Luglio 2025

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    Banche europee ben capitalizzate nonostante aumento remunerazione azionisti e difficoltà normative

    (Teleborsa) – L’aumento degli utili e le azioni di ottimizzazione del bilancio hanno aiutato le banche europee a rafforzare la propria capitalizzazione negli ultimi anni, nonostante le maggiori difficoltà normative con l’entrata in vigore di Basilea IV nel gennaio 2025. Allo stesso tempo, i più elevati livelli di capitale delle banche hanno incrementato la remunerazione degli azionisti. Lo evidenzia Morningstar DBRS, secondo cui la flessibilità delle banche nel remunerare i propri azionisti probabilmente si ridurrà nei prossimi anni a seguito di una contrazione della redditività dai livelli record, dovuta a un contesto di tassi di interesse più bassi, nonché all’impatto residuo di Basilea IV in alcuni paesi e alla potenziale conclusione positiva delle M&A in corso.”Nonostante le maggiori difficoltà normative, la maggiore remunerazione degli azionisti e la redditività in lieve calo, gli ampi buffer di capitale delle banche europee rappresentano la prima linea di difesa contro l’incertezza accentuata dalle attuali tensioni geopolitiche e dalla guerra commerciale globale”, ha affermato Andrea Costanzo, Vice President, European Financial Institution Ratings presso Morningstar DBRS.Dal report emerge che le banche dell’Europa meridionale hanno generalmente beneficiato maggiormente dei tassi di interesse più elevati, in quanto tendono ad avere una maggiore percentuale di prestiti a tasso variabile e di raccolta su depositi non remunerati. Sebbene il margine di interesse (NII) sia diminuito da quando la BCE ha iniziato a tagliare i tassi di interesse nel giugno 2024, la redditività delle banche europee è rimasta piuttosto resiliente. Ciò è dovuto alle strategie di copertura dei tassi di interesse, alla crescita dei prestiti, alla diversificazione dei ricavi attraverso attività che generano ricavi da commissioni e agli utili da negoziazione, nonché a profili di qualità degli attivi relativamente stabili o in miglioramento. Le banche italiane, nordiche e spagnole hanno registrato il più elevato ritorno sul capitale proprio (ROAE) nel primo trimestre del 2025, mentre le banche di Francia, Germania e Paesi Bassi hanno registrato un ritardo. Le banche greche, italiane e portoghesi hanno registrato una riduzione degli RWA tra la fine del 2020 e l’inizio del 2024, grazie anche alle loro iniziative di de-risking. L’aumento degli RWA in altri paesi è influenzato dalla crescita organica del business e, in alcuni casi, dalle acquisizioni.Guardando all’aumento dei pagamenti di dividendi, il report evidenzia che il rendimento totale per gli azionisti è ancora più generoso se si includono i riacquisti di azioni proprie, a cui le banche hanno fatto sempre più ricorso di recente. Le banche del campione hanno distribuito circa 72 miliardi di euro di dividendi sugli utili netti del 2024, quasi il doppio dell’importo distribuito sugli utili netti del 2022. Durante il 2020 e il 2021, le autorità di regolamentazione hanno limitato o impedito alle banche la distribuzione di dividendi per preservare il capitale da potenziali sfide derivanti dalla pandemia globale di COVID-19. Nel complesso, le banche italiane, nordiche e britanniche hanno mostrato i più elevati dividend payout ratio nel 2024.”La distribuzione dei dividendi e il riacquisto di azioni proprie rimangono la prima opzione per premiare gli azionisti – viene sottolineato Tuttavia, le banche cercano sempre più di creare valore nel medio termine attraverso fusioni e acquisizioni”. LEGGI TUTTO

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    Talea, ricavi semestrali crollano a 26,3 milioni di euro. Pesa la composizione negoziata

