Maggio 2025

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    INWIT Sustainability Day 2025: 1,3 miliardi sul PIL e 3.200 posti di lavoro

    (Teleborsa) – Sono 15,8 miliardi di euro i costi evitati agli operatori di telecomunicazioni mobili in Italia, tra il 2015 e il 2024, grazie al modello di condivisione, a seguito della separazione tra infrastrutture e servizi: un approccio che consente di ottimizzare le risorse, ridurre la duplicazione degli asset, abilitare l’innovazione tecnologica e contribuire in modo concreto allo sviluppo sostenibile e competitivo del Paese.Condividere infrastrutture consente di massimizzare l’utilizzo della capacità dell’infrastruttura esistente, evitandone la duplicazione, con importanti effetti economici, ma significa anche ridurre l’impatto ambientale e le esternalità negative, migliorando l’accessibilità e la capillarità dei servizi. Tra il 2015 e il 2024, la condivisione di torri di telecomunicazione mobili ha, infatti, consentito di risparmiare suolo e risorse materiali ed energetiche, limitando la costruzione di infrastrutture digitali aggiuntive e, con esse, di evitare l’emissione di oltre 2,5 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti a quelle di 1,7 milioni di voli intercontinentali Roma – New York.La conferma di questi importanti benefici economici per il settore telco, ai quali INWIT ha contribuito per circa il 50%, arriva dallo Studio “Il valore di INWIT per l’Italia”, condotto per INWIT da The European House Ambrosetti (TEHA Group), che misura gli impatti sui territori del primo tower operator e tra le principali digital infrastructure company in Italia. Lo studio è stato presentato oggi nel corso del Sustainability Day 2025, l’evento organizzato annualmente da INWIT per confrontarsi con i propri stakeholder sul ruolo delle infrastrutture digitali e condivise e del valore che queste generano per l’Italia.Secondo lo Studio, il modello di business di INWIT, basato su infrastrutture digitali mobili e multi-operatore, genera un impatto positivo sulla filiera e nel Paese. Tenendo conto dell’attivazione economica lungo l’intera filiera, l’azienda ha generato un impatto complessivo sul PIL italiano di circa 1,3 miliardi di euro nel solo 2024 ed un impatto cumulato nel periodo 2020-2024 pari a 5,3 miliardi di euro. Questa traiettoria di crescita è stata sostenuta da un impegno crescente in termini di investimenti, con un focus mirato sullo sviluppo della rete infrastrutturale, sulla digitalizzazione e sull’innovazione tecnologica. Tra il 2015 e il 2024, gli investimenti cumulati di INWIT in Italia hanno raggiunto 1,4 miliardi di euro, con ulteriori 1,5 miliardi di euro previsti nel periodo 2025–2030, per un totale complessivo di circa 2,9 miliardi di euro nel periodo 2015-2030.Per quanto riguarda il contributo all’occupazione, nel 2024 INWIT ha sostenuto un totale di circa 3.200 posti di lavoro in Italia, con un moltiplicatore occupazionale pari a 9,7x: per ogni dipendente diretto, vengono attivati ulteriori 8,7 posti di lavoro lungo le filiere economiche collegate.L’incontro ha visto la partecipazione di Simona Branchetti, giornalista TG5, Laura Cavatorta, Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità SNAM, Oscar Cicchetti, Presidente INWIT, On. Tullio Ferrante, Sottosegretario di Stato-Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Diego Galli, Direttore Generale INWIT, Federico Gori, Presidente ANCI Umbria e Sindaco Montecchio (TR), Gianni