Luglio 2025

Monthly Archives

More stories

  • in

    Ex Ilva, in bozza piano obiettivo 8 milioni di tonnellate

    (Teleborsa) – “Al fine di garantire la continuità operativa di tutti i siti produttivi del Gruppo Acciaierie d’Italia, tutelare i livelli occupazionali e rispondere alle esigenze del mercato nazionale ed europeo, è necessario garantire una produzione fino a 8 milioni di tonnellate annue di acciaio”. È quanto si legge nella bozza del Piano di Decarbonizzazione inviato dal governo ai sindacati poco prima dell’incontro convocato al Mimit, presieduto dal ministro Adolfo Urso, che ha preso il via verso le 18,15. Il Piano di Decarbonizzazione del gruppo in amministrazione straordinaria è la base per la possibile sottoscrizione, al tavolo convocato per domani con il governo e gli enti locali, dell’accordo interistituzionale necessario alla nuova autorizzazione integrata ambientale e sanitaria Aia.Nel dettaglio il piano prevede la costruzione di tre forni elettrici presso il sito di Taranto, per una capacità produttiva complessiva di 6 milioni di tonnellate annue, e un forno elettrico presso lo stabilimento di Genova, con una capacità di circa 2 milioni di tonnellate annue. È prevista inoltre la realizzazione di fino a quattro impianti per il preridotto (dri) necessario ad alimentare i forni elettrici di Taranto e Genova.Al fine di garantire il riavvio entro marzo 2026, la data indicativa per il dissequestro dell’altoforno Ato1 dell’ex Ilva di Taranto, sotto sigilli dopo l’incendio di maggio, è il prossimo 15 settembre. La bozza del piano di decarbonizzazione indica un cronoprogramma per ripristino della marcia a tre altiforni a partire dalla fine del primo trimestre del prossimo anno dopo i lavori in tutti gli impianti. “Vogliamo capire da questo incontro se ci sono le garanzie sul piano occupazionale. Ci interesserebbe capire chi finanzia questo piano e riteniamo che ci debba essere un impegno sulla continuità produttiva, un impegno sulle questioni occupazionali e naturalmente un impegno rispetto anche alle questioni ambientali – ha affermato il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, al suo arrivo al ministero delle Imprese per l’incontro sull’ex Ilva di Taranto –. Il ministero ci deve dire le risorse dove le prende. Mi pare di capire ancora una volta dai fondi di sviluppo e coesione. C’è bisogno di avere un piano chiaro, ci è stata inviata un’ora fa una proposta di piano industriale senza neppure una cifra, senza neppure un numero sul piano occupazionale. Dice tre forni qui e un forno lì, ma non dice quanta gente occupa e quanto costa”.”Penso che per dare certezza ci sia bisogno di un accordo interistituzionale che garantisca la continuità produttiva e occupazionale – ha commentato il segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma, a margine dell’incontro al ministero delle Imprese sull’ex Ilva di Taranto –. Queste sono le basi per poter ragionare insieme al processo di decarbonizzazione che ha bisogno di risorse pubbliche e io credo che non bisogna tornare sui passi del passato. Ripetere gli stessi errori sarebbe un danno per tutti. Quindi oggi sarebbe necessario che un capitale pubblico gestisca la garanzia della transizione verso la decarbonizzazione con le lavoratrici e con i lavoratori”.Per l’ex Ilva di Taranto “vogliamo che, prima di apporre qualsiasi firma a un accordo, ci siano le garanzie che chiederemo oggi. Vogliamo risposte ben precise per quanto riguarda il destino degli stabilimenti ma soprattutto il destino dei lavoratori” ha dichiarato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.”Quello che chiederemo oggi innanzitutto è di governare la transizione con una salvaguardia occupazionale importante” ha affermato il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano . La richiesta di Uliano è “prevedere che nel piano di decarbonizzazione ci siano i forni elettrici, ci siano i preridotti (dri) necessari per far funzionare bene gli impianti dal punto di vista industriale e ridurre l’impatto occupazionale ai minimi termini”. Mentre proseguono in V Commissione del Consiglio regionale pugliese, presieduta da Michele Mazzarano, le audizioni sullo stabilimento ex Ilva in vista della conferenza dei servizi del 17 luglio per il rilascio dell’Aia, associazioni e comitati di Taranto continuano a invocare la chiusura dell’ex Ilva e a chiedere agli enti locali di esprimere contrarietà all’Autorizzazione integrata ambientale. Al centro della discussione, il piano da 6 milioni di tonnellate/anno contenuto nella bozza di accordo di programma. “Restano aspetti – ha sostenuto Giuseppe Bortone, direttore del dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità – ancora incompleti, con incongruenze rispetto ai parametri di rifermento dettati sia delle linee guida dell’Iss sia dalla sentenza della Corte di Giustizia europea. Innanzitutto vanno integrate le valutazioni sullo stabilimento produttivo considerando anche le opere accessorie e connesse, tipo la centrale termoelettrica, valutando quindi l’impatto cumulativo”. Contrari senza riserve al rilascio dell’Aia i rappresentanti di Giustizia per Taranto, Genitori tarantini, Peacelink e Wwf. Genitori Tarantini chiedono “la chiusura definitiva dello stabilimento” e “8 miliardi per le bonifiche”. Giustizia per Taranto boccia un’Aia che “rilancia un modello industriale obsoleto”, con almeno “3mila esuberi stimati”. Peacelink parla di “inganno della decarbonizzazione: si riattivano gli altoforni spenti e si efficientano le cokerie”. Per il Wwf, l’impianto “resta ad alta intensità fossile, in contrasto con gli obiettivi climatici”. Taranto Futura propone invece una soluzione tecnologica alternativa: convogliare le emissioni in condutture per fornire calore ed energia, riducendo l’inquinamento dell’80%, “come già studiato dai Politecnici di Milano e Torino”. LEGGI TUTTO

