8 Agosto 2025

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    Trenitalia, tecnologia e investimenti per un servizio sempre più efficiente

    (Teleborsa) – Con oltre 24mila dipendenti e collegamenti nazionali e internazionali, Trenitalia trasporta ogni giorno più di un milione e mezzo di viaggiatori. Lo ha spiegato l’ad di Trenitalia Gianpiero Strisciuglio intervistato da Italpress Economy. “Attraverso un’offerta capillare che conta 270 Frecce, 6mila treni regionali, insieme agli oltre 120 Intercity, più di 30 collegamenti internazionali e 200 collegamenti intermodali che si agganciano al servizio ferroviario, l’impegno di Trenitalia – ha proseguito l’ad – si intensifica per garantire il diritto alla mobilità in un periodo, come quello estivo, che richiede uno sforzo notevole”.Grande attenzione anche all’attività predittiva e alla digitalizzazione dei servizi. “Abbiamo installato – ha detto Strisciuglio – oltre 250mila QR Code sui treni, per fornire accesso immediato ai servizi informativi e in tempo reale”. A questo si aggiunge l’uso sperimentale di una chatbot su WhatsApp che supporta i passeggeri nella pianificazione del viaggio. L’obiettivo è ridurre al minimo i disagi, soprattutto in una fase in cui la rete ferroviaria è nel pieno di una trasformazione infrastrutturale, con 1.200 cantieri attivi al giorno. “Si potrà viaggiare da Roma a Bari in circa tre ore. Da Bari a Napoli in due. Importanti novità – ha annunciato l’ad – anche sulla trasversale Padana dove sarà possibile specializzare le infrastrutture e i servizi attraverso la creazione di una rete AV dedicata, per generare nuova capacità ferroviaria a servizio delle aree metropolitane”.Sul fronte del rinnovo della flotta, Trenitalia ha previsto investimenti significativi in tutte le aree di servizio. “L’alta velocità continuerà a crescere, con un investimento di oltre 1,3 miliardi di euro – ha detto Strisciuglio – per l’acquisto di 46 nuovi Frecciarossa. A questi si aggiunge il continuo rinnovo della flotta regionale, che porterà al rinnovo quasi totaledella flotta entro il 2027. Nel segmento Intercity stiamo investendo oltre 500 milioni di euro per introdurre 20 nuovi treni ibridi, 12 elettrotreni e 6 treni a batteria. L’obiettivo è puntare su soluzioni tecnologicamente avanzate, sostenibili e orientate alla qualità del servizio”.Importante anche il focus sull’internazionalizzazione dell’alta velocità. Strisciuglio ha sottolineato che “il Frecciarossa tra Milano e Parigi, riattivato ad aprile scorso, ha avuto un grande successo e stiamo lavorando ad un nuovo collegamento tra Roma e Milano con Monaco di Baviera. Il servizio partirà dalla fine del 2026 e si espanderà progressivamente verso Berlino e Napoli. Un progetto concreto che vedrà impegnate Trenitalia e i partner tedeschi in un altro collegamento prestigioso a livello transfrontaliero”. LEGGI TUTTO

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    Munich Re cola a picco dopo taglio guidance 2025

    (Teleborsa) – Munich Re taglia la guidance 2025 e fa colare a picco tutto il comparto delle riassicurazioni, che evidenzia oggi pesanti ribassi. Il titolo MUnich Re perde circa il 7% a Francoforte, mentre la connazionale Hannover Re cede circa il 4%, Swiss Re il 2,3% ed Allianz l’1,5%.La compagnia di riassicurazione tedesca Munich Re ha tagliato le stime sui ricavi di riassicurazione 2025 a circa 40 miliardi dai 42 miliardi precedenti, facendo cenno alla debolezza dell’attività ed allo sfavorevole andamento del cambio, mentre la stima sui ricavi complessivi scende a 62 miliardi dai 64 miliardi precedenti. La compagnia ha invece mantenuto il suo target di utile per l’intero anno di 6 miliardi.Il secondo trimestre si è chiuso con un utile di Gruppo di 2,1 miliardi, ma i ricavi sono scesi leggermente a 14,8 miliardi. Il Business riassicurativo ha contribuito con 1,8 miliardi al risultato netto di Gruppo. I rinnovi al 1° luglio hanno registrato una diminuzione dei volumi de 3,2% a fronte di un calo dei prezzi del 2,5%. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Mase: “Al via nuovi incentivi per l’acquisto di veicoli a zero emissioni”

