11 Agosto 2025

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    UE, terza tranche di proventi da asset congelati della Bank of Russia per 1,6 miliardi di euro

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha ricevuto 1,6 miliardi di euro di cosiddetti profitti straordinari generati dagli interessi sui saldi di cassa derivanti da attività immobilizzate della Banca centrale russa, detenuti da depositari centrali di titoli. Si tratta del terzo trasferimento all’UE, dopo una prima tranche erogata a luglio 2024 e una seconda tranche erogata ad aprile 2025. Copre i ricavi accumulati durante il primo semestre del 2025.Questi profitti straordinari provengono da attività congelate in base alle sanzioni dell’UE imposte in risposta alla guerra di aggressione in corso della Russia contro l’Ucraina. Sebbene le attività stesse rimangano bloccate, gli interessi sui saldi di cassa possono essere utilizzati per sostenere l’Ucraina. Il 90% delle prime due tranche è stato utilizzato per sostenere l’Ucraina tramite il Fondo Europeo per la Pace (EPF) e il 10% tramite il Fondo per l’Ucraina. A partire da questa terza tranche, il 95% dei proventi sarà invece utilizzato per sostenere l’Ucraina tramite l’Ukraine Loan Cooperation Mechanism (ULCM) e il 5% tramite l’EPF.L’ULCM fornisce un sostegno a fondo perduto per assistere l’Ucraina nel rimborso del prestito di assistenza macrofinanziaria dell’UE, nonché dei prestiti dei creditori bilaterali nell’ambito del meccanismo. Il sostegno complessivo ai prestiti nell’ambito del meccanismo ammonta a 45 miliardi di euro. Inoltre, l’EPF aiuta l’Ucraina a far fronte alle sue urgenti esigenze militari e di difesa. LEGGI TUTTO

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    Mercati deboli. Milano schiva le vendite con balzi TIM e Recordati

    (Teleborsa) – Le Borse europee avviano la settimana con un andamento debole, nell’ambito di volumi contenuti per via del clima semifestivo. In attesa di nuovi dati macroeconomici, come i prezzi al consumo negli Stati Uniti, gli investitori guardano con attenzione all’incontro tra Trump e Putin per capire se esiste la possibilità di trovare un’intesa di pace nel conflitto ucraino. L’annuncio dell’incontro, che sarà il primo tra i leader di Washington e Mosca dal 2021, ha scatenato polemiche: i leader europei hanno sostenuto la richiesta di essere presente avanzata dal presidente ucraino Zelensky. Domani, intanto, scade la tregua di 90 giorni nella guerra commerciale tra Washington e Pechino: l’aspettativa è di una proroga di altri tre mesi, ma le parti non hanno ancora annunciato nulla in proposito.Sul fronte macroeconomico, l’Istat ha confermato per il mese di luglio 2025 che l’inflazione italiana ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,7% su base annua (come nel mese precedente), confermando la stima preliminare. Per il mese di giugno 2025 l’Istat stima una crescita congiunturale più ampia per le esportazioni (+4,0%) rispetto alle importazioni (+3,3%), con il saldo commerciale a quota 5.409 milioni di euro (era 5.150 milioni nello stesso mese del 2024).Per quanto riguarda la politica monetaria negli Stati Uniti, Michelle Bowman della Fed ha ribadito il suo sostegno a tre tagli dei tassi di interesse nel 2025, citando l’indebolimento del mercato del lavoro, l’aumento della disoccupazione e l’attenuazione dei rischi di inflazione.Nessuna variazione significativa per l’Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,165. Scambia in retromarcia l’oro, che scivola a 3.359,5 dollari l’oncia. Nessuna variazione significativa per il mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che si attesta sui valori della vigilia a 63,94 dollari per barile.Sulla parità lo spread, che rimane a quota +86 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,48%.Tra gli indici di Eurolandia deludente Francoforte, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia, andamento cauto per Londra, che mostra una performance pari a +0,18%, e fiacca Parigi, che mostra un piccolo decremento dello 0,45%.A Milano, il FTSE MIB è sostanzialmente stabile e si posiziona su 41.587 punti; sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con le quotazioni che si posizionano a 44.141 punti. Sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap, che mostra un calo dello 0,59%; con analoga direzione, leggermente negativo il FTSE Italia Star (-0,32%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, sostenuta Telecom Italia, con un discreto guadagno del 2,89%. Buoni spunti su Recordati, che mostra un ampio vantaggio dell’1,97%. Ben impostata Unipol, che mostra un incremento dell’1,70%. Seduta senza slancio per Brunello Cucinelli, che riflette un moderato aumento dell’1,24%.I più forti ribassi, invece, si verificano su Buzzi, che continua la seduta con -2,16%. Discesa modesta per Fineco, che cede un piccolo -1,2%. Pensosa Saipem, con un calo frazionale dello 0,93%. Tentenna Leonardo, con un modesto ribasso dello 0,90%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, TXT E-solutions (+1,61%), Banca Ifis (+1,27%), Rai Way (+1,02%) e Technogym (+0,99%).I più forti ribassi, invece, si verificano su WIIT, che continua la seduta con -3,96%. In rosso Alerion Clean Power, che evidenzia un deciso ribasso del 3,28%. Spicca la prestazione negativa di D’Amico, che scende del 3,11%. GVS scende del 3,08%. LEGGI TUTTO

