28 Luglio 2025

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    Poligrafici Printing, ricavi e utili in marginale aumento nel primo semestre

    (Teleborsa) – Poligrafici Printing, holding del settore printing del gruppo Monrif e società quotata su Euronext Growth Milan, ha realizzato al 30 giugno 2025 ricavi consolidati per 10,5 milioni di euro, in aumento di 0,1 milioni rispetto al risultato del 1° semestre 2024, che includeva sopravvenienze attive per recupero di crediti svalutati per 0,1 milioni. I ricavi per la stampa poligrafica aumentano del 2,3% mentre cala il valore del riaddebito delle materie prime (in particolare della carta) quale conseguenza di un prezzo di acquisto inferiore a quello del 30 giugno 2024.Il Margine Operativo Lordo consolidato è pari a 2,4 milioni di euro, in aumento di 0,1 milioni rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. L’Ebitda Margin è pari al 24% dei ricavi di stampa (IAP calcolato come rapporto tra il Margine Operativo Lordo e la voce di conto economico Ricavi stampa per conto di terzi), in linea con l’analogo periodo dell’esercizio precedente. Gli Ammortamenti sono pari a 1,2 milioni, in linea con il valore registrato al 30 giugno 2024.Il Risultato di periodo evidenzia un utile dopo le imposte di 0,8 milioni di euro, in aumento di 0,1 milioni rispetto all’utile di 0,7 milioni registrato al 30 giugno 2024.La Posizione Finanziaria Netta consolidata calcolata secondo la raccomandazione ESMA evidenzia un indebitamento pari a 4 milioni di euro, rispetto l’indebitamento di 3,9 milioni al 31 marzo 2025 e di 4,6 milioni del 31 dicembre 2024. Tale valore include l’effetto derivante dalla applicazione dell’IFRS 16 che ha determinato la registrazione di un maggior debito al 30 giugno 2025 per 8,2 milioni (8,4 milioni al 31 marzo 2025). Al netto dell’effetto rappresentato dall’IFRS 16, la posizione finanziaria evidenzierebbe disponibilità nette per Euro 4,2 milioni (4,5 milioni al 31 marzo 2025).È attualmente in fase avanzata di rinnovo il contratto di stampa con l’editore de la “Libertà” di Piacenza e sono allo studio ulteriori tipologie di investimento.”Abbiamo conseguito una buona semestrale, sappiamo di operare principalmente in un settore non facile, monitoriamo attentamente i costi ed al contempo valutiamo tutte le opportunità commerciali, per essere in grado di mantenere una remunerazione adeguata ai nostri azionisti”, ha commentato il presidente Nicola Natali.(Foto: Pexels / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Le Borse europee si indeboliscono nel corso della seduta, Milano tiene la posizione

