Giugno 2025

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    Qualità della vita: Lussemburgo al top, Francoforte sale. Roma economica per vino e caffè

    (Teleborsa) – Lussemburgo, Copenaghen, Amsterdam, Vienna e Helsinki sono le prime 5 città chiave per l’economia globale per qualità della vita. È quanto emerge dalla nona edizione di Mapping the World’s Prices, il report a cura di Deutsche Bank che analizza prezzi, salari, affitti e qualità della vita in 69 città chiave per l’economia globale. Zurigo e Ginevra sono uscite dalle prime cinque, poiché il costo della vita è il più elevato al mondo. I centri finanziari globali Tokyo (26°), Parigi (44°), Hong Kong (48°), Londra e New York (a pari merito al 50° posto) hanno un punteggio inferiore in termini di vivibilità, ostacolato da alloggi costosi, lunghi spostamenti e alti livelli di inquinamento. Francoforte sta salendo e ora è al settimo posto.L’edizione 2025 offre una fotografia aggiornata in un contesto di inflazione elevata e forti oscillazioni valutarie, con classifiche comparative su tutto, dal costo di un iPhone a quello di un cappuccino, fino a stipendi medi, costo degli abiti e spese per la casa.Guardando agli stipendi (al netto delle tasse), Ginevra, Zurigo, San Francisco, Lussemburgo e Boston sono in testa alla classifica. Londra (17°), Parigi (22°) e Tokyo (38°) sono inferiori rispetto alle medie. Considerando gli stipendi al netto di tasse e affitto, Ginevra, Zurigo, San Francisco e Lussemburgo continuano a essere tra le prime 4, ma Francoforte balza tra le prime 5 grazie ad affitti più bassi rispetto a molti dei suoi pari. Parigi (27°), Hong Kong (36°), Tokyo (37°), Londra (38°) e New York (41°) sono in difficoltà a causa dell’affitto medio molto elevato rispetto allo stipendio netto medio.Analizzando l’acquisto di un appartamento in città (al metro quadro), i prezzi a Hong Kong sono scesi di circa il 20% in 5 anni, ma rimangono in testa alla classifica, seguiti da Zurigo, Singapore, Seul e Ginevra. Londra (6°) e New York (7°) sono appena fuori dalla top 5. Pechino (9°) mette in luce gli elevati prezzi degli immobili in Cina. Parigi (12°), Tokyo (21°) e Francoforte (25°) sono “più economiche”. La città che ha registrato la maggiore crescita negli ultimi 5 anni è Dubai, salita di 15 posizioni fino al 37° posto.Dal punto di vista delle bollette, nonostante gli affitti siano bassi, la crisi energetica in Germania si nota subito, con Monaco (in cima alla classifica), Francoforte e Berlino tutte e tre in cima alla classifica. Anche Varsavia, Vienna e Praga si trovano nella top 10, a dimostrazione del fatto che le città dell’Europa centrale e orientale stanno pagando i costi della mancanza di gas russo a basso costo. 18 delle 20 città più costose sono europee.Guardando ai trasporti pubblici, Londra è più costosa del 30% rispetto a 5 anni fa e si classifica in cima alla classifica per un abbonamento mensile. Sydney, New York, Auckland e Melbourne sono tra le prime 5. Parigi (12°), Tokyo (22°), Francoforte (31°) e Hong Kong (33°) sono più in basso nella classifica, mentre il Lussemburgo è la città più economica, poiché la maggior parte dei trasporti pubblici è ora gratuita.Turchia, Brasile, Egitto, Svezia e India non sono luoghi adatti a perdere e sostituire il proprio iPhone. Seul è la più economica, poiché la concorrenza con Samsung la rende ancora più economica rispetto alle città statunitensi. Guardando ai prezzi degli alimentari, Ginevra, San Francisco, Zurigo, New York e Boston sono le prime 5, con tutte e 5 le città statunitensi nella top 10. Parigi (12°), Londra (25°), Tokyo (28°) e Francoforte (35°) hanno prezzi relativamente ragionevoli.Guardando agli indicatori più curiosi, dal report di Deutsche Bank emerge che Singapore, Giacarta, Seul, New York e Oslo sono le più costose per il vino. È interessante notare che alcune città definite “incantevoli” rientrano nella classifica dei posti più economici, ovvero Roma, Johannesburg, Città del Capo, Budapest e Lisbona. Lisbona e Città del Capo sono anche tra le prime 5 città con il clima migliore, il che “contribuirà a far scendere il vino”, scherzano gli analisti. Analizzando invece i prezzi del cappuccino, si notà che è più costoso a Zurigo, Copenaghen, New York, San Francisco e Ginevra. Le città italiane “si distinguono per essere posti molto economici dove trovare sia caffè che vino”, viene sottolineato.(Foto: Cedric Letsch on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    TIM, ok soci a modifica dell’oggetto sociale. Non approvata riduzione membri CdA

