Maggio 2025

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    Euronext Derivatives Milan, MMX Trading nuovo aderente

    (Teleborsa) – Borsa Italiana ha comunicato che, a partire dal 29 maggio 2025, è disposto l’avvio dell’operatività sul mercato Euronext Derivatives Milan dell’operatore MMX Trading.MMX Trading è un market maker internazionale che fornisce liquidità ai principali mercati mondiali dei derivati ??finanziari. MMX Trading opera dalla sua sede di Amsterdam. LEGGI TUTTO

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    USA, sale più delle attese la fiducia dei consumatori a maggio

    (Teleborsa) – Aumenta più delle attese la fiducia dei consumatori americani. Il sondaggio del Conference Board degli Stati Uniti sul sentiment dei consumatori ha segnalato un incremento dell’indice a 98 punti nel mese di maggio 2025, rispetto agli 85,7 punti del mese di aprile (rivisto da un preliminare di 86 punti) e contro una salita più contenuta a 87,1 punti attesa dal consensus. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente aumenta di 4,8 punti e si porta a 135,9 punti, mentre l’indice sulle attese balza di 17,4 punti a 72,8 punti.”La fiducia dei consumatori è migliorata a maggio, dopo cinque mesi consecutivi di calo – ha affermato Stephanie Guichard, economista senior, Global Indicators presso The Conference Board – La ripresa era già visibile prima dell’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina del 12 maggio, ma ha acquisito slancio in seguito. Il miglioramento mensile è stato in gran parte trainato dalle aspettative dei consumatori, poiché tutte e tre le componenti dell’Indice delle Aspettative – condizioni aziendali, prospettive occupazionali e reddito futuro – sono aumentate rispetto ai minimi di aprile. I consumatori si sono mostrati meno pessimisti sulle condizioni aziendali e sulla disponibilità di posti di lavoro nei successivi sei mesi e hanno ritrovato ottimismo sulle prospettive di reddito future. Anche le valutazioni dei consumatori sulla situazione attuale sono migliorate. Tuttavia, sebbene i consumatori siano stati più positivi sulle attuali condizioni aziendali rispetto al mese scorso, la loro valutazione dell’attuale disponibilità di posti di lavoro si è indebolita per il quinto mese consecutivo”.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    TIM scende in Borsa dopo che Cassazione prende tempo su restituzione canone

    (Teleborsa) – Vira in netto ribasso a Piazza Affari il titolo TIM dopo che la Corte di Cassazione ha sollevato d’ufficio la questione sulla correttezza dell’impugnazione della società sulla sentenza di primo grado relativa alla restituzione del canone versato nel 1998, dando alle parti un mese di tempo per depositare le loro osservazioni.L’udienza riguardava il ricorso presentato dall’avvocatura dello Stato contro la decisione della corte di appello di Roma che l’anno scorso aveva riconosciuto le ragioni di TIM, ordinando allo Stato di restituire un importo pari a 1 miliardo di euro, di cui circa la metà in interessi.La Corte, scrive Reuters citando fonti legali, ha stabilito oggi che bisogna verificare se all’epoca dell’impugnazione del pagamento del canone fosse corretto procedere seguendo il regolamento di competenza o procedere invece ricorrendo in appello, come ha fatto TIM.Scivola Telecom Italia, che si posiziona a 0,3812 euro, con una discesa del 2,63%. Atteso un ulteriore ripiego verso l’area di supporto vista a 0,3656 e successiva a quota 0,35. Resistenza a 0,4352. LEGGI TUTTO

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    Xiaomi, fatturato supera 100 miliardi di RMB per secondo trimestre consecutivo

