Maggio 2025

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    Philogen prosegue l’acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – Philogen, con riferimento al programma di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 7 al 9 maggio 2025 inclusi, complessivamente 4.524 azioni proprie, pari allo 0,0111% del capitale sociale, al prezzo medio unitario di 21,8000 euro per azione, per un controvalore di 98.623,20 euro.Dall’inizio del programma, Philogen ha acquistato 4.524 azioni ordinarie, per un controvalore complessivo di 98.623,20 euro.Al 9 maggio, il Gruppo ha in portafoglio complessivamente 336.674 azioni ordinarie, pari allo 0,8290% del capitale sociale.Intanto, sul listino milanese, migliora l’andamento dell’Azienda biofarmaceutica che sviluppa farmaci per il trattamento del cancro e delle malattie infiammatorie croniche, che si attesta a 21,9 euro, con un aumento dello 0,46%. LEGGI TUTTO

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    OVS, buyback per oltre 530 mila euro

    (Teleborsa) – OVS, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, tra il 5 e il 9 maggio 2025, complessivamente 167.409 azioni ordinarie (pari allo 0,0656% del capitale sociale) al prezzo unitario medio di 3,1902 euro, per un controvalore pari a 534.060,72 euro.Al 9 maggio, il leader dell’abbigliamento in Italia ha in portafoglio un totale di 9.563.308 azioni proprie pari al 3,7498% del capitale sociale.A Piazza Affari, intanto, OVS estende i guadagni rispetto alla seduta precedente, attestandosi a 3,332 euro. LEGGI TUTTO

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    Roche investe in uno stabilimento in North Carolina

    (Teleborsa) – La multinazionale farmaceutica svizzera Roche ha annunciato di voler investire oltre 700 milioni di dollari in un nuovo stabilimento di produzione di farmaci, con sede a Holly Springs, nella Carolina del Nord, per supportare il futuro portfolio di farmaci di nuova generazione contro l’obesità.Roche ha affermato che questo investimento iniziale potrebbe potenzialmente espandersi in futuro, a seconda delle esigenze aziendali e del contesto politico statunitense. Si prevede che il nuovo stabilimento creerà oltre 400 posti di lavoro nel settore manifatturiero una volta operativo.Questo investimento fa seguito alla dichiarazione di Roche di aprile, in cui si impegnava a investire 50 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi cinque anni. Si prevede che questo investimento creerà oltre 12.000 nuovi posti di lavoro. LEGGI TUTTO

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    Unicredit, Orcel: “Miglior trimestre della nostra storia”

    (Teleborsa) – “Questo è il miglior trimestre nella storia di UniCredit. E non si tratta di un caso isolato, ma del culmine di 17 trimestri di crescita redditizia e miglioramenti ottenuti attraverso un processo di trasformazione disciplinato, dalla semplificazione delle nostre operazioni al rilancio del nostro motore commerciale, fino alla garanzia di una crescita sostenibile della nostra banca in futuro”. Così Andrea Orcel, Ceo di Unicredit alle battute finali della call con gli analisti.”Ogni slide che abbiamo esaminato oggi indica un’attività che sta superando i competitor e le aspettative”, ha sottolineato il manager, aggiungendo “cresciamo in modo sostenibile, migliorando al contempo la qualità di tale crescita. Siamo leader nella redditività. Siamo leader nell’efficienza. Siamo leader nella generazione di capitale. E siamo leader nella remunerazione”. “La nostra visione è chiara, la nostra strategia funziona, la nostra execution è disciplinata”, ha detto il numero uno della Banca, spiegando che vi sono molte più opportunità e dei competitor. “Guardando al futuro, ci concentriamo sull’accelerazione: sfruttare la nostra piattaforma, scalare i nostri prodotti e generare ulteriore valore attraverso una crescita organica e azioni strategiche mirate. Abbiamo opportunità inorganiche in ciascuno dei nostri mercati, alcune visibili, altre no; tutte possono essere chiuse, ma chiuderemo quelle che aggiungono valore a tutti i nostri stakeholder e in particolare ai nostri azionisti”. LEGGI TUTTO

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    P.A, Zangrillo firma intesa per nuovo polo formativo a Genova

