Giugno 2025

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    Mattarella: giovani all’estero arricchimento e sfida permanente perchè Italia sia attrattiva

    (Teleborsa) – “La partecipazione al voto da parte dei nostri connazionali all’estero – espressione di ‘cittadinanza attiva’ – concorre all’energia che fa vivere la nostra società democratica e allo stesso modo vi contribuisce la scelta dei componenti di organismi quali i Comitati degli Italiani all’Estero e dello stesso Cgie, che rafforzano la concezione di una democrazia libera e aperta a tutti i cittadini, ovunque essi abbiano scelto di vivere”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’incontro con il segretario generale Maria Chiara Prodi e i componenti del consiglio generale degli Italiani all’estero, in corso al Quirinale.Il Capo dello Stato ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale svolto dalle donne” emigrate. “Sin dalle prime ondate migratorie, le nostre connazionali sono state le autentiche custodi della lingua, della cultura e delle tradizioni, trasmettendo valori alle successive generazioni e mantenendo vive le radici con l’Italia, finanche in contesti difficili. Perno della famiglia in ogni contesto. Educatrici, scienziate, imprenditrici, operatrici culturali: la loro presenza ha rappresentato la struttura portante delle nostre collettività all’estero, contribuendo in modo decisivo alla loro coesione e, al tempo stesso, all’integrazione nelle comunità d’accoglienza”. Particolarmente significativo il passaggio sugli italiani all’estero – “A lungo si è dibattuto sull’impoverimento avvenuto con il trasferimento all’estero di tante energie. Oggi, nel contesto multilaterale globale, sempre più spazio ha acquisito la cosiddetta ‘nuova mobilità’, composta da energie in movimento di ogni appartenenza sociale e categoria professionale, fra cui naturalmente molti giovani. Tra di essi si contano circa mezzo milione di laureati che negli ultimi 15 anni sono partiti da ogni parte d’Italia verso mete quali Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Spagna e Stati Uniti, per investire sul proprio futuro, portando con sé talento, passione e tanta determinazione, contribuendo – una volta di più – allo sviluppo dei Paesi che li ospitano”, ha detto il Presidente della Repubblica. “Per le generazioni più giovani – soprattutto quando non è una scelta resa necessaria da mancanza di adeguate prospettive nel nostro Paese – l’esperienza all’estero costituisce sovente parte di un percorso di arricchimento, che può preludere al rientro, con una dinamica diversa dal passato, in cui partenza e ritorno disegnano una realtà di vasi comunicanti in grado di arricchirsi vicendevolmente, oltre a rappresentare una sfida permanente per l’Italia perché sappia essere attrattiva”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Clima e Ambiente, Pichetto Fratin: “Servono obiettivi e misure credibili, allineare decarbonizzazione a competitività”

    (Teleborsa) – “Oggi discuteremo di possibili soluzioni che consentano all’UE di trasmettere il proprio Contributo determinato a livello nazionale (NDC) entro la COP 30. Ma il contesto geopolitico e le condizioni eccezionali che attraversiamo ci obbligano ad alzare lo sguardo più in avanti e discutere in maniera franca di ciò che serve per essere credibili quando assumeremo impegni comuni. Non possiamo permetterci di farlo in assenza di un progetto che tenga conto di tutte le condizioni abilitanti, delle specifiche circostanze nazionali e dei necessari meccanismi di flessibilità. Restiamo convinti che l’UE debba proseguire su un percorso ambizioso verso il 2050. Credo però che possiamo essere tutti d’accordo che non siamo più nel 2020. Qualsiasi approccio ambizioso deve essere quindi anche realistico e pragmatico, basato sulla neutralità tecnologica, coniugando sostenibilità, semplificazione, competitività delle imprese e tutela dei nostri cittadini. È con queste premesse che, in vista di Belem, ci sediamo al tavolo pronti a dare il nostro convinto contributo, con spirito di coesione, per definire un NDC in linea con il Global Stocktake e con il ruolo di leadership dell’UE nel