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    BCE, online banking amplifica “leggermente” deflussi estremi dai depositi durante stress

    (Teleborsa) – Un maggiore utilizzo dei servizi di online banking porta a una lieve amplificazione dei deflussi estremi dai depositi, ma questo effetto non è ulteriormente aggravato dalla disponibilità di un’app di mobile banking. Lo si legge in un report della Banca centrale europea (BCE) sul tema, effettuando un’analisi su una serie di grandi banche direttamente supervisionate da Francoforte.I ricercatori hanno analizzato l’impatto della digitalizzazione e dei social media sui flussi di deposito, in particolare durante i periodi di stress finanziario. La crisi bancaria del marzo 2023, incluso il caso della Silicon Valley Bank, ha infatti evidenziato come i servizi finanziari digitali e la rapida diffusione di notizie attraverso piattaforme come X (ex Twitter) possano accelerare i deflussi dai depositi.I risultati rivelano che un maggiore utilizzo dei servizi di online banking amplifica leggermente i deflussi estremi dai depositi durante i periodi di stress, sebbene questo effetto non sia aggravato dalla disponibilità di app di mobile banking. È importante sottolineare che né l’online banking né l’utilizzo di app mobili hanno un effetto causale sulla volatilità dei depositi in periodi normali. Inoltre, il ruolo dei social media nel determinare i deflussi di depositi sembra essere significativo solo in casi idiosincratici, come durante la crisi della Silicon Valley Bank, piuttosto che essere un fattore sistematico di instabilità.A condizione che si trovino nella coda della distribuzione, le banche più grandi sembrano avere deflussi inferiori nei periodi di crisi e afflussi inferiori nei periodi di crescita. Quest’ultimo effetto si applica a tutte le tipologie di deposito. Una volta controllati gli effetti specifici di banca e paese, l’utilizzo dei servizi bancari online appare come la variabile chiave che determina i risultati anche per i depositi totali, mentre la disponibilità di un’app di mobile banking non amplifica ulteriormente l’effetto sui flussi di depositi estremi. LEGGI TUTTO

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    Auto, per gli italiani prezzo e tipo di alimentazione i primi criteri di scelta