    (Teleborsa) – Le Borse europee si indeboliscono nel corso della seduta, dopo un’apertura positiva in scia all’accordo commerciale tra Stati Uniti e UE annunciato nella serata di ieri; la tariffa base al 15% è la metà rispetto alla minaccia di dazi al 30% paventata da Trump nella sua lettera all’UE, ma soprattutto i mercati apprezzano il diradarsi del clima di incertezza. La tariffa base del 15% include automobili, prodotti farmaceutici e semiconduttori, prodotti importanti per Bruxelles, mentre le tariffe sull’acciaio e sull’alluminio rimangono per ora al 50%. Alcuni settori sono stati risparmiati: gli aeromobili e i loro componenti, mentre alcuni prodotti chimici e materie prime agricole fondamentali saranno soggetti a dazi zero. L’accordo prevede anche l’impegno dell’UE ad acquistare energia statunitense per 750 miliardi di dollari, investimenti negli Stati Uniti per 600 miliardi di dollari e “ingenti quantità” di attrezzature militari.”Sebbene alcuni dettagli rimangano vaghi, l’accordo segnala una chiara intenzione di riequilibrare il commercio mantenendo l’allineamento strategico – ha commentato Robert Schramm-Fuchs, Portfolio Manager di Janus Henderson – L’accordo elimina un importante fattore di incertezza, consentendo agli investitori di concentrarsi nuovamente su una serie più ampia di fattori strutturali e ciclici che determinano le prospettive per l’Europa. Tra questi figurano in particolare il crescente slancio delle iniziative a livello UE volte ad alleggerire la regolamentazione finanziaria, a promuovere i mercati dei capitali e a ridurre gli attriti burocratici”.Sul fronte della politica monetaria dell’Eurozona, “per quanto riguarda i dati in arrivo, non mi aspetto nulla di significativo che spinga ad agire già in settembre – ha detto il banchiere centrale slovacco Peter Kazimir – Servirebbe qualcosa come chiari segnali di tracollo nel mercato del lavoro per farmi agire in questo senso”.Scambi in ribasso per l’Euro / Dollaro USA, che accusa una flessione dello 0,97%. Vendite diffuse sull’oro, che continua la giornata a 3.308,7 dollari l’oncia. Sessione euforica per il greggio, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che mostra un balzo del 2,61%.Scende lo spread, attestandosi a +83 punti base, con un calo di 2 punti base, mentre il BTP decennale riporta un rendimento del 3,43%.Tra i mercati del Vecchio Continente sotto pressione Francoforte, che accusa un calo dello 0,91%, tentenna Londra, con un modesto ribasso dello 0,54%, e giornata fiacca per Parigi, che segna un calo dello 0,39%.Nessuna variazione significativa per il listino milanese, con il FTSE MIB che si attesta sui valori della vigilia a 40.762 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si posiziona a 43.289 punti, in prossimità dei livelli precedenti. Consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (+0,01%); con analoga direzione, sulla parità il FTSE Italia Star (+0,09%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo STMicroelectronics (+2,92%), Banco BPM (+2,18%), BPER (+1,96%) e Tenaris (+1,85%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Iveco, che ottiene -2,91%. Scivola Campari, con un netto svantaggio del 2,77%. In rosso Stellantis, che evidenzia un deciso ribasso del 2,74%. Spicca la prestazione negativa di Leonardo, che scende dell’1,98%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, NewPrinces (+7,73%), Avio (+4,84%), Comer Industries (+3,10%) e Ariston Holding (+3,05%).Le peggiori performance, invece, si registrano su MFE A, che ottiene -5,11%. GVS scende del 2,90%. Calo deciso per MFE B, che segna un -2,89%. Sotto pressione Sanlorenzo, con un forte ribasso del 2,56%. LEGGI TUTTO

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    Euronext Derivatives Milan, Mako nuovo aderente

    (Teleborsa) – Borsa Italiana ha comunicato che, a partire dal 31 luglio 2025, è disposto l’avvio dell’operatività sul mercato Euronext Derivatives Milan dell’operatore Mako Derivatives Amsterdam.Si tratta di una controllata di Mako, società che fornisce liquidità ai mercati globali dei derivati, principalmente attraverso il market making delle opzioni. Mako opera sui mercati di prodotti a reddito fisso, azioni e materie prime, fornendo liquidità alle principali borse in Europa, Asia-Pacifico e nelle Americhe. LEGGI TUTTO

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    Eni: via alla nuova serra aeroponica per la coltivazione di ortaggi con tecnologie innovative

