Luglio 2025

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    Garanzie finanziarie: i suggerimenti di Bankitalia, Ivass e Anac per ridurre i rischi

    (Teleborsa) – Nel mercato delle garanzie finanziarie sono state riscontrate criticità per fideiussioni bancarie e polizze assicurative fideiussorie emesse da soggetti non legittimati a farlo o che si sono successivamente rivelate false. La Banca d’Italia, insieme all’IVASS e all’ANAC, ha formulato alcuni suggerimenti per ridurre il rischio di accettare garanzie finanziarie non valide. “Questi suggerimenti – fa sapere Bankitalia in una nota – sono utili per le Amministrazioni Pubbliche e per i privati. I suggerimenti sono forniti a titolo di collaborazione istituzionale, devono essere considerati esclusivamente come indicazioni operative e non possono essere invocati per attenuare la responsabilità, che resta solo e soltanto a carico dei soggetti coinvolti”.”Il rischio per le PA di acquisire garanzie e polizze false o rilasciate da operatori non autorizzati, anche in relazione agli appalti legati al PNRR – rileva Bankitalia – rimane, infatti ancora significativo. È quindi opportuno richiamare ancora una volta l’attenzione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese che partecipano a gare di appalto sulla necessità di compiere un’accurata verifica sulle garanzie e sulle polizze fideiussorie prima della loro accettazione”.Quali garanzie fideiussorie possono essere rilasciate alle PA? – Secondo la normativa bancaria e assicurativa, le garanzie nella forma di fideiussioni e polizze fideiussorie possono essere validamente rilasciate solo da alcune categorie di operatori finanziari,autorizzati secondo la propria disciplina di settore. Nello specifico si tratta di: banche; intermediari finanziari non bancari iscritti nell’albo di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario (“Intermediari 106”); confidi iscritti nell’albo di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario (“confidi maggiori”); imprese di assicurazione, purché abilitate all’esercizio del ramo cauzioni (art. 2 del d.lgs. 209/2005 – Codice delle Assicurazioni private). La Banca d’Italia e l’IVASS curano la tenuta di albi ed elenchi dei soggetti autorizzati.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da una banca italiana? – Se un soggetto si qualifica come “banca” e ha sede legale in Italia, deve risultare iscritto nell’albo delle banche, consultabile sul sito della Banca d’Italia. È possibile verificare l’iscrizione nella sezione “Banche” o anche cliccando in alto a destra su “Ricerca storica/avanzata” e inserendo la denominazione della banca o il codice meccanografico di 4 cifre. Tale codice è anche noto come codice ABI e viene indicato dalle banche nelle comunicazioni ufficiali, insieme alla denominazione sociale. Attenzione! Bisogna accertarsi anche che non vi siano annotazioni relative a provvedimenti di liquidazione, di revoca della licenza bancaria o di cancellazione dall’albo, soprattutto se si usa la funzione “ricerca storica/avanzata”.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da una banca estera? – Per sapere se una banca estera è legittimata a operare in Italia, deve risultare iscritta nell’albo delle banche consultabile sul sito della Banca d’Italia. In questo caso si può ricercare la banca cliccando a sinistra sulla sezione “Banche ed altri intermediari esteri abilitati in Italia”; attraverso la funzione “Ricerca storica/Ricerca avanzata”, selezionando la maschera “Ricerca avanzata negli albi ad una data” è possibile impostare la ricercaper la nazionalità della banca. Inoltre, bisogna verificare che nella scheda “Attività autorizzate/notificate” sia presente la voce”Rilascio garanzie e impegni di firma”. Inoltre, sul registro dell’European Banking Authority (EBA), sezione “Credit institution”, si puòverificare il Paese dell’UE o dello Spazio Economico Europeo che ha rilasciato l’autorizzazione o in cui sono insediate le succursali.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da un intermediario finanziario italiano? – Un soggetto non bancario che si qualifica come “Intermediario finanziario” e ha sede legale in Italia, deve essere iscritto all’albo previsto dall’art. 106 del Testo Unico Bancario ed essere autorizzato al rilascio di garanzie. È possibile verificare se un intermediario finanziario è abilitato a prestare garanzie nell’apposito elenco degli intermediari finanziari abilitati al rilascio di fideiussioni nei confronti del pubblico,pubblicato sul sito della Banca d’Italia. Si ricorda che le società fiduciarie, pure iscritte nella sezione dell’albo ex art. 106 TUB, e gli operatori di microcredito non possono rilasciare garanzie. Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da un intermediario finanziario estero? – Anche gli intermediari finanziari non bancari con sede legale all’estero possono rilasciare fideiussioni in Italia. Per verificare se un intermediario finanziario estero è abilitato al rilascio di garanzie, bisogna consultare gli albi e elenchi di vigilanza, sezione “Banche ed altri intermediari esteri abilitati in Italia” e controllare che nella scheda delle “Attività autorizzate/notificate” sia presente la voce “Rilasciogaranzie e impegni di firma”.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da un Confidi? – Quando il soggetto che presta la fideiussione si qualifica come confidi, questo deve essere iscritto nell’albo degli intermediari ex art. 106 del TUB ed essere abilitato a rilasciare fideiussioni nei confronti del pubblico. I confidi iscritti a tale albo sono detti “confidi maggiori”. È possibile verificare se un confidi maggiore è abilitato a prestare garanzie per appalti nell’apposito elenco degli intermediari finanziari abilitati al rilascio di fideiussioni nei confronti del pubblico, pubblicato sul sito della Banca d’Italia. Invece, i cosiddetti “confidi minori”, pur svolgendo attività di natura finanziaria, non sono iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB ma nell’elenco tenuto dall’Organismo Confidi Minori (OCM) e non sonoautorizzati al rilascio di fideiussioni a beneficio delle P.A. Attenzione! Pertanto, se il soggetto confidi proponente la garanzia è iscritto nell’elenco tenuto dall’Organismo Confidi Minori (OCM) oppure dichiara di essere iscritto nell’elenco ex art. 155, co. 4, TUB, precedentemente tenuto dalla Banca d’Italia ed oggi dismesso, il soggetto non è autorizzato a rilasciare garanzie nei confronti della PA o di terzi. È opportuno, in tal caso, segnalare il soggetto all’OCM tramite i riferimenti presenti sul sito web dell’Organismo.Quali controlli si possono compiere quando la polizza fideiussoria risulta rilasciata da una impresa assicurativa italiana? – Se un soggetto si qualifica come “impresa di assicurazione” e ha sede legale in Italia, deve risultare iscritto nel Registro delle imprese di Assicurazione (c.d. RIGA) consultabile sul sito dell’IVASS. È possibile verificare l’iscrizione inserendo la denominazione della impresa.Sul sito di IVASS è anche possibile verificare direttamente, nella sezione in Home page dedicata alle “Garanzie finanziarie per le P.A.” le imprese di assicurazione italiane abilitate ad operare nel ramo Cauzioni, censite nell’apposito elenco, estratto da RIGA. Accanto a ciascuna denominazione sono indicate le modalità telematiche dichiarate dalle imprese (sito internet e/o PEC) con cui è possibile verificare la polizza ai sensi dall’art. 106, comma 3 del Codice degli appalti. Si ricorda che le Società di Mutuo Soccorso non sono soggetti vigilati né dall’IVASS né dalla Banca d’Italia e non sono autorizzate al rilascio di polizze fideiussorie. Attenzione! L’assenza della denominazione negli elenchi sopra indicati indica la mancata autorizzazione a esercitare nel ramo cauzione. In tale circostanza occorre verificare se la denominazione indicata nella polizza compare eventualmente nell’Elenco sul sito IVASS degli “avvisi imprese non autorizzate o non abilitate”, consultabile nei Quick link della sezione “Per i consumatori”. Si raccomanda di non accettare polizze emesse dalle imprese comprese in questa lista, in capo alle quali sono state accertate rilevanti violazioni normative. Si suggerisce inoltre di verificare anche l’elenco degli avvisi dei casi di contraffazione, anch’esso consultabile nel Quick link della sezione “Per i consumatori”.Quali controlli si possono compiere quando la polizza fideiussoria risulta rilasciata da una impresa assicurativa estera? –Anche le imprese di assicurazione estere, purché risultino abilitate a operare in Italia secondo il cosiddetto passaporto europeo, possono rilasciare polizze fideiussorie a garanzia di appalti e finanziamenti pubblici. Per sapere se una compagnia estera è legittimata a operare in Italia, si può consultare il Registro delle imprese (RIGA) sul sito dell’IVASS. Se una compagnia assicurativa indica come sede un Paese estero, nella sezione “Garanzie