24 Luglio 2025

Daily Archives

More stories

  • in

    Lavoro, Ocse: in Italia previsto aumento salari reali del 2,6% nel 2025 e 2,2% nel 2026

    (Teleborsa) – I salari nominali (retribuzione per dipendente) dovrebbero aumentare in Italia del 2,6% nel 2025 e del 2,2% nel 2026. Questi aumenti dovrebbero garantire ai lavoratori italiani guadagni in termini reali, dato che l’inflazione dovrebbe raggiungere il 2,2% nel 2025 e l’1,8% nel 2026. È quanto emerge dai dati presentati oggi al CNEL da Andrea Bassanini, tra gli autori dell’Employment Outlook 2025 dell’OCSE.”Come per le anticipazioni sulle conclusioni della missione annuale del Fondo Monetario Internazionale (Article IV), che confermano un giudizio positivo sulle politiche economiche del Paese e sulla tenuta dei conti pubblici, anche l’Employment Outlook 2025 – dedicato alle dinamiche del mercato del lavoro e alle prospettive occupazionali – segnala i livelli record registrati dal mercato del lavoro italiano, con i più alti livelli di occupazione degli ultimi vent’anni e una disoccupazione che si attesta ai minimi storici” ha evidenziato il presidente del CNEL Renato Brunetta, intervenendo alla presentazione italiana dell’Employment Outlook 2025.”I salari reali stanno crescendo praticamente in tutti i paesi dell’OCSE, ma nella metà di essi – ha spiegato Bassanini – sono ancora inferiori ai livelli dell’inizio del 2021, prima dell’impennata dell’inflazione che ha seguito la pandemia. In Italia c’è stato un aumento relativamente consistente nell’ultimo anno, ma ciò nonostante all’inizio del 2025 i salari reali italiani erano ancora inferiori del 7,5% rispetto al 2021. I redditi da lavoro reali annuali in Italia sono scesi del 3,4% tra il 1990 e il 2023. Nello stesso periodo sono cresciuti di circa il 50% negli Stati Uniti e di circa il 30% in Francia e Germania”.”Nei paesi OCSE i mercati del lavoro rimangono resilienti. I tassi di disoccupazione sono bassi e l’occupazione aumenta. In Italia – ha proseguito Bassanini – la crescita occupazionale ha registrato un incremento dell’1,7% su base annua a maggio 2025. Questa crescita è stata trainata, in particolare, dalle persone di oltre 55 anni d’età. Tuttavia, l’occupazione degli italiani di età compresa tra i 60 e i 64 anni rimane notevolmente inferiore alla media OCSE. In questa fascia d’età il tasso di occupazione italiano era pari al 47% nel 2024, contro il 56% della media OCSE. Circa la metà dei paesi OCSE ha tassi che vanno oltre il 60%”. Il calo della natalità e l’aumento della longevità – rileva l’OCSE nell’Employment Outlook 2025 – fanno sì che i baby boomer vengano ora sostituiti da coorti più piccole che entrano nel mercato del lavoro. Di conseguenza, la popolazione in età lavorativa (20-64 anni) diminuirà nella maggior parte dei paesi dell’OCSE. Le previsioni 2023-2060 indicano che in Italia, uno dei paesi OCSE a subire il più grande contraccolpo demografico, questa diminuzione sarà del 34% (meno 12 milioni di persone). Il calo medio dell’area OCSE è previsto dell’8%. La conseguenza dell’invecchiamento della popolazione è che la percentuale di occupati rispetto alla popolazione totale diminuirà quasi ovunque. Senza interventi di politica economica, l’OCSE – ha sottolineato nel suo intervento Bassanini – prevede una riduzione di quasi 2 punti percentuali tra il 2023 e il 2060 per l’insieme degli stati membri. In Italia questa diminuzione è prevista di 5,1 punti percentuali. Se l’aumento della produttività non accelererà in modo significativo, la riduzione della percentuale di occupati nella popolazione totale implicherà che la crescita del PIL pro-capite potrebbe rallentare di circa il 40% nella zona dell’OCSE, passando dall’1% all’anno del periodo 2006-2019 allo 0,6% all’anno nel periodo 2024-2060 in media. In Italia la flessione sarebbe di quasi 0,5 punti percentuali all’anno, in media. Il PIL pro capite sarebbe nel 2060 22% inferiore a quello attuale.Nell’Employment Outlook 2025, presentato l’OCSE individua tre piste per contrastare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione sulla crescita pro capite: ridurre il gap occupazionale tra uomini e donne, aumentare il tasso di occupazione degli anziani in buona salute e l’immigrazione regolare, facilitando l’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro.In Italia, secondo l’OCSE, tra gli ambiti più importanti per contrastare gli effetti della transizione demografica sulla crescita pro capite consiste nello sviluppare politiche del lavoro per aiutare i lavoratori a rimanere più a lungo nel mondo del lavoro. Ridurre i tassi di uscita definitiva dal mondo del lavoro al livello dei quattro migliori paesi OCSE permetterebbe di aumentare la crescita pro capite di 0.45 punti percentuali all’anno tra oggi e il 2060. LEGGI TUTTO