    (Teleborsa) – Eni annuncia l’avvio di un nuovo progetto che unisce tecnologia, innovazione e welfare aziendale attraverso la realizzazione di una serra aeroponica dedicata alla coltivazione di insalate e micro-ortaggi presso il Centro Ricerche Eni di Bolgiano. L’iniziativa, caratterizzata da un alto livello di automazione e dalla possibilità di gestione da remoto, – fa sapere Eni in una nota – è destinata a rifornire i ristoranti aziendali di Eni a San Donato Milanese, con l’obiettivo di promuovere un utilizzo responsabile delle risorse e sostenere modelli produttivi fondati su efficienza, innovazione e responsabilità sociale. Il progetto si inserisce nell’ambito delle azioni promosse da Eni a partire dal territorio di San Donato Milanese per incentivare pratiche virtuose in campo ambientale, attraverso l’adozione di tecnologie avanzate, e al tempo stesso investire nel benessere delle proprie persone.La tecnologia aeroponica è un sistema innovativo di coltivazione fuori suolo, basato sulla nebulizzazione dosata e diretta di acqua e sostanze nutritive sulle radici delle piante. Questo metodo garantisce un’idratazione, una nutrizione e un’ossigenazione ottimali, favorendo lo sviluppo delle colture in modo efficiente e sostenibile. Grazie a questo sistema, è possibile ridurre drasticamente il consumo di risorse naturali: fino al 98% di acqua in meno ed un impiego limitato di fertilizzanti rispetto all’agricoltura tradizionale, e inoltre l’eliminazione dell’uso del suolo.Realizzato nella primavera del 2025, l’impianto è frutto della collaborazione con Dussmann (gestore dei servizi di ristorazione a SDM) e Agricooltur, startup innovativa titolare dei brevetti tecnologici adottati, impegnata nello sviluppo di soluzioni a basso impatto ambientale e ad alto valore sociale.Un’attenzione particolare è stata riservata alla sostenibilità anche nella fase costruttiva, attraverso l’impiego di materiali recuperati e riciclati.”Questa iniziativa – si legge nella nota – rappresenta la prima applicazione in Italia della tecnologia aeroponica nell’ambito della ristorazione collettiva. La serra è situata in prossimità delle cucine aziendali, garantendo così una filiera cortissima per la produzione e il consumo diretto di insalate, micro-ortaggi (tra cui rucola, ravanelli, porri, cavolo rosso) e piante aromatiche come il basilico. Il risultato è un prodotto freschissimo, privo di residui, senza imballaggi e con un impatto ambientale ridottissimo. In un’ottica di ulteriore valorizzazione, le eventuali eccedenze produttive saranno presto messe a disposizione dei dipendenti, che potranno acquistarle per il consumo domestico. Ma l’iniziativa non si limita all’ambito aziendale. Grazie alla collaborazione con il Comune di San Donato Milanese, la serra – conclude la nota – sarà anche uno spazio aperto al territorio e alle scuole con l’obiettivo di diffondere la cultura della sostenibilità, dell’innovazione e della responsabilità sociale”. LEGGI TUTTO

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    Dazi, intesa Ue-Usa al 15%: tutti i dettagli