finanziarie per la P.A.” in Home page del sito IVASS occorre consultare direttamente anche l’elenco delleimprese estere abilitate al Ramo Cauzione, estratto da RIGA. Accanto a ciascuna denominazione sono indicate le modalità telematiche dichiarate dalle imprese (sito internet e/o PEC) con cui è possibile verificare la polizza ai sensi dall’art. 106, comma 3 del Codice degli appalti. Se non è indicata alcuna modalità, significa che l’impresa non ha comunicato all’IVASS nessuna modalità. Si suggerisce in tal caso di contattare l’IVASS a ivass@pec.ivass.it Inoltre, sul registro dell’European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA), èpossibile verificare il Paese dell’UE o dello Spazio Economico Europeo dove ha sede l’impresa estera e che ha rilasciato l’autorizzazione.Attenzione! Se non si rinviene la denominazione della compagnia negli elenchi sopra indicati, vuol dire che la stessa non è autorizzata/abilitata a esercitare in Italia nel ramo cauzione. In tale circostanza occorre verificare se la medesima denominazione compare eventualmente nell’elenco pubblicato sul sito IVASS degli “avvisi imprese non autorizzate o non abilitate”, consultabile nei Quick link della sezione “Per i consumatori”. Si raccomanda di non accettare polizze emesse dalle imprese comprese in questo elenco, in capo alle quali sono state accertate rilevanti violazioni normative. Si suggerisce inoltre di verificare anche l’elenco degli avvisi dei casi di contraffazione, anch’esso consultabile nei Quick link della sezione “Per i consumatori”. Dopo aver svolto i necessari approfondimenti, se residuano dubbi e non si è riusciti ad avere conferma della validità della garanzia, è possibile scrivere all’IVASS (ivass@pec.ivass.it).Quali controlli si possono compiere quando sulla polizza fideiussoria compare anche il nome di un intermediario assicurativo che la ha distribuita (es. broker, agente assicurativo, ecc.)? – Qualora sulla polizza compaia anche il nome di un soggetto che si qualifica come intermediario o distributore assicurativo (es: broker, agente assicurativo…) delle polizze della compagnia, è opportuno verificare che il soggetto distributore sia iscritto nel Registro Unico degli intermediari – RUI, presente sul sito dell’IVASS.Cosa si può fare per verificare se la garanzia è falsa o contraffatta? – Oltre alle verifiche sul soggetto finanziario (banca, intermediario 106, confidi o impresa di assicurazione) di cui alle FAQ precedenti, si raccomanda di effettuare alcuni controlli anche sullagaranzia stessa. Prima di tutto occorre controllare che il marchio, la denominazione o altri elementi identificativi presenti nei documenti contrattuali non siano contraffatti, ma corrispondano esattamente a quelli di un soggetto autorizzato. Infatti, in caso di fideiussioni o di polizze false, la documentazione contrattuale potrebbe riproporre, magari con lievi modifiche, marchi, denominazioni o altrielementi identificativi di intermediari molto conosciuti. Per compiere questa verifica può essere utile fare un raffronto tra i marchi, le denominazioni o gli altri elementi identificativi riportati sulla documentazione contrattuale e quelli presenti sui siti web degli intermediari italiani o esteri autorizzati ai quali in apparenza si riferiscono. A tal fine, può essere utile anche verificare che gli estremi di identificazione della banca, dell’intermediario finanziario (ad esempio il codice ABI) o della compagnia di assicurazione (ad esempio il codice IVASS) riportati nel contratto o nella polizza siano perfettamente identici a quelli portati negli albi e negli elenchi tenuti da Banca d’Italia e IVASS.Chi rilascia garanzie false potrebbe, inoltre, utilizzare la denominazione, i marchi o altri elementi distintivi di soggetti regolarmente autorizzati al rilascio di garanzie, ma che nei fatti non sono operativi nel settore. Si raccomanda di non chiedere informazioni o conferme usando i recapiti indicati nella documentazione contrattuale perché potrebbe trattarsi di recapiti di comodo (ad esempio, quelli degli stessi autori della contraffazione). Per le stesse ragioni si consiglia di non effettuare ricerche sul web utilizzando indirizzi o collegamenti ipertestuali presenti sui documenti forniti dal presunto garante poiché potrebbero ricondurre a siti web contraffatti. Negli elenchi dei soggetti abilitati al rilascio di polizze fideiussorie, l’IVASS indica i recapiti presso cui è possibile verificare la polizza. LEGGI TUTTO