Letta, Presidente Associazione Civita, Monica Lucarelli, Assessora sviluppo economico e pari opportunità Roma Capitale, On. Federico Mollicone, Presidente VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione Camera dei Deputati, Antonella Sberna, Vicepresidente Parlamento Europeo, Giulia Staderini, Presidente Comitato Sostenibilità INWIT, ed è stato moderato da Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di INWIT.”Lo studio TEHA evidenzia come il modello di business delle infrastrutture digitali e condivise impatti positivamente su PIL, occupazione e indotto, creando valore per la filiera telco e i territori. INWIT continua ad investire nella rete di infrastrutture multi-operatore che abilita la connettività e la trasformazione digitale del Paese”, ha detto Diego Galli, Direttore Generale INWIT.”Dall’applicazione del nostro approccio di misurazione dell’impatto multidimensionale ad INWIT, e al suo modello distintivo di separazione tra infrastrutture e servizi e condivisione delle torri, emerge un importante contributo all’economia del Paese e dei territori, agli investimenti, alla creazione di valore sociale e ambientale e alla capillarità dei servizi digitali, che abilita, tra gli altri, lo sviluppo, l’innovazione e la riduzione di diseguaglianze nel Paese”, ha dichiarato Emiliano Briante, Partner di TEHA Group.”Sono onorata di partecipare, come Presidente del Comitato Sostenibilità di INWIT, a questo evento; incontri come questo sono fondamentali per sottolineare l’importanza dell’integrazione della sostenibilità nel modello di business delle infrastrutture, tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti. In INWIT ho riscontrato particolare attenzione nel considerare, nello svolgimento dell’attività aziendale, gli impatti sociali e ambientali al pari di quelli economici”, ha commentato Giulia Staderini, Presidente Comitato Sostenibilità INWIT.”Questo studio e il percorso stesso di Inwit confermano come la sostenibilità sia un concetto multidimensionale, che trova realizzazione solo quando tutte le dimensioni dell’impresa – economiche, ambientali e sociali – risultano sostenibili. Se da un lato è dunque essenziale integrare pienamente la governance della sostenibilità nel modello e nelle strategie di business, dall’altro è sempre più evidente il ruolo dell’innovazione, tecnologica e digitale, come strumento indispensabile per una transizione efficace ma anche equa”, ha aggiunto Laura Cavatorta, Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità SNAM.”Le infrastrutture digitali rappresentano oggi una leva strategica per la crescita e la resilienza dei territori, soprattutto quelli più fragili o marginali. L’iniziativa promossa da INWIT restituisce con chiarezza l’importanza di una transizione tecnologica che sia anche sociale, inclusiva e sostenibile. Come Sindaco di un piccolo Comune e come Presidente di ANCI Umbria, accolgo con grande favore ogni momento di confronto che mette al centro i bisogni reali dei territori e le potenzialità del digitale per migliorarne la qualità della vita. La digitalizzazione non è un’opzione, ma una responsabilità collettiva: se ben governata, può garantire accesso ai servizi, attrattività e nuove opportunità per le comunità locali”, ha concluso Federico Gori, Presidente ANCI Umbria e Sindaco Montecchio (TR).(Foto: stockwerkfotodesign | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Fed, Williams: ci vorrà del tempo per avere una visione chiara sull’economia

