Maggio 2025

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    Giappone, produzione industriale marzo rivista al rialzo a +0,2% m/m

    (Teleborsa) – Rivista al rialzo la produzione delle fabbriche giapponesi a marzo 2025. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è salito dello 0,2% su mese, contro il calo dell’1,1% previsto nella stima preliminare. A febbraio si era registrata una crescita del 2,3%. Su base annuale il dato non destagionalizzato della produzione è in aumento dell’1%. Le consegne registrano una diminuzione mensile dell’1,8% mentre le scorte aumentano dell’1,2%.La ratio scorte/vendite evidenzia una variazione pari a +4,4%. LEGGI TUTTO

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    illimity: corrispettivo Banca Ifis congruo. Preoccupata per rischi e carenze informative

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di illimity, gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan, ha approvato all’unanimità dei suoi componenti il Comunicato dell’Emittente relativo all’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan.Il CdA, sulla base della documentazione esaminata e tenuto conto di quanto espresso dagli advisor finanziari Jefferies e Wepartner nelle proprie fairness opinion, ha concluso che il corrispettivo sia “congruo dal punto di vista esclusivamente finanziario”. Banca Ifis ha offerto un corrispettivo determinato per ciascuna azione oggetto dell’offerta in (i) 0,10 azioni Banca Ifis e (ii) 1,414 euro, che saranno aggiustati a 1,506 euro, a seguito dello stacco, in data 19 maggio 2025, della cedola relativa al saldo del dividendo per l’esercizio 2024.Tuttavia, evidenzia illimity, la valutazione deve essere letta unitamente alle considerazioni sull’offerta svolte dal CdA, da cui emergono rischi e incertezze connesse alle carenze informative, alle sinergie attese, ai differenti modelli industriali dell’emittente e dell’offerente, ai rischi di realizzazione dell’operazione e al livello di patrimonializzazione del nuovo gruppo bancario.In particolare, illimity lamenta l’assenza di un piano industriale stand alone dell’offerente e di dettagli sugli effetti attesi dall’operazione (particolarmente rilevante considerato che le azioni Banca Ifis costituiscono la parte prevalente del corrispettivo) e l’assenza di un’esaustiva informativa in relazione alle sinergie attese dall’offerente (possibilità di realizzare un’operazione di integrazione presenta un elevato grado di complessità e incertezza). Evidenzia incertezze sulle strategie ICT dell’offerente, gli sviluppi tecnologici e le prospettate sinergie (l’architettura tecnologica e il relativo modello di gestione sono tra loro non omogenei) e incertezza sui riflessi occupazionali potenzialmente derivanti dall’OPAS (l’offerente non ha fornito informazioni dettagliate).illimity afferma anche che l’emittente e l’offerente, “pur essendo apparentemente caratterizzati da elementi di complementarità, presentano modelli di business e gestionali non omogenei, avuto riguardo alle modalità operative, alle soluzioni tecnologiche e alle pratiche commerciali e creditizie”. In particolare, nel factoring l’offerente si caratterizza per grandi volumi e il focus su imprese di piccola dimensione, mentre l’emittente è incentrato su imprese di media dimensione, grandi volumi unitari e la centralità della relazione con il cliente. Inoltre, illimity ha intrapreso un riposizionamento strategico che vede l’uscita dal mercato degli investimenti diretti in NPL e la focalizzazione su segmenti di mercato considerati più stabili e promettenti, quali credito alle PMI in ambito performing, ristrutturazione, rilancio e servizi di investment banking e asset management. Banca Ifis, invece, risulta significativamente esposta a NPL di diversa tipologia.In caso di adesione minima all’offerta (45% più un’Azione illimity), gli impatti sul Common Equity Tier 1 Ratio pro-forma consolidato di Banca Ifis, principalmente derivanti dalla presenza di minoranze, porterebbero il Common Equity Tier 1 Ratio al di sotto del 14%. Ciò “comporta incertezze o rischi circa il livello di patrimonializzazione del nuovo gruppo bancario e la capacità dell’offerente di garantire lo sviluppo del nuovo gruppo e / o di supportare la remunerazione degli azionisti”, sottolinea illimity.Infine, viene sottolineato che la realizzazione dell’offerta determinerebbe pertanto, per gli azionisti di illimity, il passaggio da una public company ad una società caratterizzata da controllo concentrato nelle mani di un singolo azionista e “ciò dovrebbe essere valutato dagli azionisti anche sul piano della contendibilità della società alla quale parteciperebbero”. LEGGI TUTTO

