Luglio 2024

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    Le Borse europee chiudono in rosso. Male il lusso

    (Teleborsa) – La prima seduta della settimana dei listini azionari europei si è chiusa in ribasso, in un contesto appesantito da alcune indicazioni deboli sui risultati societari (Swatch e Burberry) e dal rallentamento della crescita in Cina, come emerso stamattina dai nuovi dati macroeconomici odierni. Sempre sul fronte macro, Eurostat ha comunicato che la produzione industriale dell’Eurozona a maggio ha segnato una contrazione di -0,6% m/m, migliore dello -0,9% atteso dagli analisti.L’attenzione, durante questa settimana, è rivolta alla riunione della Banca centrale europea (BCE) di giovedì e alle indicazioni che emergeranno dai risultati societari.L’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,09%. L’Oro, in aumento (+0,96%), raggiunge 2.434,7 dollari l’oncia. Seduta sulla parità per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che si attesta a 82,12 dollari per barile.Si riduce di poco lo spread, che si porta a +130 punti base, con un lieve calo di 2 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,75%.Tra le principali Borse europee seduta negativa per Francoforte, che mostra una perdita dello 0,84%, sotto pressione Londra, che accusa un calo dello 0,85%, e scivola Parigi, con un netto svantaggio dell’1,19%.Chiusura in frazionale ribasso per Piazza Affari, con il FTSE MIB che lascia sul parterre lo 0,59%, troncando così la scia rialzista sostenuta da tre guadagni consecutivi, iniziata mercoledì scorso; sulla stessa linea, si posiziona sotto la linea di parità il FTSE Italia All-Share, che si ferma a 36.631 punti. Negativo il FTSE Italia Mid Cap (-0,83%); sulla stessa linea, variazioni negative per il FTSE Italia Star (-0,82%).Il controvalore degli scambi nella seduta del 15/07/2024 a Piazza Affari è stato pari a 1,79 miliardi di euro, in calo rispetto ai 1,97 miliardi della vigilia; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,46 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,36 miliardi.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Saipem (+2,08%), Tenaris (+1,36%), Leonardo (+1,31%) e Fineco (+0,66%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Brunello Cucinelli, che ha terminato le contrattazioni a -4,25%. In rosso Moncler, che evidenzia un deciso ribasso del 2,37%. Spicca la prestazione negativa di DiaSorin, che scende dell’1,87%. Prysmian scende dell’1,85%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Danieli (+2,71%), Philogen (+1,95%), Cementir (+1,39%) e Piovan (+1,23%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Ferragamo, che ha terminato le contrattazioni a -6,78%. Pessima performance per Carel Industries, che registra un ribasso del 4,15%. Calo deciso per Alerion Clean Power, che segna un -2,83%. Sotto pressione Buzzi Unicem, con un forte ribasso del 2,54%. LEGGI TUTTO

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    CONSOB e Università Cattolica, nuovo Osservatorio PMI – Mercato dei capitali

    (Teleborsa) – CONSOB e Università Cattolica del Sacro Cuore hanno lanciato il nuovo Osservatorio PMI, un’iniziativa che si propone di diventare un punto di riferimento su base nazionale per l’analisi delle condizioni di accesso e di permanenza sul mercato dei capitali da parte delle piccole e medie imprese (PMI) italiane.L’Osservatorio si concentrerà tra l’altro – si legge in una nota – sulle dinamiche connesse alla propensione all’innovazione finanziaria, sull’uso di risorse sostenibili e sull’adozione di tecnologie digitali. Studierà, inoltre, i fattori incentivanti che influenzano i percorsi di crescita e sviluppo delle PMI.Il Direttore scientifico del Progetto è Federico Rajola, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale e direttore di Cetif – Centro di Ricerca su Tecnologie, Innovazione e servizi Finanziari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, affiancato per la CONSOB da Paola Deriu, Responsabile della Divisione Studi, e da Daniela Costa, Consigliere dell’Ufficio Studi Economici e per Cetif da Chiara Frigerio, Professore Associato di Organizzazione Aziendale e Segretario Generale di Cetif.Ai fini dell’Osservatorio sono state attivate due borse di dottorato per giovani ricercatori, in Management e Innovazione, finanziate dalla CONSOB, sui temi dei modelli innovativi con riferimento alla finanza ed all’organizzazione aziendale delle PMI.”Questa collaborazione con CONSOB – ha commentato il Professor Rajola – fornisce una prospettiva di analisi del tutto nuova tesa ad approfondire la conoscenza delle dinamiche di sviluppo delle PMI con riferimento al mercato dei capitali e alla diffusione dei processi di innovazione organizzativi e digitali. L’Osservatorio fornirà dati e approfondimenti utili per supportare le PMI nelle decisioni strategiche”. LEGGI TUTTO