processo multilaterale”. È quanto ha affermato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin nel suo intervento al Consiglio Ambiente in corso a Lussemburgo.”Quanto all’obiettivo 2040, – ha proseguito Pichetto Fratin – ribadisco che non è accettabile separare il negoziato sul livello di ambizione del target da quello sulla flessibilità e sulle condizioni abilitanti. Ed è essenziale conoscere con chiarezza gli strumenti di cui potremo disporre per dare attuazione a tale impegno. In questo il Clean Industrial Deal e il pacchetto Omnibus vanno nella direzione giusta: quella di allineare la decarbonizzazione alla competitività industriale. È ora però necessario tradurre questi principi in atti concreti, definire come saranno integrati nel quadro legislativo europeo e progettare l’architettura normativa e politica del post-2030″.”In particolare, – ha aggiunto il ministro – vorrei indicare alcune misure che per l’Italia rappresenterebbero quelle garanzie di efficacia e credibilità del target che richiamavo prima: accompagnare il target con adeguate flessibilità sia rispetto al suo valore che all’anno di raggiungimento; consentire di realizzare e contabilizzare le riduzioni riconducibili a progetti di decarbonizzazione realizzati in paesi terzi con costi più efficienti; identificare l’obiettivo di decarbonizzazione quale unico target dell’Unione e degli Stati membri, eliminando ogni sotto target e lasciando il massimo di flessibilità agli Stati per il suo raggiungimento. È evidente al tempo stesso – ha concluso – che non solo servono misure concrete per rendere credibile ed efficace il target. Servono anche strumenti finanziari specifici che rendano realizzabili queste misure senza escludere forme di impegno finanziario comune, considerata la natura eccezionale della sfida”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, insegnanti di religione cattolica: diminuiscono i posti in organico per il 2025/26

    (Teleborsa) – Si è appena conclusa al MIM l’informativa sulle dotazioni organiche degli insegnanti di religione cattolica e del personale educativo, per l’anno scolastico 2025/2026. Per quanto riguarda l’organico degli insegnanti religione cattolica i posti totali autorizzati ammontano a 23792 di cui 16654 da concorso, con una diminuzione di 108 posti rispetto al precedente anno scolastico a seguito della diminuzione sia del numero delle classi e sia delle richieste delle famiglie. Lo fa sapere il sindacato Anief in una nota. La delegazione Anief, formata dalla segretaria nazionale, Daniela Rosano, la referente nazionale IRC, Pattuglia Moira, e da Vittorio Forgione, ha ribadito il proprio impegno a tutela dei diritti degli idr e del personale educativo, sottolineando come le domande inoltrate per il concorso straordinario degli insegnanti di religione, superino ampiamente i posti messi a bando. “Lo scorrimento delle graduatorie, fino al loro totale esaurimento, – sottolinea il sindacato – costituisce un impegno che il sindacato Anief vuole perseguire e monitorare con massima sollecitudine. La delegazione Anief chiede al MIM l’immissione in ruolo per tutti gli insegnanti di religione, come previsto dagli emendamenti sostenuti di Anief”. Pattuglia, ha ribadito la necessità di accelerare anche i tempi per la pubblicazione delle graduatorie regionali degli idr, laddove gli USR non abbiano provveduto, come in Lombardia, in cui la graduatoria provvisoria della scuola secondaria di primo e secondo grado non è stata ancora pubblicata e lo svolgimento delle prove orali didattico-metodologiche del primo settore sta subendo dei rallentamenti e alcuni candidati non hanno ancora calendarizzata la data dell’esame orale, sottolineando anche la possibilità di retrodatazione giuridica per i colleghi che rischiano di essere gli ultimi dimenticati.Anief ricorda che al momento dell’immissione in ruolo in cui lo stipendio ritorna alla base, “per compensare questa riduzione sarà erogato un assegno ad personam, che rappresenta la differenza tra lo stipendio percepito come incaricato con le fasce stipendiali (9-15-21 anni di servizio, ecc.) e lo stipendio iniziale da docente di ruolo”.”L’azione del sindacato