Luglio 2024

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    Generalfinance rinnova programma di cambiali finanziarie da 100 milioni di euro

    (Teleborsa) – Generalfinance, società quotata su Euronext STAR Milan e intermediario finanziario specializzato nel factoring alle PMI distressed, ha rinnovato il programma di emissioni di cambiali finanziarie (Euro Commercial Paper Programme) sostanzialmente negli stessi termini e condizioni di cui al programma in essere, costituito nel 2021.Le Commercial Paper saranno emesse fino a un ammontare complessivo di 100 milioni di euro. Il programma (di durata triennale) prevede l’ammissione delle cambiali finanziarie in forma dematerializzata in Monte Titoli e le negoziazioni sull’ExtraMOT PRO, Segmento Professionale del Mercato ExtraMOT, sistema multilaterale di negoziazione gestito da Borsa Italiana.”Le cambiali finanziarie offrono, a nostro avviso, un’opportunità molto interessante per consentire a Generalfinance di raccogliere fondi direttamente sul mercato dei capitali a breve termine – ha commentato l’AD Massimo Gianolli – Oltre a rappresentare un efficace strumento di raccolta, consentono di diversificare il funding per strumento e tipologia di controparte”.Nell’operazione. Generalfinance è supportata da Intesa Sanpaolo in qualità di arranger e dealer. LEGGI TUTTO

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    JPMorgan, lascia il Chief Market Strategist dopo previsioni sbagliate

    (Teleborsa) – Marko Kolanovic, Chief Market Strategist e Co-Head of Global Research di JPMorgan, lascerà la banca d’affari statunitense. Lo scrive Bloomberg, citando una nota interna.Kolanovic, che lavora a JPMorgan da 19 anni, sta “esplorando altre opportunità”, viene indicato nella nota. Dubravko Lakos-Bujas, chief equity strategist, diventerà chief market strategist. Il co-head of global research Hussein Malik sarà sole head of global research.La mossa segue una serie di previsioni sbagliate sull’andamento del mercato azionario durante gli ultimi due anni. Kolanovic è stato costantemente rialzista per gran parte del 2022, quando l’indice S&P 500 è crollato del 19%, poi è diventato ribassista proprio quando il mercato ha toccato il fondo, mancando il rialzo del 24% dell’S&P 500 dello scorso anno e il guadagno del 14% nella prima metà di quest’anno.Soltanto venerdì scorso, in una nota, aveva ribadito la sue previsione per un crollo del maggiore indice azionario statunitense a 4.200 entro la fine dell’anno, un calo di circa il 23% rispetto alla chiusura di giovedì intorno a 5.483. Ieri l’S&P 500 ha segnato un nuovo record storico, superando la soglia dei 5.500.”C’è una chiara disconnessione tra l’enorme rialzo delle valutazioni azionarie statunitensi e il ciclo economico”, avevano scritto in quella nota gli analisti di JPMorgan, aggiungendo che il guadagno del 15% dell’indice S&P 500 da inizio anno non è giustificato e che c’è il rischio che nei prossimi trimestri possa verificarsi “un evento opposto alle aspettative speranzose, in cui la crescita decelera, l’inflazione rimane stabile e i tassi a lungo termine non si muovono bruscamente al ribasso”. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione salgono sopra attese

    (Teleborsa) – Aumentano le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 3 luglio, i “claims” sono risultati pari a 238 mila unità, in salita di 4 mila unità rispetto ai 234 mila della settimana precedente (rivisto da un preliminare di 233.000 unità) e stimati dagli analisti. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 238.500 unità, in crescita di 2.250 unità rispetto al dato della settimana precedente. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 26 giugno, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.858.000, in salita di 26.000 mila unità rispetto alle 1.832.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.839.000 mila). Gli analisti si aspettavano un valore pari a 1.840.000. LEGGI TUTTO

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    Leonardo crea JV paritetica con Rheinmetall per carri armati e veicoli corazzati