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    3M migliora previsioni di profitto per 2025 nonostante impatto dazi

    (Teleborsa) – 3M, colosso industriale statunitense che realizza prodotti per i settori salute, elettronica, energia, sicurezza, ha chiuso il secondo trimestre del 2025 con un fatturato di 6,3 miliardi di dollari, in crescita dell’1,4% su base annua, con vendite organiche in crescita dello 0,6% su base annua. Il margine operativo è stato del 18,0%, in calo di 230 punti base, mentre l’utile per azione (EPS) di 1,34 dollari, in calo del 38%, su base annua. Il margine operativo rettificato è stato del 24,5%, in aumento di 2,9 punti percentuali su base annua, mentre l’EPS rettificato di 2,16 dollari, in aumento del 12% su base annua.”Abbiamo ottenuto ottimi risultati nel secondo trimestre, registrando una crescita organica positiva delle vendite e una crescita a due cifre dell’EPS – ha dichiarato il CEO William Brown – Questo conferma il trend del primo trimestre, con tutti e tre i gruppi aziendali in crescita organica per il terzo trimestre consecutivo. Il nostro modello operativo 3M eXcellence è il fondamento per il raggiungimento di ciascuna delle nostre priorità strategiche e guida il rigore operativo e il ritmo della nostra cultura della performance. Con un’esecuzione in miglioramento e risultati solidi nel primo semestre, siamo fiduciosi nel miglioramento delle nostre previsioni sull’utile per azione (EPS) per l’intero anno, che ora include l’impatto previsto dei dazi”.3M ha infatti aggiornato le sue previsioni sull’utile per azione (EPS) per l’intero anno 2025, alla luce della performance aziendale nel primo semestre. Le previsioni aggiornate includono l’impatto dei dazi. Le previsioni sull’utile per azione (EPS) rettificato per il 2025 sono aumentate da 7,60-7,90 dollari a 7,75-8,00 dollari.(Foto: Ifeelstock | dreamstime) LEGGI TUTTO

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    Mondadori, Intermonte lima target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intermonte ha abbassato a 3,10 euro per azione (dai precedenti 3,20 euro) il target price su Mondadori, gruppo editoriale quotato su Euronext STAR Milan, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo.Gli analisti prevedono che le vendite del secondo trimestre del 2025 siano diminuite dell’1% su base annua, attestandosi a 218 milioni di euro. Il calo è interamente attribuibile alla debolezza del mercato dei libri commerciali. Inoltre, hanno affinato le stime per riflettere un atteggiamento più cauto nei confronti del mercato dei libri commerciali. Ipotizzano ora un CAGR dell’1% per il periodo 2024-27 per la divisione Trade (rispetto al 2% precedente), mentre prevedono valori leggermente superiori per le divisioni Media e Retail, con un CAGR rispettivamente del 3% e del 4%. Di conseguenza, prevedono che le vendite del gruppo per l’esercizio 2025 saranno inferiori dell’1%, attestandosi a 960 milioni di euro, in crescita del 2,7% su base annua (o del 2,1% in termini organici). Per quanto riguarda la redditività, prevedono un EBITDA per l’esercizio 2025 di 160 milioni di euro, inferiore del 2% rispetto alla precedente stima, ma comunque in crescita dell’1% su base annua.”Grazie al suo solido team manageriale e alla sua indiscussa posizione di leadership, prevediamo che Mondadori dimostri ancora una volta resilienza in un contesto di debolezza del mercato – si legge nella ricerca – La solida generazione di flussi di cassa (rendimento FCF del 12% nel 2025) rappresenta un forte catalizzatore, consentendo al management di proporre una politica di dividendi chiara, sostenibile e generosa, supportando al contempo ulteriori acquisizioni accrescitive”.Ai prezzi attuali, Mondadori è quotata a un EV/EBITDA di 4,4/4,2x 25/26, con uno sconto di circa il 50% rispetto ad altri editori librari. LEGGI TUTTO