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    Commercio estero, Istat: nel 2023 in Italia esportazioni stabili

    (Teleborsa) – Nel 2023 il commercio mondiale di beni, misurato in dollari ed espresso a prezzi correnti, registra una diminuzione del 4,6% rispetto al 2022. Questo risultato è sintesi di una contrazione dei valori medi unitari (-4,0%) – dopo il forte incremento rilevato nel 2022 (+9,7%) – e di una contenuta diminuzione dei volumi scambiati (-0,6%). Il valore nominale dell’interscambio mondiale di servizi registra un aumento del 9,0% mentre si riducono gli investimenti diretti esteri (-1,8%). Nel 2023, il valore in euro delle esportazioni di merci dell’Italia è rimasto invariato, da un lato, sostenuto dalle maggiori vendite di beni strumentali e beni di consumo non durevoli, dall’altro frenato dalla contrazione delle esportazioni di beni intermedi ed energia; il valore delle merci importate si è ridotto del 10,4%. Per effetto diqueste dinamiche, il saldo commerciale, negativo per 34 miliardi di euro nel 2022, è tornato positivo nel 2023 per 34,4 miliardi. È quanto emerge dall’Annuario statistico “Commercio estero e attività internazionali delle imprese”, frutto della collaborazione fra l’Istat e l’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).Un contributo importante all’avanzo commerciale – rileva il report – deriva dal minore deficit energetico (-64,3 miliardi di euro, da -110,9 miliardi nel 2022) a seguito della flessione dei prezzi dei prodotti energetici, in particolare del gas naturale. Al netto della componente energetica l’avanzo commerciale è pari a +98,7 miliardi, in deciso aumento rispetto al 2022 (+76,9 miliardi). La stazionarietà delle esportazioni italiane in valore nel 2023 riflette una crescita dei valori medi unitari (+5,3%) e una riduzione, di analoga entità, dei volumi (-5,1%). Per le importazioni la riduzione in valore è spiegata principalmente dalla flessione dei valori medi unitari (-9,0%); in volume le importazioni si riducono dell’1,5%. Nel 2023 la quota di mercato dell’Italia sulle esportazioni mondiali di merci (misurata in dollari) registra una lieve crescita (2,85%, da 2,64% nel 2022).La quota dell’Italia sulle esportazioni mondiali è aumentata in tutte le aree geografiche, in particolare in Asia Centrale (da 1,42% a 1,70%), Unione europea (da 4,63% a 4,84%), America Settentrionale (da 1,97% a 2,17%) e Medio Oriente (da 2,75% a 2,92%). Incrementi della quota si rilevano anche per Asia Orientale (da 0,75% a 0,89%) e Altri Paesi Africani (da 1,18% a 1,32%). Nel 2023 i flussi con l’estero di servizi registrano ampi aumenti (+12,4% per le esportazioni, +8,7% per le importazioni). Nel 2023 gli investimenti italiani all’estero si dimezzano rispetto all’anno precedente e scendono a 21,3 miliardi. Anche quelli esteri in Italia calano a 26,2 miliardi, dai 59,1 miliardi del 2022. Malgrado la contrazione della domanda tedesca di merci italiane, nel 2023 la Germania si conferma il principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane, con una quota dell’11,9% dell’export nazionale. Stati Uniti e Francia si collocano al secondo e al terzo posto tra i paesi partner, con quote pari, rispettivamente, al 10,7% e al 10,1%; seguono Spagna (5,3%), Svizzera (4,9%) e Regno Unito (4,2%). Tra i principali paesi, i