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    ex-Ilva, Urso smentisce Procura: “Informazioni su altoforno 1 non vere”

    (Teleborsa) – Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si scontra con la Procura per il caso dell’ex-Ilva di Taranto, più nello specifico degli interventi mai autorizzati sull’altoforno 1, che hanno causato il rapido deterioramento dell’impianto. “Siamo di fronte a una gravissima anomalia istituzionale. I documenti resi noti oggi dimostrano che la Procura ha fornito informazioni non corrispondenti al vero”, ha denunciato il titolare del MIMIT, definendo “inaccettabile che una comunicazione ufficiale della Procura abbia negato la richiesta di interventi, quando oggi emergono prove che tali richieste erano state presentate fin dal primo momento”. “È stato affermato che nessuno aveva chiesto interventi urgenti per la salvaguardia dell’altoforno, ma gli atti dicono il contrario”, ha spiegato Urso, in relazione al sequestro dell’altoforno 1 disposto dai giudici. “In sede di sequestro – ha ricordato – non sono stati autorizzati interventi tecnici che i responsabili dell’impianto avevano segnalato come indispensabili per evitare il collasso dell’altoforno”.”Parliamo di un impianto industriale strategico per il Paese che, a causa di una gestione non coordinata dell’atto giudiziario, rischia ora danni irreversibili. L’impianto è compromesso”, ha ribadito il Ministro, aggiungendo che questo “compromette gravemente la possibilità di ripristinare l’impianto e rischia di mettere in ginocchio l’intero comparto siderurgico, con ripercussioni drammatiche sull’occupazione”.”Serve responsabilità e trasparenza. Quanto accaduto a Taranto è un monito: senza collaborazione istituzionale non può esserci rilancio né tutela dell’interesse nazionale”, ha concluso il Ministro. LEGGI TUTTO

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    Giappone, il PIL scende più delle attese nel primo trimestre

    (Teleborsa) – L’economia giapponese registra una diminuzione superiore alle attese nel 1° trimestre del 2025. Secondo i dati diffusi dall’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, il Prodotto Interno Lordo (PIL) ha mostrato un decremento dello 0,2% su trimestre, contro la discesa dello 0,1% stimata dagli analisti e dopo il +0,6% del trimestre precedente.Su anno il PIL è sceso dello 0,7% rispetto al -0,2% indicato dal consensus e contro il +2,4% precedente.Male i consumi privati, invariati su trimestre (vs attese per +0,1%). In crescita gli investimenti (+1,4%), anche sopra le attese (+0,8%).(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Enertronica Santerno, si dimette l’AD Vito Nardi. Costituito un comitato esecutivo

    (Teleborsa) – Enertronica Santerno, società quotata su Euronext Growth Milan e che opera nel settore dell’energia e dell’elettronica di potenza, ha comunicato che Vito Nardi ha rassegnato, per motivi professionali, le proprie dimissioni dalla carica di Amministratore Delegato e Consigliere.Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di nominare per cooptazione in qualità di nuovo consigliere la società Power On Demand, facente capo a Vito Nardi.Nell’ambito della definizione del nuovo assetto di governance e considerate la struttura e le esigenze operative della società, il Consiglio di Amministrazione ha nominato il Comitato Esecutivo. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti. In caso di parità prevale il voto del Presidente. Il comitato eletto prevede sia costituito da due membri e, nello specifico, da Michele d’Auria già presidente e legale rappresentante dell’emittente e dalla POD che, nella prima riunione del comitato, provvederà alla individuazione della persona fisica che la rappresenterà all’interno del medesimo. I componenti sono quindi: Michele d’Auria – Presidente, Diego Pastori – Consigliere Indipendente, Power On Demand – Consigliere. LEGGI TUTTO

