Maggio 2025

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    OPS di Unicredit su Banco BPM, 8.897 adesioni al 14 maggio

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM, risulta che oggi 14 maggio 2025 sono state presentate 8.897 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 220.366, pari allo 0,014544% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 aprile 2025 e terminerà il 23 giugno 2025.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banco BPM acquistate sul mercato nei giorni 20 e 23 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Gen Z e Millenial sanno perfettamente come usare l’intelligenza artificiale

    (Teleborsa) – L’uso della intelligenza artificiale è diventata la normalità per la Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012) ed i Millennial (nati tra il 1981 e il 1996) italiani, mentre la preoccupazione per i nuovi conflitti supera il timore per la disoccupazione, entrando nella top 3 delle grandi questioni globali da affrontare insieme al caro vita e al cambiamento climatico. Sono questi alcuni dei trend che emergono dalla quattordicesima edizione della Gen Z e Millennial Survey, lo studio globale di Deloitte condotto su oltre 23 mila Gen Z e Millennial di 44 Paesi in tutto il mondo: Il costo della vita rimane la prima preoccupazione sia per la Gen Z italiana (37%) che per i Millennial (39%). Circa 6 giovani su 10 dichiarano di vivere di stipendio in stipendio e temono che non arriveranno mai a percepire una pensione di anzianità (soprattutto per sfiducia verso il sistema di welfare). La protezione dell’ambiente è indicata come seconda grande questione dal 28% dei Gen Z e dal 25% dei Millennial. In terza posizione, invece, emerge il timore per i conflitti in corso.Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie, i nativi digitali si dimostrano molto aperti alle novità tecnologiche legate all’AI e alla GenAI. In Italia, infatti, sia i Gen Z che i Millennial intervistati dichiarano di utilizzare comunemente l’AIper la creazione di contenuti e l’analisi dei dati. Così, il 73% della Gen Z e il 73% dei Millennial italiani afferma che l’intelligenza artificiale ha liberato tempo e ha migliorato il work-life balance. Il 71% della Gen Z e il 76% dei Millennial italiani pensa che la GenAI abbia migliorato la qualità del proprio lavoro. Consapevole degli enormi cambiamenti in corso, il 62% della Gen Z e il 67% dei Millennial sta già considerando opportunità di lavoro meno vulnerabili all’automazione, mentre il 55% dei Millennial e il 61% dei Gen Z pensa che l’AI potrebbe comportare una riduzione dei posti di lavoro.Se l’intelligenza artificiale spaventa sotto alcuni aspetti le generazioni oggetto dello studio, dall’altro i nati tra il 1981 ed il 2012 sembrano aver compreso perfettamente quali sono le potenzialità di questo strumento: i giovani italiani utilizzano la GenAI per la creazione di contenuti (39% Gen Z, 37% Millennial), per l’analisi dei dati (36% Gen Z, 39% Millennial), per il project management (33% Gen Z, 30% Millennial), per lo sviluppo di software (31% Gen Z, 30% Millennial), per il design e la creatività (27% Gen Z, 24% Millennial), per la formazione (26% Gen Z, 28% Millennial) e per il supporto clienti (25% Gen Z, 25% Millennial). Una evidenza molto incoraggiante, contraria al trend dei “colleghi” più anziani che dimostrano di vivere i numerosi AI Agent (come Gemini o Copilot) come dei motori di ricerca più versatili e comprensibili.Dalla ricerca emerge infine che la Gen Z, a livello globale, dà priorità alle opportunità di crescita professionale e di formazione nella scelta di un datore di lavoro, mentre solo il 6% aspira a ricoprire posizioni dirigenziali di alto livello. Rimane importante l’attenzione al work-life balance e alla salute mentale, che sono due delle grandi eredità del periodo pandemico ritenute imprescindibili dai più giovani.Rimane anche un forte interesse per l’ambiente: Il 73% dei Gen Z e il 68% dei Millennial intervistati in Italia, rispetto al 65% della Gen Z e al 63% dei Millennial a livello globale, affermano di essersi sentiti preoccupati per l’impatto ambientale. Per proteggere il pianeta, quindi, Gen Z e Millennial italiani sono disposti ad agire concretamente, anche acquistando un veicolo elettrico, migliorando propria casa per renderla più sostenibile e limitando gli sprechi idrici e alimentari. La sostenibilità è inoltre fondamentale per il 33% dei Gen Z e il 25% dei Millennial nelle proprie scelte di acquisto, mentre il 14% Gen Z e il 10% Millennial ha lasciato il proprio lavoro perché preoccupato dal suo impatto ambientale.”I Gen Z e i millennial di tutto il mondo hanno iniziato il loro percorso professionale all’ombra di una pandemia globale e di una crisi finanziaria – eventi che, chiaramente, hanno plasmato le loro aspettative sul lavoro e le loro priorità nella vita”, spiega Paolo Galletti, People & Purpose Leader di Deloitte Italia. “Attenti alle novità tecnologiche, Gen Z e Millennial stanno anche rivalutando le competenze di cui hanno bisogno per il mondo del lavoro di domani, consapevoli del grande impatto potenziale che l’AI e la GenAI potrebbero avere in futuro”.(Foto: Applicazione di AI e VR per il design) LEGGI TUTTO

