Luglio 2024

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    S&P-500 e Nasdaq su nuovi massimi, focus sulle parole di Powell

    (Teleborsa) – Seduta cauta per Wall Street, dopo che l’azionario statunitense ha chiuso la seduta di ieri in territorio leggermente contrastato con l’S&P500 e il Nasdaq che continuano a segnare nuovi massimi. C’è attesa per l’audizione di Jerome Powell al Congresso e per la pubblicazione dei dati sull’inflazione USA.In particolare, Powell parla oggi alle 10 ora di Washington (le 16 italiane) al Comitato bancario del Senato, seguito domani da una sessione alla Camera. Dopo un discorso introduttivo, il presidente della Fed risponde alle domande dei membri del Congresso.Gli investitori guardano anche all’avvio delle trimestrali, che partiranno venerdì con i risultati di alcune tra le maggiori banche americane (Citigroup, JPMorgan, Wells Fargo e Bank of New York Mellon). Gli analisti, in media, vedono le società dell’S&P 500 aumentare i loro utili aggregati per azione del 10,1% nel secondo trimestre, rispetto a un aumento dell’8,2% nel primo trimestre, secondo i dati LSEG.La seduta odierna non prevede indicazioni macroeconomiche di rilievo.Tra i singoli titoli, occhi puntati su Tempus AI, dopo che diversi broker hanno avviato la copertura del titolo con rating rialzisti, e su Eli Lilly, dopo che uno studio ha mostrato che il suo trattamento Mounjaro porta a una perdita di peso più rapida e maggiore rispetto al farmaco per l’obesità di Novo Nordisk, Wegovy.Guardando ai principali indici, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 39.292 punti, mentre, al contrario, l’S&P-500 fa un piccolo salto in avanti dello 0,20%, portandosi a 5.584 punti. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,34%); sulla stessa tendenza, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,3%). LEGGI TUTTO

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    Luce, Besseghini (ARERA): offerte mercato libero più alte rispetto a tutelato