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di TIM, che ha visto la partecipazione di circa il 54,70% del capitale ordinario, in sede ordinaria ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2024, che si è chiuso con una perdita netta pari a 1.242.499.280 euro, coperta mediante l’utilizzo della riserva legale (con il 99,9% di voti favorevoli), ha approvato la relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti e ha approvato il piano di incentivazione azionaria di lungo termine denominato “Piano LTI di Performance Share 2025-2027” finalizzato a rafforzare l’allineamento tra gli interessi del management e quelli degli azionisti.In sede straordinaria, l’assemblea ha approvato la proposta di modifica dell’oggetto sociale di TIM contenuta nell’articolo 3 dello Statuto sociale, con conseguente riconoscimento del diritto di recesso agli azionisti che non hanno concorso all’approvazione (con il 97,22% dei voti favorevoli, contrari 2,78% e astenuti 0%).Inoltre, non ha approvato (con il 65,96% dei voti favorevoli, contrari 34,01% e astenuti 0,02%) la modifica dell’articolo 9 dello Statuto sociale in relazione principalmente alla riduzione del numero massimo dei componenti del Consiglio di Amministrazione e alla modifica della percentuale di possesso azionario per la legittimazione alla presentazione delle liste; non ha approvato (con il 65,92% dei voti favorevoli, contrari 33,74% e astenuti 0,33%) la modifica dell’articolo 17 dello Statuto sociale in relazione principalmente alla riduzione del numero dei sindaci effettivi e dei sindaci supplenti e alla modifica della percentuale di possesso azionario per la legittimazione alla presentazione delle liste; non ha approvato (con il 60,17% dei voti favorevoli, contrari 39,83% e astenuti 0%) la modifica dell’articolo 19 dello Statuto sociale relativo alla disciplina del diritto di intervento e dell’esercizio del diritto di voto in assemblea.Gli azionisti ordinari che non hanno concorso all’adozione della delibera di modifica della clausola sull’oggetto sociale e gli azionisti di risparmio sono legittimati ad esercitare il diritto di recesso entro e non oltre quindici giorni dall’iscrizione della delibera assembleare presso il Registro delle Imprese. Il valore di liquidazione unitario dovuto agli azionisti ordinari e di risparmio che esercitino validamente il diritto di recesso è pari a euro 0,2884 per le azioni ordinarie ed euro 0,3295 per le azioni di risparmio. L’efficacia dell’esercizio del diritto di recesso sarà subordinata al fatto che l’ammontare da pagarsi agli azionisti che abbiano esercitato il suddetto diritto non ecceda complessivamente l’importo di 100 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    ENEA, il supercomputer CRESCO8 nella Top500 dei più potenti al mondo