mercati di sbocco più dinamici (incremento della quota sulle esportazioni nazionali superiore a 0,2 punti percentuali rispetto al 2022) sono Cina e Stati Uniti; all’opposto, quelli meno dinamici, per i quali si registrano le più ampie riduzioni della quota sull’export nazionale, sono Belgio e Germania. Per effetto dei divieti di esportazione previsti nei diversi pacchetti sanzione verso la Russia adottati dall’Ue, si riduce ulteriormente la quota delle esportazioni italiane verso la Russia (0,7%), dopo la caduta rilevata nel 2022, quando la quota era scesa allo 0,9% dall’1,6% dell’anno precedente. Con riguardo ai raggruppamenti principali di industrie, nel 2023, oltre alla netta diminuzione del deficit nell’interscambio di prodotti energetici si rileva un deficit minore anche nell’interscambio di beni intermedi (-10,8 miliardi, da -26,4 miliardi nel 2022), mentre per beni di consumo non durevoli, beni strumentali e beni di consumo durevoli si registrano incrementi dei saldi positivi (rispettivamente pari a +3,9 miliardi, +1,5 miliardi e +0,8 miliardi nel 2023). Tra i gruppi di prodotti manifatturieri in cui l’Italia detiene nel 2023 le maggiori quote sulle esportazioni mondiali di merci si segnalano: materiali da costruzione in terracotta (22,40%); cuoio conciato e lavorato, articoli da viaggio, borse, pelletteria e selleria, pellicce preparate e tinte (13,46%); pietre tagliate, modellate e finite (13,34%); prodotti da forno e farinacei (12,75%); prodotti vegetali di bosco non legnosi (11,32%); articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (10,32%); tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio, esclusi quelli in acciaio colato (10,02%) e altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio (9,88%). Rispetto al 2022 gli incrementi maggiori della quota sulle esportazioni mondiali si registrano per pietre tagliate, modellate e finite (da 12,04% a 13,34%) e macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (da 8,64% a 9,63%); i cali più ampi riguardano tabacco (da 7,27% a 6,40%) e navi e imbarcazioni (da 9,43% a 8,58%).La stazionarietà in valore dell’export nel 2023 è sintesi di andamenti divergenti tra le regioni italiane: gli incrementi più marcati riguardano Campania (+29,2%), Calabria (+22,7%) e Molise (+21,0%); all’opposto, i cali maggiori si segnalano per Sardegna (-24,2%), Valle d’Aosta (-21,5%) e Sicilia (-16,6%). L’aumento delle esportazioni è molto sostenuto per l’Italia meridionale (+16,9%), più contenuto per l’Italia nord-occidentale (+2,4%), mentre si registra una flessione per l’Italia nord-orientale (-0,8%) e l’Italia centrale (-3,1%) e una netta contrazione per l’Italia insulare (-19,2%). La provenienza territoriale delle vendite sui mercati esteri si conferma fortemente concentrata nelle regioni del Centro-nord, da cui proviene l’87,7% dell’export nazionale, mentre il Mezzogiorno ne attiva il 10,9%. Nel 2023 la quota della Lombardia sulle esportazioni nazionali è del 26,1%; seguono Emilia-Romagna (13,6%), Veneto (13,1%), Piemonte (10,2%) e Toscana (9,1%). Rispetto al 2022 l’incidenza sul totale dell’export nazionale aumenta per il Sud (da 6,5% a 7,6%) e il Nord-ovest (da 37,2% a 38,1%), mentre si riduce per le Isole (da 4,1% a 3,3%), il Centro (da 18,4% a 17,9%) e il Nord-est (da 32,0% a 31,7%). LEGGI TUTTO