    (Teleborsa) – Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha adottato il decreto attuativo che regola gli incentivi a fondo perduto per l’acquisto di veicoli elettrici. L’intervento – fa sapere il Mase in una nota – è destinato a persone fisiche e microimprese con residenza o sede legale nelle aree urbane funzionali (città oltre i 50mila abitanti e area di pendolarismo). L’iniziativa, finanziata con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette a disposizione 597 milioni di euro.L’obiettivo – spiega la nota – è favorire il rinnovo del parco circolante con veicoli a zero emissioni, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento urbano e al miglioramento della qualità dell’aria. Per accedere al contributo, sarà necessario rottamare un veicolo termico fino a euro 5. “Con questo nuovo schema di incentivi – ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto Fratin – vogliamo accelerare la transizione anche nel settore della mobilità privata e commerciale, supportando concretamente cittadini e piccole imprese nei contesti urbani più esposti all’inquinamento. Grazie al PNRR, mettiamo in campo risorse importanti per favorire la diffusione dei veicoli a zero emissioni e contribuire a città più pulite e vivibili. Il sostegno è calibrato per chi ha redditi più bassi e per le microimprese, perché la transizione deve essere sostenibile anche dal punto di vista sociale”.L’incentivo sarà riconosciuto alle persone fisiche per l’acquisto di un’auto elettrica (categoria M1), con un contributo di 9mila o 11mila euro in base al valore ISEE; alle microimprese, per l’acquisto di veicoli elettrici commerciali (categorie N1 e N2), fino a un massimo di 20mila euro per veicolo, nel limite del 30% del prezzo di acquisto e nel rispetto della normativa “de minimis”.Le richieste saranno gestite tramite una piattaforma informatica dedicata, sviluppata da Sogei, che consentirà la registrazione dei beneficiari, dei venditori aderenti all’iniziativa e la generazione dei bonus. Il contributo sarà erogato sotto forma di sconto diretto in fase di acquisto.Le modalità operative e la data di apertura della piattaforma per l’accesso agli incentivi saranno comunicate con apposito avviso sul sito istituzionale del Ministero. LEGGI TUTTO

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    Marcinelle, Meloni: “Una tragedia europea. L’Italia ha pagato il prezzo più alto”

    (Teleborsa) – “L’Italia non dimenticherà mai la catastrofe del crollo della miniera di carbone del Bois du Cazier di Marcinelle. L’8 agosto di 69 anni fa, 262 minatori hanno perso la vita nel buio di una miniera, lontani dalle loro case e dai loro affetti, nell’adempimento del loro dovere. L’Italia ha pagato il prezzo più alto di questa tragedia europea e noi oggi rendiamo omaggio ai nostri 136 connazionali che – come tanti altri – sono stati costretti ad abbandonare la terra dove erano nati e cresciuti per trovare altrove maggiori opportunità di lavoro”. Lo scrive in un messaggio la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni in occasione del sessantanovesimo anniversario del disastro di Marcinelle.”Dal ricordo di quel disastro è nata la ‘Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’. Ricorrenza – ricorda Meloni – fortemente voluta dall’indimenticato Ministro Tremaglia per omaggiare tutti i lavoratori italiani caduti in ogni continente e il contributo che hanno assicurato, con dedizione e umiltà, allo sviluppo delle Nazioni che li hanno accolti. Oggi, in questa Giornata, voglio fare mie le parole pronunciate proprio da Mirko Tremaglia l’8 agosto 2001 in occasione della sua prima visita ufficiale alla miniera come Ministro per gli Italiani nel mondo: ‘Marcinelle rappresenta il simbolo della sofferenza, della fatica, del sangue versato sul lavoro dagli italiani nel mondo e dai loro fratelli europei e la superiorità di quell’umanesimo del lavoro allora ignorato che riconosce, a chi lavora, dignità e parità di diritti e di doveri’. Parole che – conclude la premier – risuonano in tutta la loro attualità e che rinnovano il profondo debito di riconoscenza nei confronti dei nostri connazionali e della grande storia dell’emigrazione italiana”. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, Unimpresa: con 64 anni a rischio sostenibilità del sistema previdenziale italiano