    (Teleborsa) – Il colosso cinese della tecnologia Xiaomi ha chiuso il primo trimestre 2025 con un fatturato superiore a 100 miliardi di RMB per il secondo trimestre consecutivo, con un utile netto rettificato che ha superato per la prima volta i 10 miliardi di RMB. I risultati hanno superato le aspettative del mercato, con un fatturato del primo trimestre pari a 111,3 miliardi di RMB (circa 13,6 miliardi di euro), in crescita del 47,4% su base annua. L’utile netto rettificato ha raggiunto i 10,7 miliardi di RMB (circa 1,3 miliardi di euro), in crescita del 64,5% su base annua.Durante il trimestre, tutti i segmenti di business hanno registrato una solida crescita. Il fatturato degli smartphone è cresciuto dell’8,9% su base annua, raggiungendo i 50,6 miliardi di RMB; il fatturato dei prodotti IoT e lifestyle è aumentato del 58,7% su base annua, raggiungendo i 32,3 miliardi di RMB, con le spedizioni di lavatrici e frigoriferi che hanno raggiunto livelli record, mentre le spedizioni di condizionatori hanno resistito alle avversità, con un aumento di oltre il 65,0% su base annua. Il fatturato derivante da veicoli elettrici (EV), intelligenza artificiale e altre nuove iniziative ha raggiunto i 18,6 miliardi di RMB.Scendendo nei dettagli, il fatturato di Xiaomi derivante dagli smartphone è aumentato dell’8,9% su base annua, raggiungendo i 50,6 miliardi di RMB. Le spedizioni globali di smartphone hanno raggiunto i 41,8 milioni di unità, registrando una crescita su base annua per sette trimestri consecutivi.Le consegne della serie Xiaomi SU7 sono aumentate costantemente, con 75.869 veicoli consegnati durante il trimestre. Il gruppo continuerà ad aumentare la produzione e si impegnerà a raggiungere l’obiettivo di consegnare 350.000 veicoli per l’intero anno 2025. LEGGI TUTTO

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    Vino italiano verso nuovi mercati: nel 2025 vendite in aumento del +1,7%

