Aprile 2025

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    Tassi, BCE pronta a nuova sforbiciata

    (Teleborsa) – “Dopo la riunione di marzo, la BCE sembrava intenzionata a fare una pausa nella prossima riunione. Con i tassi di interesse nella parte alta dell’intervallo di stima dei tassi neutrali, una pausa sembrava appropriata. Soprattutto perché l’euroforia dopo la svolta fiscale tedesca e le forti intenzioni europee di spendere di più per la sicurezza e la difesa avevano chiaramente migliorato le prospettive di crescita dell’Eurozona. Tuttavia, dopo il “giorno della liberazione”, una pausa non è più un’opzione”. Lo sottolinea Carsten Brzeski, Global Head of Macro di ING spiegando che “i dazi statunitensi nei confronti dell’UE e di molti altri Paesi “hanno riportato in auge le preoccupazioni per la crescita dell’Eurozona, almeno nel breve termine. Il rafforzamento dell’euro e il calo dei prezzi dell’energia si sono aggiunti alle forze disinflazionistiche che le attuali tensioni commerciali avranno sull’area”.Di conseguenza, la BCE, “che solo poche settimane fa sembrava esitante nel decidere tra una pausa e un prossimo taglio dei tassi, questa settimana dovrà continuare il suo attuale ciclo di allentamento. Come in ottobre, un taglio dei tassi questa settimana può essere facilmente etichettato come un taglio assicurativo; un taglio che non può fare danni, mentre rimanere in attesa non solo metterebbe in dubbio la volontà della BCE di sostenere la crescita, ma potrebbe anche portare a un ulteriore e ingiustificato rafforzamento dell’euro. Il tasso di cambio dell’euro ponderato per il commercio è attualmente al livello più alto dall’inizio dell’unione monetaria”.Con l’atteso taglio dei tassi, la BCE “dovrà anche modificare la propria comunicazione. Invece di dire “la politica monetaria sta diventando significativamente meno restrittiva”, la BCE probabilmente segnalerà che, al 2,25%, il tasso di deposito si troverebbe ora nell’intervallo dei tassi di interesse neutrali”. Guardando al futuro – conclude l’esperto -” ci sono almeno due sfide principali per la BCE. Le tensioni commerciali in corso e l’elevato livello di incertezza potrebbero costringerla a ridurre i tassi di interesse più di quanto non voglia ammettere. Allo stesso tempo, il rafforzamento del tasso di cambio dell’euro, non solo nei confronti del dollaro, eserciterà una maggiore pressione disinflazionistica sull’Eurozona. Anticipare una parte di questa pressione potrebbe spingere la BCE ad aprire almeno verbalmente la porta ad una politica monetaria accomodante”. LEGGI TUTTO

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    Campari, buyback per oltre 1, 94 milioni di euro

    (Teleborsa) – Campari, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 7 all’11 aprile 2025, complessivamente 376.252 azioni proprie al prezzo medio di 5,1677 euro per azione per un controvalore pari a 1.944.351,22 euro.A fronte di un numero massimo di azioni Campari pari a 8.000.000 da acquistare in esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie annunciato in data 29 Ottobre 2024, la Società comunica che all’11 aprile sono state acquistate complessivamente 3.945.066 azioni proprie.A Piazza Affari, oggi, punta con decisione al rialzo la performance dell’Azienda attiva nel settore beverage, con una variazione percentuale dell’1,95%. LEGGI TUTTO

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    Palazzo Chigi, cooperazione industriale al centro dell’incontro tra Meloni e premier Norvegia

    (Teleborsa) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato oggi a Palazzo Chigi il primo ministro del Regno di Norvegia, Jonas Gahr Store. I due leader hanno discusso dell’impegno comune a rafforzare la già eccellente relazione bilaterale dando pieno seguito alla dichiarazione d’intenti sulla collaborazione commerciale tra Italia e Norvegia. Hanno concordato di lavorare, in particolare, sulla promozione di partenariati industriali in settori strategici come l’energia, lo spazio e i minerali critici, sulla cooperazione nel settore marittimo e in ambito difesa.L’incontro – fa sapere Palazzo Chigi in una nota – ha, inoltre, permesso uno scambio approfondito sui principali temi dell’agenda internazionale: il commercio, la sicurezza europea, il sostegno all’Ucraina e la cooperazione transatlantica, nonché gli sviluppi nell’area mediterranea e le possibili sinergie nell’ambito del Piano Mattei.”Una guerra commerciale non aiuterebbe nessuno, e sono d’accordo con Meloni che quello che dovremmo fare è lavorare per abbassare la pressione e non farla aumentare. C’è molto che si può fare nel commercio con gli Stati Uniti. L’Ue sta considerando di comprare energia dagli Stati Uniti. Noi tutti stiamo valutando di comprare equipaggiamenti militari da Usa. Ma costruire muri commerciali gli uni con gli altri in una spirale crescente, non è positivo – ha detto il primo ministro della Norvegia al termine dell’incontro –. Meloni vuole essere un’altra voce europea che chiede che non ci sia un conflitto tra Europa e Stati Uniti. I dazi devono essere ridotti verso lo zero anziché aumentati. Il clima attuale, il conflitto tra Europa e Stati Uniti, è negativo per le relazioni, e su questo lei è molto chiara», ha spiegato Store, dicendosi soddisfatto per l’incontro: «È stato molto istruttivo ascoltare i punti di vista di Meloni. C’è uno sviluppo molto positivo delle relazioni fra Norvegia e Italia, lavoriamo sulla cooperazione industriale, su minerali, energia, industrie spaziali», temi su cui, ha sottolineato Store, «Nord e Sud dell’Europa si trovano insieme. E abbiamo l’intenzione comune di incoraggiare i nostri ministri a sviluppare queste cooperazioni». (ANSA). CPP 14-APR-25 17:19 NNN LEGGI TUTTO

