Maggio 2025

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    Gruppo Nestlé in Italia: in sinergia con il Ssn investiti 70mila per la prevenzione oncologica

    (Teleborsa) – Quest’anno il Gruppo Nestlé in Italia ha investito 70mila euro per la prevenzione oncologica delle proprie persone, potenziando ulteriormente il suo impegno in questo campo e ponendosi in maniera complementare al Sistema Sanitario Nazionale. Nel corso di tutto il 2025, Nestlé offre ai propri dipendenti la possibilità di effettuare visite ed esami di screening oncologico su tutti i territori in cui il Gruppo opera nel nostro Paese (headquarter di Assago, stabilimenti produttivi e centri di distribuzione) durante l’orario di lavoro, senza quindi dover chiedere ore di permesso. Nello specifico, il programma di prevenzione oncologica – spiega Nestlé in una nota – si focalizza su due tipologie di neoplasie, la cui incidenza è in continuo aumento e l’età media sempre più bassa, come i tumori della pelle (in primis il melanoma cutaneo) e il tumore al seno. Grazie al supporto del personale medico di partner specializzati, le persone Nestlé potranno, con un contributo di 20 euro, eseguire una visita dermatologica con dermatoscopia e, per le donne, una visita senologica con ecografia mammaria direttamente nel luogo di lavoro. Il Gruppo Nestlé in Italia ha introdotto già da diversi anni programmi di screening oncologico rivolti alle sue persone. Lo scorso anno sono state effettuate quasi 900 visite e per il 2025 l’obiettivo è di mettere a disposizione più di 1.000 slot. Nestlé è convinta che le aziende rivestano un ruolo cruciale nella promozione del benessere e della salute dei propri collaboratori. Per questo, in affiancamento alla campagna di screening, il Gruppo sta lavorando da anni per aumentare la consapevolezza delle proprie persone sulla rilevanza della prevenzione oncologica e per incentivare la partecipazione ai programmi di screening del Sistema Sanitario Nazionale. Quest’anno Nestlé collabora, tra gli altri, con la Fondazione Umberto Veronesi per sensibilizzare le proprie persone sull’importanza di uno stile di vita sano per la prevenzione del carcinoma del colon retto, nonché su come riconoscere i campanelli d’allarme e su quali siano gli esami da effettuare per una diagnosi precoce.”La prevenzione svolge un ruolo fondamentale nella lotta ai tumori e, indubbiamente, è più semplice farla al lavoro. Nella consapevolezza che ogni controllo possa fare davvero la differenza, abbiamo scelto di rafforzare ancora di più il nostro programma di screening oncologico, affiancandoci al Sistema Sanitario Nazionale. Queste misure non solo mirano a prevenire malattie, ma anche a supportare le nostre persone nel prendersi cura della propria salute in modo proattivo” ha dichiarato Ramona Politanò, Employee Health Manager del Gruppo Nestlé in Italia.”Il programma di screening oncologico di Nestlé si inserisce in un piano più ampio per la salute e il benessere delle persone che si focalizza anche sulla salute mentale, sull’educazione alimentare per far comprendere i principi di una sana nutrizione e sul servizio di telemedicina, lanciato nel 2024, finalizzato alla risoluzione da remoto di piccole problematiche di salute non urgenti. Siamo orgogliosi di questo importante investimento e l’obiettivo per i prossimi anni è di continuare lungo questo percorso, per le nostre persone, le loro famiglie e le comunità” ha commentato Ruben Campagner, Head of Employee Relations del Gruppo Nestlé in Italia. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 22 maggio 2025

    (Teleborsa) – Giovedì 22/05/202501:50 Giappone: Ordini macchinari core, mensile (atteso -1,5%; preced. 4,3%)02:30 Giappone: PMI manifatturiero (atteso 49 punti; preced. 48,5 punti)08:45 Francia: Fiducia imprese, mensile (atteso 99 punti; preced. 99 punti)10:00 Germania: Indice IFO (atteso 87,4 punti; preced. 86,9 punti)10:00 Unione Europea: PMI manifatturiero (atteso 49,3 punti; preced. 49 punti)10:00 Unione Europea: PMI servizi (atteso 50,4 punti; preced. 50,1 punti)10:00 Unione Europea: PMI composito (atteso 50,7 punti; preced. 50,4 punti)14:30 USA: Indice CFNAI (preced. -0,03 punti)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 230K unità; preced. 229K unità)15:45 USA: PMI manifatturiero (atteso 49,9 punti; preced. 50,2 punti)15:45 USA: PMI servizi (atteso 51 punti; preced. 50,8 punti)15:45 USA: PMI composito (preced. 50,6 punti)16:00 USA: Vendita case esistenti (atteso 4,15 Mln unità; preced. 4,02 Mln unità)16:00 USA: Vendita case esistenti, mensile (preced. -5,9%)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (preced. 110 Mld piedi cubi)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    Bitcoin, nuovo massimo storico: sfiorati i 110mila dollari