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    Tamburi: occasioni andranno selezionate con attenzioni maggiori rispetto al passato

    (Teleborsa) – “Nei giorni scorsi il più bravo investitore di tutti i tempi, nel mandare il suo messaggio, anche di addio alla propria operatività diretta, ha parlato della “pazienza” come importantissimo ingrediente della sua ricetta professionale. Tale parola fa venire in mente che, solo poche settimane fa, agli annunci di Trump, tutti i media, quasi tutti gli analisti e i gestori in ogni angolo del pianeta che commentavano gli eventi, preconizzavano una sorta di fine del mondo economico-finanziario. I mercati finanziari, ancora una volta, hanno ad oggi fatto dimenticare tali anatemi più velocemente di quanto si potesse immaginare”. Lo si legge nell’outlook di Tamburi Investment Partners (TIP), gruppo industriale indipendente e diversificato quotato su Euronext STAR Milan, in occasione della pubblicazione dei risultati del primo trimestre dell’anno.”Se dallo zoom degli ultimi quattro mesi si passa ad un’analisi di vero medio termine, come in TIP si è usi fare da sempre, si torna al tema della liquidità del sistema delle mergers & acquisitions, da decenni insufflato da una finanza un po’ tanto facile e dal comportamento dei fondi di private equity – viene spiegato – Se però oggi si calcola il rapporto tra liquidità dovute a disinvestimenti e Nav dei fondi stessi, si vede che è ai minimi di sempre. Attorno al 10%, a fronte di una media trentennale del 25 e dopo aver visto periodi con oltre il 40. Per cui non solo al di sotto del periodo Covid, ma ai livelli del 2008. Questo conferma che gli oltre tre trilioni di dollari di invenduto di tali fondi continuano ad esercitare una fortissima pressione sui mercati finanziari. Non a caso i tassi di interesse effettivi continuano a non scendere”.”La conseguenza è che le quotazioni in borsa delle mid cap industriali sono incredibilmente basse in quasi tutto il mondo e che la fatica nel trovare compratori sul mercato privato aumenta. Per cui la miglior cosa che, come TIP, ci viene da pensare di dover fare, è da una parte di continuare ad avere pazienza, dall’altra di fare in modo di utilizzare questo periodo in positivo – per le nostre partecipate – per stimolare la ricerca di add-on sinergici; ma senza fretta, tanto tutti gli indicatori collegati ai prezzi delle aziende industriali sono in tendenziale calo. Di fatto quello che stiamo facendo da circa tre anni, con la sola eccezione dell’investimento in Dexelance. Sperando che i nostri investitori lo apprezzino, ancorché non siano i messaggi più sexy per scaldare i cuori di chi ci osserva”.”In quest’ottica, il solo osservare la grandissima qualità, più ancora della gratificante quantità, degli investitori che hanno partecipato alla recente assemblea di TIP, conforta moltissimo e ci rende ancora una volta orgogliosi del lavoro svolto”, viene sottolineato.”Pur con le delusioni che le recenti quotazioni del titolo, per le ragioni esposte, ci continuano a dare, procediamo sereni, anche a continuare il buy back, sempre convintissimi sia che le nostre partecipate costituiscano un unicum di eccellenze difficilmente ripetibile, sia che le occasioni che si presenteranno (e che come noto spesso abbiamo “pescato” proprio tra le exit dei fondi di private equity), andranno selezionate con attenzioni ancor maggiori rispetto al passato, vista la progressiva rarefazione della platea degli acquirenti che come noi non hanno bisogno delle banche e data l’oggettiva imprevedibilità del quadro macro. Tutti fattori che in ogni caso continuiamo a vedere più come segnali delle opportunità che si materializzeranno che come vero rischio di possibili catastrofi strutturali, così spesso evocate”. LEGGI TUTTO