    (Teleborsa) – Leonardo, big italiano della difesa, e Rheinmetall, azienda tedesca produttrice di armi, hanno siglato un MoU (Memorandum of Understanding) per la creazione di una nuova Joint Venture paritetica che ha l’obiettivo di sviluppare un approccio industriale e tecnologico di respiro europeo nel campo dei sistemi di difesa terrestre.L’accordo – si legge in una nota – è finalizzato allo sviluppo industriale e alla successiva commercializzazione del nuovo Main Battle Tank (MBT) e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armoured Infantry Combat System (AICS) in seno ai programmi dei sistemi terrestri dell’Esercito italiano.In particolare, la joint venture, con sede in Italia, sarà il Lead System Integrator, prime-contractor e system integrator, in entrambi i programmi italiani MBT e AICS e definirà anche la roadmap per la partecipazione nel futuro Main Ground Combat System (MGCS) europeo.”Le sinergie industriali e tecnologiche tra Leonardo e Rheinmetall rappresentano un’opportunità unica per sviluppare carri armati e veicoli di fanteria all’avanguardia – ha commentato Roberto Cingolani, AD di Leonardo – Consideriamo questo accordo un contributo fondamentale verso la creazione di uno spazio della difesa europeo”.Nei programmi MBT e AICS, i sistemi di missione, le suite elettroniche e l’integrazione dei sistemi di armamento saranno sviluppati e prodotti da Leonardo in base ai requisiti richiesti dal committente italiano. Le linee di assemblaggio finale, i test di omologazione dei mezzi, le attività di consegna e il supporto logistico saranno realizzati in Italia con una quota italiana del 60%. LEGGI TUTTO

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    ITA- Lufthansa, Giorgetti soddisfatto: percorso complicato coronato da successo

    (Teleborsa) – “Oggi chiudiamo positivamente una annosa vicenda storica, quella del vettore nazionale Alitalia, poi Ita. Una positiva conclusione che è stata un successo per questo Governo ma per tutto il paese. La soluzione positiva ci conforta rispetto alla possibilità di sviluppare il traffico aereo per e da l’Italia”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella conferenza stampa al Mef dopo l’ok Ue all’ingresso di Lufthansa in Ita Airways. “È stato un percorso complicato, travagliato e difficile – ha concluso – ma coronato dal successo. Un grande successo italiano tedesco ed europeo”.Oggi, infatti, è arrivato il via libera della Commissione europea alla proposta di acquisizione del controllo congiunto di Ita Airways da parte di Deutsche Lufthansa assieme al ministero dell’Economia italiano. L’ok, puntualizza l’Antitrust comunitario con un comunicato, è condizionato alla piena attuazione dei rimedi offerti da Lufthansa e dal Mef rispetto ai rilievi che erano stati sollevati sull’operazione.”Il riassorbimento del personale dipende dallo sviluppo di Ita, c’è un piano industriale che verrà ulteriormente rafforzato”, ha detto ancora il Ministro sottolineando che “lo Stato ha fatto la sua parte. Questa è l’unica soluzione per dare una prospettiva di lungo termine” per il riassorbimento dei dipendenti ex Alitalia in Ita Airways.Rispondendo, infine, a una domanda sulle privatizzazioni, Giorgetti ha detto: “Questo governo è nato con grande diffidenza da parte di tutti però le cose che stiamo facendo stanno facendo cambiare idea, Siate fiduciosi che piano piano i numeri che abbiamo annunciato saranno raggiunti”. LEGGI TUTTO

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    Constellation Brands, utili primo trimestre sopra le attese

    (Teleborsa) – Constellation Brands, gruppo statunitense attivo nel settore delle bevande alcoliche, ha chiuso il primo trimestre dell’anno fiscale 2025 (terminato il 31 maggio) con un utile comparabile di 3,57 dollari per azione, battendo le stime degli analisti di 3,46 dollari per azione (secondo i dati LSEG).I ricavi sono stati di 2,66 miliardi di dollari, in aumento del 6% rispetto allo periodo dello scorso anno, leggermente inferiore alle stime di 2,67 miliardi di dollari.”La costante crescita dei ricavi e le azioni di risparmio sui costi del nostro business della birra hanno portato a un forte reddito operativo e alla generazione di flussi di cassa nel primo trimestre – ha commentato il CFO Garth Hankinson – In linea con le nostre priorità disciplinate ed equilibrate di allocazione del capitale degli ultimi cinque anni: abbiamo ridotto il nostro rapporto di leva finanziaria netto a 3,1x e continuiamo a aspettarci di raggiungere il nostro obiettivo di 3,0x quest’anno fiscale”.(Foto: Amie Johnson su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Mercato immobiliare alberghiero: in Europa investimenti in crescita a 16 mld di euro. In Italia toccano 1,4 mld