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    Vivendi, AMF ordina a Vincent Bolloré di lanciare OPA entro sei mesi

    (Teleborsa) – L’Autorité des Marchés Financiers (AMF), la Consob francese, ha ritenuto che Bolloré SE e il suo fondatore Vincent Bolloré, che la controlla, siano tenuti a presentare un progetto di offerta pubblica di acquisto (OPA) sui titoli azionari di Vivendi entro sei mesi.La vicenda riguarda la scissione, a dicembre 2024, della società in quattro entità: Vivendi, Havas, Canal+ e Louis Hachette Group. A seguito della sentenza della Corte d’Appello di Parigi dell’aprile 2025, l’AMF ha ora stabilito che il controllo di Bolloré su Vivendi avrebbe innescato disposizioni normative che avrebbero richiesto un’OPA.L’Autorità garantirà, in ogni caso, che l’offerta si concluda solo dopo che la Corte di Cassazione, nell’ambito dei ricorsi pendenti presentati contro la sentenza della Corte d’Appello di Parigi del 22 aprile 2025, avrà emesso la propria sentenza.Dopo la notizia, spicca il volo Vivendi, che si attesta a 3,271 euro sulla Borsa di Parigi, con un aumento dell’11,18%. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista in area 3,359 e successiva a quota 3,583. Supporto a 3,135. LEGGI TUTTO

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    Arterra Bioscience, fatturato semestrale sale a 2,6 milioni di euro

    (Teleborsa) – Arterra Bioscience, azienda green biotech specializzata in ricerca e sviluppo nell’ambito delle biotecnologie e quotata su Euronext Growth Milan, ha chiuso il primo semestre del 2025 con un fatturato pari a circa 2,6 milioni di euro, in aumento del 12,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.”Il risultato conferma il trend di crescita fatto registrare nel primo trimestre 2025 sebbene leggermente inferiore – ha commentato la CEO Maria Gabriella Colucci – Gli ordini acquisiti in questi mesi ci fanno essere fiduciosi per il raggiungimento degli obiettivi programmati”. LEGGI TUTTO

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    Sesa, Intermonte taglia TP e conferma Buy: prossima trimestrale sarà catalyst per credibilità

    (Teleborsa) – Intermonte ha tagliato a 120 euro per azione (dai precedenti 140 euro) il target price su Sesa, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’innovazione tecnologica e nei servizi informatici e digitali per le imprese, confermando la raccomandazione sul titolo a “Buy” dopo che l’EBITDA del quarto trimestre si è attestato a 64 milioni di euro, in crescita dell’8% su base annua, ma inferiore del 7% rispetto alle attese, principalmente a causa della minore redditività del segmento SSI, mentre il segmento VAS ha mostrato un buon margine.Gli analisti scrivono che il management ha preferito adottare un atteggiamento piuttosto prudente sulla crescita del fatturato nel segmento VAD (indicato in crescita a una sola cifra) e sui margini nel segmento SSI (previsto invariato su base annua). Le previsioni presuppongono un contributo puramente inerziale da M&A. La generazione di flussi di cassa dovrebbe migliorare di circa 30 milioni di euro, il che equivale a circa il +50% in termini di FCF.”Riteniamo eccessiva la reazione del mercato di ieri, soprattutto considerando che le previsioni di consenso erano chiaramente impegnative e che il business nel suo complesso ha confermato una buona traiettoria di ripresa – si legge nella ricerca – Abbiamo apprezzato l’attenzione del management sul raggiungimento di una crescita organica e sul miglioramento della generazione di flussi di cassa, nonché sulla definizione di obiettivi cauti e credibili. Abbiamo cercato di posizionarci in modo prudente e attendiamo con ansia la prossima pubblicazione trimestrale, che fungerà da catalizzatore per rafforzare la credibilità delle nuove linee guida. Dopo aver aggiornato il nostro obiettivo per riflettere le nuove stime, confermiamo la nostra visione positiva alla luce dell’interessante valutazione e delle aspettative di un miglioramento del flusso di notizie”.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Consiglio Ue: intesa sul 18esimo pacchetto di sanzioni alla Russia

