Giugno 2025

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    Cybersecurity, Secure Network ottiene “Certificato di Accreditamento come Lap” dall’Acn

    (Teleborsa) – Secure Network, società del Gruppo BV TECH e leader in Italia e in Europa per l’offensive cybersecurity, ha ottenuto il Certificato di Accreditamento come Laboratorio di Prova (LAP), rilasciato dal Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN) dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), ai sensi del DPCM 18 maggio 2022, n. 92. Il riconoscimento, riferito all’area “Software e Network”, rappresenta la conclusione di un percorso strategico avviato nell’ottobre 2023, con l’inaugurazione del Laboratorio di prova certificato ISO17025 in via dei Valtorta a Milano. Il laboratorio, tra i pochi selezionati a livello nazionale, nasce per rispondere alle esigenze introdotte dalla normativa sul Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), a supporto dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale nelle attività di scrutinio tecnologico per dispositivi hardware e software nell’ambito della tutela della sicurezza nazionale e delle funzioni e dei servizi essenziali dello Stato.La struttura, progettata come un vero e proprio bunker hi-tech, – fa sapere Secure Network in una nota – è dotata di avanzati sistemi di sicurezza fisica e informatica ed è pensata per operare secondo i più elevati standard di protezione e riservatezza e secondo le metodologie definite da ACN. All’interno vi operano Security Engineer specializzati e certificati, figure professionali formate in quasi vent’anni di esperienza da Secure Network, con competenze trasversali su software, dispositivi biomedicali, sistemi industriali e tecnologie emergenti.Il processo di accreditamento, avviato formalmente nel maggio 2024, ha incluso prove d’esame, verifiche tecnico-documentali e ispezioni avvenute con esito positivo, come da certificazione ufficiale n. 9/2025 Rep. LAP rilasciata in data 28 maggio 2025.”La Cybersicurezza è una questione di sicurezza del Sistema Paese. Le partnership pubblico-privato sono fondamentali per avere infrastrutture robuste ed un tessuto produttivo più sicuro e di conseguenza più competitivo, per questo Secure Network ha immediatamente risposto all’appello di ACN e con il nostro Team ci siamo messi a disposizione condividendo le nostre competenze e i nostri asset” ha dichiarato Alvise Biffi, CEO di Secure Network. LEGGI TUTTO

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    Iran, Rubio: non sono previste altre operazioni militari per ora. Intanto Teheran prepara la risposta

    (Teleborsa) – Dopo l’attacco Usa ai tre siti nucleari in Iran di Fordo, Natanz ed Esfahan, il segretario di Stato MarcoRubio ha dichiarato che “al momento non sono previste operazioni militari contro l’Iran”. In un’intervista alla Cbs, ha aggiunto che nessuno saprà per giorni se Teheran sia riuscita a spostare parte del suo materiale nucleare prima degli attacchi americani sui siti iraniani.Nel frattempo, però, si fa più concreta la possibilità che arrivi una risposta dell’Iran. Secondo quanto riportato dal New York Time, funzionari militari e dell’intelligence americani hanno rilevato segnali secondo cui milizie sostenute dall’Iran si stanno preparando ad attaccare le basi statunitensi in Iraq, e forse in Siria, in rappresaglia per gli attacchi statunitensi in Iran. Finora, ha aggiunto la testata americana, queste milizie si sono trattenute e che funzionari iracheni stanno lavorando duramente per dissuaderle dall’agire.Teheran ha protestato all’Onu contro l’attacco Usa. Gli Stati Uniti hanno lanciato una “guerra” contro l’Iran “con pretesti assurdi e inventati”, ha accusato l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite durante il Consiglio di Sicurezza. “Gli Stati Uniti, membro permanente di questo Consiglio, hanno fatto nuovamente ricorso alla forza illegale, hanno lanciato una guerra contro il mio Paese, con pretesti assurdi e inventati: per impedire all’Iran di acquisire armi nucleari”, ha dichiarato Amir Saeid Iravani durante una riunione di emergenza del Consiglio, richiesta dal suo Paese dopo gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani.Proseguono anche gli attacchi sull’Iran da parte di Israele. “L’azione in Iran apre opportunità che non possiamo nemmeno immaginare. Vedo un’enorme espansione degli accordi di pace. Vedo collaborazioni che al momento sembrano immaginarie, ma forse abbiamo già capito che non lo sono. Vediamo un futuro luminoso di speranza, collaborazioni e anche di pace”, ha detto nella serata di ieri in una conferenza stampa preregistrata il premier israeliano Benyamin Netanyahu.Il ministero della Salute israeliano ha invece fatto sapere che 86 feriti sono arrivati nella mattinata di ieri negli ospedali del Paese dopo le due ondate di missili lanciate dall’Iran. LEGGI TUTTO