    (Teleborsa) – Talea Group, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’e-retailing di prodotti legati alla salute e benessere della persona,ha chiuso i primi sei mesi del 2025 con ricavi consolidati pari a 26,3 milioni di euro, rispetto ai 83,2 milioni del primo semestre 2024. In particolare, nel primo semestre 2025, l’Area Consumer ha registrato ricavi per 24,4 milioni di euro, rispetto ai 77,7 milioni del medesimo periodo dell’anno precedente; mentre l’Area Industrial, che include i ricavi verso terzi di Valnan, il fatturato di Talea Media e di Trade Marketing, risulta pari a 1,9 milioni rispetto ai 5,6 milioni del primo semestre 2024. I ricavi consolidati nel secondo trimestre 2025 si attestano a 6,1 milioni di euro, rispetto ai 39,7 milioni del secondo trimestre 2024 e sono interamente legati all’Area Consumer. Gli ordini del primo semestre 2025 sono pari a 712 mila rispetto a 1 milione e 710 mila registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Nel secondo trimestre 2025 gli ordini sono pari a 245 mila, rispetto a 802 mila del medesimo periodo dell’anno precedente.Il numero dei prodotti venduti nei primi sei mesi del 2025 è di oltre 2 milioni e 364 mila, rispetto ai 8 milioni e 456 mila, nel primo semestre 2024, mentre nel secondo trimestre 2025 i prodotti venduti sono stati 303 mila, rispetto ai 3 milioni e 926 mila del medesimo periodo dell’anno precedente.Con riferimento alla domanda di accesso alla Composizione Negoziata della Crisi d’Impresa (CNCI), la società ha specificato che il Tribunale non ha ancora emesso provvedimento in merito alla conferma delle misure protettive e cautelari. Tale fase di attesa ha inciso l’operatività commerciale della società nel secondo trimestre 2025, determinando una contrazione dei ricavi. Secondo la società, i risultati quindi “non sono confrontabili in modo omogeneo con quelli al termine del secondo trimestre 2024″.”Il primo semestre 2025 si è svolto in un contesto particolarmente complesso, condizionato dall’avvio del percorso di composizione negoziata e dall’attesa della conferma delle misure protettive da parte del Tribunale – ha commentato l’AD Riccardo Iacometti – Questa fase ha inevitabilmente inciso sull’operatività e sui ricavi, ma sono in corso interlocuzioni positive con diversi fornitori strategici che hanno manifestato disponibilità a riprendere la collaborazione, confermando la fiducia nel valore e nella visione di Talea Group derivanti da una partnership storica, più che decennale. Siamo determinati a superare questa fase transitoria, forti di un piano industriale solido e di una strategia orientata all’efficienza e alla valorizzazione dei nostri brand. Guardiamo ai prossimi mesi come a un’opportunità per riposizionarci e tornare a crescere con maggiore consapevolezza e solidità”. LEGGI TUTTO

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    Chiusura debole per le Borse europee dopo accordo su dazi, Milano sulla parità