    (Teleborsa) – Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato il protocollo d’intesa che istituisce a Genova un nuovo polo formativo territoriale sulla gestione dei fondi strutturali, con particolare riguardo alla valutazione di impatto sul territorio. L’intesa, si legge in una nota, è stata sottoscritta nell’Aula Magna Pontremoli del Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali (DISPI) dell’Università di Genova, insieme alla presidente della SNA, Paola Severino, al presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, e al rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino. “Investire nella formazione dei dipendenti pubblici significa investire nel futuro del nostro Paese. Offrire a ognuno di loro l’opportunità di accrescere le proprie competenze rappresenta non solo un atto di attenzione nei confronti della persona, ma anche un volano per il miglioramento complessivo delle organizzazioni in cui opera. È in questa direzione che si muovono le attività del Dipartimento della Funzione pubblica orientate sempre di più a rafforzare le competenze trasversali. Un obiettivo centrale per gestire le complesse sfide e offrire servizi sempre più efficienti agli utenti”, ha commentato Zangrillo.”Con i poli territoriali SNA stiamo costruendo una rete formativa nazionale che connette le eccellenze locali. Genova, città-ponte naturale verso l’Europa e verso il Mediterraneo, sarà il punto di riferimento nella formazione su temi cruciali quali la coesione territoriale, la gestione dei fondi europei e la valutazione delle politiche pubbliche. Il polo della Liguria sarà un laboratorio ideale per sperimentare, formare e accompagnare un nuovo modo di intendere l’azione pubblica, che vede alleati il mondo accademico, gli enti centrali della PA e quelli locali ” ha dichiarato la presidente della SNA, Paola Severino. LEGGI TUTTO

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    Borsa New York apre in rally in scia accordo USA-Cina

    (Teleborsa) – Wall Street ha avviato gli scambi in rally, in scia all’ottima performance messa a segno già dall’Asia e dall’Europa, dopo gli accordi siglati fra Stati Uniti e Cina sul commercio. L’accordo, raggiunto nel weekend in Svizzera dalla delegazioni dei due Paesi, contribuisce a rafforzare l’ottimismo per un allentamento della disputa commerciale tra le due maggiori economie mondiali, che minacciava le prospettive di crescita globale. USA e Cina hanno concordato una pausa di 90 giorni per l’aumento dei dazi imposti reciprocamente: Washington si è mossa per ridurre i dazi sulla Cina al 30% e Pechino sulle per ridurre i dazi sulle importazioni dagli USA al 10%. All’inizio dlele ostilità di natura commerciale, Trump aveva aumentato i dazi sulla Cina al 145%, inducendo Pechino a rispondere con dazi di ritorsione sulle importazioni americane del 125%.Nel frattempo, gli investitori attendono anche i dati chiave sull’inflazione statunitense, in uscita domani, che darà qualche indicazione in più circa ile prossime mosse della Federal Reserve. L’indice dei prezzi al consumo di aprile dovrebbe attestarsi al 2,4%, in linea con il livello di marzo, ma molti economisti temono che le politiche tariffarie di Trump potrebbero alimentare pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti, mentre recenti sondaggi tra i consumatori hanno indicato che le famiglie si stanno preparando a maggiori aumenti dei prezzi nei prossimi mesi.Crolla il settore farmaceutico, dopo che il presidente Trump che ha annunciato la firma di un ordine esecutivo volto a ridurre i prezzi dei farmaci sul mercato interno. A New York, l’indice Dow Jones sta mettendo a segno un guadagno del 2,41%; si muove con il vento in poppa anche l’S&P-500, che arriva a 5.811 punti. Su di giri il Nasdaq 100 (+3,35%); sulla stessa linea, effervescente l’S&P 100 (+2,84%). LEGGI TUTTO

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    Unicredit, trimestre record: utile a 2,8 miliardi. Orcel: fiduciosi di aumentare guidance 2025

