Luglio 2024

Monthly Archives

More stories

  • in

    Eni, molto interesse per Enilive e Plenitude. Prematuro pensare a struttura IPO

    (Teleborsa) – “Abbiamo accelerato sui disposal perché abbiamo buoni asset, quindi abbiamo tante discussioni con società interessate e possiamo venderli velocemente. Abbiamo quasi completato tutto in sei mesi e magari possiamo anche superare gli 8 miliardi di euro che abbiamo annunciato, ma forse più nei prossimi anni, per ora siamo focalizzati su quello che abbiamo annunciato. Ma sicuramente abbiamo la potenzialità di superare le nostre aspettative iniziali”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, durante la conference call di commento ai risultati del secondo trimestre 2024.Il piano del Cane a sei zampe prevede cessioni per 8 miliardi di euro per tenere sotto controllo il debito e finanziare le iniziative sulla transizione energetica. In questo senso, Enilive e Plenitude hanno “attirato nuovi investimenti con partner di valore a multipli interessanti nel percorso verso l’IPO”. Soffermandosi sul successo dello sviluppo del modello satellitare, il manager ha ricordato che il gruppo incasserà 11 miliardi di euro dalla creazione delle varie unità alla fine del 2024 (9 miliardi di euro dal 2022), con Azule Energy che conta per 3 miliardi di euro e Var Energi per 3,9 miliardi di euro.Parlando della revisione al rialzo della guidance, con riguardo all’upstream l’AD ha detto che “le migliori prospettive di produzione e l’aumento del GGP confermano la buona esecuzione e l’attenzione alla cattura dei margini del gas”, mentre per i business della transizione, “la reiterazione della guidance sull’EBITDA – 2 miliardi di euro combinati – riflette la resilienza dei modelli di business di Enilive e Plenitude in un contesto di mercato misto”. Sul fronte finanziario, “il flusso di cassa si è confermato alla base delle distribuzioni agli azionisti e le minori spese in conto capitale segnalano progressi migliori del previsto sul piano di disinvestimento e sulla riduzione del debito”. Quindi, “il buyback minimo sarà di 1,6 miliardi di euro” e “ora acceleriamo il ritmo con un potenziale di riacquisto aggiuntivo fino a 500 milioni di euro da valutare nel terzo trimestre”,I vertici aziendali hanno ricevuto numerose domande su Enilive e Plenitude, e sui piani per la loro quotazione in Borsa. Pochi giorni fa Eni ha firmato un accordo di esclusiva con KKR per valorizzare il 20-25% di Enilive, con la previsione di finalizzare l’operazione entro fine anno. La vendita prevede una valorizzazione della società compresa tra 11,5 e 12,5 miliardi di euro e, in modo simile all’operazione finalizzata nel primo trimestre da Plenitude, concorrerà a finanziare la crescita. Eni ha anche citato la possibilità di una successiva cessione di un’ulteriore quota fino al 10%.Su Enilive, “c’è molto interesse, la valutazione è molto buona – ha detto Descalzi – Vogliamo crescere, servono soldi per investire, e quando riusciamo a trovare un investitore forte – che può aiutarci, condivide i nostri valori e visione – vogliamo procedere. Non so se faremo subito la cessione di un ulteriore del 10%, ma vogliamo creare valore nella società”. “C’è grande appetito del mercato, vedremo cosa riusciremo a fare dopo il closing con KKR – gli ha fatto eco il CFO Francesco Gattei – Si tratta di un altro segnale positivo che gli asset sono interessanti e c’è potenziale per sbloccare valore”.Su Plenitude, l’AD ha detto che c’è stato “interesse significativo da grandi fondi e altre società. Abbiamo spazio per agire, ci servono soldi per investire nei grandi piani di espansione. Bisogna vedere se questi investitori sono allineati a noi per procedere”.Quando sono stati chiesti dettagli sulle IPO, Gattei ha sottolineato: “L’IPO è l’obiettivo sia per Enilive che per Plenitude. La struttura dovrà tenere conto di certi meccanismi o del comportamento dei fondi al momento della quotazione. È quindi prematuro pensare alla struttura di una IPO che avverrà nei prossimi anni”. “Vedremo, al giusto momento, quale sarà la quota che il mercato potrà assorbire, ma parlare di una percentuale ora è qualcosa di estremamente prematuro”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    Patente a crediti per le aziende dal primo ottobre 2024