    (Teleborsa) – “Ci vorrà del tempo per avere una visione chiara” di come sta andando l’economia, visti tutti i cambiamenti di politica governativa, e “possiamo prenderci il nostro tempo” per capire a che punto è la politica dei tassi di interesse. Lo ha dichiarato John Williams, presidente della Federal Reserve di New York, a un evento della Mortgage Bankers Association.”Non è che a giugno capiremo cosa sta succedendo qui, o a luglio – ha detto – Sarà un processo di raccolta dati, di acquisizione di un quadro più chiaro e di osservazione degli sviluppi”.Williams ha anche descritto l’attuale impostazione della politica monetaria della Fed come “leggermente restrittiva” e in una buona posizione.Segnalando segnali di “voci o preoccupazioni” sullo stato degli asset in dollari statunitensi, Williams ha dichiarato che “non stiamo assistendo a grandi cambiamenti” nelle modalità di flusso di denaro estero nel mercato dei titoli del Tesoro, sebbene ci siano stati alcuni effetti sui prezzi legati a questi cambiamenti di preferenze. Ha anche affermato che, per quanto riguarda i mercati obbligazionari “core”, come il mercato dei titoli del Tesoro, il settore “ha funzionato molto bene”. LEGGI TUTTO

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    Dolomiti Energia, approvato nuovo piano: EBITDA a 600 milioni di euro nel 2030

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Dolomiti Energia, multiservizi trentina che opera in tutta Italia, ha approvato il nuovo Piano Strategico 2025-2030, che prevede investimenti per 2,1 miliardi di euro. I due ambiti strategici alla base del Piano sono: l’integrazione lungo la filiera energetica dal produttore al cliente finale e le infrastrutture di rete per garantire la resilienza del sistema a servizio dei territori.Sul primo fronte, l’obiettivo al 2030 è una crescita costante della capacità installata che supererà i 2 GW, con investimenti per la decarbonizzazione pari a 1,3 miliardi di euro. La crescita della capacità installata è volta a diversificare le fonti sia dal punto di vista tecnologico che geografico focalizzata, in particolare su eolico e solare con 1 GW di pipeline in corso di sviluppo e in progettazione di cui 150MW in fase di costruzione. Inoltre, il Piano punta a raddoppiare la base clienti commodity al 2030 (1,3 milioni), superando il concetto tradizionale di fornitura. L’obiettivo è offrire un’esperienza completa e integrata: servizi a valore aggiunto, soluzioni digitali, prodotti innovativi e un’interazione continua, che consenta a ogni cliente di contribuire attivamente alla trasformazione del sistema energetico.Il secondo pilastro del Piano prevede investimenti per circa 800 milioni di euro nelle infrastrutture di rete e nei servizi ambientali, a sostegno della transizione energetica e della sostenibilità territoriale. A seguito di questi investimenti, il valore regolato degli asset è previsto in forte crescita (+60%).L’EBITDA è previsto in crescita costante, passando da circa 430 milioni di euro del 2024 (dato depurato dall’eccezionale idraulicità e da componenti straordinarie) a circa 600 milioni di euro nel 2030, con un tasso di crescita medio annuo del 6%. Il Piano presenta un profilo di rischio ben bilanciato, con circa il 45% dell’EBITDA 2030 generato da attività regolate o semi-regolate, caratterizzate da crescita costante e prevedibile. Il restante 55% deriva da attività a mercato come la generazione idroelettrica a bacino e la vendita di commodity a prezzo variabile che valorizzano la competitività strutturale del Gruppo, fondata su una base produttiva rinnovabile efficiente e sostenibile.La crescita mantiene al centro una solida struttura finanziaria, in grado di sostenere l’ambizione industriale nel rispetto di un rapporto PFN/EBITDA inferiore a 2 lungo l’arco di Piano con un forte impegno a mantenere i parametri per un rating solid investment grade.La politica dei dividendi prevista nel Piano si basa su un principio di crescita sostenibile, strettamente correlata alle performance economiche del Gruppo. È previsto un incremento annuo fino al 5% nel periodo di Piano, in linea con l’andamento dell’utile e nel pieno rispetto degli obiettivi di solidità finanziaria, in particolare del rapporto PFN/EBITDA.Il Piano prevede un importante rafforzamento dell’organico, con un incremento da circa 1.600 a oltre 2.000 dipendenti al 2030.”Il piano industriale che presentiamo oggi – ha commentato il CEO Stefano Granella – segna un punto di accelerazione rispetto al passato: si tratta di una vera e propria evoluzione nel nostro modo di operare e di creare valore. Abbiamo individuato due pilastri strategici su cui costruire il nostro futuro: l’integrazione di generazione e mercato e i servizi a rete e ambientali. Attraverso questi due assi portanti, intendiamo ridisegnare la nostra presenza di abilitatore della transizione ecologica per i nostri clienti in modo più sinergico, efficiente e sostenibile”.”Gli investimenti previsti, significativi e focalizzati sulle rinnovabili, ci consentiranno di innovare lungo tutta la filiera, aumentando la nostra capacità produttiva, promuovendo l’integrazione tra business e valorizzando il capitale umano dell’azienda – ha aggiunto – In parallelo, daremo forte impulso all’evoluzione dei nostri servizi a rete, integrandoli in un ecosistema digitale e sostenibile, interconnessi e in grado di rispondere in modo flessibile e proattivo alle esigenze del Paese e delle singole comunità che serviamo, un piano che continuerà a garantire solidità finanziaria al gruppo, un piano credibile anche in base alla capacità del gruppo di implementare velocemente azioni di crescita come già dimostrato nel 2024″. LEGGI TUTTO