    (Teleborsa) – Come nel 2022, anche nella prima parte del 2023 i prezzi dell’energia elettrica in Italia e in Europa hanno risentito, seppur senza registrare i picchi dell’anno precedente, delle tensioni internazionali sui mercati all’ingrosso. I rialzi si sono riflettuti sulle bollette dei clienti domestici, nonostante le proroghe degli interventi pubblici da parte dei governi di molti Paesi europei, tra cui l’Italia. La tendenza dell’anno è stata, comunque, quella di un ritorno a una “nuova normalità” caratterizzata da mercati più reattivi e globalizzati, in cui i prezzi si sono assestati su livelli più alti del passato. Lo rileva l’ARERA, l’Autorità per l’Energia, le reti e l’ambiente nella sua Relazione annuale al Parlamento sottolineando che i prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici nel 2023 fanno registrare aumenti del +6% in Italia (con prezzi medi finali pari a 38,64 c€/kWh) ben lontani dal +40% dell’anno precedente. Si è mantenuta pressoché stabile, invece, la variazione nell’Area euro che nel 2023 ha segnato un +12,6% (31,45 c€/kWh) rispetto al +13% del 2022.I consumi di energia elettrica si sono ridotti del 2,9%, la flessione ha interessato quasi tutti i settori con cali più rilevanti nell’agricoltura (-6,5%), nell’industria (-4%) e nel terziario (-2,1%), nel domestico (-3%), nonché nel comparto residuale “altro” (-10,5%), mentre trasporti e pesca hanno segnato aumenti, rispettivamente, del 5,6% e 5,2%.La domanda nazionale è stata soddisfatta per poco meno dell’84% dalla produzione nazionale e per il 16,8% dal saldo con l’estero (il valore più alto dall’inizio del secolo). Questi valori si confrontano con quelli del 2022 (87,2%) e del 2021 (87,5%) e confermano il calo osservato negli ultimi anni (nel 2020 era del 90,2%). La produzione nazionale lorda è scesa del 6,9% e si attesta a 264,3 TWh (284 TWh nel 2022) soprattutto per effetto del -19,3% nella produzione termoelettrica solo parzialmente compensato dal +15,6% delle fonti rinnovabili.Nel 2023 il consumo netto di gas naturale è diminuito di 7 miliardi di metri cubi, attestandosi a 60,3 miliardi di metri cubi (-10,4% rispetto al 2022), principalmente a causa della discesa di 5,2 mld mc del settore termoelettrico (-18,5%), oltre che a una diminuzione di 2,4 mld m3 del settore domestico (-12,9%), mentre i consumi del settore industriale sono scesi di 0,6 mld m3 (-4,6%). Questo il dato complessivo per l’anno scorso reso noto dall’Autorità per l’Energia, le reti e l’ambiente nella sua Relazione al Parlamento. “In controtendenza è risultato soltanto il settore del commercio e servizi, i cui consumi in aumento di 1,1 mld m3 (+18,3%) hanno parzialmente attutito il calo complessivo. La produzione nazionale di gas naturale ha registrato l’ennesima diminuzione (-12,2% decisamente superiore a quella del 2,4% registrato nel 2022) attestandosi a 2.728 mln mc; in calo anche le importazioni nette scese a 8,8 mld m3 (-12,9% rispetto al 2022) a causa della discesa delle importazioni lorde diminuite di 10,8 mld m3 (-14,8% rispetto al 2022), solo parzialmente compensata dalla riduzione delle esportazioni (-2 mld m3) che nel 2022 erano in crescita”. Il livello di dipendenza dall’estero è diminuito: nel 2023 il 96,3% del gas disponibile in Italia è arrivato dall’estero (era il 99% nel 2022)”. A seguito delle sanzioni imposte dall’Ue, le importazioni di gas dalla Russia si sono quasi azzerate nell’arco degli ultimi due anni: dai 29,2 mld mc del 2021, infatti, nel 2023 si sono ridotte a 2,9 mld mc. La quota di gas russo nella copertura del fabbisogno nazionale è passata dal 40% del 2021 al 4,7% nel 2023. La sostituzione del gas russo – spiega Arera – è avvenuta in parte aumentando i quantitativi di gas che giungono in Italia via tubo dagli altri paesi con cui l’Italia è collegata (principalmente quelli dall’Algeria e dall’Azerbaigian) e in parte accrescendo la quota di gas naturale liquido che arriva in Italia attraverso le navi metaniere. Le importazioni di Gnl, infatti, sono aumentate quasi del 70% in due anni.”A oggi le offerte disponibili sul mercato libero appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati, essendo caratterizzate da prezzi normalmente più alti”, ha evidenziato il presidente dell’Arera, l’utorità per l’energia, le reti e l’ambiente, Stefano Besseghini nella sua relazione al Parlamento, facendo il punto sul passaggio al mercato libero dell’energia con la fine del meccanismo di tutela per il gas e l’energia elettrica rispettivamente da gennaio e dal primo luglio scorsi. Besseghini ha evidenziato come, per quanto riguarda il gas, il mantenimento per i clienti non vulnerabili dell’offerta con il proprio fornitore con una tariffa definita Placet, in parte regolata ha comportato comunque “aumenti di spesa compresi tra il 3,7% e il 12,5%”. Diverso il caso dell’elettricità per il quale oltre al mantenimento della tariffa regolata per i clienti vulnerabili è stato introdotto il meccanismo a tutele graduali, applicato a chi non ha scelto alcun fornitore diverso da quello del sistema di tutela, con asseganzione degli operatori a secondo dalle zone, mediante asta. “Al di là dei tecnicismi, il risultato delle aste ha determinato un vantaggio per il consumatore che è transitato nel servizio a tutele graduali di circa 113 euro/anno a parità di tutti gli altri costi”. Riassumendo, la situazione a oggi vede i clienti elettrici italiani divisi in quattro categorie: i clienti vulnerabili serviti in tutela (circa 3,6 milioni) o sul mercato libero (circa 8,4 milioni), che possono in qualunque momento passare dal servizio al mercato e viceversa e manterranno questa prerogativa indefinitamente. “I clienti non vulnerabili, transitati automaticamente nel Servizio a tutele graduali (circa 3,6 milioni) oppure serviti sul mercato libero (circa 14,7 milioni), che potranno compiere qualunque scelta verso o all’interno del mercato libero ma non potranno scegliere di tornare nei servizi di tutela, salvo il caso in cui (per qualunque motivo) divengano vulnerabili o restino senza fornitore”.Dal rapporto Arera emerge anche che nel corso del 2023 l’innalzamento a 15.000 euro della soglia Isee ha consentito di beneficiare del meccanismo automatico di sconto a circa 1 milione e mezzo di famiglie, che avevano ottenuto un’attestazione Isee superiore a 9.530 euro, ma entro la nuova soglia di 15.000. Di conseguenza, sono stati riconosciuti 4,6 milioni di bonus elettrici e 3 milioni di bonus gas a clienti diretti, ossia titolari di forniture individuali di gas naturale: l’importo stimato corrispondente ai bonus riconosciuti è pari a circa 1.427 milioni di euro per i primi e a circa 716 milioni di euro per i secondi. Sono le cifre contenute nella Relazione dell’Arera al Parlamento. Al 31 dicembre 2023 i nuclei familiari con bonus attivo per disagio fisico erano 64.828 (+24% rispetto al 2022). A fine 2023 è terminato il sistema di rafforzamento del bonus sociale in vigore negli ultimi 2 anni, che ne aveva esteso la platea dei beneficiari, tornando nel 2024 ai normali valori Isee (seppure aggiornati all’inflazione) per poterne usufruire. È invece proseguito il contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari e applicato in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, come previsto nella Legge di Bilancio 2024. LEGGI TUTTO