  • in

    Confinvest acquista ramo di azienda Dierre per oltre 7 milioni di euro

    (Teleborsa) – Confinvest, società quotata su Euronext Growth Milan e specializzata nella negoziazione di oro fisico da investimento, ha sottoscritto con Dierre un contratto preliminare di compravendita per l’acquisizione del ramo di azienda della società Dierre adibito all’attività di commercio ed alla compravendita di metalli preziosi (oro, argento, platino e palladio sotto forma di monete, barre, lingotti e lamine) e alla commercializzazione di monete d’oro da investimento. In particolare, Confinvest si è impegnata ad acquistare il ramo a un prezzo minimo pari a 7 milioni di euro e massimo pari a 7,25 milioni di euro.Nel contesto dell’acquisizione si prevede la proposta di sottoporre all’assemblea degli azionisti di Confinvest l’approvazione di: un aumento di capitale sociale inscindibile a pagamento, con esclusione del diritto di opzione, per un importo di 1 milione di euro, riservato a Dierre; un aumento di capitale sociale scindibile a pagamento, per un importo pari a massimi 2,5 milioni di euro, comprensivo di sovrapprezzo, da offrire in opzione agli azionisti della società.La sottoscrizione dell’aumento di capitale in opzione è interamente garantita dall’azionista di riferimento e da un soggetto terzo, si legge in una nota. Resta al riguardo inteso che la società dovrebbe far fronte, con mezzi propri, al pagamento di eventuali ammontari che non fossero infine corrisposti dai summenzionati garanti.Il CdA di di Confinvest ha deliberato di stabilire in 1,671 euro il prezzo di sottoscrizione unitario delle azioni di nuova emissione rivenienti sia dall’aumento di capitale riservato, sia dall’aumento di capitale in opzione.Il ramo d’azienda comprenderà il marchio “Dierre” e 5 dipendenti, di cui due risorse dedicate all’attività commerciale, una alla gestione della compliance, una alla funzione amministrativa-contabile e una alla funzione logistica.L’operazione mira a incrementare i ricavi attraverso l’ampliamento della base clienti e l’ingresso in nuovi mercati, anche esteri. Inoltre, l’integrazione permetterà un miglior presidio del magazzino di oro, ottimizzando la logistica e rendendo più efficiente la gestione delle scorte. L’unione dei due business rafforzerà la riconoscibilità dei brand, favorendo anche attività di cross-selling e up-selling tra le rispettive clientele. Tali sinergie contribuiranno ad aumentare la quota di mercato dell’emittente e una maggiore redditività, con effetti positivi sui margini operativi e sull’EBITDA. LEGGI TUTTO

  • in

    Banca Privata Leasing, proroga di 6 mesi dell’incarico di commissario in affiancamento

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha disposto la proroga dell’incarico di Commissario in temporaneo affiancamento al Consiglio di amministrazione di Banca Privata Leasing affidato a Paolo D’Alessio, dal 6 agosto 2025 al 6 febbraio 2026.Inoltre, ha preso atto della rinuncia all’incarico di Commissario in Temporaneo Affiancamento presentata da Maria Rosa Molino in data 9 giugno 2025. LEGGI TUTTO