    (Teleborsa) – Nei prossimi cinque anni, l’introduzione di una riforma che abbassi l’età pensionabile a 64 anni per tutti comporterebbe un impatto economico rilevante e immediato per la finanza pubblica. L’incremento del numero di nuovi pensionati, stimabile tra 120mila e 160mila unità aggiuntive all’anno, determinerebbe un aumento della spesa pensionistica pari a circa 0,3 punti percentuali di pil già nel primo anno di applicazione, con una tendenza progressiva che porterebbe l’incidenza sul pil dal 15,3% previsto per il 2025 al 16,2% entro il 2030, rispetto al 15,7% a normativa vigente. In valori assoluti, ciò si tradurrebbe in una maggiore spesa cumulata di circa 40 miliardi di euro nel quinquennio 2025–2029, ai prezzi costanti. È quanto emerge da un’analisi del Centro studi di Unimpresa, secondo cui la differenza si manterrebbe stabile intorno a 0,5 punti percentuali di pil anche nel lungo periodo, con una spesa al 2070 pari al 14,5% del pil nel nuovo scenario, rispetto al 14% a legislazione invariata.L’effetto cumulato di questo scostamento tra il 2025 e il 2045 – rileva Unimpresa – ammonterebbe, in termini nominali ai prezzi 2020, a circa 160-180 miliardi di euro di maggiore esborso complessivo. L’aggravio inciderebbe strutturalmente sull’indebitamento netto, mettendo sotto pressione il bilancio dello Stato proprio in una fase in cui si prevede una riduzione graduale del deficit e un rientro sotto la soglia del 3% nel medio periodo. Contestualmente, il minor gettito contributivo legato all’uscita anticipata di una quota consistente di lavoratori ridurrebbe la capacità del sistema previdenziale di autofinanziarsi, ampliando ulteriormente il fabbisogno da coprire con risorse generali. Nel primo quinquennio di applicazione, la riforma genererebbe uno squilibrio immediato e crescente, rendendo necessarie misure correttive o compensative per evitarne l’insostenibilità. “L’idea di abbassare l’età pensionabile a 64 anni per tutti va considerata con grande attenzione, soprattutto alla luce dei conti pubblici e dell’equilibrio previdenziale. Ogni scelta ha un costo e richiede responsabilità. In un momento in cui il Paese ha bisogno di rilanciare gli investimenti, sostenere le imprese e rafforzare l’occupazione giovanile, è fondamentale indirizzare le risorse pubbliche verso ciò che genera crescita. Non possiamo permetterci scelte miopi che rischiano di compromettere la sostenibilità finanziaria e penalizzare le nuove generazioni” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati della Ragioneria generale dello Stato, l’introduzione di una riforma previdenziale che abbassi l’età pensionabile a 64 anni per tutti i lavoratori, senza requisiti aggiuntivi né penalizzazioni attuariali, comporterebbe un impatto economico strutturale rilevante per la finanza pubblica italiana, soprattutto nel medio periodo. L’attuale assetto normativo stabilisce un’età pensionabile di 67 anni, con forme di flessibilità limitate e mirate, accompagnate da requisiti contributivi elevati. Le previsioni ufficiali a legislazione vigente stimano che la spesa pensionistica, espressa in percentuale del pil, si attesterà intorno al 15,3% nel 2025, con una graduale crescita fino al 17,1% nel 2040, per poi decrescere lentamente al 14% nel 2070, sulla base dell’effetto combinato tra invecchiamento della popolazione, maturazione del metodo contributivo e innalzamento dei requisiti anagrafici legati alla speranza di vita. Nel caso di adozione della riforma ipotizzata, si determinerebbe un incremento immediato del numero di nuovi pensionati, stimabile tra 120mila e 160mila unità aggiuntive ogni anno nei primi cinque esercizi di applicazione, con un conseguente aumento della spesa pensionistica che già nel 2025 passerebbe dal 15,3% al 15,6% del pil, generando uno scostamento di 0,3 punti percentuali. Tale divario si allargherebbe progressivamente negli anni successivi, raggiungendo il 16,2% nel 2030 rispetto al 15,7% dello scenario base, per poi salire al 17,7% nel 2040, contro un livello atteso di 17,1% senza interventi. La differenza si manterrebbe stabile intorno a 0,5 punti percentuali di pil anche nel lungo periodo, con una spesa al 2070 pari al 14,5% del pil nel nuovo scenario, rispetto al 14% a legislazione invariata. L’effetto cumulato di questo scostamento tra il 2025 e il 2045 ammonterebbe, in termini nominali ai prezzi 2020, a circa 160-180 miliardi di euro di maggiore esborso complessivo. Si dovrebbe invece sostenere una maggiore spesa cumulata di circa 40 miliardi di euro nel quinquennio 2025–2029, ai prezzi costanti.La riforma avrebbe inoltre un impatto negativo sul saldo previdenziale, dal momento che la riduzione dell’età di uscita dal lavoro comporterebbe una contrazione della base contributiva attiva e una maggiore durata media delle prestazioni pensionistiche. Anche in presenza di importi medi più bassi, dovuti al calcolo contributivo applicato su un numero inferiore di anni lavorati, l’effetto moltiplicativo derivante dall’ampliamento della platea dei beneficiari e dalla loro maggiore longevità determinerebbe una pressione persistente sulla spesa pubblica. In termini macroeconomici, la misura produrrebbe un deterioramento del rapporto tra occupati e pensionati, contribuendo a ridurre il tasso di attività e il potenziale di crescita, mentre sul piano dell’equità intergenerazionale aggraverebbe la redistribuzione implicita tra coorti, a scapito delle generazioni più giovani. Ogni cinque anni, a partire dal 2025 e fino al 2070, la riforma determinerebbe uno scostamento costante di circa mezzo punto percentuale di pil tra lo scenario vigente e quello con pensione a 64 anni, rendendo strutturale l’aggravio per le finanze pubbliche. La riforma, in assenza di misure correttive, metterebbe a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale italiano, costruito su un equilibrio fragile che si regge sulla combinazione tra età di pensionamento elevata, contributi versati e calcolo attuarialmente equo. Alla luce delle proiezioni della Ragioneria e delle simulazioni effettuate, risulta evidente – conclude Unimpresa – che un abbassamento generalizzato dell’età pensionabile non sarebbe neutrale sul piano contabile né economicamente compatibile con gli obiettivi di medio-lungo termine della finanza pubblica. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, confermato incontro Trump-Putin: sfuma ipotesi trilaterale