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    Pirelli, Camfin: Sinochem non collaborativa, valuteremo effetti su patto

    (Teleborsa) – Camfin, “preso atto di quanto riportato da Pirelli nel suo comunicato stampa sulla relazione finanziaria trimestrale, conferma il proprio supporto alle strategie di Pirelli”.La Società, si legge in una nota, prende inoltre atto “dell’atteggiamento non collaborativo e apparentemente non motivato di Sinochem nel supportare il percorso per risolvere le problematiche legate allo sviluppo sul mercato Usa, nonostante gli ottimi risultati conseguiti da Pirelli in tutti i Paesi e la leadership nel segmento alto di gamma e in termini di innovazione tecnologica”.Alla luce di ciò, “qualora non si riuscisse a definire rapidamente l’attuale situazione con Sinochem”, Camfin “si vedrebbe costretta a valutare gli effetti di tali comportamenti su Pirelli e sul patto parasociale”. LEGGI TUTTO

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    Meloni: “Spread sotto 100. Titoli italiani più sicuri dei tedeschi”

    (Teleborsa) – “Sapete che non ho mai reputato lo spread un totem ma oggi è sotto i 100 punti. I titoli di Stato italiani vengono considerati più sicuri dei titoli di Stato tedeschi, penso che una riforma importante che ha fatto questo governo sia stata quella della serietà, della fine delle politiche dei bonus utili per il consenso ma dannose per economia e lavoratori”. È quanto ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al premier question time alla Camera, rispondendo a una interrogazione di Maria Elena Boschi per Italia Viva. Al centro del question time il tema energia, Green deal, la situazione nella Striscia di Gaza e il piano di riarmo varato dall’Europa, ma anche Sanità e automotive. Accanto alla presidente del Consiglio, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, e il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Tra gli altri sono in Aula ai banchi del governo: Alessandro Giuli, Andrea Abodi, Tommaso Foti, Elisabetta Casellati, Gilberto Pichetto Fratin, Roberto Calderoli. Eugenia Roccella, Francesco Lollobrigida e Giuseppe Valditara. Diversi i banchi vuoti di maggioranza ed opposizione. Tra i presenti la segreteria del Pd, Elly Schlein, il leader del M5S Giuseppe Conte e i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.Energia – “Io continuo a ritenere che tra le varie cause del caro energia ci sia anche qualcosa che non funziona nella formazione del prezzo ed è quello su cui il Governo si sta concentrando ora” ha detto la presidente del Consiglio rispondendo a un’interrogazione di Azione illustrata da Matteo Richetti. Sul nucleare – ha aggiunto Meloni – “confermiamo il nostro impegno per garantire all’Italia una fonte di energia che è sicura, pulita e a basso costo. L’iter del disegno di legge delega va avanti. È stata trasmessa la richiesta per l’acquisizione del parere della Conferenza unificata. Il testo sarà presto esaminato dal Parlamento e chiaramente lì conto trasversalmente sul contributo di tutte le forze politiche che comprendono quanto sarebbe importante sviluppare anche questa fonte d’approvvigionamento”. “In attesa del nucleare, – ha proseguito la premier – la strada da percorrere è quella, come scrivete nell’interrogazione, di favorire meccanismi per fornire a determinati consumatori industriali energia elettrica a prezzi svincolati da quelli della Borsa. Il governo ha già operato in questa direzione, lo abbiamo fatto con la promozione dei Power Purchase Agreement, dei contratti per differenza a due vie, misure che – ha rimarcato – consistono proprio nell’acquisto a lungo termine di capacità rinnovabile a prezzo fisso. Lo abbiamo fatto ad esempio con l’Energy Release in favore delle imprese energivore”. Green deal – “L’azione del governo per rendere più ragionevoli gli obiettivi del green deal ha portato a elaborare delle “proposte su cui stiamo riscontrando un consenso crescente e ci aspettiamo passi in avanti – ha detto Meloni rispondendo a una interrogazione di Paolo Barelli per Forza Italia –. Conoscete la posizione del governo in materia di Green deal, che ho denunciato anche in quest’Aula, di quanto una visione eccessivamente ideologica della transizione verde si sia rivelata drammatica per la competitività europea», ha aggiunto la premier, ricordando che si tratta di “un fatto talmente evidente che già da tempo la stessa Commissione europea ha avviato diversi correttivi alle sue scelte, con un approccio più pragmatico rispetto al passato che l’Italia negli ultimi anni ha contribuito a imporre. Il governo sostiene pienamente gli sforzi della Commissione per una decisa semplificazione del quadro normativo, del Green Deal, che sta prendendo forma nei pacchetti Omnibus che hanno interessato, interesseranno proprio il regolamento Cibam, la politica agricola comune, le normative sulla due diligence e altre”.Automotive – Sull’automotive «abbiamo tenuto l’anticipo alla seconda parte del 2025 della revisione dell’intero regolamento sui veicoli leggeri. In quella sede, sulla scorta del non-paper promosso da Italia e Repubblica Ceca, sostenuto da altri 15 governi, punteremo a riaffermare il principio di neutralità tecnologica, aprendo così a tutti i carburanti alternativi che possono contribuire alla decarbonizzazione del settore. Continuiamo a ritenere sbagliato, sul piano industriale ma anche sul piano geopolitico, per seguire unicamente la transizione verso l’elettrico, le cui filiere oggi sono in gran parte controllate dalla Cina – ha detto Meloni rispondendo a una interrogazione di Fi – Siamo sempre meno soli in queste battaglie” ha aggiunto, ricordando che “nel marzo scorso siamo riusciti a inserire per la prima volta il principio della neutralità tecnologica. nelle conclusioni del Consiglio europeo”. “Abbiamo dialogato con serietà con Stellantis: l’azienda si è impegnata a mantenere in attività i suoi siti produttivi, a tutelare l’occupazione, a effettuare investimenti annui pari a 2 miliardi circa e ad acquisti per 6 miliardi di euro da fornitori italiani fino al 2030. Chiaramente bisognerà tutti insieme valutare sul rispetto di questi impegni, senza pregiudizi, senza favoritismi, che è l’approccio che questo governo ha con Stellantis come con tutte le altre aziende che operano in Italia” ha detto la presidente del Consiglio rispondendo all’interrogazione di Azione, illustrata da Richetti. “Con l’avvio del mandato del cancelliere Merz, – ha aggiunto Meloni – abbiamo già iniziato a confrontarci su come Italia e Germania, le due principali potenze manifatturiere d’Europa, possano insieme dare un contributo concreto al rilancio della nostra base industriale, in primis del settore dell’auto. È un dialogo già avviato, rispetto al quale sono molto fiduciosa. È chiaro a tutti ormai che in una fase di instabilità dei mercati internazionali è a maggior ragione fondamentale rimuovere i dazi interni che minano la competitività europea e che è arrivato il tempo di invertire la rotta in modo deciso. È certamente chiaro a noi perché è quello che chiedono le imprese, i nostri lavoratori e perché è quello che i cittadini europei hanno ribadito con il loro voto ormai quasi un anno