    (Teleborsa) – All’interno di un contesto globale caratterizzato da tensioni di natura geopolitica, aumenti dei tassi di interesse e una conseguente adozione di strategie allocative cautelative con una diffusa compressione dei volumi di investimento immobiliare a livello mondiale, il settore alberghiero ha mostrato una ottima capacità di adattamento. Nel corso del 2023 le circa 1.400 operazioni registrate a livello mondiale sul mercato immobiliare alberghiero, hanno portato gli investimenti sul comparto a superare i 47 miliardi di euro, un buon risultato se paragonato alle altre asset class, nonostante il calo del 35 per cento rispetto ai quasi 72 miliardi del 2022, non solo a causa dal valore medio delle transazioni (inferiore ai 35 milioni di euro e poche compravendite di portafogli) ma per motivi collegati al credito, alla complessa congiuntura finanziaria, politica ed economica globale. In Europa, dove la domanda alberghiera del 2023 ha consolidato i trend di crescita del biennio precedente, il mercato immobiliare è risultato eterogeneo dal punto di vista localizzativo, con investimenti prossimi a 16 miliardi di euro (più 8,5 per cento circa rispetto ai quasi 15 del 2022), e una stima al rialzo anche nel 2024, grazie alla riduzione dei costi di finanziamento e al conseguente miglioramento della sostenibilità economica e finanziaria del debito. In Italia gli investimenti nel comparto alberghiero hanno toccato quota 1,4 miliardi di euro nel 2023 (in calo rispetto agli 1,7 del 2022), mostrando una buona dinamicità, con un discreto numero di transazioni nella prima parte dell’anno e un numero elevato di camere coinvolte negli scambi. Sono questi alcuni dei dati che emergono dal Rapporto 2024 sul mercato immobiliare alberghiero, presentato nel corso di Hospitality Forum 2024, organizzato oggi a Milano da Castello SGR e Scenari Immobiliari.Nel 2023 – afferma Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – la domanda alberghiera in Europa ha confermato e consolidato i trend di crescita che hanno caratterizzato il biennio precedente e che hanno permesso di superare di circa il 5 per cento il numero di presenze raggiunto nel 2019. Il progressivo ritorno degli investitori internazionali, asiatici e mediorientali, ha sostenuto i flussi di investimento insieme a importanti attività che hanno coinvolto portafogli immobiliari e rappresentato più del 30 per cento del volume complessivo. I 16 miliardi di euro di investimenti in Europa sono stati trainati dalla crescita dei principali indicatori di mercato, dalla volontà di rifinanziamento dei portafogli immobiliari e di impiego dei capitali da parte degli operatori del settore e da un ultimo trimestre migliore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una concentrazione delle allocazioni durante la seconda metà dell’anno. In Italia il 2023 ha rafforzato la crescita di interesse degli investitori nei confronti degli asset e delle location in grado di attirare flussi di domanda alla ricerca di un’offerta resort, arrivati a rappresentare più del quaranta per cento del volume complessivo. Le previsioni per il settore alberghiero italiano rimangono ottimistiche, con un incremento dell’offerta contenuto dal punto di vista quantitativo ma importante per quanto riguarda la qualità delle nuove strutture e riaperture, con ricadute positive sul comparto immobiliare”.”In un contesto globale ricco di incognite, il mercato immobiliare alberghiero fa registrare, in termini di investimenti, un risultato migliore delle altre asset class – commenta Giampiero Schiavo, amministratore delegato di Castello Sgr –. Questo dato, insieme alle stime al rialzo per il fatturato europeo nel 2024, conferma l’interesse degli investitori per un comparto che, in Italia, beneficia di ottime prospettive di crescita grazie alla forte domanda da parte dei turisti di tutto il mondo. A livello di strutture, però, occorre una profonda innovazione del patrimonio immobiliare, a partire dagli hotel per la clientela di fascia più alta, particolarmente richiesti in uno dei Paesi che vanta più destinazioni di alta gamma in Europa”.Sulla base degli andamenti turistici del 2022, l’Unwto prevedeva per il 2023 che gli stessi avrebbero potuto raggiungere livelli ricompresi tra l’ottanta e il 95 per cento degli arrivi pre-pandemici, tale previsione è stata confermata. Di fatto i flussi nel 2023 sono stati inferiori di 11 punti percentuali rispetto al 2019 nonostante un incremento, rispetto al 2022, di trentatré punti percentuali, pari a oltre 318 milioni di arrivi, attestandosi così a quota 1,3 miliardi di arrivi internazionali totali. Una crescita sostenuta anche quest’anno da una forte domanda inespressa, dall’aumento delle connessioni aeree, soprattutto con il continente asiatico, e da un mercato internazionale in ripresa, favorito da una riduzione dei costi e da un’inflazione in netto calo. Analizzando nello specifico gli andamenti, il secondo semestre del 2023 ha registrato performance migliori rispetto al precedente, coprendo il 56 per cento del totale degli arrivi internazionali, e recuperando il 92 per cento degli arrivi del 2019 del medesimo periodo, contro l’85 per cento del primo semestre. Il primo trimestre del 2023 per il turismo internazionale è stato contraddistinto da buoni ritmi di ripresa, anche se inferiore ai trimestri successivi se paragonati agli stessi periodi del 2019, e una forte crescita che porta la quota di arrivi internazionali a toccare i circa 234 milioni. Il segmento ha continuato a mostrare ottimi risultati di ripresa anche nel trimestre successivo, con arrivi che hanno ridotto il