    (Teleborsa) – Il supercalcolatore di ENEA CRESCO8 è entrato alla 228esima posizione della classifica Top500 dei computer più potenti al mondo. Con una potenza di calcolo che consentirà di accelerare e rafforzare le attività di ricerca, sviluppo e innovazione in moltissimi ambiti, oggi CRESCO8 – fa sapere ENEA in una nota – supporta già la ricerca nel settore della fusione nucleare, dei cambiamenti climatici, dell’intelligenza artificiale applicata alle nuove tecnologie energetiche, dei nuovi materiali. In particolare, il suo utilizzo sarà determinante nella realizzazione del Divertor Tokamak Test Facility, l’impianto sperimentale per la fusione in costruzione al Centro Ricerche ENEA di Frascati.CRESCO 8 si trova nel Centro di Ricerche ENEA di Portici e con lui, per il nostro Paese, nella classifica dei TOP 500 sono entrati anche Pitagora-Cpu del Cineca, installato a Casalecchio di Reno (Bologna), e SpaceHPC dell’Agenzia spaziale europea, a Frascati.”L’ENEA si è dotata fin dagli anni ’60 di potenti strumenti di calcolo per supportare le proprie attività di ricerca e di sviluppo – osserva il direttore generale Giorgio Graditi –. All’inizio si trattava soprattutto di studi nel campo dell’energia nucleare, ma con il tempo e con l’ampliamento della nostra missione l’interesse si è esteso anche all’energia in senso più ampio e al clima. L’ENEA ha avuto una visione da pioniere nel campo del calcolo scientifico, realizzando una propria infrastruttura computazionale che mette a disposizione della comunità scientifica e delle industrie sistemi di calcolo avanzati e gestione dei dati scientifici. Ed è così che è nato il primo datacenter strutturato per il calcolo parallelo CRESCO”.CRESCO8 è un nuovo sistema di High Performance Computing Lenovo, realizzato in collaborazione con Intel. Ha consumi energetici molto contenuti grazie alla tecnologia di raffreddamento ad acqua, in grado di dissipare fino al 98% del calore prodotto dal supercomputer e di far risparmiare il 40% dell’energia.”La necessità di supportare le attività di ricerca con potenti strumenti di calcolo ci ha permesso di seguire l’evoluzione tecnologica in ambito ICT, con investimenti in infrastrutture di calcolo e datacenter all’avanguardia – afferma Giulia Monteleone, direttrice del Dipartimento ENEA Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili –. Grazie alla disponibilità di importanti infrastrutture di calcolo, è stato possibile far crescere in ENEA una comunità di ricercatori con competenze in modellistica e calcolo numerico oggi di assoluto rilievo nel contesto nazionale e internazionale. E ciò ci ha permesso di raggiungere questo significativo riconoscimento a livello mondiale”.CRESCO8, finanziato con fondi del Next Generation EU, è l’ultima evoluzione della famiglia di supercomputer CRESCO, che da oltre quindici anni fornisce calcolo ad alte prestazioni all’ENEA e ai suoi partner scientifici e industriali.”CRESCO8 si è classificato nella prima metà della TOP500 alla 228esima posizione, un traguardo – commenta il responsabile della Divisione ICT dell’ENEA Giovanni Pontico – che colloca l’ENEA in una sfera di prestigio nel panorama delle risorse di calcolo mondiali. Ancora più rilevante è il posizionamento di CRESCO8 alla 134esima posizione della Green TOP500, la classifica che misura le prestazioni del supercalcolatore in rapporto all’efficienza energetica: un risultato di grande valenza che evidenzia l’attenzione verso la progettazione e l’utilizzo della tecnologia per salvaguardare la sostenibilità delle risorse di calcolo, un tema oggi molto sentito e in linea con la nostra mission”. LEGGI TUTTO

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    UK, Antitrust propone status speciale per Google per aumentare controllo

    (Teleborsa) – La Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito, ovvero l’antitrust britannico, propone di designare Google con lo”strategic market status” (SMS) per la ricerca online e la pubblicità associata alla ricerca. La CMA prenderà una decisione definitiva a ottobre. Se designata in questo modo, la CMA potrebbe introdurre misure mirate per affrontare aspetti specifici della gestione dei servizi di ricerca di Google nel Regno Unito.La CMA ha anche pubblicato una roadmap di potenziali azioni a cui potrebbe dare priorità qualora Google venisse designata. Tra le prime priorità figurano: l’obbligo di schermate di scelta per consentire agli utenti di accedere a diversi provider di ricerca; la garanzia di principi di ranking equi per le aziende che compaiono nella ricerca di Google; maggiore trasparenza e controllo per gli editori i cui contenuti compaiono nei risultati di ricerca; e la portabilità dei dati di ricerca dei consumatori per supportare l’innovazione in nuovi prodotti e servizi.”Google è lo strumento di ricerca leader al mondo e svolge un ruolo importante nella vita di tutti noi, con una persona media nel Regno Unito che effettua dalle 5 alle 10 ricerche al giorno – ha detto Sarah Cardell, Chief Executive della CMA – È altrettanto fondamentale per oltre 200.000 aziende britanniche che si affidano a Google per raggiungere i propri clienti. La ricerca su Google ha portato enormi vantaggi, ma la nostra indagine finora suggerisce che esistono modi per rendere questi mercati più aperti, competitivi e innovativi”.”Oggi si segna una tappa importante nell’implementazione del nuovo Regime di Concorrenza dei Mercati Digitali nel Regno Unito – ha aggiunto – Oltre alla nostra proposta di designazione delle attività di ricerca di Google, abbiamo definito una tabella di marcia di possibili azioni future per migliorare i risultati per le persone e le aziende nel Regno Unito. Queste azioni mirate e proporzionate darebbero alle aziende e ai consumatori del Regno Unito maggiore scelta e controllo sul modo in cui interagiscono con i servizi di ricerca di Google, oltre a sbloccare maggiori opportunità di innovazione nel settore tecnologico del Regno Unito e nell’economia in generale”.(Foto: Pawel Czerwinski su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    MPS, FT: Commissione UE sta verificando se ultima cessione quote sia stata operazione equa