    (Teleborsa) – La “patente a crediti” per le aziende, che entrerà in vigore il primo ottobre 2024, punta a migliorare la qualificazione delle imprese e l’attenzione ai presidi di sicurezza sul lavoro. Lo ha dichiarato la ministra del Lavoro, Marina Calderone, a Rainews24.”La patente a crediti partirà il primo di ottobre del 2024 ed è un processo nell’ambito del quale il nostro obiettivo è quello di puntare sulla qualificazione delle aziende e sull’attenzione delle aziende a tutti i presidi della sicurezza, compresa la formazione, fondamentale per informare e soprattutto accompagnare i lavoratori per poter gestire meglio tutte le attività che vengono fatte nel corso di una giornata, di un turno di lavoro,” ha spiegato la ministra.Calderone ha sottolineato l’importanza di questo impegno, iniziato sedici anni fa, per fornire alle aziende e agli organi di controllo uno strumento che dia informazioni immediate sulle attività svolte, gli investimenti in salute e sicurezza e le certificazioni ottenute. “Per noi, vuol dire un grosso impegno – ha aggiunto – l’abbiamo preso, a 16 anni dall’introduzione della norma con la volontà di fornire alle aziende e tutti i soggetti che devono poi verificare la correttezza delle attività di uno strumento che fornisca immediatamente l’informazione su cosa sta facendo quell’azienda in termini di attività, in termini di investimenti in salute e sicurezza, di investimenti aggiuntivi su questo tema, di certificazioni. Quando si dice che la patente a crediti, consentirà alle aziende di avere cento punti, non si dice chiaramente la verità”.”La patente a crediti – ha proseguito la ministra – ha l’obiettivo di mettere in evidenza quello che è il percorso di qualificazione delle imprese. Certamente chi ha una gestione poco corretta di quelli che sono gli adempimenti non trae vantaggio da uno strumento di questo tipo, ma non è questo il nostro obiettivo, che è quello di fare la differenza in termini positivi: da un lato certamente intensificando i controlli, rendendoli sempre più qualificati, sempre più incisivi, mettendo in relazione le banche dati, dall’altro portando anche in evidenza quelli che sono dei processi virtuosi. Teniamo conto che l’istituzione della patente a crediti è uno dei punti saldi delle richieste avanzate dai sindacati a tutti i governi negli ultimi 16 anni.”Calderone ha evidenziato l’importanza delle ispezioni nel garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro, grazie agli investimenti fatti per aumentare il numero di ispettori e migliorare il coordinamento delle forze ispettive. “Le ispezioni sono certamente in aumento anche per l’effetto degli investimenti che abbiamo fatto in termini di ispettori e poi anche in termini di maggior coordinamento di quelle che sono le forze ispettive. Attraverso le ispezioni si possono rilevare quelle che sono le irregolarità, ma si mandano anche segnali importanti che c’è un presidio attento sui territori e quindi è importante che si comprenda quanto oggi è fondamentale, rispetto a fatti come quello della morte incredibile e orrenda di Satnam Singh, di intervenire per ripristinare”, ha affermato la ministra.Calderone ha rilevato una tendenza positiva dalle recenti ispezioni: “Quello che noi però verifichiamo dalle recenti ispezioni – ha aggiunto – è un’inversione di tendenza, ci sono in aumento i contratti di lavoro in alcune zone particolari del nostro paese e c’è un ritorno alla regolarità. Questo è il nostro obiettivo: mettere in evidenza che oggi essere in regola è importante. Oggi tantissime aziende lo sono, perché non bisogna certamente demonizzare vari settori, esiste la situazione in cui qualcuno non rispetta le norme, ma tantissimi le rispettano”.Il sistema di “patente a crediti” rappresenta un passo significativo verso la qualificazione delle aziende e la promozione della sicurezza sui luoghi di lavoro, rispondendo alle richieste dei sindacati e contribuendo a un ambiente lavorativo più sicuro e regolamentato. LEGGI TUTTO