    (Teleborsa) – Chiusura debole per le Borse europee, che hanno perso terreno nel corso della seduta, dopo un’apertura positiva in scia all’accordo commerciale tra Stati Uniti e UE annunciato nella serata di ieri; la tariffa base al 15% è la metà rispetto alla minaccia di dazi al 30% paventata da Trump nella sua lettera all’UE, ma soprattutto i mercati apprezzano il diradarsi del clima di incertezza. La tariffa base del 15% include automobili, prodotti farmaceutici e semiconduttori, prodotti importanti per Bruxelles, mentre le tariffe sull’acciaio e sull’alluminio rimangono per ora al 50%. Alcuni settori sono stati risparmiati: gli aeromobili e i loro componenti, mentre alcuni prodotti chimici e materie prime agricole fondamentali saranno soggetti a dazi zero. L’accordo prevede anche l’impegno dell’UE ad acquistare energia statunitense per 750 miliardi di dollari, investimenti negli Stati Uniti per 600 miliardi di dollari e “ingenti quantità” di attrezzature militari.Sul fronte della politica monetaria dell’Eurozona, “per quanto riguarda i dati in arrivo, non mi aspetto nulla di significativo che spinga ad agire già in settembre – ha detto il banchiere centrale slovacco Peter Kazimir – Servirebbe qualcosa come chiari segnali di tracollo nel mercato del lavoro per farmi agire in questo senso”.L’Euro / Dollaro USA è in calo (-1,14%) e si attesta su 1,161. Seduta in frazionale ribasso per l’oro, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,63%. Deciso rialzo del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (+1,96%), che raggiunge 66,44 dollari per barile.In forte calo lo spread, che raggiunge +79 punti base (-6 punti base), con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona al 3,44%.Nello scenario borsistico europeo si concentrano le vendite su Francoforte, che soffre un calo dell’1,02%, giornata fiacca per Londra, che segna un calo dello 0,43%, e piccola perdita per Parigi, che scambia con un -0,43%.Sostanzialmente stabile Piazza Affari, che archivia la sessione sui livelli della vigilia con il FTSE MIB che si ferma a 40.732 punti; sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con chiusura su 43.257 punti. Senza direzione il FTSE Italia Mid Cap (-0,01%); guadagni frazionali per il FTSE Italia Star (+0,29%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, ben comprata STMicroelectronics, che segna un forte rialzo del 2,67%. BPER avanza del 2,14%. Si muove in territorio positivo Banco BPM, mostrando un incremento dell’1,74%. Denaro su Tenaris, che registra un rialzo dell’1,64%.Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Iveco, che ha terminato le contrattazioni a -3,79%. Vendite su Leonardo, che registra un ribasso del 2,88%. Seduta negativa per Stellantis, che mostra una perdita del 2,73%. Sotto pressione Campari, che accusa un calo del 2,62%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, NewPrinces (+9,28%), Avio (+5,03%), Ariston Holding (+3,13%) e Reply (+2,27%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su MFE A, che ha terminato le contrattazioni a -6,03%. Scivola GVS, con un netto svantaggio del 3,28%. In rosso Sanlorenzo, che evidenzia un deciso ribasso del 2,72%. Spicca la prestazione negativa di Fincantieri, che scende del 2,42%. LEGGI TUTTO

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    OVS, azioni proprie al 4% del capitale sociale

    (Teleborsa) – OVS, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie avviato lo scorso 9 giugno, ha comunicato di aver acquistato, tra il 21 e il 25 luglio 2025, complessivamente 270.994 azioni ordinarie (pari allo 0,106% del capitale sociale) al prezzo unitario medio di 3,6834 euro, per un controvalore pari a 998.187,53 euro.Al 25 luglio, il leader dell’abbigliamento in Italia ha in portafoglio un totale di 10.284.245 azioni proprie pari al 4,033% del capitale sociale.Intanto, a Milano, OVS registra una flessione dell’1,57% e si attesta a 3,636 euro. LEGGI TUTTO

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    Fitch taglia prospettive di settori auto e porti europei per impatto dazi

    (Teleborsa) – Fitch ha rivisto le prospettive di alcuni settori europei per il 2025 da “neutrali” a “in peggioramento” per riflettere i crescenti rischi commerciali e prevedere una decelerazione ciclica dell’economia globale. Lo si legge in un nuovo rapporto sul tema.I titoli sovrani dell’Europa occidentale, ad esempio, si trovano ad affrontare condizioni economiche più difficili, rischi geopolitici e una crescente pressione sulle finanze pubbliche, principalmente a causa di significativi impegni aggiuntivi di spesa per la difesa. La maggior parte dei paesi non sarà in grado di trovare misure di consolidamento sufficienti a compensare gli aumenti dei costi della difesa a medio termine, esercitando ulteriore pressione sui conti pubblici.Le prospettive dei settori Global autos e EMEA ports sono state modificate in “in peggioramento”, essendo direttamente interessate dai dazi e dalla riconfigurazione dei flussi commerciali, nonché dagli effetti di secondo ordine dei dazi. Anche le prospettive per la finanza a leva per il 2025 sono ora “in peggioramento”. Gli emittenti con leva finanziaria subiranno una pressione sproporzionata in caso di un considerevole inasprimento delle condizioni di finanziamento.Fitch ha anche rivisto le aspettative di performance in termini di fatturato per le aziende europee, con tagli alle previsioni di fatturato per il 2025 per la maggior parte dei settori. La riduzione di queste previsioni di crescita è stata in media di 3,4 punti percentuali da dicembre 2024 ed è stata più marcata per i settori automobilistico, petrolifero e del gas e chimico.Il settore aerospaziale e della difesa europeo, per il quale l’agenzia di rating ha mantenuto una previsione di “miglioramento”, rappresenta un’eccezione e continua a beneficiare della forte domanda da parte dell’aviazione commerciale e della difesa governativa, il che ha portato a una revisione al rialzo delle sue previsioni di fatturato. LEGGI TUTTO

