Giugno 2025

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    FiberCop raddoppia offerta bond a 2,8 miliardi di euro con forte domanda da investitori

    (Teleborsa) – FiberCop, importante operatore italiano nel settore delle infrastrutture digitali di rete, ha fissato con successo il pricing per un’offerta obbligazionaria comprendente 1.200.000.000 euro di obbligazioni senior garantite a tasso fisso pari al 4,750% con scadenza 2030, 900.000.000 euro di obbligazioni senior garantite a tasso fisso pari al 5,125% con scadenza 2032 e 700.000.000 euro di obbligazioni senior garantite a tasso variabile con scadenza 2031, con interesse calcolato sul tasso EURIBOR a 3 mesi (soggetto a un floor dello 0%), ricalcolato trimestralmente, maggiorato del 3,00% annuo.L’importo dell’offerta è stato incrementato da 1.400.000.000 euro a 2.800.000.000 euro a seguito della forte domanda ricevuta da parte degli investitori. Inoltre, il coupon medio ponderato dell’offerta è al di sotto del costo medio ponderato del debito di FiberCop. La chiusura del collocamento delle obbligazioni è prevista per il 27 giugno 2025. È atteso che le obbligazioni siano quotate sull’Official List del Luxembourg Stock Exchange e negoziate su Euro MTF Market.”Siamo soddisfatti del forte sostegno dimostrato dal mercato nel riconoscere la forza del nostro business e della nostra missione – ha commentato il CFO André Rogowski – Il capitale raccolto sosterrà l’esecuzione del nostro programma di digitalizzazione dell’Italia nei tempi previsti, attraverso l’accesso alla banda larga ad alta capacità. Inoltre, la qualità del nostro merito creditizio è stata riconosciuta anche da tutte e tre le agenzie di rating, che la scorsa settimana hanno confermato i loro giudizi, alla luce dell’accelerazione del programma di investimenti di FiberCop”.È atteso che i proventi dell’offerta siano destinati ad alimentare la liquidità dell’emittente strumentale alla propria attività d’impresa che potrà includere investimenti e il possibile rifinanziamento del debito esistente, nonché per pagare eventuali commissioni e spese connesse all’offerta. LEGGI TUTTO

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    OPAS Banca Ifis su illimity, adesioni oltre il 24,1%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Ifis su azioni ordinarie illimity Bank, risulta che oggi 18 giugno 2025 sono state presentate 1.151.288 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 20.304.162, pari al 24,152125% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 19 maggio 2025 e terminerà il 27 giugno 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie illimity Bank acquistate sul mercato nei giorni 26 e 27 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Da Prysmian a Enel: chi sono le Top Picks di Intesa per il secondo semestre

    (Teleborsa) – Gli analisti di Intesa Sanpaolo cercano le cosiddette “Super-Champions”, aziende ben posizionate per la seconda metà dell’anno. Si tratta di aziende con qualità altamente distintive, se non uniche, per affrontare con successo la triplice sfida del 2025 (geopolitica, macroeconomica e commerciale).Tuttavia, il mix di un EUR/USD più forte, un contesto tariffario più restrittivo e una prospettiva economica statunitense più debole ha portato gli analisti ad ampliare il raggio d’azione dei Super-Campioni: dall'”esposizione prioritaria” ai consumatori statunitensi, ora è inclusa l’Eurozona (ad esempio, l’espansione fiscale in Germania) e la Cina. Per quanto riguarda il settore finanziario, il focus è sulla bassa sensibilità ai tassi di interesse, sulla qualità superiore degli asset, sulla solida remunerazione del capitale e su una solida rete di distribuzione.Le Top Picks di Intesa Sanpaolo per il secondo semestre del 2025 sono: Allianz, Banco BPM, Crédit Agricole, Eiffage, Enel, Ferrari, Fincantieri, Finecobank, Interpump Group, Maire, Prada, Prysmian.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Borse europee deboli con occhi sul Medio Oriente. Milano tiene la posizione