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    IGT vince gara per Lotto: offerta da 2,23 miliardi di euro per nove anni

    (Teleborsa) – International Game Technology (IGT), società quotata sul NYSE e controllata dal gruppo De Agostini, ha annunciato che la Commissione giudicatrice ha completato l’analisi delle offerte per la procedura di selezione per l’affidamento in concessione del gioco del Lotto e proporrà all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) di aggiudicare la concessione a Lottoitalia, società controllata da IGT e partecipata da Allwyn, Arianna 2001 e Novomatic Italia. Il provvedimento di aggiudicazione da parte di ADM è atteso entro 35 giorni dalla relativa proposta.”La concessione del Lotto è uno dei più importanti contratti di lotterie al mondo. IGT, anche attraverso le diverse società del gruppo che l’hanno preceduta, ha gestito con successo il Lotto per oltre 30 anni attraverso una innovazione costante e l’introduzione di tecnologia all’avanguardia – ha dichiarato Marco Sala, presidente esecutivo del consiglio di amministrazione di IGT – Siamo molto soddisfatti per l’aggiudicazione e siamo onorati ed entusiasti di poter continuare a collaborare con ADM per altri nove anni”.”L’offerta economica, pari a 2.230 milioni di euro, rappresenta un investimento che riflette il valore attribuito alla nuova concessione e IGT è fiduciosa che l’investimento migliorerà il potenziale di crescita dei nostri ricavi e dei profitti – ha aggiunto Vince Sadusky, CEO di IGT – L’importate programma di innovazioni, con nuovi lanci previsti per l’inizio della nuova concessione, sosterrà la crescita della raccolta del Lotto. Inoltre, intendiamo far crescere significativamente il segmento delle lotterie digitali, iLottery, e sfruttare questo sviluppo per espanderci nell’intero segmento del gioco digitale B2C in Italia: iCasino, sports betting e altri giochi digitali”.L’offerta di 2.230 milioni di euro sarà corrisposta in tre rate, da versare in un arco temporale compreso tra il momento dell’aggiudicazione e aprile 2026. Al momento, IGT si attende che le prime due rate, pari a 500 milioni di euro e 300 milioni di euro, saranno versate nel 2025, mentre il saldo sarà effettuato nel 2026. La durata novennale della concessione assicura l’attività fino a novembre 2034. L’aggio per il concessionario è pari al sei percento della raccolta, al quale si aggiunge un ulteriore otto percento per l’attività B2C di raccolta del gioco a distanza (online). IGT mantiene il controllo sull’attività del concessionario Lottoitalia, mentre il socio Allwyn partecipa, proporzionalmente alla propria quota nel capitale sociale del concessionario, ai costi della concessione e ai relativi investimenti. LEGGI TUTTO

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    USA, leading indicator aprile cala più delle attese: -1%

    (Teleborsa) – Frena anche ad aprile 2025 il superindice USA. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 99,4 punti in calo dell’1% rispetto al mese precedente, quando aveva registrato un -0,8%, e contro il -0,7% atteso dagli analisti.La componente che riguarda la situazione attuale è salita dello 0,1% a 114,8 punti, mentre la componente sulle aspettative future è cresciuta dello 0,3% a 119,3 punti.”L’indice LEI statunitense ha registrato il suo maggiore calo mensile da marzo 2023, quando molti temevano che gli Stati Uniti si stessero dirigendo verso una recessione, che alla fine non si è materializzata – ha affermato Justyna Zabinska-La Monica, Senior Manager, Business Cycle Indicators, presso The Conference Board – La maggior parte delle componenti dell’indice è peggiorata. In particolare, le aspettative dei consumatori sono diventate costantemente più pessimistiche ogni mese da gennaio 2025, mentre il contributo dei permessi di costruire e dell’orario di lavoro medio nel settore manifatturiero è diventato negativo ad aprile”.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Cina: calo consumi mette in secondo piano resilienza fabbriche, pesano dazi