    (Teleborsa) – Dopo settimane di trattative – come annunciato ieri sera dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo un bilaterale di circa un’ora – Bruxelles e Washington hanno trovato l’intesa su una tariffa del 15% per le importazioni europee oltreoceano, un interscambio che vale 1.400 miliardi di euro l’anno. Con gli Usa “ci siamo stabilizzati su un’unica aliquota tariffaria del 15% per la stragrande maggioranza delle esportazioni dell’Ue. Questa aliquota – ha spiegato von der Leyen prima di ripartire dalla Scozia – si applica alla maggior parte dei settori, tra cui auto, semiconduttori e prodotti farmaceutici. Questo 15% rappresenta un limite massimo ed è tutto compreso. Ciò garantisce la necessaria chiarezza ai nostri cittadini e alle nostre imprese, un aspetto assolutamente cruciale”. Un’intesa siglata con il patto di Turnberry dal commissario Ue Maros Sefcovic e, per gli Usa, da Howard Lutnick e Jamieson Greer che basta all’Europa per accantonare – con un voto dei 27 previsto nei prossimi giorni – i due pacchetti di contromisure da 92 miliardi di euro pronti a scattare il 7 agosto.”Il Governo italiano accoglie positivamente la notizia del raggiungimento di un accordo tra Unione Europea e Stati Uniti sui dazi e le politiche commerciali, che scongiura il rischio di una guerra commerciale in seno all’Occidente, che avrebbe avuto conseguenze imprevedibili – hanno dichiarato in una nota congiunta – la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini –. La soluzione negoziata è un risultato a cui le istituzioni europee e gli Stati membri, inclusa l’Italia, hanno lavorato con grande impegno e facendo squadra comune, evitando di cadere nella trappola di chi chiedeva di alimentare uno scontro frontale tra le due sponde dell’Atlantico. L’accordo garantisce stabilità, aspetto fondamentale per i rapporti tra due sistemi economici e imprenditoriali fortemente interconnessi tra loro come sono quelli dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. Nelle more di valutare i dettagli dell’intesa, giudichiamo sostenibile la base dell’accordo sui dazi al 15%, soprattutto se questa percentuale ricomprende e non si somma ai dazi precedenti, come invece era previsto inizialmente. Allo stesso tempo, continuiamo a lavorare a Bruxelles per rafforzare il Mercato Unico, semplificare le nostre regole, tagliare la burocrazia, diversificare le relazioni commerciali e ridurre le nostre dipendenze. Infine, siamo pronti ad attivare misure di sostegno a livello nazionale, ma chiediamo che vengano attivate anche a livello europeo, per quei settori che dovessero risentire particolarmente delle misure tariffarie statunitensi. Il Governo italiano – concludono Meloni, Tajani e Salvini – continuerà a perseguire l’obiettivo di mantenere salda l’unità dell’Occidente, con la consapevolezza che ogni divisione ci renderebbe tutti più deboli ed esposti alle sfide globali”.”Bisogna studiare i dettagli dell’accordo e lavorare ancora sull’accordo perché quello che è stato sottoscritto ieri è un accordo non vincolante, di massima e quindi sui dettagli c’è ancora da battersi” ha poi aggiunto Meloni, parlando con i giornalisti ad Addis Abeba. TASSO DI RIFERIMENTO – Il cuore dell’intesa è l’aliquota doganale del 15%. Lo schema include la clausola della “nazione più favorita” (Mfn) – garanzia di parità e non discriminazione nel quadro della World Trade Organization – che stabilisce la tariffa media reciproca del 4,8% nel commercio transatlantico, valida nel pre-Trump. ACCIAIO E ALLUMINIO – Sui metalli industriali i dazi Usa del 50% restano in vigore. AUTO – Il settore automotive, inclusa la filiera della componentistica, vede un allentamento del dazio al 27,5%, con l’armonizzazione alla soglia del 15%. AGROALIMENTARE – L’aliquota flat si estende anche alla filiera agricola assorbendo i dazi preesistenti: in alcuni casi – come per i prodotti lattiero-caseari e l’olio extravergine d’oliva tricolore – si arriva a un impatto nullo. Il vino, salvo un’esenzione ancora da confermare, rischia un incremento dei dazi rispetto all’attuale soglia del 2,5%. FARMACI E CHIP – Anche il comparto sanitario – farmaci, vaccini e dispositivi essenziali – e dei semiconduttori si ferma a quota 15. Ma Trump si è già detto intenzionato a introdurre dazi progressivi sui due settori a partire da agosto e, per i pharma, non ha escluso l’ipotesi di arrivare alla cifra monstre del 200%. ESENZIONI – Dazi zero per alcuni dei settori più sensibili e ad alta intensità tecnologica: aerei civili, robotica avanzata e macchinari industriali. In particolare, l’industria aerospaziale – storicamente segnata dal contenzioso tra il colosso franco-europeo Airbus e l’americana Boeing – beneficia di un tacito accordo di non belligeranza. Anche liquori e alcool potrebbero essere risparmiati. CONTROPARTITE UE – Bruxelles riconoscerà alcuni standard tecnici statunitensi nell’automotive. Spazi di flessibilità, seppur calibrati, si estenderanno a tech, IA e criptovalute. Sul piatto Usa anche il rafforzamento dell’impegno europeo negli acquisti di armamenti a stelle e strisce – già delineato nell’intesa sul 5% in ambito Nato –, accompagnato da 600 miliardi di dollari di investimenti oltreoceano e 750 miliardi in forniture energetiche americane, gnl in testa, nei prossimi tre anni.(Foto: © Jan Mikš / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Cina, calano gli utili industriali nei primi sei mesi

    (Teleborsa) – Deflazione, consumi deboli e incertezze sul commercio globale continuano a pesare sui profitti delle industrie cinesi. Nel mese di giugno, secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, gli utili delle aziende sono scesi del 4,3% a giugno su base annua dopo il -9,1% registrato a maggio. Scivolano anche i profitti industriali nel primo semestre dell’anno: -1,8% contro il -1,1% registrato a maggio. In particolare, le aziende statali hanno registrato un calo dei profitti del 7,6% nel primo semestre, mentre quelle del settore privato hanno riportato un aumento dell’1,7%. (Foto: Yinan Chen) LEGGI TUTTO