    (Teleborsa) – Estetica? Prestazioni? Dimensioni? Autorevolezza del marchio? Quali sono i criteri che spingono gli automobilisti italiani a comprare una macchina rispetto ad un’altra? Per rispondere a questo dubbio Facile.it ha incaricato l’istituto di ricerca mUp Research di intervistare un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta. Ecco i risultati, fra conferme e qualche sorpresa. I criteri di sceltaAl primo posto nei criteri di scelta degli italiani alle prese con l’acquisto di un’auto nuova c’è il prezzo (65,5%), opzione indicata da 24,4 milioni di individui. Questo parametro raccoglie percentuali sostanzialmente identiche anche se si divide il campione fra acquirenti uomini (65,6%) e donne (65,4%), ma arriva a superare il 70% nella fascia di rispondenti con età compresa fra i 55 ed i 64 anni e nel Centro Italia (71,9%).Alle spalle del prezzo, troviamo il tipo di alimentazione (benzina, diesel, ibrida o elettrica). Se a livello nazionale questa è la motivazione indicata dal 48,6% dei rispondenti, è nelle fasce anagrafiche più alte che diventa criterio estremamente rilevante, arrivando a superare il 52% fra gli over 55.Medaglia di bronzo, se così possiamo dire, per un altro elemento economico, i costi di gestione (manutenzione, prezzo RC auto, consumi…) indicati dal 38,6% del campione totale, ma addirittura dal 42% se isoliamo i soli rispondenti residenti nel Sud o nelle Isole e dal 44,5% tra i 45-54enni.Appena fuori dal podio un altro parametro importante, soprattutto se ci si deve muovere fra vicoli e strade strette o, anche, se si deve parcheggiare in luoghi affollati: le dimensioni del veicolo. Più di un automobilista su quattro (27,9%) indica questa come ragione della scelta, ma probabilmente proprio per le motivazioni che abbiamo appena evidenziato, la percentuale sale al 30,4% nelle grandi città (dove spesso trovare un parcheggio è piuttosto complicato) e al 32,1% nei centri urbani con meno di 10.000 abitanti dove vicoli e strade strette mal si adattano alle grandi dimensioni di alcuni veicoli.Come scelgono gli uomini e come scelgono le donneContinuando a scorrere i risultati dell’indagine, saltano agli occhi differenze interessanti suddividendo il campione, questa volta, fra uomini e donne. Confrontando le risposte date, si scopre che se esiste una sostanziale uguaglianza, ad esempio, nel valutare la reputazione del brand come parametro per l’acquisto dell’auto (20,2% sia fra gli uomini sia fra le donne), i primi sono molto più interessati delle seconde alle prestazioni del veicolo (24,3% vs 20,4%) e, curiosamente, all’estetica (19,8% vs 15,4%).Facilità di guida e maneggevolezza, invece, sono fondamentali nella scelta per più di una automobilista su cinque (21,5%), mentre fra gli uomini è considerato parametro importante da appena il 13,8% del campione intervistato.In ultimo, dai dati emerge chiaramente come, per avere l’automobile che ci piace, siamo disposti ad aspettare. Appena il 3,1% dei rispondenti, infatti, indica fra le ragioni di scelta i tempi brevi della consegna. LEGGI TUTTO

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    Natuzzi, Pietro Labriola cooptato in CdA come consigliere non esecutivo

    (Teleborsa) – Natuzzi, società italiana di arredamento quotata al New York Stock Exchange, ha annunciato che Pietro Labriola ha formalmente accettato la nomina a consigliere non esecutivo della società per cooptazione, con efficacia dal 6 agosto 2025.Labriola è attualmente CEO di Telecom Italia, una delle principali aziende di telecomunicazioni in Europa. Vanta oltre 30 anni di esperienza nei settori delle telecomunicazioni e della tecnologia, avendo ricoperto posizioni dirigenziali di alto livello sia in Italia che all’estero, tra cui quella di CEO di TIM Brasile. È presidente di Asstel, l’associazione di categoria italiana di Confindustria che rappresenta il settore delle telecomunicazioni.Il Consiglio di Amministrazione di Natuzzi ritiene che “la vasta esperienza dirigenziale internazionale e la profonda conoscenza di tecnologie e servizi innovativi di Labriola, unite alla sua visione strategica e alle sue competenze operative, contribuiranno a guidare la trasformazione digitale e la crescita sostenibile dell’azienda”, si legge in una nota.Lo scorso 31 luglio la società aveva annunciato le dimissioni del CEO Antonio Achille, nel ruolo dal 2021, per cogliere nuove opportunità professionali. In attesa della nomina di un successore, il board ha delegato temporaneamente i poteri e le responsabilità del CEO al presidente esecutivo Pasquale Natuzzi, che ricoprirà la carica ad interim. LEGGI TUTTO

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    UE vende all’asta 3,25 milioni di quote di emissione a 72,18 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto quasi 3,25 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 72,18 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

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    UE, protezione temporanea per 4,31 milioni di ucraini a giugno

