Luglio 2025

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    CDP, utile netto in crescita a 1,9 miliardi (+8%) nel primo semestre

    (Teleborsa) – Il Gruppo CDP, nel primo semestre del 2025 che ha visto l’avvio del Piano Strategico 2025-2027, ha impegnato risorse per circa 15,8 miliardi di euro, sostanzialmente in linea rispetto ai 15,9 miliardi dei primi sei mesi del 2024. L’operatività del Gruppo ha sostenuto investimenti per complessivi 41,6 miliardi, in crescita del 2% rispetto ai 40,7 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente, con un effetto leva di 2,6 volte le risorse impegnate nel semestre, valore superiore alle previsioni del Piano (pari a 2,1 volte nel triennio), anche grazie all’attrazione di capitali addizionali.Lo stock di crediti di CDP a sostegno di Pubblica Amministrazione, Imprese, Infrastrutture e Cooperazione Internazionale è pari a 128 miliardi di euro, in crescita rispetto alla fine del 2024 (+2%), con una performance superiore a quella del mercato in Italia. Lo stock di crediti stipulati, che tiene conto anche degli impegni e delle garanzie, a giugno 2025 è di circa 152 miliardi complessivi, in crescita rispetto al dato registrato a fine 2024.La raccolta complessiva di CDP è pari a 356 miliardi di euro, di cui 291 miliardi relativi al risparmio postale, in lieve crescita (+0,4%) rispetto a fine 2024 (290 miliardi). Contestualmente, la raccolta obbligazionaria si attesta a 22 miliardi, in aumento del 9% a confronto con la chiusura dell’esercizio precedente. Il patrimonio netto di CDP, pari a 30 miliardi, è in linea con il dato di chiusura dell’esercizio precedente.L’utile netto di CDP ha superato nel semestre gli 1,9 miliardi, in aumento dell’8% rispetto ai circa 1,8 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, prevalentemente grazie al maggior contributo dei dividendi delle partecipate e delle Società del Gruppo. L’utile netto consolidato è pari a 3,3 miliardi di euro (in linea con il primo semestre 2024).”I risultati raggiunti nei primi sei mesi dell’anno premiano la qualità delle scelte del Piano Strategico 2025-2027 in un contesto di riferimento caratterizzato dalle importanti evoluzioni degli ultimi mesi – ha evidenziato l’AD Dario Scannapieco – Si tratta di cambiamenti che implicano per il Paese sfide importanti, molte delle quali coinvolgono anche CDP quale banca di promozione nazionale con la mission di sostenere la crescita dell’economia italiana. Le risorse impegnate per circa 16 miliardi hanno consentito di sostenere investimenti per oltre 41 miliardi e di generare un impatto tangibile sulla vita dei cittadini e sulle imprese, in termini di migliore accesso all’istruzione, aumento dei posti letto di housing sociale realizzati, riduzione del consumo del territorio e potenziamento delle infrastrutture. Le importanti novità che hanno rafforzato l’azione a favore di imprese, P.A. e grandi realtà industriali consentiranno al Gruppo di potenziare ulteriormente il proprio ruolo chiave per lo sviluppo sostenibile del Paese”. LEGGI TUTTO

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    RCS, utile semestrale sale a 35 milioni di euro. Ricavi in leggero calo

    (Teleborsa) – RCS MediaGroup, gruppo editoriale quotato su Euronext Milan, ha comunicato che i ricavi netti consolidati al 30 giugno 2025 si attestano a 426,2 milioni di euro (434,1 milioni nel primo semestre 2024). La variazione di 7,9 milioni è riconducibile principalmente ai minori ricavi pubblicitari (-6,2 milioni) e ai minori ricavi editoriali e diffusionali (-5,3 milioni), in particolare per quelli da opere collaterali (-5,1 milioni). In crescita i ricavi diversi per 3,6 milioni. I ricavi digitali, che ammontano nel complesso a 104,6 milioni (102,3 milioni nel 1° semestre 2024), rappresentano circa il 24,5% dei ricavi complessivi.L’EBITDA è positivo per 80,4 milioni di euro, in miglioramento di 2,7 milioni rispetto al primo semestre 2024 (pari a 77,7 milioni). Gli oneri e proventi non ricorrenti netti sono negativi per 0,7 milioni (negativi per 0,7 milioni al 30 giugno 2024).Il risultato netto, pari a 35 milioni di euro (33,9 milioni al 30 giugno 2024), risulta in incremento di 1,1 milioni e riflette gli andamenti sopra descritti. Al 30 giugno 2025, la posizione finanziaria netta è positiva per 1,4 milioni di euro, (positiva per 7,8 milioni al 31 dicembre 2024). La variazione è principalmente determinata dagli esborsi per la distribuzione dei dividendi per circa 36,2 milioni e per gli investimenti tecnici e oneri non ricorrenti per circa 15,7 milioni, compensata in larga misura dall’apporto positivo della gestione tipica. LEGGI TUTTO

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    De Nora migliora guidance sul EBITDA margin dopo primo semestre in crescita

    (Teleborsa) – Industrie De Nora, società quotata su su Euronext Milan e specializzata nell’elettrochimica e nella filiera dell’idrogeno verde, ha comunicato che i ricavi al 30 giugno 2025 sono pari a 415,6 milioni di euro, in aumento del 3,8% rispetto al primo semestre 2024. Il dato ha risentito negativamente, per circa 3,1 milioni di euro, dell’andamento dei cambi, in particolare del tasso di cambio Euro-Dollaro; al netto di tali effetti, la variazione rispetto al primo semestre 2024 sarebbe risultata in aumento del 4,6%.L’EBITDA Adjusted è risultato pari a 81,4 milioni di euro, in crescita del 8,1% su base annua, con un’incidenza sui ricavi pari al 19,6%, in aumento di circa 0,8 punti percentuali rispetto al primo semestre 2024 (18,8%). L’Utile Netto Adjusted è pari a 39,7 milioni di euro, in crescita del 2,5% rispetto a 38,7 milioni nel primo semestre 2024. Includendo gli oneri e proventi non ricorrenti, l’Utile Netto risulta pari a 35,5 milioni rispetto a 40 milioni al 30 giugno 2024.Il backlog al 30 giugno 2025 è pari a 521,8 milioni di euro, rispetto a 558 milioni al 31 dicembre 2024. La società evidenzia che nel periodo di riferimento il segmento Water Technologies ha riportato un incremento del Backlog pari al 22% rispetto alla fine del 2024, riflettendo un aumento dell’order intake pari circa al 15% su base annua. “I primi sei mesi dell’anno si sono svolti in un contesto macroeconomico e geopolitico complesso e in continua evoluzione, caratterizzato da una crescente volatilità dei mercati e da nuove fonti di incertezza a livello globale – ha commentato l’AD Paolo Dellachà – In questo scenario, il nostro modello di business – fondato su un posizionamento competitivo solido e su una forte diversificazione geografica e settoriale – ha dimostrato grande resilienza, permettendoci di registrare una crescita significativa sia nei ricavi che nella redditività operativa”.”Viene confermata la guidance sui ricavi 2025 già comunicata nel mese di marzo, con una crescita attesa a un tasso low single-digit rispetto al 2024 – ha aggiunto – La solida performance in termini di marginalità registrata nei primi sei mesi dell’anno consente, inoltre, una revisione al rialzo della guidance sull’EBITDA Adjusted margin, ora previsto in un intervallo compreso tra il 17% e il 18%, rispetto alla precedente indicazione del 17%”. LEGGI TUTTO

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    Azimut alza guidance 2025 dopo utile semestrale di 240 milioni di euro

    (Teleborsa) – Azimut, gruppo attivo nel risparmio gestito e incluso nel FTSE MIB, ha comunicato che i ricavi totali si attestano a 646 milioni di euro nel primo semestre 2025, sostenuti da un aumento del 7% dei ricavi ricorrenti in tutti i mercati chiave, con contributi particolarmente solidi da Italia, Stati Uniti, Brasile, Singapore e Turchia. L’utile operativo (EBIT) si attesta a 291 milioni, mentre l’EBIT ricorrente cresce del 9% su base annua, raggiungendo 281 milioni. Azimut chiude il semestre con un utile netto di 240 milioni e un utile netto ricorrente in crescita del 18% a 234 milioni.”L’utile netto e la crescita di Azimut, evidenziati in questa semestrale (target per l’intero 2025: più di 1 miliardo di euro di utile netto e più di 30 miliardi di raccolta netta, con la quale potremmo essere per il secondo anno consecutivo i primi in Italia), sono il risultato di investimenti fatti sulle persone e sul business da più di 35 anni – ha detto il presidente Pietro Giuliani – La compattezza, la disciplina ed il coraggio, da sempre valori guida del nostro Gruppo, continueranno ad indicarci la via nell’interesse dei nostri clienti e dei nostri azionisti. Dalla nostra quotazione, circa 21 anni fa, abbiamo moltiplicato per 20x l’investimento nelle nostre azioni (crescita del valore più dividendi pagati; chi avesse investito 100.000 euro quando ci siamo quotati oggi avrebbe oltre 2 milioni di euro) portando il nostro titolo nel FTSE MIB al secondo posto assoluto (dopo Recordati e prima di Interpump, aziende con le quali abbiamo l’onore di condividere il podio)”.Sulla base della solida performance operativa registrata fino ad oggi e delle operazioni di M&A, il Gruppo alza gli obiettivi fissati per il 2025 stimando, condizionatamente al closing dell’operazione di NSI entro fine 2025, una raccolta netta totale compresa fra i 28 e 31 miliardi di euro (dai precedenti 10 miliardi). Si prevede che l’utile netto sia superiore a 1 miliardo di euro (dal precedente circa 1 miliardo), subordinatamente all’ottenimento dell’autorizzazione da parte di TNB ad operare nel 2025 e del trattamento contabile definitivo dell’operazione al momento della chiusura. LEGGI TUTTO

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    Tinexta, guidance 2025 confermata. Svalutazioni pesano su perdita semestrale

    (Teleborsa) – Tinexta, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nei servizi Digital Trust, Cybersecurity e Innovation & Marketing, ha comunicato che i ricavi del primo semestre 2025 sono pari a 235,6 milioni di euro, in crescita del 16,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento dei ricavi attribuibile alla crescita organica è pari al 5%, la variazione di perimetro è pari all’11,1%.Alla data del 30 giugno 2025 l’EBITDA – inclusi i costi non ricorrenti – ammonta a 32,9 milioni di euro, con un incremento del 29,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, attribuibile per l’8,7% alla componente organica mentre la variazione di perimetro è pari al 20,5%, avendo registrato nel primo semestre 2025 minori oneri per acquisizioni di società target. L’EBITDA Adjusted è pari a 39 milioni di euro, in aumento del 13,3%.Il Risultato Operativo è negativo ed è pari a 19 milioni di euro, rispetto ad un Risultato Operativo negativo per 1,9 milioni registrato nel primo semestre dello scorso anno. La voce ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti è pari a complessivi 51,9 milioni (27,4 milioni nel primo semestre 2024) e include Ammortamenti delle altre attività immateriali da consolidamento per 12,6 milioni. Non sono inclusi gli ammortamenti che potrebbero emergere dal completamento della Business Combination Tinexta Defence. Le svalutazioni sono pari a 19,6 milioni ed includono 17,9 milioni per svalutazioni non ricorrenti di avviamenti allocati alle CGU ABF e CertEurope.La perdita netta delle continuing operations del primo semestre 2025 è pari a 7,5 milioni di euro (rispetto alla predita netta delle attività operative in funzionamento pari a 6,4 milioni nello stesso periodo del 2024). L’Utile Netto Adjusted delle continuing operations è pari a 8,4 milioni”L’esercizio 2025 evidenzia una crescita importante rispetto all’anno precedente – ha commentato l’AD Pier Andrea Chevallard – Nel primo semestre non solo aumentano i ricavi, ma si registra anche un aumento del margine operativo lordo. Di rilievo anche la solida generazione di cassa derivante dalla gestione operativa, che continua a sostenere la progressiva diminuzione dell’indebitamento. Tinexta, attraverso tutte le sue business unit, opera in un settore in costante espansione, e come Gruppo ha tutte le potenzialità per rafforzare il suo ruolo di attore di prima fila nei mercati in cui opera”.Confermata la guidance 2025: ricavi consolidati a +11-13% vs 2024 (7-9% su base organica); EBITDA Adjusted a +15-17% vs 2024 (10-12% su base organica); il rapporto di indebitamento (PFN/EBITDA Adjusted) è stimato attestarsi tra 2,1x e 2,3x (in miglioramento rispetto ad un rapporto di indebitamento stimato tra 2,2x e 2,4x comunicato in data 6 marzo 2025 in sede di approvazione del Bilancio FY 2024). LEGGI TUTTO

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    Germania, inflazione luglio stabile al +2% su anno

    (Teleborsa) – Risulta superiore alle attese l’inflazione tedesca a luglio 2025. Secondo la stima preliminare pubblicata da Destatis, i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% su mese, rispetto al +0,2% del consensus, dopo il +0% del mese precedente. Su base annuale, la variazione dei prezzi è indicata al +2%, dopo il +2% del mese precedente, e risulta superiore al +1,9% del consensus.L’inflazione armonizzata ha registrato su mese una variazione pari a +0,4%, rispetto al +0,1% precedente e al +0,4% atteso. Su anno si registra un incremento dell’1,8%, dopo il +2% del mese precedente e sotto al +1,8% del consensus. LEGGI TUTTO

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    Mondadori, utile adjusted semestrale scende a 7,6 milioni di euro. Guidance confermata

    (Teleborsa) – Mondadori, gruppo editoriale quotato su Euronext STAR Milan, ha comunicato che nel primo semestre 2025 i ricavi consolidati si sono attestati a 389,5 milioni di euro, evidenziando una lieve crescita (+0,6%) rispetto al primo semestre dell’anno precedente (387,2 milioni di euro al 30 giugno 2024).L’EBITDA Adjusted, pari a 40,5 milioni di euro, ha evidenziato una sostanziale stabilità rispetto ai 40,9 milioni di euro al 30 giugno del 2024, frutto anche della dinamica di anticipazione dei rifornimenti ai clienti direzionali nell’area Libri Education. Il risultato netto del Gruppo al 30 giugno 2025, dopo la quota di pertinenza di terzi, è positivo per 3,5 milioni di euro, in flessione di 3,6 milioni di euro rispetto ai 7,1 milioni di euro del primo semestre del 2024. Il risultato netto Adjusted, neutralizzate tutte le poste non ricorrenti, risulterebbe di 7,6 milioni di euro, rispetto ai 9 milioni di euro del primo semestre dell’esercizio precedente.La Posizione Finanziaria Netta escluso IFRS 16 al 30 giugno 2025 è risultata pari a -218,8 milioni di euro (debito netto), in lieve incremento rispetto ai -211,9 milioni al 30 giugno 2024; la rilevante generazione di cassa del business ha consentito di finanziare l’acquisizione di Fatto in Casa da Benedetta nonché la crescente remunerazione agli azionisti senza sostanzialmente incrementare l’esposizione finanziaria del Gruppo.”I risultati che abbiamo conseguito nel primo semestre dell’anno sono in linea con le aspettative e confermano le nostre previsioni – ha dichiarato l’AD Antonio Porro – Questi dati riflettono la generale debolezza registrata e attesa nel mercato del libro trade in Italia, anche per effetto della pubblicazione nel periodo, da parte di tutti gli editori, di un minor numero di novità di successo rispetto ai primi sei mesi del 2024. Guardiamo ora con fiducia alla seconda parte dell’esercizio, nella quale confermiamo l’aspettativa di un progressivo miglioramento dello scenario, già reso evidente dal trend di mercato registrato nelle quattro settimane di luglio con una crescita di quasi due punti percentuali rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, una crescita trainata dalla performance delle case editrici del Gruppo Mondadori.Viene prevista per l’intero 2025 una crescita low single-digit dei ricavi e una crescita low single-digit dell’EBITDA Adjusted e quindi marginalità stabile intorno al 17%. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità: Mundys abbatte di oltre un terzo le sue emissioni globali

    (Teleborsa) – Dal 2019 Mundys ha ridotto del 35% le proprie emissioni dirette di CO2, avvicinandosi all’obiettivo Net Zero fissato per il 2040. Tra le direttrici strategiche del business condotto dalla società, leader globale nel settore della mobilità, l’ESG è stata infatti codificata in un framework che stabilisce obiettivi chiari, trasparenti e misurabili. Tra le iniziative più tangibili – sottolinea la società in una nota – l’ampliamento della rete di ricarica per veicoli elettrici, che oggi conta già oltre 1.350 punti attivi e che raggiungerà quota 6mila entro il 2031. Il piano di Gruppo prevede oltre 5mila installazioni nelle aree di parcheggio aeroportuali e oltre 900 punti di ricarica in ambito autostradale. L’impegno si estende all’economia circolare con il 75% dei rifiuti prodotti già recuperato, percentuale che sale all’82% per le pavimentazioni aeroportuali e stradali. In ambito energetico, entro il 2030, il 90% dell’elettricità acquistata dovrà provenire da fonti rinnovabili. A conferma della centralità della sostenibilità del proprio modello di sviluppo a giugno AdR ha siglato un protocollo d’intesa con il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per avviare campagne di sensibilizzazione ambientale rivolte a passeggeri e operatori aeroportuali.Un impegno che si affianca a soluzioni già operative nello scalo romano, come l’impianto idrico duale, che permette il riutilizzo dell’acqua in aeroporto riducendo a solo il 25% il consumo reale di acqua potabile. Il Gruppo ha già ridotto di circa il 21% le emissioni da acquisto di beni e servizi per km percorso sulle autostrade e in ambito aeroportuale è stato fissato un target di riduzione per passeggero del 19% al 2030 e del 29% al 2035 delle emissioni degli aerei in atterraggio e decollo dallo scalo di Fiumicino per passeggero. Un obiettivo da raggiungere con azioni concrete quale l’adozione di SAF – Sustainable Aviation FuelSul piano sociale, la parità di genere è un pilastro fondamentale: nel 2024, le donne rappresentano il 36% della forza lavoro e circa il 33% dei ruoli manageriali. L’obiettivo è raggiungere almeno il 35% entro il 2030.Il percorso di Mundys è stato riconosciuto da tutti i principali indici ESG: “A list” da CDP, “negligible ESG Risk” da Sustainalytics, 95/100 da GRESB e rating A da MSCI. Nel 2023, la SBTi ha certificato che gli obiettivi di riduzione delle emissioni del Gruppo sono coerenti con una traiettoria di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C.La sostenibilità – prosegue la nota – è diventata anche un pilastro strategico in ambito finanziario: Mundys ha integrato criteri ESG nella propria strategia finanziaria, attivando strumenti per un valore complessivo di circa 5 miliardi di euro, tra cui green bond, sustainability-linked bond e loan legati alle performance di sostenibilità. “Mundys prosegue il suo percorso di crescita sostenibile contribuendo concretamente a un impatto positivo sull’ambiente, la società e l’economia dei territori in cui opera mentre continua la focalizzazione sulla crescita e sugli investimenti. I progressi compiuti lungo la roadmap ESG al 2030 testimoniano un impegno solido per uno sviluppo sostenibile del settore infrastrutturale nel quale opera a livello globale” ha dichiarato Katia Riva, Chief Sustainability & Transformation Officer di Mundys.L’impegno di Mundys per la sostenibilitàTra i progetti più innovativi, spiccano quelli di Aeroporti di Roma. Nel gennaio 2025, AdR ha inaugurato presso l’aeroporto di Fiumicino la Solar Farm, un impianto fotovoltaico da 22 MWp. L’infrastruttura – la più grande in Europa per autoconsumo in ambito aeroportuale e la seconda a livello mondiale – si estende per quasi 2,5 km lungo la pista 3 ed è composta da circa 55mila pannelli solari. L’impianto, che contribuirà a ridurre le emissioni di CO2 dello scalo di oltre 11mila tonnellate all’anno, è parte di un progetto più ampio che prevede il raggiungimento di una potenza complessiva di circa 60 MWp, sufficiente a coprire il fabbisogno energetico annuo di 30mila famiglie italiane. Con queste soluzioni, Fiumicino si conferma oggi come un modello unico in Europa per l’adozione di tecnologie sostenibili e l’integrazione di sistemi avanzati di efficienza energetica.Un’altra iniziativa innovativa è il progetto Pioneer, un sistema di storage energetico basato su batterie ibride second life. Il progetto, sviluppato con Enel e l’Istituto Fraunhofer e cofinanziato dall’Innovation Fund UE, riutilizza 762 pacchi batteria da Nissan, Mercedes e Stellantis, trasformati in un sistema BESS da 10 MWh e 2,5 MW di potenza. Integrato con la Solar Farm, consente di immagazzinare l’energia solare prodotta in eccesso e di renderla disponibile nelle ore serali, con un risparmio ulteriore di 1.500 tonnellate di CO2all’anno.Osservatorio Telepass, con il telepedaggio oltre 71mila tonnellate di CO2risparmiateUn contributo concreto alla riduzione delle emissioni climalteranti arriva dai sistemi di pagamento automatico del pedaggio. Secondo lo studio “Il fattore Telepass”, condotto dall’omonimo Osservatorio in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia, nel 2024 l’utilizzo dell’obu sulla rete autostradale italiana ha permesso di evitare l’emissione di oltre 71mila tonnellate di CO2, equivalenti a più di 10mila viaggi intorno alla Terra o oltre 1.100 viaggi Terra-Luna. I benefici non si fermano all’ambiente: grazie all’eliminazione delle soste ai caselli, sono stati risparmiati oltre 59mila giorni complessivi di attesa e un consumo di carburante pari a più di 8 milioni di euro. LEGGI TUTTO