Anief a favore della tutela dei diritti degli insegnanti di religione cattolica – prosegue la nota – procede incessantemente e con determinazione, affinché il percorso per la stabilizzazione dei docenti e delle loro famiglie, che aspettano da oltre vent’anni la trasformazione dei loro contratti da contratti a tempo determinato a contratti a tempo indeterminato, giunga finalmente a termine. Anief continuerà a perseguire e affermare il totale riconoscimento professionale della categoria con azioni concrete e incisive, per sostenere e tutelare diritti degli insegnanti precari di religione cattolica”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in calo alla vigilia della Fed

    (Teleborsa) – Prevale la cautela a Wall Street, con il Dow Jones che continua la seduta con un leggero calo dello 0,27%; sulla stessa linea, l’S&P-500, continua la giornata sotto la parità a 6.006 punti. Debole il Nasdaq 100 (-0,64%); sulla stessa tendenza, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,49%.A pesare sui mercati azionari americani insieme a quelli statunitensi risentono dei continui scontri tra Israele e l’Iran. Nel frattempo gli investitori guardano alla Federal Reserve che terrà oggi il primo giorno della sua riunione di politica monetaria, la cui decisione è prevista per domani sera. Stamattina la Bank of Japan ha deciso, all’unanimità, di lasciare il tasso di riferimento allo 0,50%. L’unica novità è il cambio di atteggiamento rispetto agli acquisti delle obbligazioni sovrane giapponesi (JGB), il cui ritmo di riduzione verrà rallentato rispetto a quanto deciso a marzo. Sempre domani, saranno rese note anche le decisioni di Riksbank e Norges Bank, mentre giovedì tocca a Bank of England e Banca Nazionale Svizzera. Risultato positivo nel paniere S&P 500 per il settore energia. Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti beni di consumo secondari (-1,02%), sanitario (-0,95%) e utilities (-0,59%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Chevron (+2,22%), Intel (+2,05%), Visa (+1,00%) e IBM (+0,71%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Dow, che prosegue le contrattazioni a -2,16%.In rosso Merck, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,98%.Spicca la prestazione negativa di Nike, che scende dell’1,83%.Tentenna Verizon Communication, che cede l’1,09%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Datadog (+2,60%), Fortinet (+2,27%), CrowdStrike Holdings (+2,09%) e Intel (+2,05%).Le peggiori performance, invece, si registrano su T-Mobile US, che ottiene -4,01%.Lettera su Adobe Systems, che registra un importante calo del 3,91%. LEGGI TUTTO

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    OPA su azioni speciali Il Sole 24 Ore, adesioni oltre il 7,8%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) promossa da Zenit (società controllata da Confindustria) su azioni speciali Il Sole 24 Ore, risulta che oggi 17 giugno 2025 sono state presentate 18.149 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 1.417.364, pari al 7,86% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 3 giugno 2025 e terminerà il 30 giugno 2025. Borsa Italiana ricorda che le azioni speciali de Il Sole 24 Ore acquistate sul mercato nei giorni 27 e 30 giugno 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Enac, Assaeroporti e Aeroporti 2030 celebrano la Festa della Musica 2025

    (Teleborsa) – Con lo spirito di rinnovare il connubio tra musica, arte e volo, anche quest’anno l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) e le associazioni dei gestori aeroportuali, Assaeroporti e Aeroporti 2030, aderiscono alla 31esima Festa Internazionale della Musica. “I mestieri della musica” è il tema dell’edizione 2025. In occasione di questo evento culturale internazionale, il prossimo 21 giugno, 12 scali ospiteranno iniziative ed esibizioni musicali, esaltando la vocazione all’interazione degli aeroporti con quella artistica e culturale della musica.L’elenco delle manifestazioni e degli eventi in programma sarà consultabile attraverso i canali informativi e social dell’Enac, delle società di gestione degli scali aderenti e delle associazioni aeroportuali. Il