fa”.Sanità – “Si è detto, tra l’altro, che il governo gioca a scaricare la responsabilità. Tutt’altro: quello che il governo cerca di fare, pur non avendo una competenza in materia di organizzazione della sanità, è cercare di fare la sua parte per dare una mano. Perché qui serve chiaramente il massimo dell’impegno da parte di tutti, da parte dello Stato, da parte delle Regioni, guardando al grande vero obiettivo che è garantire ai cittadini una sanità efficiente e veloce. Si può fare, come racconta la storia di molte Regioni. E quello che vogliamo fare noi è dare una mano, ma anche richiamare alle responsabilità, quando è necessario farlo, perché sia la storia di tutte le Regioni senza distinzione” ha detto Meloni rispondendo all’interrogazione di Noi moderati illustrata da Francesco Saverio Romano in materia di liste d’attesa. Sul tema sanità la premier si è scontrata con la leader del Pd. “La sanità pubblica è al collasso, le liste d’attesa sono infinte, la migrazione sanitaria da sud a nord è aumentata, avete portato la spesa sanitaria ai minimi storici – ha attaccato Schlein mostrando dei grafici all’indirizzo di Meloni –. La spesa sanitaria si calcola sul pil, la domanda è perché state smantellando la sanità pubblica”. La premier ha replicato che “il fondo sanitario nazionale è al livello più alto di sempre, quando ci siamo insediati nel 2022 – ha detto – quel fondo era di 126 miliardi, 10 miliardi meno di adesso. E il Pd quando è stato al governo non si è mai sognato di fare aumenti come quello che abbiamo fatto noi in questi due anni. Mi risulta che, per esempio, siamo stati noi a fermare il fenomeno odioso dei medici a gettone, che è sì una privatizzazione della sanità”. Dura la replica di Schlein: “Quando era al governo l’avete messo voi un tetto alle assunzioni negli ospedali. La gente non si riesce a curare, si vergogni!. Volete una sanità a misura del portafogli delle persone e questa è una vera e propria tassa Meloni, curarsi è diventato un lusso”.Crisi di Gaza – “Non abbiamo condiviso diverse scelte e non condividiamo le recenti proposte del governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori, consapevoli come siamo che non è stato Israele a iniziare le ostilità e che c’era un disegno alla base dei disumani attacchi di Hamas e la crudeltà rivolta agli ostaggi – ha detto Meloni, al premier question time alla Camera, rispondendo al deputato Bonelli –. In questi mesi a più riprese ho sentito il primo ministro Netanyahu, sono state conversazioni spesso difficili in cui ho sempre richiamato l’urgenza di trovare una strada per terminare le ostilità e rispettare il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. Una richiesta che rinnovo anche oggi, a fronte di una situazione umanitaria a Gaza che non ho difficoltà a definire sempre più drammatica e ingiustificabile. Sono convinta sulla base delle numerose conversazioni che ho avuto in questi mesi con i leader della Regione, che si possa lavorare a un quadro politico e di sicurezza regionale capace di porre fine al conflitto, aprire la strada a un processo che conduca alla soluzione dei due Stati, e resto convinta che per farlo occorra partire dal piano di ricostruzione proposto dai paresi arabi. È verso questo obiettivo che il governo continua a impegnarsi, lavorando con i leader della Regione, con i nostri partner europei, con gli Stati Uniti. Lo faremo mantenendo con tutti un dialogo aperto, franco, se necessario anche critico. Ed è esattamente per questo che non è nell’intenzione del governo italiano richiamare l’ambasciatore italiano in Israele”. LEGGI TUTTO