    (Teleborsa) – Il consigliere presidenziale russo, Yuri Ushakov, ha confermato ieri la possibilità di un incontro la prossima settimana tra il presidente Vladimir Putin e il suo omologo americano, Donald Trump. La sede, già concordata, verrà annunciata più avanti dal Cremlino. Sembra escluso, almeno per il momento, un incontro allargato a Volodymyr Zelensky, nonostante il presidente ucraino sia tornato ad invocarlo come unico modo di “trovare soluzioni concrete” per porre fine al conflitto e la Casa Bianca si sia dimostrata disposta a organizzarlo. Riguardo alla possibilità di un vertice a tre che includa Zelensky, Putin ha affermato che si è ancora “lontani dal creare le condizioni” per un tale incontro. Più volte Mosca ha detto che un faccia a faccia tra Putin e Zelensky dovrebbe avvenire alla chiusura delle trattative per la pace. Il segretario di Stato, Marco Rubio ha affermato che c’è “ancora molto lavoro da fare” prima del vertice russo-americano, che sarebbe il primo da quello del giugno del 2021 tra Putin e Joe Biden. Ricevendo al Cremlino il presidente emiratino, Mohamed bin Zayed al Nahyan, Putin ha detto che proprio gli Emirati arabi uniti sarebbero tra “i luoghi del tutto adatti” per ospitare il vertice. Il Cremlino non ha fatto alcun cenno alla scadenza, in queste ore, dell’ultimatum posto da Trump a Putin per porre fine alle ostilità, e all’eventualità che, in caso contrario, il presidente Usa ricorra a sanzioni contro Mosca. Zelensky, che ha avuto consultazioni telefoniche con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha detto che “l’Europa deve essere tra i partecipanti” alle trattative per la fine di un conflitto in atto nel continente. “La posizione dell’Europa è chiara – ha cercato di rassicurarlo von der Leyen –. Sosteniamo pienamente l’Ucraina e continueremo a svolgere un ruolo attivo per garantire una pace giusta e duratura”.Sullo sfondo dell’incontro tra Trump vi sono le sanzioni secondarie alla Russia che, secondo quanto annunciato dal presidente americano, dovrebbero scattate oggi prendendo di mira i paesi che si riforniscono dalla Russia, in particolare petrolio e armi. “Se scatteranno le sanzioni secondarie per la Russia “dipenderà da Putin” – ha detto Trump –. Sentiremo quello che ha da dire, dipende da lui, sono molto deluso da lui”. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici dell’8 agosto 2025

    (Teleborsa) – Venerdì 08/08/202501:30 Giappone: Spese reali famiglie, mensile (atteso -3%; preced. 4,6%)01:50 Giappone: Partite correnti (atteso 1.480 Mld ¥; preced. 3.436 Mld ¥)07:30 Francia: Tasso disoccupazione, trimestrale (atteso 7,5%; preced. 7,4%)(Foto: Silkstock – stock.adobe.com (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

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    Eventi e scadenze dell’8 agosto 2025

    (Teleborsa) – Venerdì 08/08/2025Appuntamenti:Banca d’Italia – Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia (da lunedì 04/08/2025 a lunedì 11/08/2025)CEBRA 2025 Meeting annuale – Il Central Bank Research Association 2025 Annual Meeting si svolge a Boston ed è co-organizzato da Federal Reserve Bank of Boston (FRBB), Harvard Business School – Pricing Lab e Digital Data Design Institute at Harvard (da mercoledì 06/08/2025 a venerdì 08/08/2025)Titoli di Stato:Tesoro – Comunicazione Medio-LungoAziende:Emak – CDA: Relazione SemestraleMasi Agricola – CDA: Relazione SemestraleRiba Mundo Tecnologia – CDA: Preconsuntivo SemestraleThe Italian Sea Group – Appuntamento: Presentazione Analisti – CDA: Relazione SemestraleTrevi – Appuntamento: Presentazione analistiUnipol – Appuntamento: Presentazione analistiWendy’s – Risultati di periodo(Foto: a_korn – stock.adobe.com (ex Fotolia)) LEGGI TUTTO