gap con il 2019 a dodici punti percentuali, e con crescite di oltre il 35 per cento sui i valori registrati nello stesso periodo del 2022, portandosi a un monte totale di 324 milioni di arrivi internazionali, miglior risultato dopo il semestre successivo.In Europa il mercato immobiliare alberghiero è rimasto sostanzialmente stabile, chiudendo il 2023 con un fatturato di 19,5 miliardi di euro (20,5 nel 2022) bloccato dall’aumento dei costi e dalle crescenti preoccupazioni geopolitiche: per l’anno in corso si prevede un valore di 25, con un aumento di quasi il 30 per cento sul 2023.Anche l’Italia ha registrato una contrazione del fatturato immobiliare del comparto alberghiero, passato dai 3,5 miliardi di euro del 2022 ai tre miliardi di euro del 2023, con un calo del 14 per cento circa. Tuttavia, le performance mostrate da investimenti e fatturato immobiliare nel 2023, possono essere considerate positive se analizzate nel contesto geopolitico, economico e sociale all’interno del quale sono maturate, nonostante allontanino il comparto alberghiero italiano dai livelli raggiunti nel 2019 (3,4 miliardi di euro di capitali allocati e 3,5 miliardi di euro di fatturato). Le allocazioni, nel corso degli ultimi diciotto mesi (gennaio 2023- giugno 2024) hanno interessato poco meno di 75 strutture ricettive, di cui quasi il venti per cento cinque stelle, più del quaranta per cento quattro stelle e poco più di un terzo tre stelle. Solo nel corso del 2023 gli investimenti hanno interessato più di 5.800 camere.A livello nazionale il tasso di occupazione delle camere è risultato ancora in crescita e superiore al sessanta per cento, superando finalmente le performance registrate nel 2019, e con molte delle principali città della Penisola sopra il settanta per cento e con alcune di queste (Como, Pesaro, Pescara, Rimini, Roma) ben al di sopra dell’ottanta per cento.Nel 2023 il volume di operazioni svolte da investitori nazionali, come poche volte successo in passato, hanno superato quello riconducibile a investitori internazionali provenienti in prevalenza da Francia e Regno Unito e per circa un quarto da Paesi extra-europei. I profili dei principali investitori del mercato alberghiero italiano sono quelli dei family office, degli operatori alberghieri e dei private equity, i primi due rappresentano la componente maggioritaria degli attori nazionali.Il 2024 si stima possa rappresentare un nuovo anno record con più di 140 milioni di arrivi, poco più di 475 milioni di presenze, e una spesa turistica superiore ai 145 miliardi di euro. Per il 2024 si attende una significativa crescita del fatturato, pari al 13,5 per cento circa, che porterà l’indicatore a riallinearsi con i risultati del 2022 e soprattutto a eguagliare le performance del 2019, anno record per il comparto alberghiero in Italia. Dal lato degli investimenti i primi mesi di quest’anno fanno intravedere concrete possibilità di crescita sia su scala nazionale che europea. Nonostante la maggiore dinamicità mostrata dal comparto extraalberghiero, nel corso del 2023 il comparto ricettivo italiano ha mostrato una inversione del trend di crescita mostrato nel 2022 riducendosi dello 0,7 % e scendendo sotto quota 32.200 strutture. Nel 2023 i posti letto, riferiti a catene del lusso, pensioni marine, appartamenti in città d’arte, rifugi alpini e qualsiasi altra tipologia di offerta ricettiva ufficialmente normata a livello nazionale, si sono stabilizzati poco sopra i 5,2 milioni unità.Gli aparthotel, insieme a hotel, resort, strutture boutique e tutti i complessi ricettivi complementari, stanno apportando all’interno della rete infrastrutturale del settore alberghiero italiano cambiamenti, sviluppi e nascite di tendenze in grado di rispondere a necessità accidentali correlate a tempo, reddito, libertà di movimento e nuove motivazioni. Lo stock europeo di serviced apartments attualmente ha superato le 230 mila unità (più 15 per cento rispetto al 2020) con una distribuzione disomogenea nei diversi mercati del Continente, con Italia e Spagna accomunate da elevate potenzialità di espansione sia per operatori noti che per nuovi attori. In Italia meno del dieci per cento degli aparthotel risulta essere gestito da operatori specializzati e formato da un numero medio di 80 unità abitative, inferiore rispetto al 15 per cento e ai 120 alloggi europei. Le future aperture programmate in Italia entro la fine del 2025 genereranno un incremento dell’offerta superiore all’ottanta per cento.Il settore alberghiero ha vissuto una trasformazione profonda, influenzata da una molteplicità di fattori economici, tecnologici e culturali. Uno degli aspetti più significativi di questa evoluzione è stato l’integrazione e la crescita del settore della ristorazione all’interno delle strutture. La ristorazione è un servizio che, se ben gestito, permette l’incremento del fatturato, la riconoscibilità della struttura e l’allargamento dell’offerta, l’aumento del valore e l’evoluzione in spazio a uso pubblico e destinazione dei viaggiatori.Nelle buone pratiche, a livello nazionale, la ristorazione contribuisce per oltre il 28 per cento alla composizione del fatturato totale degli alberghi, tanto da stimare il contributo specifico del segmento food & beverage in 3,5 miliardi di euro. Inoltre, un ristorante di alto livello contribuire indirettamente a un aumento del valore immobiliare fino al 20 per cento per le strutture che ospitano ristoranti stellati (oltre ai servizi complementari), dimostrando come la qualità dell’offerta di ristorazione rappresenti ormai un potente driver di valore per il settore alberghiero. LEGGI TUTTO