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    Tendercapital, Zani: “Favorire stabilità dei conti pubblici e rilancio della domanda interna”

    (Teleborsa) – “La stabilità dei conti pubblici e la moderata crescita del PIL in un contesto globale caratterizzato da numerose incertezze appaiono segnali incoraggianti. Sono pertanto condivisibili le valutazioni del Ministro Giorgetti in relazione alla solidità e alla resilienza dell’economia italiana”. Lo ha dichiarato Moreno Zani, presidente di Tendercapital, tra i player internazionali indipendenti più attivi nel settore dell’asset management, in merito all’intervento del ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti all’Assemblea ABI 2024.”Gli investimenti pubblici e privati e le risorse del PNRR – ha detto Zani – rimangono le leve fondamentali nel medio e lungo periodo. Politiche economiche mirate e una stabilizzazione dei mercati finanziari potrebbero altresì contribuire a migliorare la situazione economica nei prossimi mesi. Come rilevato dal ministro Giorgetti il taglio del cuneo fiscale sul lavoro ha contenuto l’aumento dell’inflazione frenando la spirale di crescita dei prezzi. Al contempo, è auspicabile una graduale discesa dei tassi d’interesse, al fine di supportare la domanda interna e favorire i consumi delle famiglie. In vista della prossima Manovra di Bilancio sarà necessario adottare una politica fiscale prudente e garantire un sostegno al settore privato, nella prospettiva di accelerare una ripresa economica, che seppur moderata, potrebbe avere un impatto favorevole sull’andamento dei titoli di Stato italiani”. LEGGI TUTTO

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    Eprcomunicazione, Marilena Angelozzi lascia il Cda dopo l’uscita dalla controllante

    (Teleborsa) – Eprcomunicazione, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella comunicazione e relazioni pubbliche, ha comunicato che la consigliera di amministrazione Marilena Angelozzi, a seguito della vendita della propria partecipazione azionaria pari al 40,1% all’interno della controllante Eprcomunicazione Holding (che ha il 71,35% di Eprcomunicazione), ha rassegnato le proprie dimissioni. Angelozzi era la consorte di Paolo Palleschi, co-fondatore dell’azienda prematuramente scomparso.All’interno della compagine societaria della Eprcomunicazione Holding entrano la Ma. Pi. Holding, società riconducibile ad Aldo Iaquinta, con una quota pari al 20%, Francesco Iacopini con il 10% e tre soci della controllata JustBit Daniele Albanese, Simone Notargiacomo e Carmine Esposito con il 10% ripartito in parti uguali. Reputatio, che fa capo all’AD Camillo Ricci, mantiene la sua quota pari al 51% di Eprcomunicazione Holding.(Foto: Benjamin Child on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di Greenergy da parte di Trafigura

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo della britannica Greenergy da parte di Trafigura, uno dei maggiori trader di materie prime al mondo. La transazione riguarda principalmente la fornitura di biodiesel, etanolo e bioetanolo.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, data la limitata posizione combinata di mercato delle società derivante dall’operazione proposta. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione. LEGGI TUTTO

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    Beni di largo consumo, CPS GfK: Mulino Bianco è il marchio principale scelto dagli italiani

