Maggio 2025

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    Ex ilva, Urso: avanti negoziati con Baku, adattiamo il piano

    (Teleborsa) – “Continuano le negoziazioni con gli azeri” sullo stabilimento ex Ilva di Taranto, “noi dobbiamo adattare il piano industriale a quanto è accaduto” nell’ultimo periodo nell’impianto. Lo ha detto il ministro Adolfo Urso, a margine del tavolo Taranto convocato al Mimit con le aziende e le istituzioni locali. Il ministro ha anche annunciato l’apertura dei tavoli con le imprese dell’indotto e con i sindacati per fonteggiare la nuova situazione e il calo di produzione. “Dobbiamo partire dal presupposto che con metà produzione c’è metà occupazione per un lungo periodo transitorio” ha detto il Ministro. “Soprattutto nella fase di transizione verso la realizzazione dei forni elettrici e dei relativi Dri che realizzeranno nell’indotto – ha aggiunto Urso -. Si parte dal gas e dalla nave rigassificatrice che dev’essere ancorata al porto di Taranto. Con un piano che richiederà diversi anni si potrà portare a compimento l’obiettivo degli impianti siderurgici pienamente green”. “Dobbiamo prendere atto del fatto che non è stato possibile realizzare in tempo congruo gli interventi per la salvaguardia dell’impianto – ha proseguito Urso – e sono passati ormai 12 giorni e alcune di quelle assicurazioni non sono state ancora concesse, dobbiamo partire dal presupposto che con metà produzione c’è metà occupazione per un lungo periodo transitorio”.”Quindi mi appresto a convocare il tavolo con le imprese dell’indotto che avranno evidentemente conseguenze significative – ha detto il ministro -, così come mercoledì ci incontreremo con i sindacati, con cui con l’estrema franchezza che è dovuta ci confronteremo su come alleviare le conseguenze su coloro che lavorano all’interno del sito siderurgico e su come preparare strumenti perché in tempo congruo si creino altre occasioni di lavoro come stiamo facendo appunto col tavolo Taranto”.”Quella dell’Ilva per noi è una produzione indispensabile. Noi abbiamo delle aziende che hanno contratti di 10 anni che utilizzano acciaio, quindi abbiamo bisogno che all’interno del nostro paese ci sia produzione di acciaio”. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini a margine dell’assemblea di Confindustria Moda. “Serve sostenere la posizione di poter da subito mettere al centro la riproduzione dell’acciaio nel nostro paese. Oggi rischiamo, già lo facciamo, di comprare acciaio da Cina o India. Credo che noi abbiamo una grande capacità però permettetemi di dire che quel sito deve essere anche aiutato e protetto questo è quello che vogliamo perché, capisco, ma abbiamo l’esigenza di avere le materie prime del nostro paese perché senza materie vuol dire che vogliamo non vogliamo l’industria in Italia. Credo che non sia la volontà di nessuno perché oggi l’industria è fondamentale, deve essere al centro”, ha aggiunto Orsini. LEGGI TUTTO

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    Rocket Sharing, la perdita si allarga a 1,5 milioni di euro nel 2024. Ricavi +29%