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    d’Amico prosegue l’acquisto di azioni proprie. Raggiunto il 4,09% del capitale sociale

    (Teleborsa) – d’Amico International Shipping ha comunicato di aver riacquistato, tra il 10 e l’11 aprile 2025, complessivamente 49.500 azioniproprie (corrispondenti allo 0,040% del capitale sociale) al prezzo medio ponderato di 3,0185 euro per azione, per un corrispettivo pari a 149.415,41 euro.All’11 aprile, DIS detiene 5.079.632 azioni proprie, corrispondenti al 4,09% del capitale sociale.In Borsa, oggi, seduta positiva per il Leader mondiale nel trasporto marittimo, che avanza bene e porta a casa un +2,86%. LEGGI TUTTO

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    Tonica Piazza Affari che svetta in Europa

    (Teleborsa) – La Borsa milanese splende sui principali listini europei, che mostrano buoni guadagni, dopo la decisione dell’amministrazione di Donald Trump di escludere smartphone e computer dai dazi saliti fino al 145% nei confronti della Cina. Si muove in lieve rialzo la borsa di Wall Street con l’S&P-500 che evidenzia un incremento dello 0,24%.L’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,16%. L’Oro è in calo (-1,15%) e si attesta su 3.200 dollari l’oncia. Sessione debole per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia con un calo dello 0,50%.In deciso ribasso lo spread, che si posiziona a +112 punti base, con un forte calo di 12 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona al 3,61%.Nello scenario borsistico europeo incandescente Francoforte, che vanta un incisivo incremento del 2,85%, in primo piano Londra, che mostra un forte aumento del 2,14%, e decolla Parigi, con un importante progresso del 2,37%. A Milano, chiude in deciso rialzo il FTSE MIB (+2,88%), che raggiunge i 35.007 punti; sulla stessa linea, chiude con il vento in poppa il FTSE Italia All-Share, che arriva a 37.148 punti.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, in evidenza Telecom Italia, che mostra un forte incremento del 5,46%.Svetta Unipol che segna un importante progresso del 5,25%.Vola Banco BPM, con una marcata risalita del 5,19%.Brilla Banca MPS, con un forte incremento (+4,81%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Amplifon, che ha terminato le contrattazioni a -1,57%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Newlat Food (+6,09%), TXT E-solutions (+5,07%), Banco di Desio e della Brianza (+4,86%) e OVS (+4,83%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Anima Holding, che ha archiviato la seduta a -4,19%. LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, Credit Agricole sale al 19,8% del capitale

    (Teleborsa) – Il Credit Agricole sale al 19,804% di Banco BPM, tramite indiretta proprietà Delfinances Sas, dal 12,504% detenuto l’8 aprile 2025. Lo si apprende dagli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti nelle società quotate, da cui emerge che l’operazione è stata perfezionata in data 9 aprile.Lo scorso 2 aprile, Credit Agricole ha incassato il via libera della BCE a salire fino al 19,9% in Piazza Meda. Sempre secondo gli aggiornamenti Consob, lo scorso 9 aprile, Deutsche Bank ha azzerato la propria partecipazione in Banco BPM dal 5,181% detenuto al 19 febbraio. LEGGI TUTTO

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    Generali Investments: continua sfiducia nel dollaro americano