    (Teleborsa) – Cresce l’internazionalizzazione del vino. Oggi quasi una bottiglia su due viene consumata in un Paese diverso da quello che l’ha prodotta (rapporto tra export e consumi passato dal 27% del 2000 al 46,6% del 2024). Nel 2024 la produzione mondiale di vino è stimata in 226 milioni di ettolitri, in calo del 4,8% sul 2023 mentre i consumi si attestano a 214 milioni di ettolitri (-3,3%). L’Italia è in controtendenza: +15,1% nella produzione rispetto al 2023 (posizionandosi in testa alla classifica) e +0,1% nei consumi, con 37,8 litri pro-capite all’anno). In attivo anche il saldo commerciale: in 20 anni è cresciuto a un tasso medio annuo del 5,5%, passando da 2,6 miliardi di euro del 2004 ai 7,5 nel 2024. L’Italia è, inoltre, il primo esportatore di vino per quantità (21,7 milioni di ettolitri nel 2024) e il secondo per valore (8,1 miliardi di euro dietro solo agli 11,7 miliardi della Francia). È quanto emerge dall’indagine dell’Area Studi Mediobanca sul settore vinicolo in Italia che riguarda 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2023 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 11,7 miliardi di euro, pari al 94,9% del fatturato nazionale del settore. Lo studio comprende un focus sulle principali operazioni di M&A, sulle tematiche di governance e sulla sostenibilità.Il 2024 e oltre per il settore vinicolo italianoI maggiori produttori di vino si attendono per il 2025 una crescita delle vendite complessive del +1,7%, +2% l’export. Non si arresta l’ottimismo delle bollicine (+4,4% i ricavi complessivi), soprattutto oltreconfine (+6,1% l’export), mentre i vini fermi si aspettano un +0,9% (+1,2% l’export). Il 2024 dei maggiori produttori italiani di vino ha chiuso senza variazioni significative (+0,3% sul 2023) con un maggiore aumento sul mercato estero (+0,7%). Spiccano le buone performance oltreconfine dei vini frizzanti (+9,1%). L’Ebit margin ha riportato un aumento di 0,5 punti percentuali sul 2023, il rapporto tra il risultato netto e il fatturato di 0,2 punti. Nel 2024, indiminuzione del 2,5% i quantitativi venduti su tutti i canali; +4,1% gli spumanti. Perdono quota le vendite on premise: -4,9% sul 2023 il valore dell’Ho.Re.Ca. che raggiunge il 17,6% del mercato e -8,4% enoteche e wine bar (market share al 5,7%). In leggero aumento le vendite dirette (+1,3% sul 2023) che si attestano all’8,2% del mercato. Enoturismo in crescita nel 2024: +9% sul 2023 i ricavi; visite in cantina offerte dai tre quarti delle aziende.Focus sulla sostenibilitàI vini biologici hanno raggiunto il 5% del mercato (-2,6% le vendite), in crescita i vini naturali (+4,2%, 1,9% di market share) e vegani (+31,7%, m.s. dello 0,9%). La presenza di report dedicati alla sostenibilità interessa il 60% delle aziende. Nel 16,7% dei casiesiste un manager con carica esclusiva in tema ESG. Più frequente, invece, che se ne occupi un manager che ha anche altre funzioni aziendali (38,2% degli operatori) o direttamente il presidente, l’amministratore delegato o il direttore generale (circa 25% delle aziende).Imprese italiane best performerLa leadership di vendite nel 2024 resta appannaggio del gruppo Cantine Riunite-GIV, con fatturato a 676,6 milioni di euro (+0,6% sul 2023). Al secondo posto si conferma il polo vinicolo Argea (464,2 milioni di euro, +3,3%), seguita da IWB con 401,9 milioni di euro (-6,3% sul 2023). Fatturato 2024 superiore ai 300 milioni di euro anche per la cooperativa romagnola Caviro (385,2 milioni) in calo del 9% sul 2023. Dieci società si collocano nella fascia di ricavi compresi tra i 200 e 300 milioni di euro: la toscana Antinori (fatturato 2024 pari a 261,6 milioni di euro, in aumento del 7,4% sul 2023), la cooperativa trentina Cavit (253,3 milioni di euro, -5,2%), La Marca,specializzata nella produzione di spumanti, con fatturato 2024 pari 251 milioni di euro (+11%), la veneta Herita Marzotto Wine Estates (248,2 milioni di euro, -2,8%), il Gruppo Collis (219,3 milioni di euro, +4,7%), la trentina Mezzacorona (212,3 milioni, -2,5%), la cooperativa Terre Cevico (211,3 milioni, +7,4%), la Zonin 1821 (209,3 milioni, +7,8%), la Mack & Schühle (205,6 milioni, +19,3%) e la piemontese Fratelli Martini (200,1 milioni, -8,3%). Osservando la redditività (rapporto tra risultato netto e fatturato), il 2024 vede in testa la veneta Herita Marzotto Wine Estates (17,8%), seguita dalla toscana Antinori (12%) e da un’altra veneta, Mionetto, che registra un utile su fatturato del 9,2%. Alcune aziende hanno una quota di export molto elevata, in alcuni casi quasi totalitaria: Fantini Group tocca il 96,1%, Ruffino il 93,3%, Argea e Pasqua superano il 90%.Le regioni del vinoIl Veneto si conferma la prima regione vinicola d’Italia, concentrando un quarto dei quantitativi di vino italiano prodotto. Un primato che si riflette anche sul valore che supera il 20% del totale nazionale. Segue la Puglia, (volume pari al 16,1% del totale, valore 12,6%). Per Piemonte e Toscana il peso in volume, compreso tra il 4 e il 5% del totale, raddoppia in valore (per entrambe le regioni prossimo al 10% di quello italiano); di contro, la Sicilia è la regione con il maggiore distacco della quantità rispetto al valore. Il Veneto guida anche le esportazioni (più del 35% dell’export italiano) doppiando il Piemonte e la Toscana ferme al15% ciascuna. I primati regionali emergono anche dai bilanci delle aziende: alle toscane tocca il più alto Ebit margin (16,4%), il miglior Roi alle abruzzesi (7%), con il Piemonte in seconda posizione (6,4%). Grandi esportatori i produttori piemontesi (63% del fatturato), toscani (59,5%) e abruzzesi (58,7%). Per Roe brillano Puglia e Lombardia (6,6% in entrambi i casi); quest’ultima eccelle anche in termini di Ebit margin (seconda posizione con il 10,9%)), ma con una modesta apertura oltreconfine (export pari al 24,3%). Nel 2024 sono in crescita soprattutto le imprese friulane (+8,2% le vendite complessive e +7,1% oltreconfine) e toscane (+2,3%; +4,6%). Ottimismo per il 2025 per le aziende abruzzesi (vendite complessive +7,5%).Le imprese vinicole tra famiglia e mercatoL’assetto proprietario del settore vinicolo italiano resta fortemente ancorato alla dimensione familiare: il 65% del patrimonio netto è infatti detenuto da famiglie, quota che sale all’81,5% se si considerano anche le cooperative. Gli investitori finanziari partecipano al 10,7% dei mezzi propri, banche e assicurazioni per il 5% e fondi di private equity per il 4,1% del patrimonio netto. Trascurabile il rapporto con i mercati finanziari: solo due società sono quotate all’AIM dal 2015 (Masi Agricola e IWB). Nel 2024-aprile 2025 la Toscana, con 6 deal, e il Friuli-Venezia Giulia, con 3, hanno fatto da sfondo al maggior numero di operazioni di M&A. Attrattive anche le Isole (4 operazionicomplessivamente). L’incertezza legata ai consumi ha frenato l’interesse dei fondi comuni di investimento; si consolida il rapporto tra Italia e Stati Uniti con quattro operazioni oltreoceano. Difficoltà economiche ma anche tematiche di passeggio generazionale spingono l’M&A. Latransazione è in corso di esecuzione per il 40% circa delle aziende, oggetto di valutazione per il 16% e già stata affrontata e risolta per il 30% degli operatori.Quale futuro per il vino italiano?In un contesto di minore reddito disponibile, il calo atteso dei consumi di vino e una ricomposizione degli stessi, indotta dal ricambio generazionale e dal diffondersi di modelli salutistici, preoccupano, rispettivamente, il 70% e 60% delle aziende. Altrettanto timore suscita l’incertezza sulle decisioni dell’amministrazione americana di imporre dazi sulle importazioni di vino. Il 50% delle imprese considera una minaccia per il settore il nuovo Codice della Strada, il 30% teme gli effetti del cambiamento climatico. Per oltre i tre quarti delle imprese del vino italiane le difficoltà della domanda possono essere superate con l’apertura a nuovi mercati; mentre nell’ambito della rimodulazione dell’offerta prevale lo sviluppo delle categorie no/low alcol (prioritario per il 50% delle aziende). Per affrontare il futuro, gli investimenti in capitale umano sono ritenuti essenziali per il 55% circa degli operatori, più di quelli tecnologici, focalizzati sull’intelligenza artificiale e automazione (importanti per un terzo delle imprese). LEGGI TUTTO