    (Teleborsa) – Mulino Bianco è in vetta alla classifica di quest’anno dei marchi di beni di largo consumo scelti con maggiore frequenza dagli acquirenti italiani. È quanto emerge dal Brand Footprint Europe Report 2024 di CPS GfK. Il rapporto analizza in che modo i consumatori di tutto il continente acquistano i marchi di beni di largo consumo. Ogni acquisto di beni di largo consumo prevede un momento decisionale: quando l’acquirente sceglie di acquistare una marca anziché un’altra. I dati CPS GfK evidenziano quali sono i marchi meglio performanti in quel “momento della verità” grazie al criterio dei “Consumer Reach Points” o CRP. Il CRP viene calcolato moltiplicando tre numeri: popolazione di famiglie, penetrazione (percentuale di famiglie che acquistano un determinato marchio) e scelta del consumatore (frequenza di acquisto di un determinato marchio). Il CRP rivela la forza di un marchio in base a quanto riescono a coinvolgere i consumatori (quanti consumatori scelgono il prodotto e quante volte lo acquistano).L’analisi evidenzia che Mulino Bianco è il marchio scelto con maggiore frequenza in Italia, davanti al marchio del cioccolato Kinder e al gigante delle bibite Coca-Cola. Classifica di CPS GfK dei 10 marchi di largo consumo scelti più di frequente in Italia (CRP in milioni): Mulino Bianco (382 CRP); Kinder (228 CRP); Coca-Cola (175 CRP); San Benedetto (159 CRP); Barilla (159 CRP); Granarolo (142 CRP); Divella (108 CRP); Aia (108 CRP); Müller (89 CRP); Findus (87 CRP). “Il CPS GfK Brand Footprint Europe Report – commenta Lenneke Schils, Global Insights Director di CPS GfK – fornisce indicazioni sul panorama dinamico delle preferenze degli acquirenti in tutto il continente. Capire come si comportano i consumatori di beni di largo consumo nel momento dell’acquisto è un dato essenziale per distributori e produttori. Identificando i marchi maggiormente scelti in ogni paese, forniamo informazioni preziose alle aziende che desiderano capire e lavorare in diversi mercati”.”Questi risultati – afferma Roberto Borghini, Country Lead Italy di GfK CPS – evidenziano non solo la qualità e l’affidabilità dei marchi, ma anche la loro capacità di rimanere rilevanti e di interesse per i consumatori in un contesto di mercato sempre più competitivo. L’analisi del Brand Footprint Europe Report di CPS GfK offre una visione dettagliata dei comportamenti di acquisto, fornendo informazioni cruciali che aiutano le aziende a comprendere meglio le dinamiche di mercato e a interagire con le esigenze dei consumatori”. CPS GfK e YouGov – L’opinione incontra il comportamentoA seguito dell’acquisizione di CPS GfK da parte di YouGov nel gennaio 2024, il Brand Footprint Europe Report di quest’anno include per la prima volta i dati di YouGov BrandIndex, il tracker giornaliero di YouGov di marchi e concorrenti. I dati di YouGov rivelano che Kinder, il marchio di proprietà di Ferrero al secondo posto nella classifica di quest’anno per l’Italia nonché al secondo posto nella classifica europea dietro a Coca-Cola e davanti a Dr. Oetker/Cameo, con un +4,2% nel CRP europeo, ha visto un costante miglioramento e un recupero nei punteggi di Integrity e Consideration del marchio dopo l’epidemia di salmonella nel 2022 che aveva portato al ritiro dei prodotti. Grazie alla forte reputazione di lungo termine del marchio, ha goduto di una veloce ripresa e la Consideration è ora persino superiore al periodo precedente al ritiro dei prodotti. Questo sviluppo positivo si registra soprattutto tra gli intervistati di età compresa tra i 30 e i 44 anni. I dati di BrandIndex mostrano che la Consideration tra gli intervistati più senior, di età superiore ai 65 anni, è diminuita dopo la vicenda pubblica del 2022. In generale, i dati mostrano che le consumatrici considerano Kinder più spesso rispetto agli uomini, sia prima che dopo l’epidemia di salmonella. LEGGI TUTTO

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    ISCC Fintech, Websim avvia copertura con Buy e TP a 4 euro