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    Giappone, PMI: l’attività della manifattura si porta in zona espansione a giugno

    (Teleborsa) – Migliora l’attività della manifattura in Giappone, a giugno. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero, pubblicato da S&P Global ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 50,4 punti, rispetto ai 49,4 di maggio e ai 49,5 attesi dal mercato. L’indicatore si porta dunque sopra la soglia critica dei 50 punti, denotando espansione dell’attività. La stima flash del PMI dei servizi indica un rafforzamento del settore terziario, con il relativo indice che passa a 51,5 punti dai 51 di maggio.Il PMI Composite si è attestato a 51,4 punti, dai 50,2 del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Piano Mattei, Meloni: “Accordi da 1,2 miliardi di euro per l’Africa”

    (Teleborsa) – “Annuncio che stiamo lavorando a un’iniziativa concreta per affrontare la questione del debito delle nazioni africane, tema centrale per lo sviluppo del continente che, se non affrontato adeguatamente, rischia di vanificare tutti gli altri sforzi”. È quanto ha affermato la premier Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa al vertice “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway: A common effort with the African Continent”. “L’iniziativa – ha spiegato Meloni – prevede di convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito per le nazioni meno sviluppate, secondo i criteri della Banca Mondiale, e di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito meno basso. L’intera operazione nei dieci ci permetterà di convertire in progetti di sviluppo da attuare in loco circa 235 milioni di euro di debito”. Una minima parte del debito complessivo che supera il trilione di dollari. “Gli accordi che noi abbiamo sottoscritto oggi valgono complessivamente 1,2 miliardi di euro di impegni concreti – ha detto la premier –. Quello che abbiamo costruito oggi non è un semplice pacchetto di progetti , è un patto tra nazioni libere che scelgono di cooperare perché credono nei valori della dignità, del lavoro, della libertà, ed è il segno che quando l’Europa agisce con coraggio e quando l’Italia ci mette il suo, con la sua visione e la sua concretezza, i risultati arrivano. Davvero dobbiamo essere orgogliosi di questo lavoro”.Nello scenario di Villa Doria Pamphilj Meloni accanto a Ursula von der Leyen ha varato “l’internazionalizzazione” del Piano Mattei, in asse con il Global Gateway europeo. Era un tema che “stava a cuore a Papa Francesco”, ha sottolineato la premier, spiegando che l’obiettivo è “convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito per le nazioni meno sviluppate, secondo i criteri della Banca Mondiale, e di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito meno basso”. “Rafforzando l’Africa si rafforza l’Europa”, è la convinzione della premier, e la sua strategia punta a eliminare “a monte” le cause dell’immigrazione. La sinergia Roma-Bruxelles punta a unire forze e risorse “per attrarre capitali privati” in Africa, come ha spiegato la presidente dell’esecutivo Ue, sottolineando che invece “altri Paesi in tutto il mondo stanno tagliando i loro finanziamenti, pensiamo che sia sbagliato. Attrarre nuovi investimenti in Africa è nel nostro interesse”. Potrebbe essere un implicito riferimento ai tagli annunciati dall’amministrazione Trump. Meloni ha invece rimarcato l’impegno confermato dagli Usa per 4 miliardi sul Corridoio di Lobito, l’infrastruttura ferroviaria che attraversa l’Africa centrale, su cui la presidente della Commissione Ue ha annunciato una mobilitazione complessiva da parte di Bruxelles di un miliardo. Lo sviluppo di questa infrastruttura è anche l’obiettivo dell’intesa da 250 milioni sottoscritta da Cdp, Sace e Africa Finance Corporation, nonché dei contributi a dono della Commissione Ue all’Angola e il supporto della Commissione Ue e dell’African Development Bank allo Zambia. Dal vertice arriva anche una spinta all’estensione all’Africa orientale del Blue-Raman, l’infrastruttura di Sparkle di cavi di comunicazione intercontinentale in fibra ottica, nonché supporto a investimenti agricoli, con focus sulla filiera del caffè, in tutta l’Africa, e a investimenti nel settore delle rinnovabili. È stato inoltre inaugurato a Roma l’AI Hub per lo sviluppo sostenibile, che coinvolgerà start-up africane e avrà la Commissione Ue nel cda. LEGGI TUTTO

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    Piano Mattei, Meloni: “Accordi da 1,2 miliardi di euro per l’Africa”