  • in

    Russia, banca centrale alza tassi. Aumenta stime inflazione

    (Teleborsa) – La Banca centrale russa ha alzato il suo tasso di riferimento dal 16% al 18%, in risposta ai crescenti rischi per l’inflazione e al rallentamento della domanda interna. Si tratta del primo aumento di quest’anno. “La crescita della domanda interna continua a superare significativamente le possibilità di espandere l’offerta di beni e servizi. Affinché l’inflazione possa ricominciare a scendere, sono necessarie ulteriori restrizioni della politica monetaria e, affinché l’inflazione ritorni all’obiettivo prefissato, condizioni monetarie significativamente più restrittive di quanto ipotizzato in precedenza”, ha spiegato la banca centrale russa in una nota, aggiungendo che “valuterà la fattibilità di un ulteriore aumento del tasso di riferimento nelle prossime riunioni”. A maggio, Putin ha dichiarato che la spesa della Russia per la Difesa raggiungerà l’8,7% del PIL nel 2024.L’Istituto guidato da Elvira Nabiullina ha alzato le previsioni sull’inflazione quest’anno, dal 4,3-4,8% al 6,5-7% e ha anche ampliato il corridoio per le aspettative di crescita dei prezzi l’anno prossimo dal 4% al 4-4,5%. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, a giugno spese personali +0,3% e redditi +0,2%

    (Teleborsa) – In aumento i redditi delle famiglie americane, così come le spese personali. Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, i consumi personali (PCE) sono aumentati dello 0,3% a giugno 2024 rispetto al +0,4% del mese precedente e contro il +0,3% atteso dagli analisti. I redditi personali hanno registrato un incremento dello 0,2%, meno del +0,4% del mese precedente e del +0,4% stimato dal consensus. Il PCE price index core, una misura dell’inflazione, evidenzia una variazione positiva dello 0,2% su mese (rispetto al +0,1% registrato il mese precedente) in linea con le stime di mercato e del 2,6% su anno, sopra il +2,5% atteso e uguale al +2,6% di maggio. LEGGI TUTTO

  • in

    S&P, Outlook stabile per i rating sovrani della maggior parte dei Paesi europei

    (Teleborsa) – Dei 30 Paesi europei sviluppati con rating di S&P – che comprendono anche i quattro i membri del G7 –, 26 hanno mantenuto un Outlookstabile, dopo una serie di declassamenti avvenuti all’inizio dell’anno. Gli altri quattro – Andorra, Cipro, Grecia e Portogallo – hanno invece mantenuto un Outlook positivo. È quanto è emerso dai rapporti di S&P Global Ratings che analizzano i trend di metà anno 2024 per i rating sovrani dei mercati sviluppati Europei e i mercati emergenti EMEA. “Le decisioni sulle finanze pubbliche da parte di governi nuovi o ancora da formare che hanno visto un forte aumento del debito pubblico in seguito alla pandemia – in particolare Belgio, Francia e Regno Unito – potrebbero influenzare i rating”, segnalano gli analisti della società di rating. “Poiché l’unione fiscale, dei mercati dei capitali e dell’economia non è ancora stata completata, l’Europa si trova in una posizione di svantaggio competitivo rispetto agli Stati Uniti, il che si manifesta con l’aumento del divario di produttività tra i due blocchi economici”, hanno poi fatto notare.Per quanto riguarda i mercati emergenti Emea, gli Outlook positivi superano quelli negativi con un rapporto superiore a 3:1, sebbene i rating rimangano due notch al di sotto dei livelli raggiunti poco prima della crisi finanziaria globale del 2008. Quelli negativi invece riflettono principalmente il peggioramento degli squilibri fiscali, spesso legati a tensioni sociali o conflitti militari. Escludendo i grandi esportatori del settore energy, il rapporto debito pubblico/PIL nella regione è in media superiore di 8 punti percentuali rispetto a prima della pandemia e della guerra tra Russia e Ucraina.S&P ha fatto notare che i sovrani con rating con Outlook positivo condividono alcuni fattori comuni, tra cui un migliore coordinamento delle politiche fiscali e monetarie, risultati fiscali più solidi e per la maggior parte dei casi economie ragionevolmente aperte. LEGGI TUTTO

  • in

    CDP RETI, rifinanziamento del debito fino a 1,2 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di CDP Reti ha approvato un’operazione di rifinanziamento, anche parziale, dell’indebitamento di CDP RETI derivante dai contratti di finanziamento in essere, per un importo complessivo massimo pari a 1,2 miliardi di euro.CDP RETI è un veicolo di investimento partecipato da Cassa Depositi e Prestiti (59,1%), State Grid Europe, gruppo State Grid Corporation of China (35%), e un gruppo di investitori istituzionali italiani (5,9%). La missione di CDP RETI è la gestione delle partecipazioni in Snam (31,35% al 31 dicembre 2023), Terna (29,85% al 31 dicembre 2023) e Italgas (25,99% al 31 dicembre 2023). LEGGI TUTTO