    (Teleborsa) – Chiusura debole per le Borse europee, che comunque recuperano dai minimi della seduta, dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha affermato che il governo iraniano ha contattato gli Stati Uniti in merito al conflitto e ha persino proposto un incontro alla Casa Bianca per risolvere la questione, ma ha aggiunto che la sua pazienza con la Repubblica Islamica è “già finita”. “Potrei farlo. Potrei anche non farlo. Voglio dire, nessuno sa cosa farò”, ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca, quando gli è stato chiesto se si stesse avvicinando a un attacco agli impianti nucleari iraniani.La seduta è stata priva di grandi spunti anche per l’attesa della fine della riunione della Fed, che non modificherà il tasso di riferimento ma renderà note le nuove previsioni. L’attenzione, come al solito, sarà sul discorso del presidente Jerome Powell. Sempre sul fronte delle banche centrali, domani tocca a Banca d’Inghilterra (BoE), Banca Nazionale Svizzera (SNB) e Norges Bank, dopo che oggi la banca centrale svedese ha tagliato il tasso di interesse di riferimento dal 2,25% al 2,00%.Sul fronte macroeconomico, nell’Eurozona a maggio la lettura finale del CPI ha confermato l’inflazione complessiva a +1,9% a/a e quella core a +2,3% a/a. Negli Stati Uniti, durante la settimana fino al 14 giugno, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 245 mila, in lieve calo rispetto a 250 mila del periodo antecedente. A maggio i nuovi cantieri residenziali USA hanno sorpreso nettamente al ribasso, segnando una flessione di -9,8% m/m, così come le licenze edilizie, che sono diminuite di -2% m/m.L’Euro / Dollaro USA prosegue gli scambi con un guadagno frazionale dello 0,28%. L’Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,02%. Giornata negativa per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 73,79 dollari per barile, in calo dell’1,40%.Lieve peggioramento dello spread, che sale a +92 punti base, con un aumento di 1 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,38%.Tra le principali Borse europee giornata fiacca per Francoforte, che segna un calo dello 0,50%, sostanzialmente invariato Londra, che riporta un moderato +0,11%, e piccola perdita per Parigi, che scambia con un -0,36%.Piazza Affari archivia la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,08% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, incolore il FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 41.854 punti, sui livelli della vigilia. Pressoché invariato il FTSE Italia Mid Cap (-0,09%); in frazionale progresso il FTSE Italia Star (+0,44%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, decolla Telecom Italia, con un importante progresso del 4,73%. Amplifon avanza dell’1,46%. Si muove in modesto rialzo Banca Popolare di Sondrio, evidenziando un incremento dell’1,34%. Bilancio positivo per Brunello Cucinelli, che vanta un progresso dell’1,18%.I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Iveco, che ha archiviato la seduta a -2,10%. Si concentrano le vendite su Moncler, che soffre un calo dell’1,75%. Tentenna Recordati, che cede l’1,38%. Sostanzialmente debole Campari, che registra una flessione dell’1,06%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, OVS (+3,72%), Anima Holding (+2,05%), BFF Bank (+1,94%) e LU-VE Group (+1,74%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Alerion Clean Power, che ha archiviato la seduta a -2,30%. Vendite su RCS, che registra un ribasso dell’1,54%. Si muove sotto la parità MFE A, evidenziando un decremento dell’1,44%. Contrazione moderata per TXT E-solutions, che soffre un calo dell’1,31%. LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs rimane bullish sull’oro. Rally platino e argento privi di supporto fondamentale

