Luglio 2025

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    USA: scorte petrolio settimanali calano di 3,9 milioni di barili, più delle attese

    (Teleborsa) – Sono scese più delle attese le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stock di petrolio, negli ultimi sette giorni all’11 luglio 2025, sono calati di circa 3,9 milioni di barili a 422,2 MBG, contro attese per un decremento più contenuto, ovvero di 1,8 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un aumento di 4,2 MBG, arrivando a 107 MBG, mentre le scorte di benzine hanno registrato una crescita di 3,4 milioni a quota 232,9 MBG.Le riserve strategiche di petrolio sono scese di 0,3 milioni a 402,7 MBG. LEGGI TUTTO

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    Tassi USA, Collins (Fed) prudente a fronte dei rischi inflazionistici legati ai dazi

    (Teleborsa) – La presidente della Fed di Boston, Susan Collins, è favorevole a mantenere un atteggiamento “attivamente paziente”, sebbene sia convinta che l’impatto dei dazi potrebbe essere più limitato del previsto.”Tarare una politica monetaria appropriata in questo contesto è difficile”, ha affermato Collins, aggiungendo tuttavia che “le solide condizioni economiche complessive e persistenti consentono alla Fed di prendersi il tempo necessario per valutare attentamente l’ampia gamma di dati in arrivo”. Il funzionario Fed ha evidenziato l’impatto inflazionistico dei dazi commerciali recentemente imposti, che a suo dire stanno iniziando a riflettersi sui prezzi di alcuni beni. Collins prevede un aumento dell’inflazione di fondo verso il 3%, entro la fine dell’anno, avvertendo al contempo che la crescita e l’occupazione potrebbero rallentare di conseguenza.Tuttavia, ha indicato fattori attenuanti, come la riduzione dei margini di profitto delle aziende e il mantenimento della spesa da parte dei consumatori. “Di conseguenza, l’impatto negativo dei dazi sulle condizioni del mercato del lavoro e sulla crescita economica potrebbe essere più limitato”, ha sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Lottomatica, operatività sul buyback

    (Teleborsa) – Lottomatica Group, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato, dal 7 all’11 luglio 2025, complessivamente 124.461 azioni ordinarie al prezzo medio di 24,0912 euro, per un controvalore pari a 2.998.413,09 euro.A seguito degli acquisti appena comunicati, l’azienda leader in Italia nel settore dei giochi detiene complessivamente 726.072 azioni proprie, pari allo 0,289% delle azioni ordinarie in circolazione.In Borsa, intanto, buona la performance di Lottomatica, che si attesta a 24,76 euro, con un aumento del 2,65%. LEGGI TUTTO

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    Wall Street prudente tra trimestrali e dati macro

    (Teleborsa) – Partenza all’insegna della cautela per la borsa di Wall Street con la questione dei dazi tornata in primo piano e i cui effetti sono già venuti alla luce. Il dato sull’inflazione, pubblicato ieri, ne è la dimostrazione: i prezzi al consumo hanno accelerato, nel mese di giugno, alimentando le ipotesi che la Federal Reserve rimarrà ferma fino a settembre per quanto riguarda il taglio dei tassi.Nel frattempo, gli investitori sperano su un possibile accordo commerciale più favorevole tra i Paesi, rispetto alle condizioni annunciate dal presidente americano, Donald Trump. Restando sul fronte macro, i prezzi alla produzione annunciati oggi sono rimasti invariati su base mensile, mentre sono saliti meno delle attese su base annua. L’aggiornamento sull’andamento delle produzione industriale, nel mese di giugno, ha mostrato un crescita superiore al previsto. Prosegue intanto la stagione delle trimestrali avviatasi ieri con i conti delle banche americane. L’annuncio dei risultati prosegue anche oggi con Bank of America che ha comunicato utili sopra le attese, ma ricavi al di sotto del consensus. Goldman Sachs, inoltre, ha battuto le previsioni degli analisti. Gli utili di Morgan Stanley sono cresciuti nonostante il calo dell’investment banking. E, Johnson & Johnson, ha migliorato la guidance dopo un secondo trimestre sopra le attese. Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones sale dello 0,42% a 44.209 punti; sulla stessa linea, l’S&P-500 procede a piccoli passi, avanzando a 6.257 punti. Pressoché invariato il Nasdaq 100 (-0,1%); poco sopra la parità l’S&P 100 (+0,21%). LEGGI TUTTO

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    USA, produzione industriale giugno sale sopra le attese