    (Teleborsa) – Rocket Sharing Company, startup quotata su Euronext Growth Milan che ha sviluppato una piattaforma di marketplace integrata con un sistema di fidelizzazione, ha chiuso il 2024 con ricavi delle vendite pari a 4,5 milioni di euro, in aumento del 29% rispetto all’esercizio precedente, grazie in particolare al contributo della controllata Stantup Service con ricavi pari a 3,1 milioni, in significativa crescita rispetto a 1,8 milioni del 2023.L’EBITDA è pari a 18 mila euro, in forte miglioramento rispetto ad una situazione negativa al 31 dicembre 2023 (-675 mila euro). Dopo ammortamenti e svalutazioni in aumento a 852 mila euro (685 mila euro nel 2023), l’EBIT è negativo per 833 mila euro, anch’esso in miglioramento rispetto a un EBIT negativo per 1,4 milioni nel 2023. Il Risultato Netto è negativo per 1,5 milioni di euro, rispetto a un valore negativo di 1,2 milioni al 31 dicembre 2023.L’Indebitamento Finanziario Netto si incrementa da 1,9 milioni di euro (debito) al 31 dicembre 2023 a 2,2 milioni di euro (debito) al 31 dicembre 2024.”Siamo soddisfatti di aver raggiunto una marginalità positiva con un EBITDA che, seppur di misura, segna un punto di svolta per il nostro Gruppo – ha commentato l’AD Luigi Maisto – Questo risultato è frutto di un’attenta ristrutturazione dei costi di struttura e dell’adozione di una nuova visione strategica del business che ha reso l’operatività complessiva sostenibile. Un dato particolarmente significativo, considerando che questo miglioramento della performance economica è avvenuto nonostante la dismissione del comparto di vendita di energia che storicamente rappresentava una parte rilevante del nostro portafoglio”. “A compensare ampiamente questa transizione è intervenuta la crescita significativa delle nostre aree core – ha aggiunto – In particolare, il nostro marketplace ha registrato una crescita del +60% anno su anno, confermando il forte interesse del mercato per la nostra offerta e la validità della nostra piattaforma. Inoltre, la controllata StantUp ha registrato una performance eccezionale, con una crescita esponenziale del fatturato, superando i 3 milioni di euro, trainata in particolare dall’importante commessa Fastweb, avviata nel mese di aprile. Questi risultati dimostrano come il Gruppo stia evolvendo con successo verso un modello di business più efficiente, scalabile e sostenibile, capace di generare marginalità e valore anche in un contesto di trasformazione profonda”. LEGGI TUTTO

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    Arterra Bioscience, contributo a fondo perduto di 2 milioni di euro per progetto SmartLAB 2.0

    (Teleborsa) – Arterra Bioscience, azienda green biotech specializzata in ricerca e sviluppo nell’ambito delle biotecnologie e quotata su Euronext Growth Milan, ha comunicato che il progetto “SmartLAB 2.0” è stato ammesso al finanziamento e alla concessione delle agevolazioni previste dalla Regione Campania.Con il progetto “SmartLAB 2.0”, Arterra intende sviluppare una piattaforma innovativa per l’utilizzo di batteri lattici come “cell factory” nella produzione industriale di molecole ad alto valore aggiunto e l’ottimizzazione di processi fermentativi applicabili nei settori della cosmetica, della nutraceutica, dell’agricoltura e dell’agroalimentare.Il progetto avrà durata di due anni. Il costo ritenuto congruo dalla Commissione è di 2.975.389 euro, in linea con quanto richiesto in sede di presentazione della domanda. A fronte del sostenimento di tale costo, alla società è stato riconosciuto un contributo a fondo perduto di 2.053.672 euro. LEGGI TUTTO

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    Iveco, Fitch: spin-off della Difesa avrà impatto neutrale sul rating