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    Engie, Fitch declassa rating a “BBB+” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha declassato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di Engie, colosso francese dell’energia, a “BBB+” da “A-“. L’outlook è stabile.Il declassamento riflette principalmente un previsto aumento della leva finanziaria di Engie nel medio termine oltre la sensibilità negativa di 4,0x e ad un livello più commisurato al nuovo rating. L’aumento della funds from operations (FFO) net leverage è trainato da un ampio piano di capex e dal trasferimento in contanti delle nuclear waste liabilities.L’outlook stabile riflette il margine di manovra di Engie all’interno del nuovo rating per accogliere possibili ulteriori investimenti derivanti dalla transizione energetica. Fitch continua a considerare il profilo aziendale di Engie robusto, con ampia scala e diversificazione e una quota significativa di EBITDA regolamentato, quasi regolamentato o contrattuale a supporto della prevedibilità del flusso di cassa. LEGGI TUTTO

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    Concentra punta a valutazione fino a 3,3 miliardi di dollari nell’IPO sul NYSE

    (Teleborsa) – Concentra Group, operatore sanitario statunitense controllato da Select Medical, sta offrendo 22.500.000 azioni ordinarie nell’offerta pubblica iniziale (IPO) sul New York Stock Exchange (NYSE), dove sarà quotata con il simbolo “CON”. Il prezzo stimato dell’IPO è compreso tra 23,00 e 26,00 dollari per azione.Concentra punta quindi a una raccolta da 585 milioni di dollari e a una valutazione da 3,30 miliardi di dollari.In relazione all’offerta, la società emetterà azioni che rappresenteranno non più del 19,91% delle azioni ordinarie in circolazione, con Select Medical che manterrà la proprietà di almeno l’80,09% delle azioni.Concentra intende utilizzare i proventi netti per rimborsare 470 milioni di dollari di titoli interaziendali detenuti da SMC e 43,6 milioni di dollari dell’importo capitale di una promissory note emesso a Select Medical come dividendo immediatamente prima del completamento dell’offerta. Di conseguenza, non utilizzerà nessuno dei proventi netti per operazioni commerciali e sviluppo. LEGGI TUTTO

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    UE, Valean e Sinkevicius lasciano la Commissione per il Parlamento

    (Teleborsa) – La Commissaria Adina Valean e il Commissario Virginijus Sinkevicius hanno informato la Presidente von der Leyen di aver deciso di dimettersi dalla Commissione per assumere il loro seggio al Parlamento europeo, al quale sono stati eletti. Si sono dimessi, rispettivamente, il 15 e il 16 luglio. Al fine di garantire la continuità dei lavori della Commissione, la Presidente ha deciso di assegnare temporaneamente le responsabilità per l’Ambiente, gli oceani e la pesca al Vicepresidente esecutivo Sefcovic, in aggiunta al suo attuale portafoglio. Per lo stesso motivo, la Presidente ha anche deciso di assegnare temporaneamente le responsabilità per i Trasporti al Commissario Hoekstra, oltre al suo attuale portafoglio. LEGGI TUTTO

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    Unieuro, Mediobanca conferma Neutral con mercato ancora impegnativo

    (Teleborsa) – Mediobanca ha confermato target price (a 10 euro per azione) e raccomandazione (Neutral) su Unieuro, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella distribuzione di elettronica di consumo ed elettrodomestici in Italia, dopo l’approvazione del resoconto intermedio di gestione al 31 maggio 2024 dell’esercizio che si chiuderà al 28 febbraio 2025. Si tratta del trimestre tipicamente più leggero dell’anno a causa della stagionalità del business.Gli analisti scrivono che i risultati del primo trimestre di Unieuro hanno confermato ancora una volta uno scenario complessivamente impegnativo in termini di volumi nel mercato di riferimento, gravato da un modesto potere d’acquisto delle famiglie italiane. Il management ha tuttavia sottolineato che la graduale ripresa del mercato dovrebbe iniziare a partire dalla seconda metà dell’anno. D’altro canto, la redditività ha ulteriormente dimostrato resilienza, supportata da una cauta strategia di controllo dei costi e da azioni mirate al miglioramento del margine lordo in un contesto di costi del personale in crescita. Inoltre, gli analisti riconoscono la potenza di fuoco dell’azienda in ambito M&A, che potrebbe aprire la strada ad un ulteriore consolidamento di un mercato ancora frammentato o all’ampliamento dell’offerta di Unieuro nel business dei Servizi. LEGGI TUTTO