repertorio musicale spazierà tra i vari generi, integrando, attraverso le esibizioni di orchestre, cori, ensemble bandistici, DJ set, gruppi musicali e solisti, le diverse espressioni della musica, da quella classica al jazz, dall’opera alle colonne sonore, dal pop al gospel, fino alla canzone popolare e d’autore, con un’attenzione particolare al lavoro e ai mestieri della musica.All’iniziativa, rivolta sia ai passeggeri, sia alla numerosa comunità di lavoratori del settore aeronautico, hanno aderito gli aeroporti di: Alghero, Bergamo, Catania, Cuneo, Genova, Milano Malpensa, Olbia, Torino, Trapani e Trieste, associati ad Assaeroporti; e gli aeroporti Roma Fiumicino e Bari associati ad Aeroporti 2030.”Lo spirito di contaminazione tra culture e popoli diversi, che si riflette sia nella musica sia nel viaggio in aereo – ha commentato il presidente Enac Pierluigi Di Palma – rende gli aeroporti dei luoghi ideali per celebrare questa festa: il viaggio e la musica sono duestrumenti che uniscono culture e Paesi, creando un ponte tra le diversità. Buon viaggio e buona musica a tutti i partecipanti, ai passeggeri, al mondo aeroportuale e agli artisti attraverso i quali si diffonde un messaggio culturale di integrazione, universalità e armonia”. LEGGI TUTTO

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    Bioeconomia, Intesa Sanpaolo: in Italia nel 2024 generato output pari a 426,8 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Nel 2024 il valore dell’output della Bioeconomia, intesa come insieme di attività che utilizzano materie prime di origine biologica e rinnovabile, si è attestato a 3.042 miliardi di euro nell’UE27. Si tratta dell’8,7% del totale economia, occupando oltre 17 milioni diaddetti. In Italia, la Bioeconomia ha generato nel 2024 un output pari a 426,8 miliardi di euro, in sostanziale stabilità rispetto al 2023 a prezzi correnti (-0,4%): sintesi del buon andamento della filiera agro-alimentare e del calo registrato in alcuni comparti di forte specializzazione italiana come la moda, i prodotti in legno ed i mobili. Queste le stime contenute nel Rapporto “La Bioeconomia in Europa”, redatto dal Research Department di Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Cluster Spring con il contributo di SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno), presentato oggi a Roma presso l’Università Luiss – Guido Carli.La Bioeconomia in Italia – rileva il rapporto – rappresenta circa il 10% del valore della produzione complessiva ed il 7,7% considerandol’occupazione. L’Italia risulta specializzata in questo meta-settore, rappresentando il 14% dell’UE27, una percentuale superiore rispetto a quella che si osserva per il totale delle attività economiche (12,4%).L’analisi del panorama europeo evidenzia una maggiore rilevanza della Bioeconomia per i paesi del Mediterraneo (10,3%) e nei paesi Nordici (9,7%). Il dettaglio settoriale evidenzia come in tutte le aree considerate la filiera agroalimentare rappresenti oltre la metà del valore della Bioeconomia. Nel Sistema Moda bio-based spiccano i paesi dell’area Mediterranea, influenzati dall’Italia, mentre nei comparti del legno e mobili bio-based, e nella carta emergono i paesi Nordici. Il segmento dei prodotti in plastica bio-based, pur con un peso ancora limitato nella maggior parte dei paesi europei, presenta un elevato potenziale di crescita, in particolare per quanto riguarda il packaging, tassello chiave per uno sviluppo sostenibile in ottica circolare. Un’indagine condotta presso 171 imprese clienti di Intesa Sanpaolo attive nel settore della produzione diimballaggi in plastica, conferma il ruolo che i prodotti bio-based già ora giocano nel contesto italiano: quasi la metà delle imprese intervistate utilizza già input di origine naturale e di queste circa il 40% presenta un peso superiore al 30% di tali materie prime. Si tratta di imprese fortemente vocate all’innovazione, che hanno scelto di utilizzare materie prime bio-based spinte soprattutto da motivi di competitività e di richieste del mercato. In prospettiva, il 23% delle aziende che non utilizzano materie prime bio-based intende introdurre tali input nei propri processi