Luglio 2024

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    Commissione Ue a Meta: “Modello ‘pay or consent’ non è conforme a Digital Markets Act”

    (Teleborsa) – Il modello pubblicitario “pay or consent” (“paga o accetta”) adottato da Meta non è conforme al Digital Markets Act (DMA). È quanto evidenzia la Commissione europea nel parere preliminare inviato oggi alla società statunitense. Secondo la Commissione, “questa scelta binaria costringe gli utenti ad acconsentire alla combinazione dei loro dati personali e non riesce a fornire loro una versione meno personalizzata ma equivalente dei social network di Meta”.”Il modello di abbonamento senza pubblicità è in linea con le direttive della più alta corte europea ed è conforme al DMA”, commenta “a caldo” un portavoce di Meta, aggiungendo “siamo aperti ad un dialogo costruttivo con la Commissione europea per portare a termine questa indagine”.Le considerazioni di Bruxelles “Le piattaforme online spesso raccolgono dati personali attraverso servizi propri e di terzi per fornire servizi pubblicitari online. Grazie alla loro posizione significativa nei mercati digitali, i gatekeeper – rileva la Commissione Ue – sono stati in grado di imporre termini di servizio alla loro vasta base di utenti consentendo loro di raccogliere grandi quantità di dati personali. Ciò ha offerto loro potenziali vantaggi rispetto ai concorrenti che non hanno accesso a una quantità così grande di dati, creando così elevate barriere alla fornitura di servizi pubblicitari online e di servizi di social network. Ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 2, del DMA, i gatekeeper devono chiedere il consenso degli utenti per combinare i loro dati personali tra i servizi principali della piattaforma designati e altri servizi e, se un utente rifiuta tale consenso, dovrebbe avere accesso a un’alternativa meno personalizzata ma equivalente. I gatekeeper non possono subordinare l’utilizzo del servizio o di determinate funzionalità al consenso degli utenti. In risposta ai cambiamenti normativi nell’UE, Meta ha introdotto nel novembre 2023 un’offerta binaria “paga o acconsenti” in base alla quale gli utenti Ue di Facebook e Instagram devono scegliere tra: (i) l’abbonamento a pagamento mensile a una versione senza pubblicità di questi social network o (ii) l’accesso gratuito a una versione di questi social network con annunci personalizzati”. In tale scenario La Commissione ritiene in via preliminare che “il modello pubblicitario ‘a pagamento o con consenso’ di Meta non sia conforme alla DMA in quanto non soddisfa i requisiti necessari di cui all’articolo 5, paragrafo 2”. In particolare, il modello di Meta:non consente agli utenti di optare per un servizio che utilizza meno dati personali ma che è altrimenti equivalente al servizio basato sugli “annunci personalizzati”. Non consente, inoltre, agli utenti di esercitare il diritto di acconsentire liberamente alla combinazione dei propri dati personali. “Per garantire il rispetto della DMA, gli utenti che non acconsentono – rileva la Commissione – dovrebbero comunque avere accesso a un servizio equivalente che utilizzi meno i loro dati personali, in questo caso per la personalizzazione della pubblicità”.Nel corso della sua indagine, la Commissione fa sapere di essersi coordinata con le autorità competenti in materia di protezione dei dati.Prossimi passiInviando i risultati preliminari, la Commissione informa Meta della sua opinione preliminare secondo cui la società viola la DMA. Ciò non pregiudica l’esito dell’indagine. Meta ha ora la possibilità di esercitare i propri diritti di difesa esaminando i documenti contenuti nel fascicolo d’indagine della Commissione e rispondendo per iscritto alle risultanze preliminari della Commissione. La Commissione concluderà la sua indagine entro 12 mesi dall’apertura del procedimento il 25 marzo 2024. Se le opinioni preliminari della Commissione dovessero essere alla fine confermate, la Commissione adotterà una decisione constatando che il modello di Meta non è conforme all’articolo 5, paragrafo 2, della DMA. In caso di non conformità, la Commissione può imporre sanzioni fino al 10% del fatturato mondiale totale del gatekeeper. Tali sanzioni possono arrivare fino al 20% in caso di recidiva. Inoltre, in caso di non conformità sistematica, la Commissione ha anche il potere di adottare rimedi aggiuntivi come obbligare un gatekeeper a vendere un’impresa o parti di essa o vietare al gatekeeper di acquisire servizi aggiuntivi legati alla non conformità sistemica. “La Commissione – si legge in una nota – continua il suo impegno costruttivo con Meta per individuare un percorso soddisfacente verso un’effettiva conformità”.”La nostra indagine – ha affermato la vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, Margrethe Vestager – mira a garantire la contendibilità nei mercati in cui gatekeeper come Meta hanno accumulato dati personali di milioni di cittadini dell’UE per molti anni. La nostra opinione preliminare è che il modello pubblicitario di Meta non sia conforme al Digital Markets Act. E vogliamo consentire ai cittadini di poter assumere il controllo sui propri dati e scegliere un’esperienza pubblicitaria meno personalizzata”.”Oggi compiamo un altro importante passo per garantire il pieno rispetto del DMA di Meta. La nostra opinione preliminare è che il modello di business ‘Pay or Consent’ di Meta viola il DMA. La DMA – ha sottolineato il commissario per il mercato interno, Thierry Breton – è lì per ripristinare agli utenti il ??potere di decidere come utilizzare i propri dati e garantire che le aziende innovative possano competere ad armi pari con i giganti della tecnologia sull’accesso ai dati”.”È una buona notizia che la Commissione stia intraprendendo un’azione di enforcement basata sul Digital Markets Act contro il modello pay-or-consent di Meta ha dichiarato Agustin Reyna, direttore generale dell’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) –. Questa notizia si aggiunge alle denunce contro il modello di Meta per violazione della legge sui consumatori e della legge sulla protezione dei dati che le organizzazioni dei consumatori hanno presentato negli ultimi mesi. Ora chiediamo a Meta di rispettare le leggi a tutela dei consumatori”. (Foto: Mariia Shalabaieva on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, manifattura in frenata a giugno ma resta in zona espansione

