al 4,6% e 18,5% di quota. Recuperano le berline del segmento D, al 2,5%, mentre cedono in quota i Suv al 5,9% di share. Nell’alto di gamma rimangono stabili in quota le berline allo 0,2% e i Suv all’1,5%. Infine, le station wagon rappresentano il 2,5% deltotale, gli MPV l’1,8% e le sportive lo 0,6%.Dal punto di vista delle aree geografiche nel mese il Nord Ovest torna market leader con il 29,7% di quota (+0,8 p.p., al 28,2% nel cumulato), il Nord Est cede oltre 3 punti e si ferma al 29,1% di share (33,4% in gennaio-giugno), grazie comunque al contributo del noleggio, senza il quale scenderebbe al 22,6%. Il Centro Italia sale di 1 punto a rappresentare 1/4 delle immatricolazioni del mese (al 23,6% nei 6 mesi), l’area meridionale sale al 10,9% e le Isole al 5,2% (rispettivamente 10,1% e 4,8% nel cumulato).Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni, grazie anche alla crescita di peso delle BEV, in giugno evidenziano un calo del 5,5% scendendo a 112,5 g/Km; 119,6 g/Km nel 1 semestre (-0,3%). L’analisi delle immatricolazioni di marzo per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km rappresenta il 9,0% del mercato, il 2,8% la fascia 21-60 g/Km (rispettivamente 4,5% e 2,6% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 65,7% (67,5% nel cumulato), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si porta al 19,1% e quella della fascia oltre i 190 g/Km all’1,8% (rispettivamente 21,5% e 2,0% nel 1 semestre).”Circa il 33% degli acquirenti interessati all’acquisto di un’auto elettrica Bev è rimasto senza incentivi – commenta Massimo Artusi, il presidente di Federauto, la federazione dei concessionari auto –. In un recente incontro al Mimit abbiamo chiesto, oltre a un rifinanziamento della fascia con più basse emissioni limitata ai cittadini, un approfondimento su quanto accaduto il 3 giugno scorso, giorno di apertura della piattaforma per l’inserimento delle prenotazioni, per comprendere un fenomeno quanto mai insolito per il mercato italiano, soprattutto alla luce delle dinamiche finora osservate. Vedremo l’impatto di questa nuova edizione degli incentivi statali nelle immatricolazioni che verranno registrate nei prossimi mesi e fino a marzo 2025 ma è chiaro che senza una condivisione della strategia di come supportare le tecnologie più pulite, anche considerando gli effetti negativi sui prezzi determinati dall’incremento aggiuntivo dei dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina, gli interrogativi che gravano pesantemente sulla transizione ecologica, rimangono insoluti. Per offrire un quadro di azione virtuoso, stimolare in modo strutturale la domanda interna e accelerare sullo svecchiamento e sulla sicurezza del parco circolante, evitare una disparità delle condizioni di mercato per effetto di incentivazioni che funzionano a singhiozzo e una perdita di competitività lungo la filiera, serve un segnale chiaro da parte del governo. Come opportunamente evidenziato nelle raccomandazioni della Commissione europea pubblicate lo scorso 19 giugno sulle politiche di bilancio specifiche per l’Italia occorre intervenire sul sistema fiscale italiano allineando la tassazione per le auto aziendali”.”Dopo la contrazione registrata a maggio (-6,6%), a giugno il mercato auto italiano riparte con un rialzo a doppia cifra sulla spinta del tanto atteso nuovo ecobonus – sottolinea Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia –. L’impatto dei nuovi incentivi sul mercato – osserva Vavassori – deriva sia dall’effetto attesa con la forte frenata, da gennaio scorso, delle immatricolazioni di auto ricaricabili, sia dalla maggiore attrattività economica e inclusività nei confronti di tutte le categorie di acquirenti delle formule di incentivazione rinnovate rispetto al passato. Ci auguriamo che l’andamento delle vendite possa mantenersi positivo anche nei prossimi mesi, così da controbilanciare la fisiologica riduzione dei volumi tipica dei mesi estivi, e che possa contribuire, soprattutto, a una crescente diffusione delle nuove tecnologie green e una più rapida sostituzione dei vecchi veicoli in circolazione. Ora che si avviano alla conclusione i lavori del Tavolo Sviluppo Automotive al Mimit, dedichiamo la massima attenzione alla definizione delle priorità di intervento sui temi dell’incremento della produzione locale, della competitività produttiva, dell’attrazione di investimenti produttivi e nuove tecnologie sul territorio e della riconversione delle competenze e sviluppo occupazionale”. LEGGI TUTTO

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    Thales aumenta la produzione di missili da 70 mm in Belgio

    (Teleborsa) – Thales, gruppo francese che è leader europeo nei sistemi missilistici da 70 mm, ha inaugurato una nuova linea di produzione nel suo sito di Herstal (Belgio) per far fronte ad un aumento di cinque volte della produzione dei razzi a guida laser.I ritmi di produzione più elevati consentiranno di rispondere più rapidamente al fabbisogno di munizioni delle forze armate, si legge in una nota. Il razzo è del calibro NATO standard da 70 mm (2,75 pollici) attualmente utilizzato in Ucraina.Thales Belgium è l’unico produttore di queste munizioni in Europa. Per incrementare la produzione, il gruppo ha assunto più di 50 nuovi dipendenti, ha rafforzato la catena di fornitura e si è mosso verso l’integrazione verticale di una serie di attività aggiuntive. La capacità di produzione aumenterà da 1.000 razzi guidati a 5.000 entro il 2025.La nuova capacità rappresenta un passo importante in un piano di investimenti da 20 milioni di euro lanciato nel 2023 e rafforzato dal sostegno del governo belga e dal piano Act in Support of Ammunition Production (ASAP) dell’Unione europea.(Foto: © LCVA | Dreamstime.com) LEGGI TUTTO