    (Teleborsa) – A fronte dell’escalation delle tensioni in Medio Oriente, i prezzi dell’oro si sono avvicinati ai massimi storici all’inizio di questa settimana, ma – nonostante l’aumento della domanda di beni rifugio – gli afflussi speculativi sull’oro sono stati moderati e il posizionamento rimane insolitamente basso, data l’incertezza macroeconomica. Lo fa notare Goldman Sachs in una nota sul tema, suggerendo che questa esitazione deriva probabilmente dalla convinzione degli investitori di essersi persi il rally iniziale.L’interesse si è invece spostato verso altri metalli preziosi, in cerca di opportunità di recupero, si legge nella ricerca firmata da Lina Thomas, Commodities Strategist, e Daan Struyven, Co-Head of Global Commodities Research. Secondo gli esperti, i recenti rally di platino e argento sono trainati principalmente dalla domanda speculativa e “privi di un supporto fondamentale”.Per quanto riguarda l’argento, un ritorno al rapporto storico oro-argento è improbabile, poiché la domanda di oro da parte delle banche centrali (assente per l’argento) ha strutturalmente aumentato questo rapporto dal 2022. Il mercato dell’argento è “attualmente affollato”, con posizioni speculative significativamente superiori a quelle dell’oro, nonostante la loro tipica forte correlazione.Per quanto riguarda il platino, sebbene l’open interest record e un balzo delle partecipazioni in ETF abbiano spinto i prezzi fuori dalla fascia 800-1150 dollari, Goldman Sachs ritiene che una breakout duraturo sia improbabile nel 2025 a causa della domanda cinese sensibile ai prezzi, della pressione al ribasso sulla domanda di automobili e dell’assenza di previsioni di cali significativi nell’offerta mineraria.La domanda strutturalmente elevata delle banche centrali dopo il congelamento degli asset da parte della banca centrale russa nel 2022 continua a sostenere le prospettive rialziste sull’oro di Goldman Sachs. La banca d’affari prevede che le principali banche centrali asiatiche manterranno un forte accumulo di oro per altri 3-6 anni per raggiungere i loro obiettivi di riserve auree. I dati di un recente sondaggio del World Gold Council confermano questa opinione: il 95% delle banche centrali intervistate (rispetto all’81% nel 2024) prevede un aumento delle riserve auree globali nei prossimi 12 mesi, mentre nessuna prevede una diminuzione. Il 43% prevede di aumentare le proprie riserve auree – il livello più alto dal 2018 e in aumento rispetto al 29% del 2024 – mentre nessuna prevede una riduzione.Goldman Sachs conferma la previsione che gli acquisti strutturalmente forti da parte delle banche centrali e l’aumento delle partecipazioni in ETF dovuto ai tagli della Fed faranno salire il prezzo dell’oro a 3.700 dollari l’oncia entro la fine del 2025 e a 4.000 dollari entro la metà del 2026.(Foto: flaart / Pixabay ) LEGGI TUTTO

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    Seri Industrial, rinnovato il CdA: Roberto Maviglia presidente e Vittorio Civitillo AD

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Seri Industrial, società quotata su Euronext Milan e operante nel settore della materie plastiche e degli accumulatori elettrici, ha deliberato di approvare il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024, da cui risulta un utile di esercizio di 3.107.625 euro. I soci hanno deliberato di accantonare l’utile di esercizio di 3.107.625 euro come segue: 155.381 euro a riserva legale e 2.952.244 euro a utili a nuovo.L’assemblea ha rinnovato il CdA, composto da 10 componenti, che rimarrà in carica per tre esercizi. Sulla base dell’unica lista presentata dall’azionista di maggioranza SE.R.I., risultano eletti quali componenti del consiglio i seguenti candidati: Maviglia Roberto (indipendente), Civitillo Andrea, Civitillo Marco, Civitillo Vittorio, Cuccaro Annalisa (indipendente), Guglielmi Antonio (indipendente), Martucci Rosaria, Morgante Manuela (indipendente), Orsini Luciano e Ottaviani Alessandra.Al termine dell’assemblea si è costituto, in forma totalitaria, il CdA, il quale ha preliminarmente nominato: Roberto Maviglia alla carica di Presidente; Luciano Orsini alla carica di Vicepresidente; Vittorio Civitillo alla carica di Amministratore Delegato. Il CdA ha quindi attribuito deleghe e poteri all’Amministratore Delegato Vittorio Civitillo e ai consiglieri Andrea Civitillo, Marco Civitillo e Luciano Orsini.(Foto: Benjamin Child on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    TerraPower, round da 650 milioni di dollari. Partecipa il VC di NVIDIA