    (Teleborsa) – Cresce più delle attese la produzione industriale negli Stati Uniti nel mese di giugno. Secondo i dati pubblicati dalla Federal Reserve, si è registrata una variazione positiva dello 0,3% su base mensile, dopo il +0% del mese precedente, e sopra le attese degli analisti (+0,1%). Su base annua si registra una salita dello 0,7%, dopo il +0,6% del mese precedente.La produzione manifatturiera registra un aumento dello 0,1% su mese, (invariato il dato atteso dal consensus), che si confronta con il +0,3% di maggio (dato rivisto da un preliminare +0,1%).Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è salita al 77,6%, risultando superiore alle stime degli analisti (77,4%), rispetto al 77,5% del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Giorgetti: trattativa lunga ed estenuante, confronto tra approcci diversi

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, GiancarloGiorgetti, ha dichiarato che “la trattativa sui dazi è lunga ed estenuante: da una parte c’è un negoziatore particolare e dall’altra altri che hanno degli approcci completamente diversi. Non è solo nel quantum ma nel metodo dell’approccio”. Parlando a margine di un intervento alla Camera il ministro ha parlato anche dell’attuale situazione nel comparto bancario e in particolare delle criticità segnalate dalla Commissione europea sull’utilizzo del Golden Power nel caso dell’Ops di Unicredit su Banco BPM. “Riteniamo di avere avuto soddisfazione dai giudici e quelle motivazioni dei giudici sono quello che diremo esattamente alla Commissione Europea”, ha dichiarato Giorgetti. “La DG Competition – ha aggiunto – tutela la concorrenza che è una bellissima cosa, ma forse non si sono accorti che c’è una guerra in questo momento in Europa e quindi gli stati difendono altre cose che non sono soltanto la concorrenza, la sicurezza nazionale è una cosa seria”.Quanto alla necessità che la Banca Centrale europea limiti l’Euro “forte”, il ministro ha ricordato che quello di Francoforte “è un potere autonomo non sindacabile dalla politica”. “Certo che la pressione di Trump per abbassare i tassi, qualora questo dovesse avvenire, creerebbe un ulteriore problema qui. Diciamo che qui non sono concepibili la pressione o gli epiteti che Trump rivolge verso il governatore della banca centrale. Però, sarà che le banche centrali devono difendere determinati principi e determinati obiettivi, ma non è che vivono fuori dal mondo”, ha commentato. I banchieri delle banche centrali, ha proseguito il ministro riferendosi anche alla BCE, “non vivono su Marte, vivono in mezzo a noi, in mezzo all’economia, fatta di famiglie e imprese. Quindi, se scoppiano le guerre, se ci sono queste cosa qua, non ci sono soltanto le sacre regole delle banche. C’è anche la valutazione, purtroppo, della realtà come la vediamo. Quindi, vediamo”. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi produzione salgono meno delle attese a giugno

    (Teleborsa) – Frena la crescita, a giugno, dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono rimasti invariati su base mensile, dopo il +0,3% del mese precedente e contro il +0,2% stimato dagli analisti. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 2,3%, inferiore al consensus (+2,5%) e al mese precedente (+2,7%).I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, non hanno registrato alcuna variazione su base mensile (+0,4% il mese precedente e +0,2% atteso), mentre su anno registrano un +2,6% contro il +3,2% del mese precedente (+3,1% atteso). LEGGI TUTTO

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    TLC, Agcom: investimenti infrastrutture +8,7% a 7 miliardi