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    Luiss School of Government: al via il Master in Politica, Economia e Società per lo Sviluppo del Mezzogiorno

    (Teleborsa) – Giovedì 15 maggio, alle ore 11 presso la sede Luiss di Viale Pola 12 Roma, Sala Colonne, Giuseppe De Rita, presidente del Censis terrà una lectio magistralis per inaugurare la prima edizione del Master in Politica, Economia e Società per lo Sviluppo del Mezzogiorno promosso dalla School of Government della Luiss Guido Carli. “Dal 2019 il Sud Italia è in convergenza. Nell’ultimo periodo il dato si è addirittura rafforzato. Nel 2023, in particolare, – spiega la Luiss in una nota – il Pil è aumentato dell’1,5% nel Mezzogiorno, dello 0,7% nel Nord-ovest, dello 0,4% nel Nord-est e dello 0,3% nel Centro (Fonte ISTAT). Nel 2024 la crescita del Pil al Sud è stata superiore del +0,7% rispetto al resto d’Italia (Fonte Svimez). Indulgere in facili trionfalismi è un rischio da evitare, anche alla luce delle previsioni sugli anni a venire. Non porsi il problema di come consolidare questo trend sul lungo periodo, considerandolo solo un rimbalzo tecnico, è un peccato mortale. Uno dei limiti consolidati delle politiche meridionalistiche è stato quello di aver privilegiato prospettive centralistiche, concedendo insufficiente importanza alla dimensione sociale della questione. La scarsa attenzione alla inadeguatezza della classe dirigente del Mezzogiorno rappresenta forse l’aspetto più rilevante di questa mancanza. È per tale ragione che la School of Government della Luiss-Guido Carli ha deciso di varare questo Master proprio nell’attuale momento storico”.Il Master prenderà il via nell’autunno 2025. Ad esso saranno ammessi tutti gli studenti in possesso di lauree magistrali o di titoli equipollenti. L’iniziativa riprende e rilancia la vocazione originale dell’università, fondata nel 1974 col fine precipuo di formare la classe dirigente del centro-sud. Intende farlo attraverso la selezione di eccellenze, formate per rispondere ai problemi particolari di una specifica area geografica del Paese. E ciò sarà possibile anche grazie alle borse di studio messe a disposizione da alcune tra le più importanti realtà associative e imprenditoriali del Sud: Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno – SVIMEZ; Fondazione Banco di Napoli; Fondazione Carical; Fondazione Con il Sud; Gruppo La Doria; Alis; MedOr Italian Foundation. Gli insegnamenti copriranno le seguenti aree tematiche: culturale, sociale, economica, geopolitica e istituzionale. La direzione del master sarà affidata ai professori Gaetano Quagliariello, direttore della Luiss School of Government e Carlo Borgomeo. Sono stati chiamati a far parte della faculty accademici e tecnici delle diverse materie, in modo da combinare sapere teorico e conoscenze pratiche. Tra questi: Luca Bianchi, direttore generale SVIMEZ; Francesca Bitondo, direttrice Rapporti Istituzionali Microsoft Italia; Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal sisma 2016-2017; Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza; Stefano Scarpetta, director directorate for Employment, Labour and Social Affairs dell’OCSE.Sono previsti – conclude la nota – anche specifici laboratori che si svolgeranno in realtà particolarmente significative per quel che concerne l’innovazione e la sperimentazione. Le iscrizioni sono aperte sul sito SoG. LEGGI TUTTO

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    Euronext: nel primo trimestre ricavi a 458 milioni (+14%), corre l’utile

    (Teleborsa) – Euronext archivia il primo trimestre con ricavi in crescita del 14,1% a 458,5 milioni, mentre l’ebitda rettificato è salito del 17% a 294,1 milioni e il margine è balzato al 64,1%.Nei primi tre mesi, l’utile netto rettificato della società, ha raggiunto 183,5 milioni (+11,8%) pari a un utile per azione di 1,8 euro (+13,9%), e l’utile netto è pari a 164,8 milioni (+17,9%) pari a un utile per azione di 1,62 euro (+20%).”Nel primo trimestre del 2025, Euronext ha registrato una performance straordinaria. Abbiamo raggiunto un fatturato e un utile record di 458,5 milioni di euro, trainati dai successi iniziali delle iniziative strategiche, dalla crescita dei ricavi non legati ai volumi e dall’eccezionale volatilità nelle attività di trading e clearing, in particolare nei settori cash equity, reddito fisso, cambi, energia e materie prime”, ha dichiarato Stéphane Boujnah, Amministratore Delegato e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Euronext. “Con questo solido primo trimestre del 2025, ha aggiunto, dimostreremo la nostra capacità di innovare in anticipo sui tempi, aprendo la strada a un mercato dei capitali europeo più forte, più innovativo e più competitivo”. LEGGI TUTTO

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    Policlinico Campus Bio-Medico: Tosti e Sormani confermati ai vertici