    (Teleborsa) – “Annuncio che stiamo lavorando a un’iniziativa concreta per affrontare la questione del debito delle nazioni africane, tema centrale per lo sviluppo del continente che, se non affrontato adeguatamente, rischia di vanificare tutti gli altri sforzi”. È quanto ha affermato la premier Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa al vertice “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway: A common effort with the African Continent”. “L’iniziativa – ha spiegato Meloni – prevede di convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito per le nazioni meno sviluppate, secondo i criteri della Banca Mondiale, e di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito meno basso. L’intera operazione nei dieci ci permetterà di convertire in progetti di sviluppo da attuare in loco circa 235 milioni di euro di debito”. Una minima parte del debito complessivo che supera il trilione di dollari. “Gli accordi che noi abbiamo sottoscritto oggi valgono complessivamente 1,2 miliardi di euro di impegni concreti – ha detto la premier –. Quello che abbiamo costruito oggi non è un semplice pacchetto di progetti , è un patto tra nazioni libere che scelgono di cooperare perché credono nei valori della dignità, del lavoro, della libertà, ed è il segno che quando l’Europa agisce con coraggio e quando l’Italia ci mette il suo, con la sua visione e la sua concretezza, i risultati arrivano. Davvero dobbiamo essere orgogliosi di questo lavoro”.Nello scenario di Villa Doria Pamphilj Meloni accanto a Ursula von der Leyen ha varato “l’internazionalizzazione” del Piano Mattei, in asse con il Global Gateway europeo. Era un tema che “stava a cuore a Papa Francesco”, ha sottolineato la premier, spiegando che l’obiettivo è “convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito per le nazioni meno sviluppate, secondo i criteri della Banca Mondiale, e di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito meno basso”. “Rafforzando l’Africa si rafforza l’Europa”, è la convinzione della premier, e la sua strategia punta a eliminare “a monte” le cause dell’immigrazione. La sinergia Roma-Bruxelles punta a unire forze e risorse “per attrarre capitali privati” in Africa, come ha spiegato la presidente dell’esecutivo Ue, sottolineando che invece “altri Paesi in tutto il mondo stanno tagliando i loro finanziamenti, pensiamo che sia sbagliato. Attrarre nuovi investimenti in Africa è nel nostro interesse”. Potrebbe essere un implicito riferimento ai tagli annunciati dall’amministrazione Trump. Meloni ha invece rimarcato l’impegno confermato dagli Usa per 4 miliardi sul Corridoio di Lobito, l’infrastruttura ferroviaria che attraversa l’Africa centrale, su cui la presidente della Commissione Ue ha annunciato una mobilitazione complessiva da parte di Bruxelles di un miliardo. Lo sviluppo di questa infrastruttura è anche l’obiettivo dell’intesa da 250 milioni sottoscritta da Cdp, Sace e Africa Finance Corporation, nonché dei contributi a dono della Commissione Ue all’Angola e il supporto della Commissione Ue e dell’African Development Bank allo Zambia. Dal vertice arriva anche una spinta all’estensione all’Africa orientale del Blue-Raman, l’infrastruttura di Sparkle di cavi di comunicazione intercontinentale in fibra ottica, nonché supporto a investimenti agricoli, con focus sulla filiera del caffè, in tutta l’Africa, e a investimenti nel settore delle rinnovabili. È stato inoltre inaugurato a Roma l’AI Hub per lo sviluppo sostenibile, che coinvolgerà start-up africane e avrà la Commissione Ue nel cda. LEGGI TUTTO

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    Piano Mattei, Meloni: “Accordi da 1,2 miliardi di euro per l’Africa”