    (Teleborsa) – Il Bitcoin ha raggiunto oggi un nuovo massimo storico, superando il record di gennaio: il prezzo della criptovaluta ha toccato un top a 109.600 dollari. Secondo SimonPeters, crypto markets analyst di eToro, “questo potrebbe essere solo l’inizio di qualcosa di molto più grande”.”Ci sono diversi fattori che potrebbero far esplodere il prezzo del bitcoin – ha sottolineato l’analista –. Con il recente declassamento del rating creditizio degli Stati Uniti e l’ammontare del debito che deve essere rifinanziato quest’anno, sarà interessante vedere quale sarà la domanda di titoli di Stato di nuova emissione”. Peters fa notare che un fallimento dell’asta potrebbe costringere la Fed a intervenire e fornire liquidità per queste obbligazioni, aumentando così il proprio bilancio. “Questo va a favore di bitcoin dato che, storicamente, il prezzo del cripto asset è cresciuto in linea con l’aumento del bilancio della Fed, ha aggiunto.L’analista ha poi sottolineato che altri Paesi sviluppati come Cina, Regno Unito, Europa e Australia stanno abbassando i tassi di interesse e allentando le condizioni finanziarie, cosa che storicamente è stata di buon auspicio per i prezzi dei criptoasset.”In secondo luogo – prosegue Peters –, un gran numero di acquirenti e un aumento dei capitali sono alla ricerca di un’offerta fissa. Oltre agli investitori individuali, sempre più società quotate in borsa stanno adottando strategie di tesoreria in bitcoin, acquistando miliardi di dollari alla volta”. “Anche i fondi pensione e i fondi sovrani stanno aumentando la loro esposizione al bitcoin attraverso ETF spot e, a loro volta, si stanno accaparrando una maggiore quantità di offerta disponibile”, ha aggiunto.”Ciò che è evidente – ha concluso l’analista – è che se il bitcoin deve davvero diventare la valuta o l’asset di riserva globale, la sua capitalizzazione di mercato (e di conseguenza il suo prezzo) dovrebbe essere di gran lunga superiore ai 2,2 trilioni di dollari attuali”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Istat: ancora oltre un terzo 25-64enni senza diploma

    (Teleborsa) – Nel 2023, solo il 65,5 per cento dei 25-64enni possiede almeno un diploma di scuola secondaria superiore, contro il 79,8 per cento della media UE27. Il divario è ancora più ampio sul fronte dei laureati: appena il 21,6 per cento in Italia, a fronte del 35,1 per cento nella media europea e quote doppie in Francia e Spagna. Il ritardo riguarda anche le generazioni più giovani, in particolare per l’istruzione terziaria: tra i 25-34enni, il 31,6 per cento ha un titolo terziario nel 2024, un dato in crescita ma ancora lontano dall’obiettivo europeo del 45 per cento entro il 2030. È quanto evidenzia l’Istat nel Rapporto annuale 2025 presentato oggi. L’abbandono scolastico precoce, seppur in calo, – rileva l’Istat – rimane una criticità. Nel 2024, il 9,8 per cento dei giovani tra 18 e 24 anni lascia il sistema di istruzione e formazione senza aver conseguito un titolo secondario superiore. Il fenomeno è più diffuso tra gli uomini (12,2 per cento), nel Mezzogiorno (12,4 per cento) e tra i giovani con cittadinanza straniera (24,3 per cento).Le competenze digitali restano insufficienti per raggiungere gli obiettivi europei. Nel 2023 solo il 45,8 per cento degli italiani tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali almeno di base, contro una media UE27 del 55,5 per cento e obiettivi europei che puntano all’80 per cento entro il 2030. Persistono forti divari territoriali, generazionali e di istruzione. Nel Mezzogiorno la quota di cittadini con competenze digitali almeno di base è pari al 36,1 per cento, contro il 50 per cento circa nel Centro-nord. Il divario tra giovani (16-24 anni) e adulti (45-54 anni) è di 10 punti percentuali a sfavore dei secondi. Le differenze legate all’età si attenuano tra i più istruiti. Le donne risultano svantaggiate solo nelle fasce d’età oltre i 45 anni.Nell’anno scolastico 2023/2024 il numero di alunni con disabilità ha superato 360mila unità, con un incremento, in 10 anni, di quasi il 60 per cento. Il numero di docenti impegnati in attività di sostegno,aumentato in proporzione alla crescita degli alunni con disabilità, conta 246mila unità. Permangono, tuttavia, alcune criticità, tra cui, in particolare, la carenza di formazione: oltre 66mila insegnanti per il sostegno, il 26,9 per cento del totale, sono privi della relativa specializzazione. LEGGI TUTTO