    (Teleborsa) – Un rinnovo all’insegna della continuità con il mandato appena terminato: Carlo Tosti è stato confermato presidente della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e Paolo Sormani amministratore delegato e direttore generale. L’annuncio è arrivato oggi in occasione dell’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione del Policlinico Universitario, che rimarrà in carica per un triennio fino all’approvazione del bilancio consuntivo 2027.Riconfermati anche i consiglieri uscenti Fabio Giuseppe Angelini, Chiara Fiorani e Stefano Piccaluga, con l’obiettivo di garantire la prosecuzione delle strategie di crescita e delle attività operative che hanno caratterizzato l’ultimo triennio.Il nuovo CdA del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico è infine completato da due nuovi ingressi che porteranno all’interno del board nuove energie e competenze, rafforzandone le traiettorie di sviluppo: si tratta di Guido Costamagna, professore ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e medico chirurgo specializzato in endoscopia digestiva con rilevante esperienza nazionale e internazionale, e di Anna Maria Ferraresi, professionista delle risorse umane e grande esperta del mondo del lavoro, con il ruolo oggi di HR Business Partner di Ferrero.”Il nuovo assetto – sottolinea la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico in una nota – testimonia l’impegno e la visione di una governance ispirata ai valori fondativi del Campus Bio-Medico e, al contempo, proiettata verso le sfide del futuro, dall’innovazione clinica e tecnologica all’implementazione delle attività di assistenza e ricerca. Lo scopo è portare ancora avanti l’attuale percorso di crescita del Policlinico che trae linfa fondamentale anche dalla sua natura di Teaching Hospital, in virtù del rapporto speciale e originario con l’Università Campus Bio-Medico di Roma dove ogni giorno si formano i medici e gli infermieri del domani”.”Desidero esprimere il mio più sentito ringraziamento per la riconferma alla presidenza del Policlinico Campus Bio- Medico – ha affermato Tosti –. Sono entusiasta di poter continuare a lavorare sui numerosi progetti intrapresi fino a oggi e di poterne avviare numerosi altri, grazie anche all’ingresso di nuove esperienze e visioni. Anni che si preannunciano particolarmente intensi anche alla luce dell’importante sfida che ci vede impegnati nel percorso di accreditamento come IRCCS nella disciplina delle patologie dell’apparato locomotore. Lo spirito che ci anima fin dalla nostra nascita è infatti sintetizzato dalla formula “la Scienza per l’Uomo” che rappresenta la nostra mission fondamentale: quella di un Policlinico universitario – nato dal sogno del beato Álvaro del Portillo, secondo l’insegnamento del fondatore dell’Opus Dei, san Josemaría Escrivá – che persegue ogni giorno l’obiettivo di mettere sempre e comunque al centro la persona, a partire dai più bisognosi di assistenza, cura e conforto”.”Proseguiamo un percorso di crescita che punta a rafforzare il ruolo del Policlinico come presidio sanitario avanzato, radicato sul territorio, aperto all’innovazione e al servizio della comunità – ha sottolineato Sormani –. Sono grato per la fiducia che mi è stata nuovamente concessa e per la conferma nel doppio ruolo di amministratore delegato e direttore generale. Si apre oggi una fase contraddistinta da ulteriori importanti progetti all’orizzonte, con rilevanti investimenti in dotazioni tecnologiche avanzate, nuovi spazi e servizi per rispondere in modo sempre più veloce ed efficiente ai bisogni reali dei pazienti e con il potenziamento delle attività ad alto impatto sociale, come la Tariffa Amica, l’iniziativa di privato sociale della Fondazione Policlinico che consente agli utenti di poter prenotare e svolgere visite ed esami a costi agevolati presso le nostre strutture”.Il nuovo Consiglio di Amministrazione ha dunque espresso un sentito ringraziamento ai consiglieri uscenti per il lavoro svolto e il senso di responsabilità dimostrato nel corso del mandato e si è detto pronto a portare avanti con passione e dedizione la missione affidatagli. LEGGI TUTTO

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    Alerion Clean Power conferma la guidance 2025

    (Teleborsa) – Alerion Clean Power conferma la guidance 2025 comunicata in data 13 marzo 2025. Lo fa sapere la società, con una nota, ad integrazione del comunicato odierno, con cui ha annunciato i risultati del primo trimestre dell’anno. In particolare, prevede che quest’anno il Gruppo possa raggiungere un EBITDA consolidato di circa 200 milioni di euro, di cui circa 130 milioni di euro da attività in full ownership e circa 70 milioni di euro derivanti da operazioni di equity recycling. LEGGI TUTTO