    (Teleborsa) – Il Consiglio Ue Affari generali ha adottato il 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che include nuove e significative misure in ambito energetico, finanziario e commerciale. “Ora stringiamo il nodo alla Russia prendendo di mira le entrate energetiche, le esportazioni, l’elusione e la flotta ombra. Sotto la presidenza danese, l’Ue ha adottato il suo 18esimo pacchetto di sanzioni che aumenterà la pressione sulla Russia”, ha annunciato su X il ministro degli Affari esteri danese Lars Lokke Rasmussen. Come emerso al termine del Coreper viene introdotto un nuovo meccanismo dinamico di Oil Price Cap che fisserà il prezzo del 15% in meno rispetto al prezzo medio di mercato del greggio russo: il prezzo sarà ridotto da 60 centesimi di dollaro Usa a circa 47,6 dollari al barile.Il 18esimo pacchetto di sanzioni Ue introduce poi un nuovo divieto di transazione relativo a Nord Stream 1 e 2 e prevede l’aggiunta di 105 nuove navi della cosiddetta flotta ombra sanzionata. L’attuale limitazione sul sistema di transazioni bancarie Swift viene trasformato in un divieto totale, e l’elenco degli istituti bancari viene quasi raddoppiato inserendo altre 22 banche russe. Si limita poi ulteriormente l’accesso della Russia alle tecnologie a duplice uso/avanzate.Previsto un divieto di importazione di prodotti petroliferi raffinati ottenuti da petrolio greggio russo ottenuto in qualsiasi Paese terzo (ad eccezione di Norvegia, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Svizzera). Questo mira a colmare una scappatoia che consente alla Russia esportazioni indirette di petrolio greggio utilizzato per scopi di raffinazione. È quindi previsto un divieto di transazione sul fondo russo per gli investimenti diretti, sui suoi investimenti e sugli istituti finanziari che li sostengono, per limitare ulteriormente l’accesso russo ai mercati finanziari globali e alla valuta estera. Tra le 26 nuove entità incluse nell’elenco di sanzioni figurano anche undici entità che sono paesi terzi diversi dalla Russia (7 in Cina, di cui 3 a Hong Kong, e 4 in Turchia). LEGGI TUTTO

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    Titoli di Stato italiani, portafoglio investitori esteri aumenta ancora a maggio

    (Teleborsa) – Il controvalore dei titoli di Stato italiani nel portafoglio degli investitori esteri è continuato ad aumentare a maggio 2025. In particolare, la posizione degli investitori esteri è aumentata di 2,1 miliardi di euro netti, dopo l’incremento di 20,3 miliardi di aprile. È quanto emerge dalla pubblicazione “Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull’estero” della Banca d’Italia. L’aumento cumulato da inizio anno è di 48,9 miliardi di euro.Nei dodici mesi terminanti a maggio il conto corrente ha registrato un surplus di 24,2 miliardi di euro (pari all’1,1 per cento del PIL); nei dodici mesi precedenti l’avanzo era stato pari a 16,7 miliardi. Il miglioramento dei saldi dei redditi primari (-8,8 miliardi, da -17,9) e dei redditi secondari (-17,9 miliardi, da -18,6) ha più che compensato il maggiore disavanzo dei servizi (-5,3 miliardi, da -4,4) e il minore avanzo delle merci (56,3 miliardi, da 57,6).Alla fine di marzo 2025 la posizione netta sull’estero era creditoria per 282 miliardi di euro, pari al 12,8 per cento del PIL. La diminuzione di 53 miliardi rispetto alla fine di dicembre 2024 riflette soprattutto gli aggiustamenti di valutazione, che sul lato delle attività sono connessi con il deprezzamento del dollaro e sul lato delle passività con il rialzo dei corsi azionari delle banche italiane.A maggio 2025 le attività sull’estero dei residenti in Italia sono aumentate di 11,7 miliardi. L’incremento ha interessato tutte le principali componenti, in particolare gli investimenti di portafoglio (7,3 miliardi) e gli investimenti diretti all’estero (2,7 miliardi).Sempre a maggio, le passività sull’estero sono aumentate di 16,0 miliardi, per effetto di acquisti esteri di titoli italiani (9,8 miliardi, di cui 2,1 di titoli pubblici) e dell’incremento della componente “altri investimenti” (6,4 miliardi). LEGGI TUTTO