  • in

    Thales Alenia Space, ordine da GovSat per satellite per telecomunicazioni per Difesa

    (Teleborsa) – GovSat, una joint venture pubblica-privata tra il Governo del Lussemburgo e l’operatore satellitare leader mondiale SES, insieme a Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), ha annunciato la firma di un contratto per la fornitura di un nuovo satellite in orbita geostazionaria per le telecomunicazioni di difesa, denominato GovSat-2.Operante in bande di frequenza X, Ka e UHF, il satellite fornirà servizi di telecomunicazione sicuri e a prova di interferenze per la difesa del Lussemburgo e dei suoi partner. Il satellite sarà realizzato sulla piattaforma Space 4000B2 di Thales Alenia Space. In qualità di primo contraente, Thales Alenia Space sarà responsabile della progettazione, realizzazione, collaudo e consegna del satellite. GovSat-2 avrà una vita operativa in orbita superiore ai 15 anni.Il satellite sarà cofinanziato da SES e dal Governo lussemburghese (il finanziamento da parte della Direzione della Difesa lussemburghese è soggetto all’approvazione parlamentare del relativo disegno di legge). LEGGI TUTTO

  • in

    OPA Bialetti, superata la soglia del 95%: delisting più vicino

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa da NUO su Bialetti, società quotata su Euronext Milan e specializzata nella produzione di caffettiere, piccoli elettrodomestici e strumenti di cottura, l’offerente ha comunicato che verrà a detenere complessivamente 147.736.146 azioni, pari a circa il 95,447% del capitale sociale.Conseguentemente, ricorreranno i presupposti di legge per l’esercizio del diritto di acquisto e per l’adempimento dell’obbligo di acquisto, attraverso un’unica procedura (procedura congiunta), i cui termini e modalità saranno concordati con CONSOB e Borsa Italiana.A seguito dell’adempimento della procedura congiunta, Borsa Italiana disporrà la sospensione delle Azioni dalla quotazione e dalle negoziazioni e/o il delisting, tenendo conto dei tempi previsti per l’esercizio del Diritto di Acquisto.Il periodo di adesione all’offerta terminerà alle ore 17:30 (ora italiana) di domani 25 luglio 2025, che rappresenta il termine ultimo per i titolari delle azioni per portare in adesione all’offerta le proprie azioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Boom dei datacenter: l’IA spinge investimenti e domanda di energia globale

    (Teleborsa) – L’espansione dei datacenter accelera a livello globale per sostenere la lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Goldman Sachs stima un aumento del 50% nella domanda di energia per datacenter entro il 2027, con l’IA che salirà dal 13% al 28% del fabbisogno complessivo. A livello mondiale, il consumo energetico dei datacenter potrebbe crescere del 165% entro il 2030, rendendoli tra i principali consumatori di elettricità.In questo scenario, l’Italia è ben posizionata per giocare un ruolo di primo piano nel settore, con la prospettiva di diventare la quinta potenza europea (7,6% del mercato) e la dodicesima a livello globale. Uno studio del Community Data Center di Teha Group stima che entro il 2030 possano essere attivati circa 23 miliardi di euro di investimenti per la costruzione, l’approvvigionamento energetico e il popolamento di server IT.Regioni come la Lombardia saranno in prima linea nel guidare la crescita, mentre aziende italiane come Unidata stanno già contribuendo all’espansione della capacità nazionale. Unidata (target price consensus: 5,93 euro), sviluppatore e fornitore di connettività ultra-broadband retail e wholesale, servizi ICT e progetti speciali per clienti corporate, residenziali e pubbliche amministrazioni. Tra gli investimenti infrastrutturali in corso: rete in fibra ottica, un cavo sottomarino in fibra dalla Sicilia alla costa ligure e un data center a Roma. LEGGI TUTTO