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    Borsa: Fenix Entertainment e MeglioQuesto sospese anche fino a pubblicazione bilancio 2023

    (Teleborsa) – Borsa Italiana ha disposto dalla seduta del 1 luglio 2024 la sospensione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie Fenix Entertainment, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella produzione di contenuti cinematografici e televisivi, anche fino alla pubblicazione da parte della società dei documenti contabili relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023. Il titolo è sospeso dallo scorso 2 aprile per la mancanza dell’Euronext Growth Advisor.Inoltre, Borsa Italiana ha disposto dalla seduta del 1 luglio 2024 la sospensione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie MeglioQuesto, società quotata su Euronext Growth Milan e tra i principali operatori italiani del settore della customer experience multicanale, e dei warrant anche fino alla pubblicazione da parte della società dei documenti contabili relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023. Il titolo è sospeso dallo scorso 19 marzo per la mancanza dell’Euronext Growth Advisor. LEGGI TUTTO

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    Openjobmetis, delisting efficace dall’8 luglio

    (Teleborsa) – Borsa Italiana disporrà che le azioni di Openjobmetis, agenzia per il lavoro quotata su Euronext STAR Milan, siano sospese dalla quotazione su Euronext Milan nelle sedute del 4 e 5 luglio 2024 e revocate dalla quotazione a partire dalla seduta dell’8 luglio 2024, dopo il successo dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa dalla francese Groupe Crit.Tenuto conto delle azioni già possedute e/o acquistate dalle controllate dio Groupe Crit, Plasvisgas SrL e Crit SAS, queste due società deterranno, al termine dell’offerta, un numero complessivo di 13.222.017 azioni, rappresentanti il ??98,9% del capitale e diritti di voto.Groupe Crit è “lieto di questa acquisizione che gli consente di estendere la sua copertura geografica all’Italia e costituisce un importante passo avanti nel suo posizionamento in Europa – si legge in una nota – Grazie a questa operazione, Groupe Crit supera i 3,3 miliardi di euro di fatturato consolidato su base proforma 2023 e la quota internazionale rappresenta ormai la metà dell’attività di lavoro temporaneo”. LEGGI TUTTO

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    Siderurgia, Fiom, Scarpa: “Rilancio non può passare per lavoratori in Cig”

    (Teleborsa) – Domani al ministero del Lavoro inizia la discussione sulla procedura di cassa integrazione per i lavoratori ex Ilva. “Avevamo chiesto che i manutentori fossero utilizzati per gli interventi ordinari e straordinari negli impianti, come peraltro previsto dalla normativa modificata nei mesi scorsi. Ora invece più del 50% dei lavoratori del gruppo viene messo in cassa integrazione. Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia della Fiom-Cgil. “I commissari straordinari dicono in tutte le iniziative pubbliche che aumenterà la capacità produttiva, da qui a ottobre, e decidono di avviare la cassa integrazione per 5.200 lavoratori, che in questo modo interesserebbe circa 7.400 lavoratori, considerati anche quelli dell’llva in AS – prosegue – mentre per il polo siderurgico di Piombino si stanno sprecando parole e tempo ma la ripartenza complessiva del polo non c’è. Mercoledì 3 luglio l’incontro al Mimit, convocato dopo vari solleciti, dovrà dare risposte concrete, ci sono circa 2 mila lavoratori in bilico. I lavoratori dell’ex Ilva e del polo siderurgico di Piombino hanno lottato e lotteranno per il loro diritto a tornare finalmente al lavoro. La siderurgia italiana ed europea è nel bel mezzo di un cambiamento epocale e di stravolgimenti geopolitici, da queste vertenze si può uscire solo con il lavoro, diversamente, l’industria italiana rischia di andare fuori mercato e di essere irrilevante sullo scenario globale”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS, sciopero del personale 6 e 7 luglio

    (Teleborsa) – Sciopero nazionale del personale del Gruppo FS Italiane, dalle ore 21 di sabato 6, alle ore 21 di domenica 7 luglio 2024. Secondo quanto riporta una nota, la protesta è stata proclamata da alcune sigle sindacali autonome.”Chiediamo al Garante degli scioperi di verificare se sia stata rispettata la legge n. 146 del 1990, sia rispetto all’obbligo di preavviso di 10 giorni previsto sia rispetto alla procedura da seguire. I consumatori non possono essere avvisati di uno sciopero all’ultimo momento, specie in un periodo di ferie come questo, con un’astensione proprio nel week-end” afferma, intanto, Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”A poco serve se chi proclama lo sciopero avvisa l’impresa che eroga il servizio se poi non si informano anche i clienti con analoga tempistica” conclude Dona. LEGGI TUTTO