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    Unicredit-Banco Bpm, Consob sospende l’Ops per 30 giorni

    (Teleborsa) – La Consob ha sospeso l’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria promossa da UniCredit su azioni ordinarie emesse da Banco BPM per un periodo di 30 giorni. È quanto ha stabilito una delibera dell’autorità pubblicata nel suo bollettino. La delibera ha rilevato che la “situazione di incertezza” “non consente, allo stato, ai destinatari, di pervenire a un fondatogiudizio sull’offerta”.”Il presente provvedimento potrà essere impugnato dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio entro sessanta giorni dalla comunicazione o, per i soggetti non destinatari della stessa, dalla data di pubblicazione nel predetto Bollettino”, ha aggiunto la Consob.Dalla delibera pubblicata dall’autorità si apprende che Unicredit ha presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una “istanza di autotutela” con cui “senza fare acquiescenza al provvedimento” del golden power “e riservandosi nelle more ogni opportuna forma di tutela dei propri diritti e interessi, fa istanza affinché il procedimento sia riaperto”. La richiesta di riapertura del procedimento servirebbe ad Unicredit, in primo luogo, “al fine di poter motivare sulle informazioni e sui dati forniti da UniCredit, che non risultano valutati in sede di elaborazione delle prescrizioni e che quindi non sono menzionati nel provvedimento”, si legge nella delibera.In secondo luogo, “affinché siano chiariti i contenuti delle prescrizioni che rimangono ambigue” ed infine “affinché possa essere configurato un dispositivo compatibile, dal punto di vista dei tempi, con le caratteristiche e il regime proprio dell’Ops, regime che sostanzia l’operazione di acquisizione in discussione”. Inoltre Unicredit ha fatto istanza ai sensi del Dpcm sul golden power “affinché l’Amministrazione competente per il monitoraggio possa verificare l’esistenza delle ragioni che rendono impossibile l’adempimento delle prescrizioni”. Sarebbero quindi proprio “gli eventuali esiti” dell’iter procedimentale avviato da Unicredit con l’istanza di autotutela presentata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri a determinare l’incertezza che impedirebbe ai soci di Banco BPM di giungere ad un “fondato giudizio” sull’offerta. LEGGI TUTTO

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    UE, proposte nuove semplificazioni: risparmi per 400 milioni l’anno per le imprese