    (Teleborsa) – L’attività della manifattura in Giappone scivola, ma resta in zona espansione, con la produzione industriale che aumenta per la prima volta in oltre un anno e i nuovi ordini che diminuiscono ulteriormente. I posti di lavoro si espandono mentre la fiducia delle imprese migliora attestandosi sui livelli massimi del semestre.L’indice PMI manifatturiero, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 50 punti, rispetto ai 50,4 punti di maggio. Il dato è anche leggermente inferiore alle stime degli analisti che si attendevano una discesa fino a 50,1 punti.L’indicatore si conferma comunque sulla soglia critica dei 50 punti, denotando espansione dell’attività. LEGGI TUTTO

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    Elezioni Francia, Le Pen stravince il primo turno ma la partita si giocherà ai ballottaggi

    (Teleborsa) – Estremadestra in vantaggio nel primo turno delle elezioni legislative francesi. Rassemblement National (RN) ha ottenuto il 33,1 dei voti davanti alla coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire (NFP) che si è fermata il 28%. Molto più staccato lo schieramento del presidente Macron che ha ottenuto il 20%, nettamente davanti ai Repubblicani (destra) che non hanno stretto un’alleanza con il RN che si sono attestati al 6,7%. In forte aumento l’affluenza che secondo i primi sondaggi degli istituti dovrebbe aver raggiunto almeno il 65% degli iscritti, secondo gli istituti di sondaggio. Si tratta di una percentuale ben superiore al 47,51% registrato nel 2022, ma inferiore al 67,9% registrato nelle ultime elezioni legislative tenutesi dopo uno scioglimento nel 1997.Nonostante il netto vantaggio al momento Rassemblement National ha conquistato solo 37 seggi, il 6,5% dei posti in Parlamento. Quindi se questo vantaggio si tradurrà in una maggioranza all’Assemblea nazionale dipenderà dal ballottaggio. Il secondo turno sarà però molto più complesso da affrontare dal partito di Jordan Bardella. Infatti sia i partiti del Nouveau Front Populaire che gli esponenti del partito di Macron hanno già fatto sapere che ritireranno i propri candidati ammessi al ballottaggio in terza posizione, per far convergere i voti su un unico oppositore dei candidati di estrema destra.”Di fronte al Rassemblement National, è giunto il momento di una manifestazione ampia, chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno”, ha dichiarato Emmanuel Macron dopo aver riunito i leader dei partiti di centro-destra con cui ha governato dal 2017. “Non un voto deve andare al Rassemblement National”, ha dichiarato il premier francese, Gabriel Attal, chiedendo ai candidati centristi arrivati in terza posizione nelle ‘triangolari’ di domenica prossima di ritirarsi dalla corsa elettorale. Stessa linea assunta poi da Raphael Glucksmann, il leader di Place Publique tra i principali esponenti del “Nuovo Fronte Popolare”.Nessuna linea è stata invece indicata dall’ex premier Edouard Philippe del partito Les Républicains, neo gollisti di destra ma antifascisti. Il “blocco macronista” è “praticamente spazzato via” dopo il primo turno, ha dichiarato Marine Le Pen, annunciando la sua rielezione al primo turno nella circoscrizione del Pas-de-Calais (nord). “Quello di questa sera è un risultato storico – ha aggiunto Le Pen – Non era mai successo che decine di candidati del Rassemblement National venissero eletti già dal primo turno delle elezioni politiche. Credo anche che sia una grande speranza per milioni di francesi”.(Foto: Anthony Choren su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, risale fiducia consumatori a giugno ma clima resta negativo

    (Teleborsa) – Migliora leggermente il sentiment dei consumatori giapponesi. Secondo quanto comunicato dall’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, l’indice di fiducia si è attestato a giugno 36,4 punti, dai 36,2 di maggio e in linea con le stime di consensus. All’andamento dell’indice hanno contribuito l’aumento delle intenzioni di spesa di beni durevoli (+0,6 punti) e quelle sui redditi (+0,7 punti), mentre scivolano quelle sullo stile di vita (-0,1 punti) e sulla situazione occupazionale (-0,3 punti). L’indice resta ancora al di sotto della soglia di 50 punti, evidenziando la persistenza di un clima negativo fra le famiglie del Sol Levante. LEGGI TUTTO