    (Teleborsa) – La Commissione europea sta esaminando la controversa vendita di azioni del Monte dei Paschi di Siena da parte del governo italiano lo scorso anno, a seguito delle affermazioni secondo cui i grandi investitori sarebbero stati esclusi dalla procedura di offerta. Lo scrive oggi il Financial Times.UniCredit, il fondo petrolifero norvegese e BlackRock erano tra gli investitori interessati ad acquistare azioni quando il Tesoro ha venduto una quota del 15% lo scorso novembre, ma è stato detto loro che l’offerta era già stata chiusa da Banca Akros, la piccola banca controllata da Banco BPM che stava gestendo la procedura, sostengono le fonti citate dal quotidiano britannico.Le azioni sono andate a quattro acquirenti nazionali (Anima, Banco BPM, Del Vecchio e Caltagirone) strettamente associati all’ambizione del governo di costruire un terzo polo del sistema bancario italiano. Tutti e quattro gli investitori hanno pagato un premio del 5% sulle azioni.La Commissione sta esaminando i dettagli dell’ultima cessione di quote per verificare se il processo sia stato un’operazione di mercato equa e aperta. Questa valutazione preliminare potrebbe portare all’apertura di un’indagine sugli aiuti di Stato, ma non è stata ancora presa alcuna decisione, hanno avvertito le fonti.Durante l’asta non sono state fornite indicazioni sul prezzo dell’ordine agli investitori, il che è stato “insolito”, il Financial Times. UniCredit aveva piazzato un ordine di acquisto per il 10% delle azioni, ma quando Banca Akros ha risposto alla chiamata di follow-up, a UniCredit è stato comunicato che il book era chiuso. LEGGI TUTTO

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    Standard Ethics assegna rating “E+” a Ibl Banca e Banca Popolare Pugliese

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha assegnato un Corporate Standard Ethics Rating (SER) al livello “E+” ad altri due istituti bancari italiani non quotati – Ibl Banca e Banca Popolare Pugliese – costituenti del nuovo SE Unlisted Italian Banks Benchmark, annunciato lo scorso 5 giugno. Si tratta del quarto notch su nove (nella fascia “Low”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.I primi sei rating ESG erano stati: Cassa di Bolzano EE-, Banca Agricola Popolare di Sicilia E+, Banca Popolare Alto Adige (Volksbank) E+, Banca Popolare Valsabbina E+, Banca Popolare Puglia e Basilicata E+, Banca Passadore E.Il Benchmark è composto dai maggiori 25 istituti bancari non quotati per mezzi amministrati incluse le due banche pubbliche (Istituto per il Credito Sportivo e Culturale e il Mediocredito Centrale). È prevista l’emissione dei rimanenti rating entro la fine dell’anno. LEGGI TUTTO

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    Spazio, cresce costellazione italiana IRIDE: in orbita altri 7 satelliti di Argotec