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    CrowdFundMe riduce la perdita a 677 mila euro nel 2024. Ricavi +13%

    (Teleborsa) – CrowdFundMe, piattaforma di Crowdinvesting quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il 2024 con ricavi consolidati pari a a 1.714.173 euro, segnando una crescita del 13,09% rispetto al risultato ottenuto nel 2023. L’EBITDA consolidato dell’anno 2024 è risultato pari a -167.272 euro, sostanzialmente in linea con quanto registrato al 31/12/2023. Il gruppo ha continuato a portare avanti la politica di ottimizzazione dei costi soprattutto per quanto riguarda i costi per servizi e per godimento beni di terzi, mentre il trend è inverso per il costo del personale che, invece, ha subito un lieve incremento. Il Risultato Netto è stato pari a -676.648 euro, segnando un miglioramento rispetto a quanto realizzato l’anno prima (-898.977).La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 31/12/2024 è positiva ed è pari a 42.135 euro (cassa), in calo rispetto all’anno precedente a causa della contrazione delle disponibilità liquide.”Il 2024 ha rappresentato un anno di consolidamento per il gruppo – ha commentato l’AD Tommaso Baldissera Pacchetti – Nonostante il mercato mostri ancora segnali di contrazione, entrambe le società del gruppo hanno confermato la loro posizione di leader di mercato contribuendo alla crescita dei volumi complessivamente generati per un valore di ricavi operativi oltre 1,7 milioni di euro segnando una crescita di oltre il 13% rispetto all’anno precedente. Le sinergie operative tra le due società del gruppo hanno permesso a Crowdfundme di stabilizzare il livello di costi operativi e di ampliare la propria offerta integrando nel proprio business model ulteriori soluzioni innovative per PMI, confermandosi un interlocutore di riferimento all’interno del mercato del crowdfunding. L’andamento dei primi mesi del 2025, ad oggi, conferma le prospettive di crescita condivise con un obiettivo di fatturato consolidato di oltre 2 milioni di euro”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Iccrea, utile 1° trimestre in calo. Nuove erogazioni credito per 4,5 miliardi

    (Teleborsa) – Il Gruppo BCC Iccrea, il maggior gruppo bancario cooperativo italiano, ha chiuso il primo trimestre 2025 con un margine di intermediazione di 1.430 milioni di euro (+1,0% rispetto al quarto trimestre 2024) con un margine di interesse pari a 1.026 milioni di euro (-2,6% rispetto al quarto trimestre 2024). Andamento positivo per le commissioni nette pari a 352 milioni di euro (+4,5% a/a). Il cost/income di Gruppo si è attestato al 53,8% (49,1% a fine marzo 2024). L’utile netto di periodo è stato pari a 590 milioni di euro (610 milioni di euro a marzo 2024). I finanziamenti netti a clientela si sono attestati a 93,4 miliardi di euro, in leggera crescita rispetto al primo trimestre 2024 (93,3 miliardi di euro). Tale andamento è stato sostenuto anche dalle nuove erogazioni di credito avvenute nel corso del trimestre, pari a circa 4,5 miliardi di euro (+8% a/a).L’incidenza dei crediti deteriorati è risultata in sensibile miglioramento rispetto al primo trimestre 2024 sia a livello lordo (NPL ratio lordo) al 3,1% (3,7% a fine marzo 2024) sia a livello netto (NPL ratio netto) allo 0,8% (1,1% a fine marzo 2024).La raccolta diretta ha raggiunto i 137,8 miliardi di euro, in leggera crescita rispetto a fine marzo 2024 (+1,3%). Il rapporto tra impieghi e raccolta diretta (loan to deposit ratio) si è posizionato al 67,8% (68,6% a fine marzo 2024). Positivo anche l’andamento della raccolta indiretta salita a 72,7 miliardi di euro (65,2 miliardi a fine marzo 2024). LEGGI TUTTO