  • in

    Mantovano: “Il Piano Mattei apre opportunità per le imprese”

    (Teleborsa) – “Per le imprese si aprono importanti e concrete opportunità di investimento: nella cornice del Piano Mattei esse possono davvero tradursi sul territorio africano in sviluppo economico, in formazione e trasferimento di competenze, di miglioramento delle condizioni di vita della popolazione”. È quanto ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, intervenendo al convegno “Le opportunità del Piano Mattei per lo sviluppo dell’Africa”.Mantovano ha citato come “esempio più evidente” il settore agroalimentare. “In Algeria, – ha detto Mantovano – Bonifiche Ferraresi ha investito, a partire dal 2024, 420 milioni di euro per recuperare e mettere a coltura 36mila ettari di terreno fino al giorno prima arido: secondo le stime del The European House – Ambrosetti, ciò porterà alla produzione di 40-45 mila tonnellate annue di cereali e legumi, con un impatto su circa 600mila persone beneficiarie, con 6mila unità di personale locale impiegate, di cui 1.500 a tempo indeterminato. Negli scorsi mesi, l’iniziativa ha portato alla costruzione di numerosi sistemi irrigui e alla prima semina. Analoghe iniziative sono in corso in Libia, in Congo, in Costa d’Avorio e altre Nazioni africane. Vi sono progetti – ha proseguito Mantovano – che riguardano la sanità, l’energia, l’istruzione, le infrastrutture, le nuove tecnologie”.”Il Piano Mattei – ha sottolineato Mantovano – non è calato dall’alto, né è sottoposto a rigide condizionalità, come fanno alcune organizzazioni internazionali quando vogliono imporre forme di ‘colonizzazione ideologica’ – utilizzo un’espressione cara a Papa Francesco – a danno della popolazione locale. È una piattaforma di cooperazione aperta e paritaria, in cui il contenuto dei progetti viene definito insieme, dopo approfonditi confronti con i nostri partner africani, sulla base delle esigenze da loro rappresentate”.”Un secondo pilastro portante del Piano Mattei, che ne sta assicurando la riuscita, – ha proseguito Mantovano – è la sua governance. il Piano abbandona un approccio burocratico-centralistico, e poggia su una governance che potremmo definire multilivello, che raccoglie e integra i contributi di tutti i principali soggetti a vario titolo coinvolti nel processo”.”Al di là dei singoli progetti – ha concluso il sottosegretario – il dato più rilevante è che gli Stati africani percepiscono la sincerità dell’impegno che l’Italia ha messo in campo in questi due anni. Non parlo soltanto delle nazioni che hanno aderito formalmente al Piano Mattei – in un anno e mezzo sono passate da 9 a 14 e ce ne sono altre che chiedono e noi dovremmo dotarci delle strutture per far fronte a queste richieste – ma anche di quelle nazioni che si sono allontanate dalla sfera occidentale, ma non dall’Italia. Penso al Niger, in cui, proprio in forza della nuova credibilità conquistata dall’Italia sul campo, è presente un unico contingente militare occidentale: quello italiano”. LEGGI TUTTO