    (Teleborsa) – Al 30 giugno 2025, 4,31 milioni di cittadini extracomunitari fuggiti dall’Ucraina a seguito della guerra di aggressione russa avevano uno status di protezione temporanea nell’UE. Lo rende noto l’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat)I paesi dell’UE che ospitavano il maggior numero di beneficiari di protezione temporanea dall’Ucraina erano la Germania (1.196.645 persone; 27,8% del totale UE), la Polonia (992.505; 23,0%) e la Repubblica Ceca (378.420; 8,8%).Rispetto alla fine di maggio 2025, a fine giugno il numero totale di persone provenienti dall’Ucraina sotto protezione temporanea nell’UE era aumentato di 32.940 unità (+0,8%).Il numero di persone sotto protezione temporanea è aumentato in tutti i paesi dell’UE, con i 3 maggiori incrementi assoluti osservati in Polonia (+5.660; +0,6%), Repubblica Ceca (+4.745; +1,3%) e Germania (+3.805; +0,3%).Il rapporto più elevato di beneficiari di protezione temporanea ogni mille persone è stato osservato in Repubblica Ceca (34,7), Polonia (27,2) ed Estonia (25,1), mentre il dato corrispondente a livello UE era di 9,6 ogni mille persone.Al 30 giugno 2025, i cittadini ucraini rappresentavano oltre il 98,4% dei beneficiari di protezione temporanea nell’UE. Le donne adulte rappresentavano il 44,7% dei beneficiari. I minori rappresentavano quasi un terzo (31,2%), mentre gli uomini adulti rappresentavano quasi un quarto (24,1%) del totale.(Foto: Yehor Milohrodskyi su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    PA, autorizzate 9.300 nuove assunzioni. Zangrillo: “Onere complessivo di 300 milioni”

    (Teleborsa) – Via libera al reclutamento e all’assunzione a tempo indeterminato di 9.300 unità di personale destinate a 33 amministrazioni, con un onere complessivo di circa 300 milioni. È quanto prevede un decreto della presidenza del Consiglio, ora inviato al Mef, adottato dal ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, con il concerto del ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti. “Un risultato importante che consente di contribuire alla riduzione dell’arretrato di fabbisogni e di rispondere in maniera più efficace alle esigenze organizzative delle amministrazioni” ha commentato Zangrillo.”L’obiettivo del Governo – ha proseguito Zangrillo – è migliorare la qualità dei servizi per rispondere alle domande sempre nuove di cittadini e imprese. Con queste nuove assunzioni un altro obiettivo è stato raggiunto. Questo è stato possibile grazie alle risorse messe a disposizione dalle manovre di bilancio che hanno reso tangibile la volontà di questo Esecutivo di rivolgere un’attenzione alla Pubblica amministrazione, attenzione dimenticata da troppi Governi precedenti. Ora, grazie alle risorse disponibili, si è già al lavoro per iniziare le trattative che riguarderanno i rinnovi della tornata 2025/2027″.Le amministrazioni coinvolte sono ministeri, presidenza del Consiglio dei ministri, Agenzie, enti pubblici non economici ed enti parco nazionali. “Le autorizzazioni – ha spiegato Zangrillo – attengono a svariati profili professionali, tra cui, dirigenti, elevate professionalità, personale amministrativo (assistenti e operatori, funzionari), magistrati del Tar, medici INPS, funzionari e professionisti tecnici”. Per ciascuna amministrazione, il testo specifica i dettagli dei quantitativi di personale da assumere, le qualifiche, nonché gli oneri annui e a regime. Il d.P.C.M. fornisce anche un importante chiarimento, molto atteso dalle amministrazioni, specificando che le facoltà assunzionali relative ad anni precedenti al 2025 si ritengono esercitate attraverso l’emanazione del bando di concorso. Il provvedimento sottolinea che “l’avvio delle procedure concorsuali e lo scorrimento delle graduatorie di altre amministrazioni sono subordinati all’avvenuta immissione in servizio, nella stessa amministrazione, di tutti i vincitori collocati nelle proprie vigenti graduatorie di concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato per le rispettive qualifiche, salve comprovate e non temporanee necessità organizzative, adeguatamente motivate”. Tra le amministrazioni con le ricerche di personale più numerose ci sono l’Agenzia delle entrate con 1.272 persone da reclutare nel 2025, l’Agenzia delle dogane con 410, l’Inps con 1.305 e il ministero della Difesa con 2.424 persone. Per il ministero dell’Interno è prevista l’assunzione di 550 persone ma c’è l’autorizzazione a bandire concorsi per altre 1.072 persone per il 2026-27. Per il ministero della Giustizia sono programmate 408 assunzioni nel 2025 alle quali si aggiungono 41 assunzioni per l’amministrazione penitenziaria e 100 per la Giustizia minorile e di comunità. Sono poi previste 550 assunzioni nel 2025 al ministero della Cultura e 210 all’Ispettorato del lavoro. LEGGI TUTTO