    (Teleborsa) – Websim Corporate Research (Intermonte) ha avviato la copertura su Integrated System Credit Consulting Fintech (ISCC Fintech), società attiva nell’acquisto di portafogli granulari di crediti NPL e quotata su Euronext Growth Milan, con raccomandazione “Buy” e target price di 4 euro per azione (upside potenziale del 40%).Gli analisti scrivono che l mercato degli NPL in Italia, che nel 2017 ha raggiunto la cifra record di 72 miliardi di euro di transazioni, oggi vale appena 20-21 miliardi di euro. La specializzazione di ISCC Fintech in portafogli NPL granulari non garantiti costituiti da crediti, anche di elevata anzianità, acquisiti sul mercato secondario e in grado di generare rendimenti elevati, colloca la società in un mercato che è stato trascurato dai grandi investitori (Intrum, Amco, Ifis, iQera, Fire) e che gode quindi di una minore pressione competitiva.Un ulteriore punto di forza di ISCC Fintech è la modalità con cui è strutturata per gestire il recupero crediti sia in fase pre-legale che giudiziale. Per il pre-legale si avvale di una rete di 10 associati per il phone collection e di oltre 120 su tutto il territorio nazionale per l’home collection. Per il recupero giudiziario si avvale della rete di oltre 250 avvocati distribuiti in circa 80 province che operano per conto di Lawyers StA, studio legale posseduto al 33% e interamente consolidato da ISCC Fintech. “Queste strutture sono flessibili e possono crescere rapidamente a seconda dei volumi da gestire”, viene sottolineato.Dopo la perdita netta di 3,4 milioni di euro nel 2023, ISCC Fintech dovrebbe aver concluso la fase di start-up, avendo gettato le basi per incrementare il proprio flusso di ricavi dal 2024 in poi grazie a 61,9 milioni di euro di cause in corso su clienti solventi, 12,9 milioni di euro di cui si sono trasformati in ricavi per 3,2 milioni di euro nel mese di aprile grazie alla vendita di un portafoglio.Per il 2024, gli analisti stimano che i ricavi cresceranno del 245% su base annua a 9,3 milioni di euro e che l’EBITDA raggiungerà i 4,3 milioni di euro rispetto alla perdita di 2,3 milioni di euro del 2023. Ipotizzando l’acquisto di 400 milioni di euro all’anno di nuovi portafogli (500 milioni di euro nel 2024 ), con un investimento netto annuo di 2,4 milioni di euro (3,0 milioni di euro nel 2024), viene stimato che l’EBITDA possa raggiungere i 12 milioni di euro entro il 2030 (caso base). A parità di altre condizioni, stimano una sensitività del target price di 0,40 euro per azione per ogni milione di euro di variazione dell’EBITDA atteso per il 2030.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    TWFG punta a raccogliere fino a 176 milioni di dollari nell’IPO sul Nasdaq

    (Teleborsa) – The Woodlands Financial Group (TWFG), broker assicurativo sostenuto dal riassicuratore RenaissanceRe, ha annunciato l’offerta di 11.000.000 azioni ordinarie in un’offerta pubblica iniziale (IPO) sul Nasdaq con il simbolo “TWFG”. Il prezzo sarà compreso tra 14,00 e 16,00 dollari per azione, per una raccolta massima di 176 milioni di dollari. La società ha concesso ai sottoscrittori l’opzione di acquistare fino a ulteriori 1.650.000 azioni per l’over-allotment.TWFG, che ha sede in Texas e collabora con oltre 300 compagnie assicurative, per i tre mesi terminati il ??31 marzo 2024 e 2023 e gli anni terminati il ??31 dicembre 2023 e 2022 ha generato ricavi pari rispettivamente a 46,3 milioni di dollari e 39,9 milioni di dollari e 172,9 milioni di dollari e 153,9 milioni di dollari, con una crescita trimestre su trimestre del 16,2% e una crescita anno su anno del 12,4%Per i tre mesi terminati il ??31 marzo 2024, ha generato 6,6 milioni di dollari di utile netto, 5,2 milioni di dollari di utile netto rettificato e 9,0 milioni di dollari di EBITDA rettificato. Per l’anno terminato il 31 dicembre 2023, abbiamo generato 26,1 milioni di dollari di utile netto, 25,5 milioni di dollari di utile netto rettificato e 31,3 milioni di dollari di EBITDA rettificato. LEGGI TUTTO