  • in

    Intesa Sanpaolo, acquistate azioni proprie per oltre 70,6 milioni di euro

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie avviato lo scorso 2 giugno, ha reso noto che dal 7 all’11 luglio 2025, ha acquistato complessivamente 14.374.254 azioni proprie, pari a circa lo 0,08% del capitale sociale, ad un prezzo medio di 4,9118 euro, per un controvalore totale di 70.603.522,13 euro.All’11 luglio 2025, dall’avvio del programma, Intesa Sanpaolo ha acquistato complessivamente 193.796.195 azioni, pari a circa l’1,09% del capitale sociale, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 4,8689 euro, per un controvalore totale di 943.569.155,55 euro.In Borsa, oggi, composto rialzo per il Colosso creditizio, che archivia la sessione con un guadagno dello 0,20%. LEGGI TUTTO

  • in

    Soges cede proprietà dell’Hotel Borgo di Cortefreda per focalizzarsi su gestione alberghiera

    (Teleborsa) – Soges Group, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’ospitalità alberghiera e congressuale all’interno di strutture di pregio, ha sottoscritto un’offerta vincolante e irrevocabile e un contratto preliminare di vendita di cosa altrui con Palazzo Costanzi per la cessione all’acquirente – o a soggetto dallo stesso designato – del complesso immobiliare denominato “Hotel Borgo di Cortefreda”, situato a Barberino Tavarnelle (FI), via Roma 191 e la contestuale concessione in locazione dello stesso complesso immobiliare a Soges Group per consentire a quest’ultima di continuare ad esercitarvi l’attività alberghiera, così come attualmente svolta, senza soluzione di continuità.L’operazione si inserisce nel più ampio percorso strategico annunciato in sede di IPO, che prevede una focalizzazione sul core business della gestione alberghiera. In particolare, la dismissione dell’immobile – attualmente nella disponibilità della società in forza di un contratto di locazione finanziaria sottoscritto con Intesa Sanpaolo e, quindi, da effettuarsi previo esercizio del diritto di riscatto anticipato dell’immobile da parte della società – consente a Soges Group di rafforzare la posizione finanziaria netta e liberare flussi di cassa da destinare a nuovi investimenti.”L’operazione conferma la volontà di Soges Group di proseguire con decisione il percorso tracciato in fase di IPO – ha commentato la CFO Simona Cappelletti – Il riscatto e la successiva cessione dell’immobile generano liquidità immediata e rafforzano la flessibilità finanziaria, mantenendo al contempo la piena operatività della struttura sotto il brand Place of Charme. È un passaggio coerente con il nostro modello asset-light, pensato per sostenere la crescita attraverso la qualità della gestione e una presenza selettiva nei territori a più alto potenziale turistico”.È prevista la cessione dell’immobile all’acquirente, per un corrispettivo complessivo pari a 4,9 milioni di euro, oltre imposte, e contestuale concessione dello stesso in locazione a Soges Group, che continuerà a gestire la struttura alberghiera senza soluzione di continuità, sotto il marchio Place of Charme. Il contratto di locazione avrà una durata iniziale di 9 anni a decorrere dalla data del closing dell’operazione, rinnovabile per ulteriori periodi di 9 anni, con rinuncia del locatore alla facoltà di diniego del rinnovo alla scadenza del primo novennio. Il valore a regime del contratto ammonta a 370 mila euro annui, IVA esclusa, oltre ad una componente variabile calcolata sulla base del fatturato delle camere e di altre attività commerciali. Il closing dell’operazione è previsto entro il 30 settembre 2025. LEGGI TUTTO

  • in

    TIM-Dazn, Antitrust proroga al 31 dicembre la decisione su intesa per Serie A

    (Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deliberato di prorogare al 31 dicembre 2025 il termine di conclusione del procedimento per decidere sulla rideterminazione della durata dell’infrazione che riguardava un’intesa restrittiva della concorrenza posta in essere da Telecom Italia e Dazn. La decisione è arrivata per tener conto delle statuizioni di cui alla sentenza del Consiglio di Stato del 19 giugno 2025.L’Antitrust cita, in particolare, la motivazione della sentenza, secondo la quale “sussiste un difetto di istruttoria e di motivazione del provvedimento nella parte in cui l’Autorità ha operato una integrale ricomprensione di tali vendite, senza verificare quale fosse la percentuale di tali vendite dirette che potesse, comunque, ricondursi al “Deal Memo” nella sola parte contestata e rilevante in parte qua, relativa all’incidenza della provvista finanziaria di Telecom per la partecipazione alla gara e l’aggiudicazione dei diritti. La decisione va, quindi, in parte qua annullata, con l’obbligo dell’AGCM – in sede di riesercizio del potere – di verificare quale sia (e, prima ancora, se vi sia) un’effettiva incidenza del “Deal Memo” nelle parti contestate dall’AGCM sulle vendite dirette di DAZN, scomputando integralmente tali vendite, ove non sia, invece, possibile effettuare una chiara stima degli incrementi delle vendite dirette derivanti dal “Deal Memo” in ragione – come spiegato – dell’apporto finanziario alla gara”. LEGGI TUTTO