    (Teleborsa) – La prevista scissione delle attività di difesa da parte di Iveco, gruppo che produce veicoli commerciali, bus e mezzi da difesa, avrà probabilmente un impatto sostanzialmente neutrale sul suo rating. Lo ha affermato Fitch Ratings, spiegando che ciò è dovuto alla solidità patrimoniale dell’azienda e ai flussi di ricavi tra le diverse linee di business, che rimangono sufficientemente diversificati.L’agenzia di rating evidenzia che i dettagli chiave non sono chiari in questa fase. Tuttavia, in caso di cessione di attività, prevede che Iveco distribuirà i proventi agli azionisti, con un impatto neutrale sul profilo di indebitamento netto. Il trattenimento parziale o totale dei proventi della cessione migliorerebbe ulteriormente la leva finanziaria e la flessibilità rimanenti. In assenza di un’ulteriore allocazione di liquidità nel settore difesa, Fitch prevede una leva finanziaria netta dell’EBITDA di -0,8x nel 2025, un valore elevato per l’attuale livello di rating. Fitch riconsidererà la propria posizione una volta definita la struttura del capitale finale delle attività rimanenti, ma prevede che Iveco cercherà di limitare qualsiasi variazione della propria qualità creditizia.In alternativa, Iveco potrebbe decidere di quotare l’attività assegnando le azioni ai suoi attuali azionisti. La separazione delle attività consentirà al management di concentrarsi esclusivamente sui mercati di camion, autobus e gruppi propulsori, sebbene Fitch preveda una certa diluizione dei margini, poiché la difesa è attualmente il settore di attività più redditizio del gruppo.In entrambi i casi, Fitch prevede solo un lieve aumento della ciclicità, poiché le dimensioni del settore difesa (7,6% del fatturato industriale nel 2024) si confrontano bene con l’attività industriale complessiva. Prevede che il profilo aziendale rimarrà sostanzialmente in linea con il rating, ma rimarrà più debole rispetto a quello di altri produttori globali di camion come Volvo e Daimler. LEGGI TUTTO

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    EGLA, perdita di 2,1 milioni di euro nel primo trimestre con impatto negativo euro/dollaro

    (Teleborsa) – EuroGroup Laminations, società quotata su Euronext Milan e attiva nella progettazione e nella produzione di statori e rotori per motori e generatori elettrici, ha chiuso il primo trimestre del 2025 con ricavi pari a 221,1 milioni di euro, in crescita del 7,3% rispetto al primo trimestre del 2024. Il risultato è stato guidato dalla crescita del segmento E-mobility (+9,3%) e al contribuito della società indiana Kumar Precision Stampings Private Limited, pari a 15,7 milioni, che ha più che compensato la contrazione dei ricavi del segmento Home & Industrial registrata in Europa e USA, legata a dinamiche deflattive nei prezzi e a una domanda meno elevata, ma anche a un andamento stagionale delle vendite, tipicamente meno elevate nei primi mesi dell’anno.L’EBITDA adjusted, che non include costi non ricorrenti pari a 0,9 milioni, è stato pari a 23,5 milioni di euro, rispetto a 24,4 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. L’EBITDA adjusted Margin è stato pari al 10,6% rispetto a 11,8% nel primo trimestre 2024.Il Risultato netto del primo trimestre 2025 è negativo per 2,1 milioni di euro (positivo per 8,3 milioni nel primo trimestre 2024), con un impatto negativo da perdite su cambi non realizzate per 5,9 milioni (nello stesso periodo dell’anno precedente pari a utili su cambi non realizzati per 2,1 milioni) a fronte dell’impatto negativo prevalentemente del cambio euro/dollaro.”I risultati del trimestre confermano la validità del nostro business model e la capacità del Gruppo di continuare a crescere in un contesto di mercato turbolento grazie alla diversificazione e alla solidità del macro trend dell’elettrificazione – ha commentato l’AD Marco Arduini – Significativa la crescita registrata in Asia, grazie al continuo sviluppo delle vendite in Cina e al consolidamento dell’indiana Kumar Precision Stampings Private Limited. Rimaniamo focalizzati sull’esecuzione del nostro piano strategico, con l’obiettivo di continuare a crescere, rinforzare la nostra leadership tecnologica e aumentare la competitività su tutti i mercati”.L’indebitamento finanziario netto (post effetto IFRS 16) al 31 marzo 2025 è stato pari a 286,8 milioni di euro, in aumento rispetto al 31 dicembre 2024 (225,5 milioni) con una leva finanziaria di 2,5x, (1,9x al 31 dicembre 2024).Il portafoglio ordini del segmento E-mobility si attesta a un valore di 5,2 miliardi di euro, in linea rispetto al valore stimato a febbraio 2025 pari a 5,3 miliardi. Il valore della Pipeline alla data di fine aprile 2025 si attesta a circa 3,2 miliardi di euro. Guidance per il FY 2025 e di medio termine confermate. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Foti: settima rata confermerà primato Italia con 140 miliardi