    (Teleborsa) – TerraPower, azienda statunitense di progettazione di reattori nucleari, ha chiuso un nuovo round da 650 milioni di dollari. La raccolta ha coinvolto sia nuovi investitori, tra cui NVentures, la divisione di venture capital di NVIDIA, sia investitori attuali, tra cui il fondatore di TerraPower Bill Gates e HD Hyundai, leader del settore della cantieristica navale.La tecnologia di punta di TerraPower è Natrium: un reattore nucleare avanzato abbinato a un sistema di accumulo di energia su scala gigawatt. Il primo impianto Natrium di TerraPower sarà la prima centrale nucleare commerciale avanzata degli Stati Uniti e presenterà innovazioni in termini di sicurezza, affidabilità, efficienza dei costi e semplificazione della costruzione, sostiene l’azienda. TerraPower ha avviato le attività di costruzione non nucleare sul sito del primo impianto lo scorso anno e prevede l’approvazione normativa per il reattore nucleare il prossimo anno.”TerraPower è stata fondata sull’idea che l’innovazione nella scienza nucleare potesse avere un impatto positivo a livello globale. Questo round dimostra ulteriormente che le nostre tecnologie rappresentano le soluzioni che l’industria sta cercando – ha dichiarato Chris Levesque, CEO di TerraPower – Siamo orgogliosi di avere NVIDIA nel nostro visionario gruppo di investitori”.UBS ha agito in qualità di placement agent esclusivo per TerraPower. TerraPower continuerà a essere una società privata. Ulteriori termini della raccolta fondi non sono stati resi noti. LEGGI TUTTO

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    Energia, Pichetto: costo costantemente a centro azione Governo

    (Teleborsa) – “Il tema del costo dell’energia è costantemente al centro dell’azione governativa, le costanti tensioni internazionali e i possibili impatti sui mercati energetici ci impongono di mantenere alta la guardia e di continuare lungo la linea intrapresa da tempo per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, lo sviluppo di nuova capacità di generazione da fonti e il disaccoppiamento dei prezzi dell’energia elettrica dal prezzo del gas naturale”. Lo ha detto il ministro per l’ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, al Question Time rispondendo a un’interrogazione sul prezzo dell’energia. “In ottica futura – ha aggiunto -, si mira a creare un assetto di mercato basato più su contratti di approvvigionamento a lungo termine, quali i ppa e i contratti per differenza, che possono contribuire in modo significativo a sostenere il processo di decarbonizzazione dei consumi energetici dell’industria, anche attraverso l’autoproduzione, e a promuovere una maggiore stabilizzazione dei costi delle forniture, con una minore esposizione alla volatilità dei prezzi dei mercati spot”.”Ulteriori misure di carattere strutturale sono in fase valutazione, sempre nell’ottica di facilitare l’accesso dei consumatori ai benefici della generazione da fonti rinnovabili e di sganciare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas – ha poi detto pichetto -. pertanto, occorrerà incrementare l’integrazione dei mercati all’ingrosso del gas, ridurre il peso dell’ets sulla generazione elettrica e adottare misure di sostegno ai settori hard to abate”.”I costi di generazione indicati, decrescenti nel tempo, non considerano i potenziali benefici derivanti dall’integrazione efficiente delle differenti tecnologie nel sistema energetico”, ha detto Fratin rispondendo a un’interrogazione sui costi della ripresa del programma nucleare in Italia, citando un rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia. “In un rapporto più recente della stessa Agenzia, pubblicato lo scorso gennaio 2025 – ha aggiunto -, si individua un costo previsto dell’energia prodotta da fonte nucleare anche potenzialmente inferiore ai 100 dollari per megawatt ora. Bisogna considerare che si tratta di costi stimati associati a tecnologie innovative e in via di sviluppo, pertanto potenzialmente soggetti a ulteriori revisioni al ribasso che potrebbero derivare dalla produzione in serie dei reattori modulari avanzati. Si consideri inoltre, che il nucleare sta diventando più attrattivo per il settore privato grazie anche a nuovi modelli di business, volti a ridurre il rischio per gli investitori e a garantire la stabilità dei ricavi”. “In una valutazione complessiva del riavvio del programma – ha proseguito Pichetto -, bisogna considerare, inoltre, anche i benefici economici attesi nel breve termine e legati agli investimenti indotti nella filiera e alla creazione di posti di lavoro qualificati; nel lungo termine, invece il nucleare contribuirà a calmierare i prezzi e a ridurne la relativa volatilità”. “Come Governo, stiamo monitorando con attenzione le scelte operate a livello internazionale in relazione ai finanziamenti e ai contributi pubblici destinati al settore nucleare – ha concluso LEGGI TUTTO