    (Teleborsa) – La Commissione europea propone di ridurre di 400 milioni di euro i costi amministrativi annui per le imprese, in aggiunta agli 8 miliardi di euro già previsti attraverso precedenti sforzi di semplificazione. Con una nuova categoria di small-mid cap, le misure alleggeriranno gli obblighi di conformità e libereranno quindi risorse per la crescita e gli investimenti in tutto il mercato unico. Le misure incentivano le PMI a espandersi, a digitalizzare i processi normativi, a ridurre la burocrazia e sostengono l’obiettivo della Commissione di ridurre i costi amministrativi complessivamente del 25 % e del 35 % per le PMI entro la fine di questo mandato.Sbloccare il supporto mirato per le piccole imprese a media capitalizzazioneQuando le PMI superano i 250 dipendenti, diventano grandi imprese in base alle norme vigenti e devono far fronte a un forte aumento degli obblighi di conformità. Questo “taglio” può scoraggiare la crescita e limitare la competitività. La Commissione europea sta pertanto individuando una nuova categoria di imprese, le piccole imprese a media capitalizzazione (PMI), ossia le imprese con meno di 750 dipendenti; e fino a 150 milioni di euro di fatturato o fino a 129 milioni di euro di attività totali. Queste piccole imprese a media capitalizzazione – quasi 38.000 imprese nell’UE – accederanno per la prima volta a determinati vantaggi esistenti per le PMI, come deroghe specifiche ai sensi del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) o norme semplificate, come le norme sul prospetto che rendono la quotazione delle società di gestione del rischio in borsa più semplice e meno costosa.Esenzione dalla registrazione dei gas fluorurati ad effetto serraCirca 10 000 imprese, solo nel 2026, non dovranno più registrarsi nel portale UE dei gas fluorurati in base alle modifiche proposte. Attualmente, tutti gli importatori e gli esportatori di prodotti contenenti gas fluorurati (gas fluorurati) devono registrarsi. Circa 2.000 nuove aziende richiedono la registrazione ogni mese, molte delle quali sono piccole concessionarie di auto che importano o esportano alcune auto usate con un gas fluorurato nel sistema di condizionamento dell’aria. La modifica proposta ridurrà l’onere di conformità per le imprese più piccole che gestiscono volumi commerciali limitati, mantenendo nel contempo gli obiettivi climatici del regolamento.Registrazione basata sul rischioLa proposta odierna semplifica l’obbligo di tenuta dei registri previsto dal regolamento generale sulla protezione dei dati, tenendo conto delle esigenze e delle sfide specifiche delle piccole e medie imprese e delle organizzazioni, garantendo nel contempo la tutela dei diritti delle persone fisiche. La proposta esenta le piccole e medie imprese e le organizzazioni con meno di 750 dipendenti, oltre alle PMI.Le PMI, le piccole e medie imprese e le organizzazioni con meno di 750 dipendenti saranno tenute a tenere registri solo quando il trattamento dei dati personali è “ad alto rischio” ai sensi del GDPR. Concentrando i requisiti di conservazione dei dati su attività ad alto rischio, le organizzazioni possono dedicare le proprie risorse alle aree in cui la protezione dei dati è più critica, pur mantenendo elevati standard di protezione dei dati.Dalla carta al digitaleLa proposta accelererà la transizione digitale, eliminando gli onerosi requisiti cartacei nella legislazione sui prodotti. Le attuali norme dell’UE impongono ancora alle imprese di fornire dichiarazioni di conformità su supporto cartaceo, istruzioni per l’uso e altro ancora. Digitalizzando questi requisiti, le imprese possono presentare e distribuire più facilmente le informazioni e le autorità nazionali possono verificare la conformità in modo più efficiente.Certezza del diritto attraverso specifiche comuniLe imprese, comprese le PMI e le piccole e medie imprese, avranno un percorso chiaro per dimostrare che i loro prodotti soddisfano i requisiti dell’UE, anche quando non sono disponibili norme armonizzate a livello dell’UE. Ciò offrirà loro maggiore certezza giuridica, ridurrà i costi e aumenterà la competitività.Facilitare l’introduzione graduale degli obblighi di dovuta diligenza per le batteriePer aiutare l’industria delle batterie ad affrontare le sfide dell’approvvigionamento di materie prime in tempi incerti, la Commissione concede alle imprese più tempo per prepararsi alle nuove norme in materia di dovere di diligenza. Il termine per conformarsi a tali norme sarà posticipato di due anni, dal 2025 al 2027. Ciò offre anche più tempo per l’istituzione di organismi di verifica terzi.Inoltre, gli orientamenti in materia di dovuta diligenza saranno pubblicati un anno prima dell’entrata in vigore degli obblighi. Ciò fornirà orientamenti tempestivi alle imprese e contribuirà a garantire un’attuazione più agevole delle nuove norme.ContestoLa presente proposta è il quarto pacchetto semplificativo omnibus presentato dalla Commissione europea nell’ambito di questo mandato, in uno sforzo risoluto in tutta l’istituzione per ridurre la burocrazia superflua e creare un contesto normativo che stimoli l’innovazione, la crescita, l’occupazione di qualità e gli investimenti.Omnibus I e II ha razionalizzato le norme in materia di informativa sulla sostenibilità e le norme sul dovere di diligenza e gli investimenti dell’UE, fornendo circa 6,3 miliardi di eurodi sgravi amministrativi annuali. Omnibus III, presentato la scorsa settimana, si è concentrato sulla semplificazione della politica agricola comune, risparmiando fino a 1,58 miliardi di euro all’anno per gli agricoltori e 210 milioni di euro per le amministrazioni nazionali.Il prossimo pacchetto Omnibus, provvisoriamente previsto per giugno 2025, si concentrerà sulla difesa e mirerà a contribuire al conseguimento degli obiettivi di investimento stabiliti nel Libro bianco e a consentire alle imprese innovative di prosperare.Seguiranno un Omnibus per l’industria chimica e un pacchetto digitale. Questo cambiamento nella cultura normativa e societaria coinvolge l’intera Commissione europea. Ogni servizio della Commissione e membro del collegio ha il compito di realizzare questo sforzo di razionalizzazione, ridurre gli oneri amministrativi e allineare le norme alle realtà sul campo. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in rosso, focus su maxi-disegno di legge di Trump al Congresso