    (Teleborsa) – “Con il pagamento della settima rata, attualmente in fase di verifica finale da parte della Commissione europea sarà confermato il primato europeo dell’Italia nell’avanzamento del Piano, con 140 miliardi di euro ricevuti, corrispondenti al 72% della dotazione complessiva e, in termini di performance, si raggiungerà circa il 55% degli obiettivi programmati”. Lo ha affermato, riferisce una nota, il ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, nel corso della Cabina di regia PNRR, che si è svolta nel pomeriggio a Palazzo Chigi. Ad oggi, riferisce il comunicato, sono state rendicontate sette richieste di pagamento e sono stati emessi i corrispondenti finanziamenti per le prime sei rate del PNRR, che hanno consentito all’Italia di essere lo Stato Ue che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva del Piano.”I dati sulla spesa, in aggiornamento sulla piattaforma ReGiS e comunque sottostimati in quanto molti soggetti attuatori non hanno ancora provveduto alla rendicontazione, sono in continua crescita e sfiorano quota 70 miliardi di euro, ovvero circa il 58% delle risorse finora ricevute”. In riferimento alla piena attuazione del PNRR, il Ministro Foti ha informato che “sono tuttora in corso interlocuzioni con tutte le Amministrazioni titolari e con la Commissione europea, che si aggiungono al costante monitoraggio delle attività dei soggetti attuatori e dei piani di azione redatti dalle Prefetture a seguito delle sedute delle Cabine di coordinamento, in vista di un aggiustamento complessivo del Piano che seguirà alla proposta di revisione tecnica posta all’attenzione della Cabina di regia di oggi e del Parlamento nel corso di questa settimana” LEGGI TUTTO

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    Kering, Pierpaolo Piccioli nominato direttore creativo di Balenciaga

    (Teleborsa) – Il colosso del lusso francese Kering ha annunciato la nomina di Pierpaolo Piccioli quale nuovo Direttore Creativo di Balenciaga, a far data dal 10 luglio 2025. Piccioli, che succede a Demna Gvasalia, aveva lasciato poco più di un anno fa il ruolo di direttore creativo della maison Valentino, che ricopriva dal 2016.”Non potrei essere più felice di dare il benvenuto a Pierpaolo nel Gruppo – ha detto Francesca Bellettini, Kering Deputy CEO e Responsabile dello Sviluppo dei Marchi – È uno dei designer più talentuosi e apprezzati del nostro tempo. La sua genialità nell’Alta Moda, insieme alla sua straordinaria vena creativa e alla passione per il savoir-faire, lo rendono la scelta ideale per la Maison”. “Quello che sto ricevendo oggi è un marchio pieno di possibilità e incredibilmente affascinante – ha detto Piccioli – Sento innanzitutto di dover ringraziare Demna, ho sempre ammirato il suo talento e la sua visione, non avrei potuto chiedere un migliore passaggio del testimone. Quello che è stato, consegna a me l’occasione di aggiungere la mia versione, la mia storia: il mio capitolo della maison Balenciaga. Sono grato per la fiducia che Francois-Henri, Francesca e Gianfranco hanno riposto in me. Abbiamo trovato da subito senza sforzo una connessione tra noi, e questo credo che sia il modo migliore per iniziare un nuovo progetto”.La prima collezione Balenciaga sotto la direzione creativa di Pierpaolo Piccioli sarà presentata a ottobre 2025. LEGGI TUTTO

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    USA, traiettoria del debito difficile da stabilizzare con interessi in rapida crescita