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    Aquisti a Wall Street al ritorno agli scambi con passo indietro Trump su dazi

    (Teleborsa) – Wall Street si muove in rialzo al ritorno agli scambi dopo la chiusura di ieri per il Memorial Day. Nel weekend il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ridimensionato la minaccia di dazi sulle importazioni dall’UE, disinnescando le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e il blocco europeo e rafforzando la fiducia degli investitori. In particolare, Trump ha ritirato la minaccia di imporre dazi del 50% sulle importazioni dall’UE il mese prossimo, ripristinando la scadenza del 9 luglio per consentire i colloqui.Sul fronte macroeconomico, gli ordini di beni durevoli sono scesi meno delle attese ad aprile negli Stati Uniti, mentre i prezzi delle case hanno registrato un +3,7% su anno a marzo secondo l’indice FHFA e un +4,1% a/a secondo il report di S&P Case-Shiller.Dal punti di vista della banca centrale, l’appuntamento clou della settimana è domani, quando saranno pubblicati i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve. Inoltre, sono in calendario interventi di diversi funzionari della Fed. Ieri, il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha chiesto di mantenere stabili i tassi di interesse fino a quando non ci sarà chiarezza sull’impatto dei dazi più elevati sull’inflazione.Sul fronte degli annunci societari, Salesforce ha annunciato che acquisirà Informatica per circa 8 miliardi di dollari, puntando sulla piattaforma di gestione dati per affinare il proprio vantaggio competitivo nel mercato dell’intelligenza artificiale, mentre Trump Media & Technology Group ha reso noto che prevede di raccogliere 2 miliardi di dollari in azioni e 1 miliardo di dollari tramite obbligazioni convertibili per acquistare criptovalute.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones avanza a 41.927 punti (+0,71%); sulla stessa linea, l’S&P-500 guadagna lo 0,99% rispetto alla seduta precedente, scambiando a 5.860 punti. Buona la prestazione del Nasdaq 100 (+1,24%); sulla stessa linea, in rialzo l’S&P 100 (+1,13%). LEGGI TUTTO

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    USA, indice case FHFA marzo -0,1% m/m +3,7% a/a

    (Teleborsa) – Sono misti i prezzi del mercato immobiliare statunitense nel mese di marzo 2025. L’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, che misura i prezzi delle abitazioni statunitensi, ha registrato un decremento mensile dello 0,1%, dopo la crescita dello 0% registrata nel mese precedente (rivisto da un preliminare +0,1%). Le stime degli analisti erano per un incremento dello 0,1%.Su base annua l’indice, calcolato sui prezzi dichiarati degli immobili all’accensione del mutuo presso Fannie Mae e Freddie Mac, è salito del 3,7% dal +3,9% del mese precedente.(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, indice prezzi case S&P Case-Shiller marzo +4,1% a/a

    (Teleborsa) – In aumento i prezzi delle case negli Stati Uniti a marzo 2025. L’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un incremento su base annua del 4,1%, in frenata rispetto al +4,5% del mese precedente e al +4,5% atteso dal consensus.Su base mensile si registra un aumento dell’1,1%, rispetto al +0,7% di febbraio.L’indice destagionalizzato ha riportato una diminuzione dello 0,1% su base mensile, rispetto al +0,4% del mese precedente.(Foto: Sebastian Wagner / Pixabay) LEGGI TUTTO