  • in

    Trump: “Senza accordo Russia-Ucraina dazi al 100% a Mosca”

    (Teleborsa) – L’attesa mossa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump su Mosca è arrivata. “Sono scontento con la Russia, imporremo severe tariffe se non avremo un accordo (sull’Ucraina ndr) entro 50 giorni. Dazi al 100% circa, li chiameremmo dazi secondari. Sono deluso dal presidente Putin, perché pensavo che avremmo raggiunto un accordo due mesi fa” ha detto Trump incontrando nello Studio Ovale il segretario generale della Nato Mark Rutte. “Vladimir Putin dovrebbe prendere l’avvertimento di Donald Trump seriamente” ha commentato Rutte.Parlando di Putin Trump no ha risparmiato i toni. “Non voglio dire che Putin sia un assassino, ma è un tipo duro. Ha dato prova di sé nel corso degli anni. Ha ingannato molta gente. Ha ingannato Clinton, Bush, Obama, Biden, non ha ingannato me” ha dichiarato il presidente americano. Trump ha ribadito che ha avuto “piacevoli telefonate” con Putin, ma alla fine sono state “conversazioni che non significavano nulla”, perché poco dopo lui bombardava Kiev e altre città. “Alla fine – ha aggiunto Trump – le parole non bastano. Bisogna agire. Devono esserci risultati. E spero che ci si riesca”. Parallelamente Trump ha annunciato il nuovo piano per l’Ucraina. “Abbiamo raggiunto un accordo oggi in base al quale invieremo all’Ucraina le armi” ha detto il presidente precisando che gli Usa non pagheranno le armi ma lo faranno i Paesi europei. Trump ha elogiato il fatto che si sia arrivato all’accordo sulla spesa militare del 5% per i Paesi Nato “il che equivale – ha detto – a più di mille miliardi di dollari all’anno. Quindi hanno un sacco di soldi, e queste sono nazioni ricche, hanno un sacco di soldi e vogliono farlo”. Trump ha, poi, preso le distanze dalla guerra in Ucraina, dicendo che è “la guerra di Biden, la guerra dei democratici”. “Trump mi ha chiamato dicendo – ha dichiarato Rutte – che ha preso una decisione, e la decisione è che vuole che l’Ucraina abbia ciò che serve per essere in grado di difendersi dalla Russia, ma vuole che gli europei contribuiscano, il che è totalmente logico, e questo si basa sull’enorme successo del Vertice della Nato, il 5% (di spesa in difesa del pil ndr), ma anche la decisione di mantenere l’Ucraina forte. Quindi, su questa base, l’Europa si è fatta avanti. Si tratta, ancora una volta, di un’azione degli europei. Sono stato in contatto con molti paesi. Posso dirle – ha aggiunto rivolgendosi a Trump – che in questo momento la Germania in massa, ma anche la Finlandia, la Danimarca, la Svezia, la Norvegia, i Paesi Bassi e il Canada, vogliono tutti farne parte. E questa è solo la prima ondata. Ce ne saranno altre. Quindi quello che faremo è lavorare attraverso i sistemi Nato per assicurarci di sapere di cosa hanno bisogno gli ucraini”.Trump ha fatto sapere che le prime batterie di Patriot per Kiev saranno inviate nel giro di pochi giorni. Il “prossimo problema – ha concluso Trump – sarà la ricostruzione in Ucraina, perché richiederà molto tempo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Fos, delisting il 21 luglio dopo il successo dell’OPA

    (Teleborsa) – L’offerente è arrivato al 96,951% del capitale sociale di Fos, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella progettazione e nello sviluppo di servizi e prodotti digitali per grandi gruppi industriali e per la pubblica amministrazione, secondo i risultati definitivi dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) totalitaria. Ora darà seguito alla procedura congiunta sul rimanente 3,049% del capitale sociale.Borsa Italiana disporrà la sospensione delle azioni dalle negoziazioni su Euronext Growth Milan nelle sedute del 17 luglio e 18 luglio 2025 e l’esclusione delle azioni dalle negoziazioni su Euronext Growth Milan a partire dalla seduta del 21 luglio 2025. LEGGI TUTTO