    (Teleborsa) – Deficit fiscali persistentemente elevati, aumento della spesa per interessi e flessibilità di bilancio limitata sono i principali fattori che determinano la traiettoria ascendente del debito pubblico statunitense rispetto al PIL. Lo afferma Scope Ratings in un’analisi sul tema, a pochi giorni di distanza dal declassamento del rating del paese da parte di Moody’s. Lo scorso 9 maggio Scope ha confermato il rating AA degli Stati Uniti con un outlook negativo, nonostante la presenza di diversi punti di forza del credito. Tra questi, l’economia resiliente, i mercati dei capitali profondi e liquidi e il primato del dollaro come valuta di riserva globale.Viene fatto notare che il deficit pubblico statunitense si è ampliato al 7,3% del PIL lo scorso anno, ben al di sopra della media pre-pandemica di circa il 4,8% tra il 2015 e il 2019. Scope prevede che il deficit rimarrà elevato nel 2025, attestandosi intorno al 6,4% del PIL, con una media di circa il 7% nel periodo 2026-2030, trainato dall’aumento dei tassi di interesse e dal maggiore fabbisogno di finanziamenti per sostenere programmi di assistenza sociale come la Social Security, Medicare e i servizi pensionistici e di invalidità per i dipendenti pubblici e militari. La probabile proroga del Tax Cuts and Jobs Act del 2017, le ulteriori proposte di riduzione delle imposte, nonché l’aumento della spesa per la difesa e la sicurezza delle frontiere, aumenterà ulteriormente la pressione sulle finanze pubbliche.Il previsto aumento del rapporto debito/PIL degli Stati Uniti deriva dai persistenti deficit primari di bilancio e dagli elevati pagamenti netti per interessi, che dovrebbero attestarsi in media intorno al 12% delle entrate tra il 2025 e il 2030. Questo dato si confronta con circa il 7% per il Regno Unito, il 5% per Francia e Belgio e solo circa il 2,5% per la Germania. Poiché la scadenza media dei titoli del Tesoro è bassa, 5,9 anni, rispetto a una media di 7,2 anni per le economie avanzate, “i tassi di interesse più elevati incidono sulle dinamiche del debito in tempi relativamente rapidi”, si legge nel rapporto firmato da Eiko Sievert.Il fabbisogno lordo di finanziamento è elevato, attestandosi al 38% del PIL quest’anno e rimarrà tale, attestandosi in media al 34% del PIL nel periodo 2026-2030, il più alto tra tutti i debitori sovrani con rating Scope, ad eccezione del Giappone (A/Stabile).Secondo Scope, è improbabile che le proposte di riduzione dei finanziamenti discrezionali del Presidente Donald Trump per l’anno fiscale 2026, combinate con le maggiori entrate previste dai dazi, riducano significativamente il deficit di bilancio. Le proposte includono tagli significativi alla spesa discrezionale non destinata alla difesa, pari al 22,6%, pari a 163 miliardi di dollari. Tuttavia, con una spesa pubblica totale di 6,75 trilioni di dollari nel 2024, tali tagli rappresenterebbero solo lo 0,5% del PIL. Inoltre, le proposte di aumento della spesa per la difesa del 13% suggeriscono che la spesa discrezionale totale rimarrà sostanzialmente invariata. Inoltre, i nuovi dazi annunciati nell’aprile 2025 in occasione del “Liberation Day” potrebbero, secondo le stime della Wharton School dell’Università della Pennsylvania, generare circa 145 miliardi di dollari all’anno nel prossimo decennio (meno dello 0,5% del PIL).”Anche se si potessero individuare ulteriori risparmi riducendo le frodi e i pagamenti impropri, una riduzione significativa del deficit attraverso tagli alla spesa richiederebbe anche una riduzione delle spese obbligatorie – si legge nelle conclusioni – Tuttavia, i vincoli politici rendono tali misure improbabili. In assenza di tagli alla previdenza sociale, a Medicare o alla spesa per la difesa, stabilizzare la traiettoria del debito si rivelerà arduo senza nuove misure di aumento delle entrate, come aumenti fiscali su larga scala”. LEGGI TUTTO