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    Green bond eurozona, dopo anni in forte crescita devono affrontare nuovi venti contrari

    (Teleborsa) – Nel periodo 2014-2024, in base ai dati forniti dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, il mercato dei green bond nell’Unione europea ha registrato una forte crescita e le emissioni green (corporate e governative) hanno raggiunto alla fine del 2024 il 6,9% sul totale del debito circolante. Lo si legge in report di Intesa Sanpaolo firmato da Federica Migliardi, Fixed Income Strategist.Nel corso del 2025, alcuni fattori potrebbero rallentare il ritmo di crescita registrato negli anni precedenti: il livello di elevata incertezza (gli ultimi quattro mesi sono stati caratterizzati da un elevato livello di incertezza, per il rischio di un’escalation nella guerra commerciale); le nuove priorità di spesa per i paesi UE (con le previsioni di un innalzamento della spesa per la difesa, le esigenze di spesa derivanti dalla transizione climatica rischiano di passare temporaneamente in secondo piano); la nuova amministrazione Trump (che ha reso operativi alcuni provvedimenti che frenano la transizione climatica con inevitabili impatti anche a livello globale).Viene fatto notare che attualmente il debito governativo circolante nell’Eurozona risulta pari a 317 miliardi di euro circa, 50 miliardi in più rispetto a luglio 2024. Se consideriamo anche i green bond dell’Unione Europea il totale di green bond sale a 392 miliardi di euro.Le emissioni governative dell’Eurozona nei primi sei mesi del 2025 hanno registrato un calo rispetto agli anni precedenti attestandosi a 42 miliardi, 8 miliardi in meno rispetto al 2024 ed al 2023, sui livelli osservati nel primo semestre del 2022. In prospettiva, Intesa si attende che l’offerta di green bond nella seconda parte dell’anno si attesti a 22 miliardi di euro (compresi i green bond dell’Unione europea), portando l’offerta complessiva per il 2025 a 70 miliardi, in linea con il livello del 2024. LEGGI TUTTO

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    Piquadro: Marco Palmieri confermato AD, Pier Paolo Palmieri vicepresidente

    (Teleborsa) – Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Piquadro, società quotata su Euronext Milan e attiva nell’ideazione, produzione e distribuzione di articoli di pelletteria, ha attribuito al Presidente Marco Palmieri anche la carica di Amministratore Delegato.Il CdA, inoltre, ha confermato Pier Paolo Palmieri quale Vice Presidente e ha, poi, provveduto a nominare il Comitato Controllo e Rischi e il Comitato Remunerazione e Nomine. Sono stati nominati quali membri sia del Comitato Controllo e Rischi che del Comitato Remunerazione e Nomine, Alessandra Carra, Marinella Soldi e Valentina Beatrice Manfredi tutti amministratori non esecutivi e indipendenti.Infine, il Consiglio di Amministrazione ha nominato Lead Independent Director Alessandra Carra. LEGGI TUTTO

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    USA, Indice Fed di Dallas luglio migliora a +0,9 punti

    (Teleborsa) – Migliora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di luglio 2025, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey.L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a +0,9 punti rispetto ai -12,7 del mese precedente. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa.(Foto: R K su Unsplash) LEGGI TUTTO