  • in

    Deutsche Borse, fatturato secondo trimestre supera 1,5 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Deutsche Borse, il gruppo che controlla la Borsa di Francoforte, ha comunicato che il fatturato netto è aumentato del 4%, raggiungendo i 1.505 milioni di euro, nel secondo trimestre del 2025, principalmente grazie a fattori di crescita secolari e nonostante il calo del risultato di tesoreria. Il fatturato al netto del risultato di tesoreria, rilevante per la gestione del Gruppo, è aumentato del 10%, raggiungendo i 1.298 milioni di euro, attestandosi nuovamente leggermente al di sopra delle nostre aspettative.L’EBITDA è salito a 892 milioni di euro, con un incremento del 5%. L’EBITDA al netto del risultato di tesoreria è cresciuto del 19%, raggiungendo i 684 milioni di euro. L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato di 509 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, che aveva beneficiato di un effetto fiscale positivo. L’utile per azione al netto degli effetti dell’allocazione del prezzo di acquisto (Cash EPS) è stato pari a 2,96 euro.Nonostante la normalizzazione della volatilità del mercato azionario e un tasso di cambio del dollaro statunitense più debole, Deutsche Borse conferma la previsione di un fatturato netto senza il risultato di tesoreria di circa 5,2 miliardi di euro e di un EBITDA senza il risultato di tesoreria di circa 2,7 miliardi di euro per il 2025.”Il nostro Gruppo ha registrato un’ulteriore crescita strutturale nel secondo trimestre – ha commentato il CFO Gregor Pottmeyer – Questo è il risultato della nostra strategia di crescita a lungo termine, che si concentra in particolare sull’innovazione di prodotto, sull’acquisizione di nuovi clienti e sull’aumento delle quote di mercato. Inoltre, i maggiori afflussi di capitali in Europa stanno trainando la crescita in molte aree del Gruppo. Insieme a una crescita dei costi notevolmente sottoproporzionale, abbiamo anche conseguito solide economie di scala operative nel secondo trimestre. Siamo quindi molto fiduciosi per la seconda metà dell’anno e confermiamo le nostre previsioni per l’intero anno, nonostante la minore volatilità del mercato azionario”. LEGGI TUTTO

  • in

    MEF, il 29 luglio asta BOT 6 Mesi per 6,5 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha annunciato l’emissione di 6,5 miliardi di euro di BOT 6 Mesi (scadenza 30/01/2026). I titoli vanno in asta martedì 29 luglio 2025. La data di regolamento è giovedì 31 luglio 2025.In scadenza il 31 luglio 2025 ci sono 9.675 milioni di euro di BOT 6 Mesi. LEGGI TUTTO

  • in

    Haiki+, sottoscritto il 46,2% dell’AuCap. Il 28 e 29 luglio offerta dell’inoptato

    (Teleborsa) – Durante il periodo di offerta in opzione compreso tra il 7 e il 24 luglio 2025 (estremi inclusi), sono stati complessivamente esercitati 44.524.360 diritti di opzione e, quindi, sono state sottoscritte 13.357.308 nuove azioni di Haiki+, holding di partecipazioni attiva nel business dell’ambiente e dell’economia circolare, pari al 46,18% delle azioni complessivamente offerte nell’ambito dell’aumento di capitale e corrispondenti a un controvalore totale pari a 10.560.287,70 euro.Al termine del periodo di opzione risultano non esercitati n. 51.892.300 diritti di opzione, che danno diritto alla sottoscrizione di massime n. 15.567.690 nuove azioni, corrispondenti al 53,82% del totale delle nuove azioni, per un controvalore complessivo pari a 12.307.815,70 euro. I diritti inoptati saranno offerti da Haiki su EGM, per il tramite di Banca Finnat Euramerica, nelle sedute del 28 e 29 luglio 2025, salvo chiusura anticipata.In esecuzione dell’impegno di sottoscrizione assunto, l’azionista di maggioranza SG Holding ha sottoscritto integralmente i 43.710.580 diritti di opzione di propria spettanza nel contesto dell’aumento di capitale corrispondenti a n13.113.174 nuove azioni, per un controvalore pari a 10.367.275,36 euro, mediante imputazione a capitale di quota parte della riserva in conto futuro aumento di capitale riveniente dal debito convertendo.I diritti inoptati attribuiscono il diritto alla sottoscrizione delle nuove azioni, al prezzo di 0,7906 euro cadauna (inclusivo di sovrapprezzo), nel rapporto di 3 nuove azioni ogni 10 diritti inoptati acquistati.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO