Luglio 2025

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    Dl ex Ilva: presentato Odg su impegni governo per impianto green a Taranto

    (Teleborsa) – Il piano di decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico dell’ex Ilva e i primi significativi impegni che il Governo intende assumere per realizzare a Taranto il più grande impianto green d’Europa, guidando la transizione ambientale e tutelando al contempo i lavoratori e l’impresa. Questi i temi al centro dell’ordine del giorno al decreto-legge ex Ilva – approvato dalla IX Commissione Permanente del Senato – presentato dal relatore Salvo Pogliese, d’intesa con il Mimit.L’iniziativa era stata preannunciata nei giorni scorsi dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione degli incontri avuti con gli enti locali pugliesi sul piano di decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico di Taranto e, stamattina, nel confronto con il presidente della Regione Liguria e il sindaco di Genova riguardo alle ricadute positive sullo sviluppo del sito di Cornigliano. L’ordine del giorno sarà successivamente presentato in modo organico alla Camera dei Deputati il prossimo 4 agosto, in occasione della votazione finale sulla conversione del decreto-legge, una volta integrato – come preannunciato dallo stesso Urso – con le indicazioni che giungeranno dai gruppi parlamentari nel dibattito nei due rami del Parlamento, dagli enti locali interessati dagli stabilimenti e dai sindacati, che in questi giorni si stanno riunendo in assemblea con i lavoratori proprio al fine di realizzare un documento unitario.La proposta del Governo prevede la realizzazione di tre forni elettrici a Taranto con la progressiva sostituzione degli altiforni per una produzione di 6 milioni di tonnellate annue di acciaio, nonché di un forno elettrico a Genova per la produzione di ulteriori 2 milioni di tonnellate. Tra i fattori abilitanti sono contemplati: la contestuale realizzazione di impianti DRI, la cui localizzazione dovrebbe avvenire preferibilmente a Taranto così da assicurare un processo produttivo più efficiente; il posizionamento di una nave rigassificatrice quale soluzione temporanea nelle more del potenziamento del vicino gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline), o del potenziamento di ulteriori infrastrutture di energie rinnovabili, incluse quelle relative all’utilizzo di idrogeno verde (IPCEI Hy2Infra).Il Governo valuterà anche di concerto con le organizzazioni sindacali le ricadute occupazionali ed i meccanismi di salvaguardia applicabili. Si tratta di una platea di 10.300 lavoratori diretti di AdI in AS, molti dei quali in cassa integrazione da anni, e di 1.700 di Ilva in AS. Oggi, anche a causa del sequestro probatorio senza facoltà d’uso di AFO 1, la cassa integrazione riguarda 3.926 dipendenti, di cui 3.538 a Taranto. Il Governo – fa sapere il relatore – ha preso in carico la crisi occupazionale e sta già lavorando a un “tavolo Taranto” per l’individuazione e la selezione di investimenti produttivi che si possano insediare a Taranto nella fase di riconversione dello stabilimento siderurgico, nelle aree non più necessarie a quest’ultimo e nelle aree contigue, per costituire un volano di sviluppo e di occupazione nei settori della cantieristica, della nautica, dei sistemi ferroviari, dell’eolico off shore e di quanto altro attinente allo sviluppo siderurgico. Gli investimenti fruiranno di un iter autorizzatorio accelerato in forza della specifica disposizione contenuto proprio nel DL 92/2025 in fase di conversione che estende a tali investimenti l’articolo 13 del DL asset.Il Governo – si legge nell’odg – si impegna: a continuare il negoziato con la Regione Puglia e con gli enti locali per l’approvazione dell’accordo di programma interistituzionale finalizzato alla piena decarbonizzazione dello stabilimento di Taranto; ad approfondire le interlocuzioni già avviate con gli enti locali e le autorità competenti per creare le condizioni infrastrutturali per dotare gli impianti siderurgici di Genova di un forno elettrico anche al fine di renderli più sostenibili dal punto di vista industriale ed economico; ad attivarsi e a vigilare affinché l’AIA recentemente rilasciata, avente a oggetto un ciclo produttivo a carbone, sia tempestivamente riesaminata alla luce della programmata installazione di forni elettrici e del loro ridotto potenziale emissivo; a sostenere il processo di realizzazione degli impianti di produzione del preridotto (DRI) nella misura necessaria all’alimentazione dei forni elettrici, con il coinvolgimento di partner industriali privati nonché attraverso l’ulteriore stanziamento di risorse pubbliche; a varare un Piano nazionale della siderurgia che tenga conto delle esigenze strategiche del Paese, in coerenza con la direttrice della decarbonizzazione, al fine di far diventare l’Italia il primo paese europeo per quantità e qualità di acciaio green prodotto; a proseguire nel lavoro del “Tavolo Taranto”per l’individuazione di investimenti produttivi nelle aree non utilizzate dello stabilimento e nelle aree contigue in modo da consentire, nei limiti del possibile, in via prioritaria o incentivata, l’assorbimento delle maestranze Ilva; a valutare le ulteriori misure di politiche attive e passive del lavoro che dovessero rendersi necessarie in ragione dell’impatto derivante dal rapporto produzione/lavoratori dalla transizione green verso i forni elettrici, in coerenza con quanto proposto nel redigendo accordo di programma interistituzionale; a valutare l’opportunità di destinare risorse aggiuntive al CIS Taranto per il completamento degli interventi oggetto della programmazione o per l’ampliamento del novero degli interventi infrastrutturali da finanziare; a valutare l’opportunità di potenziare, anche finanziariamente, la fondazione “Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile”di Taranto, anche al fine di favorire l’integrazione con i laboratori di ricerca di Acciaierie d’Italia in A.S. e la nascita di un polo tecnologico che possa operare in diversi ambiti industriali a supporto dello sviluppo produttivo sostenibile del territorio tarantino; a valutare l’opportunità di modificare la normativa per l’erogazione degli indennizzi in favore dei proprietari degli immobili nel quartiere di Tamburi al fine di semplificare e snellire le procedure di ammissione ed erogazione del contributo, e ove necessario a rifinanziare il Fondo. 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    Dazi, Bessent: “Lavoriamo a estensione scadenza negoziati con Cina

    (Teleborsa) – Il Segretario al Tesoro americano Scott Bessent torna sulla possibilità di una proroga delle trattative sul commercio fra USA e Cina. In una intervista a Fox News, Besse ha annunciato che incontrerà la delegazione cinese a Stoccolma (Svezia) lunedì o martedì prossimo e si è detto sicuro che vi sarà una proroga della vicina scadenza del 12 agosto per chiudere le trattative.”Stiamo lavorando ad una estensione dell’accordo”, ha detto Bessent, aggiungendo “penso che abbiamo effettivamente raggiunto un nuovo livello con la Cina, dove la situazione è molto costruttiva”. “Saremo in grado di portare a termine molte cose, ora che il commercio si è stabilizzato a un buon livello”, ha aggiunto il Segretario, auspicando che i colloqui tocchino altre aree di potenziale accordo, ad esempio si riesca a convincere Pechino a “ridurre la sua capacità manifatturiera e concentrarsi sulla costruzione di un’economia di consum.o”.Se sul fronte asiatico c’è una schiarita, lo stesso non avviene per l’UE, verso la quale la scadenza delle trattative resta ferma al 1° agosto. “Penso che il 1° agosto sia una scadenza piuttosto perentoria”, spiegando che si potrà ancora trattare anche quando i dazi saranno schizzati ad un livello più elevato. Bessent ha definito la strategia di Trump “ingegnosa”, notando che “quando lavori con dazi più alti, lavori più velocemente”.Bessent ha parlato anche di Powell, affermando di non vedere nessun motivo per sostituire il numero uno della Fed, nonostante i continui e ripetuti attacchi di Trump. “Non c’è nulla che mi indichi che dovrebbe dimettersi ora”, ha detto Bessent, ricordando che il mandato termina a maggio 2026. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari resiste alle vendite grazie a Iveco e Poste

    (Teleborsa) – Si chiude una seduta debole per le borse europee, mentre Piazza Affari si dimostra più resistente, grazie ad alcuni temi rettamente domestici, come i risultati record di Poste Italiane ed il fermento creato dai rumors di vendita di Iveco.Sul fronte del commercio, il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha aperto ad una proroga della scadenza delle trattative con la Cina, ma non con l’Europa. I mercati attendono comunque la riunione della BCE, che si riunirà giovedì, mentre una pausa nei tagli dei tassi è pressoché scontata. Più interessante sarà capire quale è l’inclinazione di Francoforte per il resto dell’anno. Leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,175. L’Oro continua gli scambi a 3.426,9 dollari l’oncia, con un aumento dello 0,86%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) perde l’1,37% e continua a trattare a 65,04 dollari per barile. LEGGI TUTTO

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    GM scivola al Nyse dopo i conti: EPS supera attese ma pesano dazi

    (Teleborsa) – General Motors ha chiuso il secondo trimestre con un utile per azione di 2,53 dollari, superiore ai 2,44 dollari attesi. Anche il fatturato pari a 47,1 miliardi di dollari è apparso migliore dei 46,28 miliardi stimati, mentre l’utile netto attribuibile agli azionisti è sceso del 35% a 1,9 miliardi di dollari e l’Ebit a 3 miliardi di dollari. La casa d’auto di Detroit ha confermando l’impatto negativo dei dazi sull’auto in 1,1 miliardi di dollari nel trimestre, confermando la previsione di un impatto netto pari a 4-5 miliardi nell’intero esercizio. GM ha reiterato le stime (già ridotto a maggio) che indicano un EBIT adjusted di 10-12,5 miliardi di dollari, un utile netto attribuibile agli azionisti di 7,7-9,5 miliardi e EPS diluito rettificato di 8,25-10 dollari.”Oltre alla nostra solida performance operativa, stiamo posizionando l’azienda per un futuro redditizio e a lungo termine, adattandoci alle nuove politiche commerciali e fiscali e a un panorama tecnologico in rapida evoluzione”, ha affermato l’amministratore delegato di GM Mary Barra in una lettera agli azionisti, aggiungendo che la casa automobilistica di Detroit sta lavorando per “ridurre notevolmente la nostra esposizione tariffaria”.Le azioni GM al Nyse scivolano oggi di quasi il 7/ a 49,52 dollari. LEGGI TUTTO

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    PIL, FMI: “Crescita Italia moderata. Nel 2025 +0,5%, 2026 +0,8%, 2027 +0,6%”

    (Teleborsa) – Il Fondo monetario internazionale indica una crescita economica dello 0,5% quest’anno in Italia, cui dovrebbe seguire un più 0,8% del Pil nel 2026 e un più 0,6% nel 2027. È quanto emerge al termine dell’esame, da parte del Comitato esecutivo del Fmi, del rapporto stilato dagli ispettori dopo la missione annuale in Italia (ex articolo IV dello statuto del Fondo, che era stato pubblicato a fine maggio). Il comunicato cita le cifre di Eurostat, assieme a quelle del governo. “In Italia – rileva il Fmi – la crescita economica è proseguita a un ritmo moderato. Tuttavia le prospettive di breve termine sono offuscate da una elevata incertezza e le sfide strutturali, tra cui la bassa crescita della produttività e l’invecchiamento della popolazione, stanno pesando sulle prospettive dell’economia”. Ma una dinamica migliore del previsto dei conti pubblici nel 2024 ha consentito un ritorno a un avanzo primario di bilancio. “Continuare con una performance di risanamento solida – sottolinea il Fmi – sarà cruciale per mettere la traiettoria del debito pubblico stabilmente su una dinamica di ribasso e rafforzare la resilienza”. Secondo il Fmi, aumentare la produttività, così come migliorare e alzare la specializzazione dell’offerta sul mercato del lavoro “sono cruciali per aumentare in maniera persistente la crescita e contrastare l’impatto dell’invecchiamento della popolazione”. I componenti del direttorio del Fondo monetario internazionale – si legge nel rapporto sull’esame da parte del Comitato esecutivo del Fondo –”hanno espresso apprezzamento per la resilienza dell’economia dell’Italia, dove politiche economiche solide hanno continuato a supportare la crescita e livelli record di occupazione”. Al tempo stesso, i vertici del Fmi “hanno notato che le sfide strutturali dalla bassa crescita di produttività e dal rapido invecchiamento della popolazione sono diventate questioni pressanti”. Per centrare al tempo stesso i suoi obiettivi di risanamento dei conti pubblici e di investimento, nell’ambito delle regole europee del Patto di stabilità e di crescita, l’Italia – prosegue il Fmi – deve “continuare a migliorare il rispetto delle regole fiscali, razionalizzare la spesa pubblica e sostituire i sussidi inefficienti con misure che migliorino la produttività. Qualunque nuova misura di spesa andrebbe compensata con risparmi altrove”. Per cementare la riduzione delle vulnerabilità correlate al debito sul medio termine, i componenti del direttorio hanno sottolineato “l’importanza di contenere le pressioni legate alla spesa pensionistica, di migliorare l’efficienza della spesa e di ridurre i rischi del settore pubblico, riducendo l’ammontare dei prestiti garantiti rafforzando la trasparenza e il monitoraggio”. Il direttorio del Fondo monetario internazionale ha accolto positivamente i miglioramenti della solidità nel settore bancario dell’Italia, dove “le politiche macro prudenziali hanno adeguatamente bilanciato i requisiti di stabilità con la necessità di sostenere l’approvvigionamento di credito”. Il direttorio del Fmi raccomanda di proseguire la vigilanza e il monitoraggio sulla qualità del credito bancario, così come sui collegamenti del settore finanziario con i titoli di Stato. I direttori del Fmi hanno anche sottolineato la necessità di intervenire sulle persistenti vulnerabilità sulle banche più piccole. LEGGI TUTTO

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    Enel si conferma brillante in Borsa dopo rialzo TP di Jefferies

    (Teleborsa) – Si muove in rialzo Enel, che segna un brillante rialzo dell’1,24%, dopo il giudizio positivo degli analisti di Jefferies. Il Broker ha confermato un Buy per il Gruppo, alzando il Target price a 9,5 euro dagli 8,6 euro indicati in precedenza. Tale indicazione di rezzo rappresenta un potenziale upside del 23%.Nel motivare il giudizio, Jefferies segnala che “Il titolo ha sottoperformato i competitor di circa il 7% da inizio anno, ma intravediamo un potenziale punto di svolta”. “La chiarezza sulla concessione italiana – si afferma – potrebbe sbloccare il riacquisto di azioni proprie da 3,5 miliardi di euro. In America Latina, il sentiment sta migliorando, il che potrebbe favorire l’espansione dei multipli”. Non sono esclusi ulteriori miglioramenti del giudizio. LEGGI TUTTO

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    USA, indice Fed Richmond segnala peggioramento a luglio

    (Teleborsa) – Peggiora l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a luglio a -20 punti dai -8 di giugno e contro i -2 punti delle aspettative. Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un peggioramento anche della componente delle consegne che si porta a -18 punti dai -5 del mese precedente, mentre quella sui servizi sale a +2 da -1 punti. LEGGI TUTTO

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    Eni: al via la suite di strumenti digitali “Open-es ECOgenius”

    (Teleborsa) – All’interno dell’alleanza di sistema Open-es (Eni), Accenture ha collaborato per la realizzazione di “Open-es ECOgenius”, una suite digitale dove le imprese potranno trovare strumenti semplici e intuitivi per rispondere alle sfide di misurazione e di sviluppo consapevole, raggiungendo gli obiettivi di business in maniera efficiente ed efficace. Accenture – fa sapere Eni in una nota – ha contribuito alla progettazione, allo sviluppo e all’implementazione della suite, che riunisce in un unico spazio digitale strumenti basati sull’intelligenza artificiale per fornire a tutte le aziende, con un approccio pragmatico e concreto, soluzioni per una strategia di mercato maggiormente competitiva, integrando risultati in ambito economico e di impatto.Progettata per essere user-friendly, “Open-es ECOgenius” rende accessibili dati e linee guida anche alle organizzazioni che hanno meno familiarità con le tematiche connesse alla sostenibilità. Questo consente alle imprese di rispondere, insieme ai propri partner finanziari e industriali lungo le filiere, a sfide chiave per il nostro sistema produttivo. Nella sua versione di lancio, disponibile direttamente nella piattaforma gratuita Open-es, consente di accedere al Carbon Estimator, strumento validato da RINA come conforme al GHG Protocol Standard, che guida in maniera semplice le aziende nella raccolta dei dati e nella stima delle emissioni, tenendo conto delle specificità dei diversi settori industriali. Oltre a questo primo strumento, lo spazio digitale si arricchirà progressivamente di nuovi moduli e soluzioni per l’identificazione, miglioramento e scambio dei dati relativi alle diverse esigenze di sviluppo delle imprese.”In Accenture, ci impegniamo a sviluppare strumenti pratici e accessibili che supportino la trasformazione sostenibile delle imprese e delle loro filiere. Siamo quindi orgogliosi di collaborare con Open-es, mettendo a disposizione le nostre competenze in sostenibilità, decarbonizzazione e digitalizzazione – ha dichiarato Fausto Torri, responsabile dell’area Energy, Utility, Chimica e Risorse Naturali di Accenture per Italia, Europa Centrale e Grecia –. Crediamo che Open-es ECOgenius possa rappresentare un valido supporto per semplificare il percorso delle piccole e medie imprese ai temi della sostenibilità, rendendo i loro impegni in termini di efficienza non solo obiettivi raggiungibili e misurabili, ma anche un vantaggio competitivo nei rispettivi settori di business”. “Questa novità è un risultato rappresentativo dello spirito che caratterizza tutti i partner dell’alleanza Open-es. Ascolto delle imprese, collaborazione orientata all’innovazione e approccio pragmatico per supportare tutte le realtà lungo le catene del valore nella sfida per migliorare la propria competitività in un contesto di mercato in transizione. Questo approccio ci ha permesso di arricchire la piattaforma Open-es con un nuovo ambiente che grazie al “genius” umano e tecnologico consente di coniugare semplicità e accuratezza. Questa è l’equazione che Open-es sta contribuendo a risolvere ormai da quattro anni e con l’avvio di questa suite digitale si aggiunge un nuovo importante elemento per una soluzione concreta alla portata di tutti” ha commentato Stefano Fasani, program manager di Open-es. LEGGI TUTTO