    (Teleborsa) – “Il dollaro statunitense sembrava destinato a trarre vantaggio dai dazi imposti dagli Stati Uniti, in quanto questi avrebbero potuto aumentare i flussi di capitale verso il dollaro come rifugio sicuro, compensando i costi più elevati delle importazioni. Questa dinamica ha funzionato bene durante il primo mandato di Trump e in vista delle elezioni statunitensi del 2024. Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente”. Lo sottolinea Thomas Hempell Head of Macro & Market Research di Generali Investments spiegando che “l’escalation delle preoccupazioni commerciali dall’inaugurazione di Trump ha coinciso con un calo del dollaro. Un segnale allarmante di una rapida erosione della fiducia nella valuta statunitense è emerso la scorsa settimana, quando l’intensificarsi della guerra commerciale ha portato a una vendita massiccia dei Treasury statunitensi, con il maggiore aumento settimanale dei rendimenti a 10 anni dal 2001, e a un calo del dollaro (EUR/USD in diminuzione del 4% dal 2 aprile, raggiungendo il massimo in tre anni)”. In genere, rendimenti più elevati “avvantaggiano il tasso di cambio, a meno che preoccupazioni fiscali o sistemiche non inducano gli investitori a fuggire. Questo fenomeno è familiare nei mercati emergenti in difficoltà, ma è stato anche osservato nel Regno Unito nel 2022, quando la sfortunata PM Truss ha presentato un ‘mini-budget’ imprudente. Attualmente, gli investitori stanno evitando il dollaro USA principalmente a causa dell’aumento delle paure di recessione negli Stati Uniti. Tuttavia, l’aumento simultaneo dei rendimenti a lungo termine suggerisce che la fiducia nella valuta statunitense sta iniziando a vacillare”.È vero che la vendita di Treasury della scorsa settimana “è stata aggravata dall’obbligo di disfare operazioni di ‘basis trades’ da parte di hedge funds e dalle crescenti necessità di liquidità per margin calls. Tuttavia, il dollaro non ha beneficiato nemmeno del rimbalzo delle azioni statunitensi dopo l’annuncio di Trump di una pausa nei dazi. Gli investitori, in cerca di protezione in un contesto di crescente tensione commerciale, si stanno rivolgendo piuttosto a valute come CHF, EUR e JPY come rifugi sicuri”, conclude. LEGGI TUTTO

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    Tecnologie 4.0: buona diffusione tra le imprese del Mezzogiorno