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    Sanlorenzo, accordo di sviluppo con MIMIT da 91,5 milioni di euro. Previste 200 assunzioni

    (Teleborsa) – Sanlorenzo, operatore della nautica di lusso quotato su Euronext STAR Milan, e la sua controllata Bluegame, in qualità di soggetto aderente, hanno sottoscritto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), Invitalia e Regione Toscana un Accordo di Sviluppo per complessivi 91,5 milioni di euro che prevede la realizzazione di un “ambizioso programma industriale di investimenti”. In particolare, il MIMIT metterà a disposizione oltre 11,3 milioni di euro di agevolazioni, mentre la Regione Toscana ha formalizzato la propria disponibilità al cofinanziamento dei progetti afferenti al territorio per un ammontare complessivo di 500.000 euro.Il programma, che sarà attuato nelle regioni Toscana e Liguria presso i quattro principali stabilimenti della società – a La Spezia (SP), Ameglia (SP), Viareggio (LU) e Massa (MS) – è incentrato sulla massima sostenibilità e innovazione tecnologica, soprattutto in chiave di combustibili e materiali green applicati allo sviluppo prodotto, nonché di digitalizzazione di servizi e processi, uniti ad un significativo aumento della capacità produttiva, si legge in una nota.Grazie a tale accordo, Sanlorenzo si impegna all’assunzione di oltre 200 lavoratori diretti entro il 2026, con un risvolto occupazionale più che proporzionale su tutta la filiera del territorio.I progetti di investimento riguarderanno anche la riconversione di aree industriali dismesse e una rivisitazione degli spazi degli stabilimenti secondo le best practice produttive più moderne.”L’accordo aggiunge un ulteriore importante tassello nella nostra visione di sviluppo sostenibile della nautica di lusso e dell’ecosistema in cui operiamo e che continuiamo a valorizzare – ha affermato Massimo Perotti, Presidente e CEO di Sanlorenzo – Siamo felici di poter contare sul sostegno e la collaborazione delle istituzioni”.(Foto: Guillaume Plisson) LEGGI TUTTO