    (Teleborsa) – “Annuncio che stiamo lavorando a un’iniziativa concreta per affrontare la questione del debito delle nazioni africane, tema centrale per lo sviluppo del continente che, se non affrontato adeguatamente, rischia di vanificare tutti gli altri sforzi”. È quanto ha affermato la premier Giorgia Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa al vertice “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway: A common effort with the African Continent”. “L’iniziativa – ha spiegato Meloni – prevede di convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito per le nazioni meno sviluppate, secondo i criteri della Banca Mondiale, e di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito meno basso. L’intera operazione nei dieci ci permetterà di convertire in progetti di sviluppo da attuare in loco circa 235 milioni di euro di debito”. Una minima parte del debito complessivo che supera il trilione di dollari. “Gli accordi che noi abbiamo sottoscritto oggi valgono complessivamente 1,2 miliardi di euro di impegni concreti – ha detto la premier –. Quello che abbiamo costruito oggi non è un semplice pacchetto di progetti , è un patto tra nazioni libere che scelgono di cooperare perché credono nei valori della dignità, del lavoro, della libertà, ed è il segno che quando l’Europa agisce con coraggio e quando l’Italia ci mette il suo, con la sua visione e la sua concretezza, i risultati arrivano. Davvero dobbiamo essere orgogliosi di questo lavoro”.Nello scenario di Villa Doria Pamphilj Meloni accanto a Ursula von der Leyen ha varato “l’internazionalizzazione” del Piano Mattei, in asse con il Global Gateway europeo. Era un tema che “stava a cuore a Papa Francesco”, ha sottolineato la premier, spiegando che l’obiettivo è “convertire nei prossimi 10 anni l’intero ammontare del debito per le nazioni meno sviluppate, secondo i criteri della Banca Mondiale, e di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito meno basso”. “Rafforzando l’Africa si rafforza l’Europa”, è la convinzione della premier, e la sua strategia punta a eliminare “a monte” le cause dell’immigrazione. La sinergia Roma-Bruxelles punta a unire forze e risorse “per attrarre capitali privati” in Africa, come ha spiegato la presidente dell’esecutivo Ue, sottolineando che invece “altri Paesi in tutto il mondo stanno tagliando i loro finanziamenti, pensiamo che sia sbagliato. Attrarre nuovi investimenti in Africa è nel nostro interesse”. Potrebbe essere un implicito riferimento ai tagli annunciati dall’amministrazione Trump. Meloni ha invece rimarcato l’impegno confermato dagli Usa per 4 miliardi sul Corridoio di Lobito, l’infrastruttura ferroviaria che attraversa l’Africa centrale, su cui la presidente della Commissione Ue ha annunciato una mobilitazione complessiva da parte di Bruxelles di un miliardo. Lo sviluppo di questa infrastruttura è anche l’obiettivo dell’intesa da 250 milioni sottoscritta da Cdp, Sace e Africa Finance Corporation, nonché dei contributi a dono della Commissione Ue all’Angola e il supporto della Commissione Ue e dell’African Development Bank allo Zambia. Dal vertice arriva anche una spinta all’estensione all’Africa orientale del Blue-Raman, l’infrastruttura di Sparkle di cavi di comunicazione intercontinentale in fibra ottica, nonché supporto a investimenti agricoli, con focus sulla filiera del caffè, in tutta l’Africa, e a investimenti nel settore delle rinnovabili. È stato inoltre inaugurato a Roma l’AI Hub per lo sviluppo sostenibile, che coinvolgerà start-up africane e avrà la Commissione Ue nel cda. LEGGI TUTTO

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    Criptovalute, Giorgetti: utilizzo illecito minaccia alla sicurezza economica e finanziaria di un Paese

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, GiancarloGiorgetti, ha dichiarato “le minacce alla sicurezza economica e finanziaria di un Paese si annidano anche nelle reti dell’evasione fiscale, nel riciclaggio, nelle frodi internazionali, nell’utilizzo illecito delle criptovalute e degli sperperi di risorse pubbliche. Sono minacce subdule, ma altrettanto capaci di minare le fondamenta di uno Stato”. Intervenendo alla festa della Guardia di Finanza, Giorgetti ha sottolineato che la legalità dell’economia in uno Stato “equivale a proteggere la stabilità, la coesione sociale e la stessa democrazia”. “Si tratta decisamente di una delle più importanti sfide che le democrazie moderne si trovano ad affrontare”, ha proseguito. Il ministro ha poi sottolineato che “è di tutta evidenza che proteggere grandezze economiche nazionali come il reddito, il risparmio e la spesa non può essere un’opzione, ma deve essere un imperativo. Una necessità e un dovere per tutti gli attori coinvolti, a cominciare dal governo, ma anche per altre istituzioni”. LEGGI TUTTO

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    Criptovalute, Giorgetti: utilizzo illecito minaccia alla sicurezza economica e finanziaria di un Paese

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, GiancarloGiorgetti, ha dichiarato “le minacce alla sicurezza economica e finanziaria di un Paese si annidano anche nelle reti dell’evasione fiscale, nel riciclaggio, nelle frodi internazionali, nell’utilizzo illecito delle criptovalute e degli sperperi di risorse pubbliche. Sono minacce subdule, ma altrettanto capaci di minare le fondamenta di uno Stato”. Intervenendo alla festa della Guardia di Finanza, Giorgetti ha sottolineato che la legalità dell’economia in uno Stato “equivale a proteggere la stabilità, la coesione sociale e la stessa democrazia”. “Si tratta decisamente di una delle più importanti sfide che le democrazie moderne si trovano ad affrontare”, ha proseguito. Il ministro ha poi sottolineato che “è di tutta evidenza che proteggere grandezze economiche nazionali come il reddito, il risparmio e la spesa non può essere un’opzione, ma deve essere un imperativo. Una necessità e un dovere per tutti gli attori coinvolti, a cominciare dal governo, ma anche per altre istituzioni”. LEGGI TUTTO