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    Gruppo BPER, 1 miliardo di euro per “Transizione 5.0”

    (Teleborsa) – Il Gruppo BPER lancia, con un plafond dedicato di un miliardo di euro, il servizio per le imprese “Transizione 5.0″, riservato a cogliere le opportunità del piano Industria 5.0 promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per supportare la transizione delle imprese italiane verso sistemi innovativi, digitali e sostenibili. Il servizio, offerto da BPER Banca, BPER Leasing e Banco di Sardegna, si compone di un supporto finanziario tramite prodotti di finanziamento e leasing strumentale e di una consulenza specialistica offerta grazie agli accordi con società leader di mercato. Il Gruppo BPER intende così dare ulteriore impulso agli investimenti delle aziende che vogliono cogliere le sfide rappresentate dalle transizioni globali in corso: trasformazione digitale e dei processi produttivi per ridurre i consumi energetici a beneficio dell’ambiente.Le agevolazioni introdotte da Industria 4.0 hanno stimolato l’adozione di tecnologia e incrementi di produttività. Transizione 5.0 pone l’accento su un’interazione armoniosa tra uomo e macchina, con un forte impegno verso la sostenibilità e l’ecologia. L’obiettivo è quello di creare un equilibrio tra tecnologie avanzate e competenze umane, sfruttando l’intelligenza artificiale, la robotica collaborativa e le tecnologie verdi per sviluppare processi produttivi più efficienti e rispettosi dell’ambiente.Il Piano Transizione 5.0 è una misura portante del nuovo PNRR e rappresenta uno strumento essenziale sia per migliorare la sostenibilità e la digitalizzazione delle imprese italiane, sia, nel breve periodo, per rafforzare la crescita economica, attraverso un deciso sostegno agli investimenti.”Il ruolo di BPER a sostegno delle imprese è fondamentale – ha dichiarato Stefano Vittorio Kuhn, chief retail & commercial banking officer di BPER –. Vogliamo essere un partner strategico nei piani di sviluppo e di transizione digitale ed ecologica delle aziende. Siamo preparati per individuare insieme ai nostri clienti le opportunità più interessanti e, attraverso questo nuovo servizio, possiamo affiancare i nostri clienti nell’ottenimento del credito d’imposta, nella corretta predisposizione delle certificazioni e nella realizzazione del loro piano di investimenti”.”Il nuovo credito d’imposta previsto nell’ambito del Piano Transizione 5.0 – ha aggiunto Marco Meulepas, co-managing partner PwC TLS, partner di BPER – rappresenta una significativa opportunità per le imprese italiane di investire in innovazione e digitalizzazione. La misura, incentivando la modernizzazione dei processi produttivi, di fatto favorisce la competitività del nostro tessuto industriale a livello internazionale. PwC dispone delle competenze necessarie per determinare il corretto beneficio ritraibile da questo incentivo, guidando le imprese attraverso le complesse normative fiscali”.”La nostra collaborazione con il Gruppo Bper nel Piano Transizione 5.0 – ha dichiarato Carlo Spagliardi, ceo CDR Italia, partner di BPER – permette alle imprese di accedere a strumenti finanziari e consulenziali d’avanguardia. Il nostro impegno è infatti focalizzato nel fornire alle aziende supporto concreto per affrontare le sfide della digitalizzazione, dell’innovazione e della sostenibilità. Con il nostro expertise e insieme a Bper desideriamo aiutare le aziende a implementare soluzioni innovative per migliorare la loro efficienza operativa e ridurre il loro impatto ambientale”. LEGGI TUTTO