    (Teleborsa) – Segno meno per il listino USA, in una sessione caratterizzata da ampie vendite, con il Dow Jones che accusa una discesa dello 0,73%, mentre, al contrario, giornata senza infamia e senza lode per l’S&P-500, che rimane a 5.933 punti.Leggermente positivo il Nasdaq 100 (+0,44%); sulla parità l’S&P 100 (+0,14%).Si distinguono nel paniere S&P 500 i settori telecomunicazioni (+1,92%) e informatica (+0,43%). Tra i più negativi della lista dell’S&P 500, troviamo i comparti sanitario (-1,22%), utilities (-1,15%) e finanziario (-0,87%).Wall Street guarda con attenzione a quanto sta accadendo a Washington dove il Congresso sembra in una fase di stallo sul maxi disegno di legge sponsorizzato dal presidente Trump che ci si attendeva venisse votato oggi. Il provvedimento prevede importanti sgravi fiscali e più fondi per esercito e sicurezza dei confini, finanziando parte di queste spese con tagli a Medicaid, assistenza alimentare, istruzione e programmi per l’energia pulita. L’esito del voto sul disegno di legge resta al centro dell’attenzione degli investitori dopo la decisione della scorsa settimana dopo di Moody’s di declassare il rating creditizio degli Stati Uniti. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Istat: in 6 anni perso 10,5% potere d’acquisto

    (Teleborsa) – Nel 2024 l’occupazione è cresciuta ad un ritmo sostenuto: +1,5 per cento l’incremento stimato nella Rilevazione sulle forze di lavoro, trainata dall’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato. Gli occupati sono aumentati di 352mila unità (+173mila uomini e +179mila donne) e i disoccupati si sono ridotti di 283mila. In media d’anno il tasso di disoccupazione è diminuito di 1,1 punti percentuali, al 6,5per cento. La produttività del lavoro per occupato si è ridotta: dello 0,9 per cento, e dell’1,4 per cento per ora lavorata, come risultato dell”espansione dell’occupazione maggiore rispetto a quella del valore aggiunto. È quanto emerge dal rapporto annuale 2025 dell’Istat, presentato oggi alla Camera dei Deputati.L’inflazione al consumo in Italia, misurata attraverso l’indice armonizzato (IPCA), nel 2024 è stata pari all’1,1 per cento, significativamente più bassa rispetto alle altre maggiori economie europee e di 1,3 punti percentuali inferiore alla media della Uem (2,4 per cento). L’andamento dell’inflazione in corso d’anno ha riflesso soprattutto la dinamica dei prezzi dei beni energetici e alimentari, e negli ultimi mesi ha dato segnali di accelerazione, superando in marzo e aprile il 2 per cento: ad aprile l’inflazione acquisita per il 2025 è pari all’1,9 per cento. Nel 2024 le retribuzioni nominali sono cresciute più dell’inflazione, consentendo un parziale recupero della perdita di potere di acquisto del biennio 2021-2022. Alla fine del 2024 la crescita delle retribuzioni contrattuali per dipendente è stata pari al 10,1 per cento rispetto all’inizio del 2019, a fronte di un aumento dell’inflazione (IPCA) pari al 21,6 per cento. Nei primi mesi del 2025 la crescita delle retribuzioni contrattuali è rimasta robusta.Nel caso delle retribuzioni lorde di fatto per dipendente stimate dalla Contabilità nazionale (che includono gli effetti degli accordi decentrati e dei cambiamenti nella composizione dell’occupazione), dal 2019 al 2024 la perdita di potere d’acquisto è stata più contenuta e pari al 4,4 per cento in Italia, al 2,6 per cento in Francia e all’1,3 per cento in Germania, mentre in Spagna si registra un guadagno del 3,9 per cento.Il recupero delle retribuzioni orarie in presenza di una produttività in calo ha determinato nel 2024 un aumento del costo del lavoro unitario pari al 5,4 per cento per l’intera economia. Il mark-up si è corrispondentemente ridotto dello 0,8 per cento, pur restando superiore rispetto al livello del 2019. LEGGI TUTTO