produttivi, mentre ben il 68% delle imprese che utilizzano input bio-based in maniera marginale dichiarano di voler ampliare l’utilizzo di tali risorse.La Bioeconomia, sintesi di produzioni tradizionali, fortemente radicate a livello locale, e di innovazioni di frontiera, – sottolinea il rapporto – rappresenta una opportunità straordinaria di sviluppo inclusivo delle Aree Interne, ovvero quei territori con minore accesso ai servizi essenziali, in particolare nel Mezzogiorno. Tali aree, secondo l’analisi condotta da SRM e pubblicata nel Rapporto, posseggono un capitale ecologico e produttivo che le rende naturalmente vocate a sostenere la transizione verso la bioeconomia. La ricchezza in biodiversità, la prevalenza di colture stabili, la diffusione di pratiche biologiche, la presenza di sistemi agro-silvo-pastoraliintegrati e la relativa assenza di agricoltura intensiva configurano questi territori come aree strategiche per l’Italia, non solo in termini produttivi, ma soprattutto come custodi di servizi ecosistemici e innovazione sostenibile. “Per innescare un cambiamento duraturo – conclude il report – è necessario un salto di qualità nelle politiche pubbliche, sia in Italia che a livello europeo, dove la Commissione, nel Clean Industrial Deal, ha riconosciuto il carattere strategico della Bioeconomia come pilastro fondamentale lungo la strada della costruzione di un sistema economico e produttivo competitivo e sostenibile. La revisione della Bioeconomy Strategy, attesa per la fine del 2025, potrà rappresentare un passo importante per promuovere le potenzialità dei materiali bio-based e ridurre le dipendenze dall’estero”.”L’ampliamento dell’analisi della Bioeconomia all’UE 27, presentata nell’undicesimo Rapporto, – ha commentato Stefania Trenti, responsabile Industry and Local Economies Research di Intesa Sanpaolo – è sicuramente un importante passo avanti nel comprendere la rilevanza di questo meta-settore in Europa. In considerazione anche della nuova revisione della Strategia europea, avere stime aggiornate per i diversi paesi europei costituisce un utile strumento per fare scelte di policy mirate. La Bioeconomia si conferma un settore rilevante per l’economia italiana, rappresentando un’occasione per la crescita e lo sviluppo sostenibile anche delle aree Interne, territori marginali a rischio di spopolamento. Ma la Bioeconomia può rappresentare un’occasione per innovare anche per settori altamente competitivi come quello del packaging in plastica. L’originale indagine su imprese attive in questo settore, presentata nel report, conferma il ruolo che i prodotti bio-based già ora giocano nel contesto italiano grazie all’impegno di imprese fortemente innovative e proattive di fronte alle sfide del mercato”.”In un contesto globale profondamente trasformato, la Bioeconomia – afferma Catia Bastioli, presidente Cluster SPRING – si conferma una leva strategica per coniugare sostenibilità ambientale, competitività industriale e coesione territoriale. È ora necessario che l’Europa riconosca pienamente il contributo dei prodotti bio-based alla transizione ecologica, integrandoli nel quadro legislativo e regolatorio europeo. Occorrono azioni concrete: introdurre sottocodici NACE per le bioraffinerie, valorizzare il contenuto bio-based nei prodotti, e promuovere una nuova Lead Market Initiative dedicata al settore. SPRING, attraverso il proprio impegno nella EU Bioeconomy Clusters’ Alliance – che oggi riunisce 14 cluster di 11 Paesi – lavora attivamente per costruire sinergie europee e rafforzare un ecosistema capace di scalare l’innovazione sul territorio. Insieme a partner provenienti da tutta Europa collaboriamo in numerosi progetti europei, tra cui Terrific e BioinSouth, e alla partnership pubblico- privata del Bio-based Industries Consortium, promuovendo una visione industriale della bioeconomia, fondata sull’integrazione delle filiere, sull’efficienza delle risorse e sullo sviluppo di modelli produttivi più resilienti. Trasformare la Bioeconomia in una vera e propria strategia industriale europea è fondamentale per garantire prosperità duratura, autonomia strategica e benessere condiviso”. LEGGI TUTTO