    (Teleborsa) – UniCredit chiude il primo trimestre 2025 con un utile netto in rialzo dell’8,3% a 2,8 miliardi e ricavi in crescita del 2,8% a 6,5 miliardi, trainati da commissioni in rialzo del 8,2% a 2,3 miliardi “che hanno più che compensato la riduzione del margine di interesse a 3,5 miliardi”, sottolinea la banca di Piazza Gae Aulenti. A fine marzo, il RoTE è al 22%, il CET1 ratio sale di 27 punti base al 16,1%. “Miglior trimestre della storia – sottolinea la banca – con risultati di qualità significativamente al di sopra delle aspettative in tutte le metriche finanziarie”.Il capitale in eccesso è aumentato e si trova in un range compreso tra circa 8,5 e 10 miliardi rispetto al CET1 ratio obiettivo del 12,5-13%, o a circa 7,5 miliardi al netto delle voci più volatili. I costi operativi si sono attestati a 2,3 miliardi, in rialzo dello 0,6% anno su anno per via del perimetro più’ ampio, o in calo del 1,3% a perimetro invariato. Il rapporto costi/ricavi è al 35,4%.Grazie a risultati trimestrali migliori delle attese, Unicredit aggiorna la guidance per l’esercizio 2025, con possibile upside: utile netto superiore a 9,3 miliardi, con un RoTE maggiore del 17%. Lo annuncia la banca nella trimestrale. Le distribuzioni ai soci saranno superiori a quelle a valere sull’esercizio 2024, grazie alla più elevata crescita dell’utile netto. I ricavi netti per il 2025 sono attesi a circa 23,5 miliardi, migliori rispetto a quanto anticipato inizialmente grazie ad un primo trimestre più solido e ad un costo del rischio più contenuto. UniCredit conferma le ambizioni per un utile netto pari a circa 10 miliardi nel 2027, per un RoTE al di sopra del 17% e per distribuzioni annue maggiori rispetto a quella del 2024 nel periodo 2025-27, comprensive di un dividendo pari al 50% dell’utile netto e di distribuzioni aggiuntive inclusive del capitale in eccesso rispetto ad un CET1 ratio del 12,5-13%.UniCredit “ha registrato una straordinaria serie di risultati nel primo trimestre, superando le attese in tutte le metriche finanziarie e ampliando il divario positivo rispetto ai concorrenti. Abbiamo conseguito i migliori risultati della storia di UniCredit e il diciassettesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia”. Lo ha sottolineato l’AD di UniCredit Andrea Orcel. “Il RoTE è aumentato al 22%, tra i migliori del settore, con il capitale in eccesso che ha raggiunto 10 miliardi. L’utile netto è aumentato del 8,3% a 2,8 miliardi”, ha commentato. Le nostre linee di difesa sono state rafforzate e ci posizionano al meglio per un ampio spettro di scenari macroeconomici. Lo scenario macroeconomico è diventato più complesso e incerto. In questo contesto – ha proseguito Orcel – presentiamo un caso d’investimento differenziato in positivo e resiliente, con un elevato grado di visibilità sugli utili e sulla distribuzione, a beneficio dei nostri azionisti e per la loro sicurezza. Tali premesse ci rendono sia fiduciosi nell’aumentare la nostra guidance per l’utile netto e per la distribuzione del 2025, sia convinti della nostra ambizione per il 2027. Siamo impegnati a conseguire una performance sostenibile e di elevata qualità, e concentrati nel supportare i nostri clienti e le nostre comunità in particolare in tempi sfidanti. Siamo posizionati per una serie di possibilità inorganiche nei nostri mercati, ma perseguiremo soltanto quelle in grado di migliorare il nostro forte e resiliente caso d’investimento standalone”. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Usa e Cina annunciano una prima intesa

    (Teleborsa) – Al termine della due giorni di negoziati a Ginevra, Cina e Stati Uniti hanno annunciato un primo accordo sui dazi che servirà a stabilire un “meccanismo di consultazione” sul commercio. Maggiori dettagli sono attesi per la giornata di oggi. Gli incontri sono avvenuti nella casa dell’ambasciatore svizzero alla Nazioni Unite.Segnali positivi erano arrivati nelle ore precedenti sia dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che dal segretario al Tesoro, Scott Bessent. Entrambe avevano evidenziato i “sostanziali progressi” compiuti, con Trumo che ha parlato anche di “un reset totale negoziato in modo amichevole, ma costruttivo”. Il rappresentate al commercio Jamieson Greer, ha parlato direttamente di “un’intesa” anche se non è entrato nel merito di contenuti e dettagli. Poco dopo è arrivata anche una nota della Casa Bianca che annunciava “un’accordo commerciale con la Cina”.Maggiore chiarezza è arrivata da Pechino che attraverso il vice premier He Lifeng ha parlato di un’intesa per stabilire un “meccanismo di consultazione” sul commercio per consentire scambi “regolari e irregolari relativi alle questioni commerciali”. Durante le trattative a parlare era stato l’assistente del ministro degli Esteri cinese, Miao Deyu, che aveva ribadito la posizione ufficiale di Pechino sulle tariffe. L’approccio americano “sacrifica gli interessi legittimi dei Paesi di tutto il mondo a favore degli interessi egemonici”, aveva ripetuto precisando ancora una volta che la Cina “si oppone all’imposizione dei ‘dazi reciproci’ e ha adottato energiche misure legali per contrastarli con fermezza”, puntando a tutelare “con fermezza” i propri interessi di sviluppo e favorire “l’equità e la giustizia internazionali, e l’ordine commerciale internazionale”.Resta da capire se oltre alle parole l’intesa porterà realmente degli elementi in grado di disinnescare la guerra commerciale in corso e attenuare le già pesanti ricadute sull’economia mondiale, come hanno dimostrato le tensioni sui mercati finanziari e gli allarmi per una possibile recessione. LEGGI TUTTO