  • in

    Brennero, CdM delibera ricorso contro Austria

    (Teleborsa) – Via libera dal Consiglio dei Ministro ad una delibera, su indicazione del ministro Matteo Salvini, che dà mandato all’avvocatura per depositare il ricorso contro i divieti unilaterali di Vienna al Brennero”.Lo fa sapere il Mit, riferendo che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha espresso “grande soddisfazione” per una iniziativa finalizzata “a chiudere con l’arroganza austriaca e ridare certezza del diritto agli autotrasportatori europei”. LEGGI TUTTO

  • in

    Ddl Concorrenza, via libera del Cdm: le misure approvate

    (Teleborsa) – Arriva l’ok del del Consiglio dei Ministri al ddl Concorrenza. Il Cdm ha approvato, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il disegno di legge annuale per il Mercato e la Concorrenza. Il provvedimento – spiega il Mimit in una nota – contiene importanti misure in materia di dehors, portabilità delle scatole nere ai fini assicurativi, trasporto pubblico non di linea, rilevazione dei prezzi, shrinkflation e startup innovative, oltre a ulteriori rilevanti misure di competenza di altri dicasteri. Rispettata la cadenza annuale del Ddl per la concorrenza, previsione introdotta nel 2009 ma rimasta inapplicata fino all’inizio dell’attuale legislatura. Quello approvato oggi è infatti il quarto disegno di legge annuale per il Mercato e la Concorrenza, dopo quelli del 2017, 2022 e dell’anno scorso. Il Ddl si inserisce a pieno titolo nel quadro delle misure e degli interventi di attuazione del “Piano nazionale di ripresa e resilienza”. All’approvazione annuale di una “Legge sulla concorrenza” è subordinato lo stanziamento dei fondi previsti nell`ambito dello stesso PNRR. “Via libera del Consiglio dei Ministri al ddl Concorrenza che contiene anche il tema delle concessioni autostradali. Per la prima volta una parte dei pedaggi non entrerà nelle casse di grandi gruppi di concessionari – anche internazionali – ma allo Stato. L’obiettivo – ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini – è realizzare opere pubbliche e tenere sotto controllo i pedaggi”.”Siamo convinti sia necessario aumentare la competitività del nostro Paese, anche attraverso la concorrenza interna, e con l’approvazione del Ddl Concorrenza compiamo un altro significativo passo nella giusta direzione, a supporto delle imprese e a tutela dei consumatori – ha dichiarato Urso –. Per quanto di nostra competenza, penso siano particolarmente importanti le norme che riguardano il settore delle assicurazioni, a garanzia dei consumatori, e il settore della ristorazione e dell’accoglienza. Rispetto a questo specifico punto, abbiamo gettato le basi per superare la fase emergenziale e impostare una riforma organica del settore che risponde a quattro obiettivi: migliorare l’accoglienza, aumentare il decoro delle città, incentivare gli investimenti e consentire maggiori risorse per i Comuni. Un quadro di certezza delle regole condiviso positivamente con tutti gli interlocutori istituzionali, Comuni, Ministeri e Sovrintendenze, nell’interesse degli operatori economici”. Proroga per i dehors – Il ddl Concorrenza non prevede, al momento, una stabilizzazione per i dehors, ma una proroga al 31 dicembre 2025. Il Ddl, spiega una nota del Mimit, stabilisce che entro un anno dall’entrata in vigore della legge è prevista l’emanazione di un decreto legislativo, su proposta del Mimit e di concerto con i Ministeri dell’Interno, della Giustizia, della Pubblica Amministrazione, del Turismo e delle Infrastrutture, per riordinare e coordinare la concessione ai pubblici esercizi di spazi e aree pubbliche di interesse culturale e paesaggistico per l’installazione di strutture amovibili funzionali all’attività. Si prevede, inoltre, che i Comuni adeguino i propri Regolamenti per garantire, in particolare, adeguate zone per il passaggio dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacità motoria nel caso di occupazione di marciapiedi. Fino al 31 dicembre 2025, e comunque fino alla data di entrata in vigore del decreto legislativo, vengono prorogate le norme del 2020 connesse alla pandemia di Covid. Assicurazioni: approvata la portabilità per le scatole nere – È fatto divieto alle imprese assicuratrici di prevedere clausole contrattuali che impediscano o limitino il diritto dell’assicurato di disinstallare, senza costi e alla scadenza annuale del contratto, i dispositivi elettronici (scatole nere) per il monitoraggio dei dati dell’attività di