    (Teleborsa) – La produzione industriale cinese è cresciuta più rapidamente del previsto, ad aprile, mentre i consumi hanno deluso, evidenziando le sfide che la seconda economia mondiale si trova ad affrontare, nonostante una rapida attenuazione delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.Nel mese di aprile, la produzione industriale ha registrato una crescita annua del 6,1%, oltre le aspettative degli analisti (+5,5%), ma ad un ritmo inferiore al +7,7% di marzo. Si tratta comunque l’espansione più consistente da giugno del 2021. Sempre secondo quanto rilevato dall’Ufficio nazionale di statistica, le vendite al dettaglio, un indicatore chiave dei consumi, hanno segnato un progresso del 5,1% annuo, rallentando rispetto al consensus (+5,5%) e al mese precedente (+5,9%).I prezzi delle nuove case in Cina, rilevati nelle principali 70 città, hanno segnato ad aprile un calo annuo del 4%, in miglioramento rispetto al -4,5% di marzo. Si tratta del 22esimo mese consecutivo di frenata, rappresentando tuttavia la flessione meno marcata da maggio del 2024 in scia agli sforzi di Pechino per stabilizzare la crisi del mercato immobiliare e nel mezzo della guerra commerciale con gli Stati Uniti.Nonostante la resilienza delle industrie, la debolezza dei consumi ad aprile indica la necessità di politiche più favorevoli, nonostante la sospensione di 90 giorni dei dazi. La prolungata crisi immobiliare cinese, la pressione deflazionistica e, le preoccupazioni per la disoccupazione stanno incidendo sulla fiducia delle famiglie.Il governo, che ha fissato un ambizioso obiettivo di crescita economica di circa il 5% per il 2025, ha già dato priorità alla crescita dei consumi interni per quest’anno.”I dati rosei sulla produzione industriale riflettono solo una parte dell’economia”, ha affermato Raymond Yeung, capo economista di Greater presso Australia & New Zealand Banking Group Ltd. “Ma i dati sulle vendite al dettaglio di aprile mostrano che le persone non sono disposte a spendere. Per raggiungere una crescita del 5%, abbiamo ancora bisogno di consumi”.Sempre ad aprile, gli investimenti in asset fissi, inoltre, hanno accusato un rallentamento a +4% a gennaio-aprile, rallentando dal +4,2% dei primi tre mesi precedenti e atteso dal mercato. Infine, il tasso di disoccupazione nelle aree urbane è sceso al 5,1% dal 5,2% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Giappone, ancora debole l’indice servizi a marzo

    (Teleborsa) – Si conferma debole il settore servizi giapponese. L’indice sull’attività del settore terziario, elaborato dal Ministero dell’economia e dell’industria, ha registrato a marzo un calo dello 0,3% su base mensile dopo la contrazione dello 0,5% di febbraio. Le attese degli analisti erano per una discesa dello 0,2%.Il dato grezzo registra su base annua un incremento del 2,6%. LEGGI TUTTO

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    TIM, proposta per allargare oggetto sociale all’esame del CdA il 23 maggio

    (Teleborsa) – Le proposte di modifica dello Statuto di TIM, incluso l’allargamento dell’oggetto sociale, saranno sottoposte al vaglio del Consiglio di Amministrazione nella riunione del 23 maggio, allorché si procederà alla convocazione dell’assemblea per il giorno 24 giugno.Lo precisa TIM, con una nota, aggiungendo che, se approvata, la modifica dell’oggetto sociale comporterà il diritto di recesso in capo ai soci che non hanno contribuito all’approvazione della delibera. La società, conclude la nota, fornirà ulteriori informazioni in sede di convocazione dell’assemblea. LEGGI TUTTO