    (Teleborsa) – Verificare quanto sono ad oggi diffuse le tecnologie 4.0 tra le imprese del Mezzogiorno, con particolare attenzione a come sta evolvendo il processo di trasferimento tecnologico e con un focus ai temi della doppia transizione, digitale e green. Questi gli obiettivi dell’eventoorganizzato da BI-REX e Intesa Sanpaolo, tenutosi questo pomeriggio presso la nuova sede palermitana del Competence Center. Un appuntamento nel quale sono stati illustrati i risultati di un’indagine nazionale condotta su oltre 1500 aziende manifatturiere e dei servizi, rappresentati per l’occasione a livello territoriale, con focus sul Mezzogiorno. L’incontro – fanno sapere BI-REX e Intesa Sanpaolo in una nota – ha rappresentato un momento importante per il territorio: mentre nella sede bolognese di BI-REX l’iniziativa ha già raggiunto la sua quarta edizione, l’evento di Palermo ha segnato l’esordio in Sicilia e rappresenta la prima tappa di un ciclo di appuntamenti territoriali pensati per accompagnare le imprese italiane – in particolare quelle del Mezzogiorno – nei percorsi di trasformazione digitale e sostenibile.Lo studio ha messo in luce la diffusione delle tecnologie 4.0, il ruolo chiave dei partner tecnologici nei processi di transizione e per la prima volta è stato proposto un approfondimento integrato sui temi della transizione digitale e green, offrendo un quadro aggiornato sulle opportunità legate alla Transizione 5.0, con focus sulle imprese del Mezzogiorno. “La presenza di BI-REX sul territorio siciliano – dichiara Massimo Pulvirenti, Responsabile Project Portfolio & Consulting Office di BI-REX – testimonia l’attenzione del Consorzio nei confronti delle aziende del Mezzogiorno: è il primo passo di un processo che punta a rendere BI-REX punto di riferimento per le aziende, in particolare PMI, per l’attuazione di processi di trasformazione digitale, innovazione e sostenibilità”.”La nostra banca supporta concretamente le Pmi siciliane che decidono di intraprendere un percorso sostenibile ed è in prima linea per accelerarne i processi relativi alle transizioni digitale e green. Il tessuto produttivo – dichiara Sebastiano Sartorio, Direttore Area Imprese Sicilia di Intesa Sanpaolo – dell’isola è caratterizzato dalla presenza di imprese molto dinamiche che rappresentano una componente essenziale delle filiere industriali del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Intesa Sanpaolo si rivolge a queste aziende per aumentarne la competitività, offrendo soluzioni di finanziamento dedicate e consulenza specialistica”.L’indagine sui processi di innovazione condotta dal Research Department di Intesa Sanpaolo in collaborazione con BI-REX ha coinvolto 264 imprese del Mezzogiorno. Più dell’80% delle imprese intervistate adotta tecnologie 4.0, con punte del 90% per le realtà più grandi e oltre l’85% tra chi è specializzato nell’elettronica, elettrotecnica e ICT. Anche tra le aziende più piccole si rileva un buongrado di diffusione del 4.0 con più di 3 imprese su 4 che dichiara infatti di adottare almeno una tecnologia.Tra le tecnologie più utilizzate spicca l’archiviazione, trasmissione e analisi dati (47%), il cloud computing (43%) e la robotica (39%). L’adozione di soluzioni più di frontiera come la realtà aumentata e Digital Twins è meno diffusa con percentuali inferiori al 3%.L’introduzione di soluzioni 4.0 è un fenomeno recente, che si è affermato negli ultimi anni, grazie anche a efficaci interventi di politica industriale: nel periodo 2020-2024 il 77% del campione ha indicato di aver introdotto o potenziato misure 4.0 per supportare il processo di automazione e digitalizzazione anche con tecnologie sempre più evolute. I principali obiettivi raggiunti grazie al 4.0 sono molteplici; tende a prevalere il monitoraggio e controllo dei processi (68%), l’automazione (64%) e la velocità di produzione indicata da più di unrispondente su due (54%) in una logica di ottimizzazione ed efficientamento dell’intero processo produttivo.I soggetti che più accompagnano le aziende nell’adozione di tecnologie 4.0 sono principalmente i fornitori di tecnologie (73%) o di impianti e macchinari (67%), con minime differenze per classi dimensionali. Seguono a distanza i consulenti (31%) e le università e i centri di ricerca che comunque sono stati indicati dal 15%. Si tratta di partner che vengono attivati soprattutto da altre regioni rispettoa quella di operatività delle imprese intervistate (65%). Per la maggior parte dei soggetti la relazione riguarda l’acquisto di tecnologia (62%); seguono formazione (40%), progetti innovativi, indicati da circa un’impresa su tre (32%). Dal punto di vista del grado di soddisfazione, le imprese esprimono un buon apprezzamento rispetto alle relazioni instaurate diffuso a tutti i principali partner, anche se non mancano alcune criticità come i costi elevati (43%), la lunghezza dei tempi (34%) e le difficoltà di coordinamento (33%).Per la prima volta è stata approfondita, attraverso questa rilevazione, la tematica di come le imprese stanno affrontando la transizione digitale e ambientale. Le strategie green più diffuse riguardano l’utilizzo di tecnologie più efficienti per ridurre il consumo di energia (indicate dal 43% delle imprese) e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (34%) che rappresentano anche azioni specifiche per supportare il processo di efficientamento energetico. Dall’incrocio tra propensione al digitale (che tiene conto non solo dell’introduzione di una tecnologia 4.0, ma anche della pervasività e intensità della diffusione di soluzioni ICT e 4.0 nei processiaziendali) e intensità green (definita considerando le diverse strategie green adottate dalle aziende), è stato possibile realizzare una prima mappatura del posizionamento delle imprese del Mezzogiorno rispetto alla doppia transizione. Si osserva da un lato, un nucleo di imprese (il 22% del campione) ben avviato sul fronte della transizione digitale e green, con valori medio alti per entrambi gli indicatori, mentre dall’altra emerge un gruppo di imprese (circa il 38%) in ritardo su entrambi i fronti. Sia per l’introduzione di tecnologia che per l’implementazione di strategie green sono state necessarie azioni sul capitale umano: su tutti spicca la formazione nell’ambito dei processi produttivi che rappresenta l’intervento più diffuso per entrambe le strategie, ma anche la formazione relativa allefunzioni di acquisti, magazzino e logistica e il ricorso a specialisti esterni.Nel prossimo triennio resterà alto l’impegno in formazione, innovazione e internazionalizzazione: tra le strategie adottate il 41% delle imprese si orienterà infatti verso investimenti in formazione, sviluppo di nuovi prodotti e potenziamento dell’export. Abbracciare la doppia transizione, investendo sia in tecnologia che in soluzioni green, rappresenta una strategia fondamentale per crescere e rimanere competitivi. L’analisi elaborata sui bilanci aziendali di un campione nazionale di 520 imprese evidenzia infatti come le imprese più virtuose sul fronte della doppia transizione abbiano avuto performance economico-finanziarie migliori, sia in termini di crescita del fatturato, che di marginalità, con indicazioni migliori anche per quanto riguarda la produttività. LEGGI TUTTO