    (Teleborsa) – Argotec, azienda italiana leader nella produzione di microsatelliti, ha lanciato in orbita questa notte, con Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Agenzia Spaziale Italiana (ASI), sette satelliti che vanno a creare la costellazione HEO del programma IRIDE, la prima costellazione italiana per l’osservazione della Terra. Il lancio dei sette satelliti HEO è avvenuto alle 23:25 di lunedì 23 giugno, a bordo di un razzo Falcon 9. Dopo qualche ora dal lancio è stato acquisito il segnale dei satelliti, operazione seguita dal Mission Control Center di Argotec, si legge in una nota.La costellazione satellitare IRIDE è finanziata con un investimento da oltre 1 miliardo di euro provenienti dai fondi del PNRR, affiancati da fondi nazionali. Si tratta di una “costellazione di costellazioni”, composta da satelliti eterogenei per tecnologia e capacità, destinati al monitoraggio di eventi naturali, all’osservazione dei cambiamenti climatici e alla mappatura di infrastrutture critiche per la sicurezza. I nuovi satelliti HEO, (Hawk for Earth Observation) si uniscono a Pathfinder, il primo satellite della costellazione IRIDE, lanciato lo scorso 14 gennaio.”IRIDE è frutto della collaborazione tra Governo italiano, ESA, Agenzia Spaziale Italiana e di tutto il settore industriale spaziale italiano – afferma Simonetta Cheli, Direttrice dei programmi di Osservazione della Terra ESA e del centro di ESA ESRIN – Ringrazio tutti i team coinvolti che hanno reso possibile questo importante risultato, in particolare desidero congratularmi con Argotec, Officina Stellare, Exprivia e tutte le ditte coinvolte nella realizzazione di questa costellazione”.”Comincia a prendere forma in orbita la costellazione Iride. È un traguardo rilevante, di cui siamo molto fieri, per l’importanza strategica – ricorda il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente – che il progetto ha su diversi fronti. In primo luogo, per lo stato di salute del nostro pianeta: le attività legate alla costellazione potranno contare su nuovi e potenti “occhi” dallo spazio, che ci aiuteranno a proteggere, studiare i cambiamenti climatici e difendere il delicato equilibrio del nostro ecosistema. È un risultato importante anche perché testimonia il livello di competenza e consolidamento raggiunto dalla nostra filiera, che ha saputo realizzare in tempi record un programma sfidante e complesso”.”Se anche un passo conta, oggi noi ne abbiamo fatti sette – dice David Avino, CEO e fondatore di Argotec – Entro il 2026, Argotec è pronta a realizzarne fino a 25, tutti dotati di sensori ottici multispettrali in grado di acquisire immagini in diverse lunghezze d’onda, sia nel visibile e nel vicino infrarosso”. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Giorgetti: vale la pena chiudere subito anche noi al 10%

    (Teleborsa) – L’escalation in Medioriente ha distolto l’attenzione dalle trattative con gli USA per i dazi, ma il tempo corre inesorabile verso la nuova scadenza del 9 luglio. E’ in questo quadro che il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti auspica di chiudere presto i negoziati con un regime forfettario al 10%.Il Wall Street Journal ha rivelato venerdì scorso che USA ed UE sono vicinissimi ad un accordo, non tanto sulla misura dei dazi, che l’UE sembra propensa a fissare al 10%, quando su materie non tariffarie, come il trattamento delle aziende tecnologiche americane e la deforestazione. Ma certo, i raid statunitensi in Iran non hanno facilitato le relazioni, essendo la posizione UE più orientata al dialogo e alla diplomazia. “Personalmente ho più volte evidenziato come anche l’incertezza abbia un prezzo”, ha affermato il Ministro Giorgetti nel suo messaggio all’assemblea dell’American Chamber of Commerce in Italy, aggiungendo “nel negoziato sui dazi varrebbe la pena di chiudere al più presto possibile anziché lasciare che l’incertezza continui a frenare scambi ed investimenti”. “Gli inglesi hanno appena chiuso al G7 di Kananaskis un accordo su dazi attorno al 10% – ha sottolineato Giorgetti – e credo che sia impossibile per l’Unione Europea strappare condizioni migliori. Forse vale la pena di chiudere al più presto anche noi al 10%”.Giorgetti ha ricordato le profonde differenze fra Stati Uniti ed Europa, i primi concentrati su deregolamentazione, detassazione e sviluppo tecnologico, cui si contrappone un atteggiamento dell’UE iper-regolatorio, lento ed in ritardo tecnologico. Il Ministro ha poi messo in luce le difficoltà dell’UE a trattare su molte materie, perché l’Europa “non è ancora un vero soggetto politico” e quindi “fatica a definire posizioni comuni”. I Paesi Membri dell’UE – ha rimarcato il titolare del MEF – “hanno interessi diversi. A Bruxelles si impostano allora dei complicati processi burocratici mirati a definire almeno un minimo comun denominatore con cui presentarsi al tavolo negoziale”. LEGGI TUTTO