circolazione dei veicoli a motore (la cosiddetta scatola nera) o penali in caso di restituzione dopo la scadenza. La norma, spiega una nota del Mimit, ha l’obiettivo di favorire la mobilità della domanda in ambito assicurativo e di ridurre il fenomeno della fidelizzazione forzata e, conseguentemente di aumentare la concorrenza e ridurre i costi. Viene stabilito un meccanismo di portabilità dei dati registrati dalle scatole nere che il consumatore potrà richiedere, tramite la compagnia assicurativa, all’impresa che gestisce i dispositivi elettronici. Si tratta, a titolo di esempio, della percorrenza complessiva, la percorrenza differenziata in funzione delle diverse tipologie di strade percorse, l’orario diurno o notturno di percorrenza negli ultimi 12 mesi. I dati dovranno essere forniti con modalità di uso comune e leggibile da dispositivo automatico, per garantire così la continuità del servizio di trattamento dei dati alla nuova compagnia assicurativa che, per poterli usare, dovrà versare un compenso una tantum a favore dell`impresa che gestisce il dispositivo elettronico. Prevista l’istituzione di un sistema informativo, sottoposto alla vigilanza di IVASS, sui rapporti assicurativi non obbligatori al fine di rendere più efficace la prevenzione e il contrasto di comportamenti fraudolenti. I costi relativi alla realizzazione e alla gestione del sistema informativo antifrode sono completamente a carico delle imprese assicurative partecipanti. Stretta su taxi e Ncc – Per fronteggiare il grave fenomeno dell’abusivismo nel settore del trasporto pubblico non di linea, quindi di taxi e Ncc, si prevede l’applicazione di sanzioni in caso di mancata iscrizione al registro, che vanno dalla sospensione alla revoca dal ruolo dei conducenti. La norma è inserita nel ddl concorrenza approvato oggi in Cdm. I Comuni, spiega una nota del Mimit, potranno accedere al registro verificando la veridicità dei dati e comunicare al Ministero dei Trasporti i dati relativi agli eventuali provvedimenti di revoca o sospensione adottati. Ciò consentirà anche una ricognizione del numero delle licenze e delle autorizzazioni per ciascun Comune. Vengono inoltre razionalizzate e allineate le sanzioni previste in materia di trasporto pubblico non di linea, sia che si tratti di taxi che di noleggio con conducente. Più poteri a Mister Prezzi per un controllo efficace sui prodotti – Per rendere più funzionale l’attività di monitoraggio dei prezzi e delle tariffe effettuata dalle Camere di Commercio, spiega una nota del Mimit, viene attribuita al Garante per la sorveglianza dei prezzi il potere di individuare i prodotti da sottoporre a controllo. Al fine di coordinare al meglio questa attività si prevede, inoltre, che il Garante adotti specifiche linee guida per individuare modalità omogenee di rilevazione dei prezzi quali, a titolo esemplificativo, le cadenze temporali. Nello stesso disegno di legge viene introdotta una misura di contrasto al fenomeno della cosiddetta “shrinkflation”, la pratica che consiste nel ridurre la quantità di prodotto, pur mantenendo inalterato il confezionamento, che determina, di fatto, un correlato aumento del prezzo per unità di misura. A tal fine viene previsto un obbligo di informazione in favore del consumatore che prevede l’apposizione di una specifica etichetta nel prodotto esposto.Facilitazioni per startup innovative – Nuovi parametri per la definizione di startup innovative, prolungamento a 84 mesi per la loro permanenza nel registro speciale, agli incubatori gli stessi benefici fiscali riconosciuti alle startup innovative. Vengono introdotti nuovi parametri in grado di individuare e premiare le imprese con le maggiori potenzialità, ovvero, spiegaq una nota del Mimit, le micro, piccole e medie imprese che, entro 2 anni dallìiscrizione nell’apposito registro speciale, hanno un capitale sociale di 20 mila euro e almeno un dipendente. Viene data particolare attenzione alle Start up innovative che operano nei settori strategici, che potranno permanere nel relativo registro speciale fino a 84 mesi (invece di 60). Ampliate le ipotesi in cui gli incubatori certificati possono essere riconosciuti e iscritti nell’apposito registro, estendendo agli stessi i benefici delle deduzioni fiscali del 30% dall’Ires di cui oggi beneficiano altri soggetti economici che investono in Start up. Previste inoltre disposizioni per promuovere gli investimenti in capitale di rischio da parte di investitori privati e istituzionali. LEGGI TUTTO