    (Teleborsa) – Gli investimenti in infrastrutture di rete tlc (trainati da quelli relativi alla rete fissa) hanno mostrato nel 2024 un aumento dell’8,7% rispetto al 2023, raggiungendo 7,05 miliardi di euro. È quanto emerge dalla Relazione annuale dell’Agcom illustrata al Senato dal presidente Giacomo Lasorella. Il peso dei ricavi del settore delle tlc sul Pil si attesta all’1,3% nel 2024, stabile rispetto al 2023. La spesa complessiva della clientela (residenziale e affari) è cresciuta dell’1,9%. La copertura FTTH, cioè la connessione alla rete tramite fibra ottica, ha raggiunto, al 31 dicembre 2024, il 70,7% delle famiglie. Lo sviluppo della connessione FTTH ha interessato in modo uniforme aree bianche, grigie e nere, anche se la realizzazione nelle aree grigie e nere procede più lentamente rispetto ai piani dichiarati. Il 25,7% della copertura FTTH esistente è stata realizzata nel 2024. Con un mercato all’ingrosso delle tlc radicalmente mutato da operazioni quali la separazione della rete fissa di Tim ceduta a Fibercop ma anche dall’acquisizione di Vodafone da parte di Swisscom e dall’ingresso nel capitale di Telecom Italia di Poste Italiane, diventato il primo azionista della società, l’Agcom ha avviato una nuova Analisi dei mercati di accesso alla rete fissa. L’obiettivo – come ha ricordato Lasorella – sarà quello di stabilire se FiberCop possa essere qualificata come operatore wholesale only (aspetto sul quale l’Autorità ha già raggiunto una conclusione, avallata dall’Agcm, che ha sottoposto alle autorità europee) con le quali è in corso una interlocuzione) e di delineare il regime regolamentare conseguente. “La televisione non è più il principale mezzo di informazione per gli italiani. Soltanto il 46,5% della popolazione adulta – dicono i dati dell’Osservatorio Agcom sul sistema dell’informazione, pubblicati nel marzo 2025 – si informa con la televisione, laddove appena sei anni fa, nel 2019, questa percentuale era del 67,4% – ha sottolineato Lasorella, nella relazione annuale al Parlamento –. Un italiano su due (il 52,4%), invece, utilizza la Rete per informarsi, con motori di ricerca, social media e siti web/app di quotidiani e periodici che sono diventate le principali porte di accesso all’informazione. Per altro verso – a conferma del fatto che un singolo dato non restituisce adeguatamente la complessità del quadro – televisione, radio e carta stampata rimangono fonti informative ritenute più affidabili rispetto a social network e piattaforme; questo impone una riflessione sulla necessità di tutelare e salvaguardare”.Il quadro economico del settore dei Media, analizzando il contesto nazionale, nonostante alcune persistenti debolezze, “mostra nel 2024 segnali di ripresa” ha evidenziato il presidente dell’Agcom. Le entrate complessive sono aumentate del 3,2% rispetto al 2023, superando i 12 miliardi di euro. “Questo incremento si deve principalmente all’aumento dei ricavi da contenuti a pagamento (+4,3%), soprattutto per la televisione online, che ha compensato il calo nelle vendite di copie di quotidiani e periodici – ha aggiunto Lasorella –. La televisione arriva a generare il 72,8% degli introiti. Parallelamente, si riduce l’incidenza dell’editoria quotidiana e periodica (21,8% delle risorse totali) e quella della radio (5,4%)”. Riguardo ai programmi di informazione, nel 2024, “il Tg1 rimane il telegiornale più seguito, seguito dal Tg5 e dalla Tgr di Rai come fonte di informazione locale. Più in dettaglio, nel 2024 il settore televisivo ha superato nel complesso gli 8,8 miliardi di euro, registrando un incremento del 7,3% rispetto al 2023”. Nel settore dei servizi postali, nel 2024 ci sono stati circa 3,1 miliardi di invii, con un calo complessivo rispetto al 2023 (-1,5%), determinato dalla riduzione degli invii di corrispondenza, che segnano un -6,2% sul 2023 e un -18% rispetto al 2020. “Al contrario – ha spiegato Lasorella – la consegna di pacchi conferma una crescita significativa, raggiungendo circa 1,17 miliardi di invii nel 2024, con un aumento del 7,3% rispetto al 2023 e un notevole +34,6% rispetto al 2020”. I ricavi complessivi del mercato postale nel 2024 sono stati pari a 8,59 miliardi di euro, con un incremento di quasi 163 milioni di euro (+1,9%) rispetto all’anno precedente, riferibile soprattutto all’aumento dei ricavi dai servizi di pacchi. L’incidenza dei servizi di corrispondenza rientranti nel Servizio universale diminuisce nel tempo, rappresentando nel 2024 il 30,4% in volume e il 53% in ricavi. “La Relazione annuale 2025 dell’Agcom arriva in un momento strategico nel quale l’impegno dell’Authority è centrale sul piano nazionale, europeo e internazionale – ha commentato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini –. Il ruolo che l’Agcom esercita, evidenzia l’esponente dell’esecutivo, tutela gli interessi del nostro Paese e difende il settore dell’informazione professionale in un momento storico in cui la competizione con le Big Tech è ben lontana da quel ‘level playing field’ richiesto anche dall’Ue. L’editoria dell’informazione – osserva Barachini – deve sostenere l’offensiva della distribuzione algoritmica e confrontarsi con attori che, in questa era di intelligenza artificiale, hanno una forza economica esponenzialmente superiore e non sono tenuti a rispettare né argini deontologici, né responsabilità editoriali. Anche sotto questo aspetto, le iniziative regolamentari, di vigilanza e sanzionatorie dell’Agcom sono insostituibili per l’equilibrio del nostro sistema Paese”. LEGGI TUTTO