21 Agosto 2025

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    Eurozona, produzione delle costruzioni continua a calare a giugno

    (Teleborsa) – A giugno 2025, rispetto a maggio 2025, la produzione destagionalizzata nel settore delle costruzioni è diminuita dello 0,8% nell’area euro e dello 0,5% nell’UE, secondo le prime stime di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea. A maggio 2025, la produzione nel settore delle costruzioni è diminuita del 2,1% nell’area euro e dell’1,9% nell’UE.A giugno 2025, rispetto a giugno 2024, la produzione nel settore delle costruzioni è aumentata dell’1,7% nell’area euro e dell’1,9% nell’UE.Nell’area dell’euro, a giugno 2025, rispetto a maggio 2025, la produzione nel settore delle costruzioni: è diminuita dell’1,8% per la costruzione di edifici; è aumentata dello 0,5% per l’ingegneria civile; è diminuita dello 0,2% per le attività di costruzione specializzate.Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, i maggiori cali mensili della produzione nel settore delle costruzioni sono stati registrati in Spagna (-5,6%), Ungheria (-5,3%) e Slovenia (-3,7%). Gli aumenti più elevati sono stati osservati in Slovacchia (+5,3%), Romania (+4,5%) e Polonia (+3,2%). LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, i soci bocciano l’offerta per Banca Generali. Nagel: evidente conflitto di interesse

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Mediobanca, riunitasi con la presenza del 78% del capitale, ha respinto la proposta del CdA di acquisire Banca Generali attraverso la propria partecipazione del 13% in Generali.I favorevoli sono stati pari al 35% del capitale sociale, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da investitori privati; i contrari sono stati pari al 10% del capitale sociale, sostanzialmente il Gruppo Caltagirone; gli astenuti sono stati pari al 32% del capitale sociale, di cui il 20% Delfin, 5% Casse Previdenziali italiane (Enasarco, Enpam, Forense), 3% investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages), 2% Edizione Holding, 2% Unicredit.Mediobanca ha quindi dichiarato decaduta l’offerta su Banca Generali.Mediobanca aveva lanciato la mossa su Banca Generali nel tentativo di contrastare l’offerta pubblica di acquisto (OPS) da parte del Banca Monte dei Paschi di Siena, che si inserisce nell’ondata di consolidamento che sta interessando il settore bancario italiano.Mediobanca aveva rinviato all’ultimo minuto a giugno il voto degli azionisti sull’offerta su Banca Generali, poiché la proposta non aveva ottenuto un sostegno sufficiente. Piazzetta Cuccia aveva inizialmente rinviato il voto al 25 settembre, prima di anticiparlo al 21 agosto, affermando che era necessaria una votazione anticipata affinché gli investitori potessero scegliere l’opzione migliore per la banca.”Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale”, ha commentato l’AD Alberto Nagel. “Un’opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell’attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca – ha aggiunto – risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali”. “Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano – ha sostenuto Nagel – Continueremo ad essere concentrati sull’esecuzione del nostro Piano “One Brand – One Culture” convinti della superiore generazione di valore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di MPS”. LEGGI TUTTO

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    WH Smith crolla ai minimi in 12 anni dopo profit warning per errore contabile

    (Teleborsa) – WH Smith, azienda britannica leader a livello mondiale nel travel retail per giornali, libri e prodotti di largo consumo, ha cancellato un terzo della propria valutazione sulla Borsa di Londra nella seduta odierna, dopo che un errore contabile in Nord America l’ha costretta a un profit warning.In preparazione dei risultati di fine anno del Gruppo per l’esercizio finanziario che si concluderà il 31 agosto 2025, la società ha rilevato una sovrastima di circa 30 milioni di sterline dell’utile netto previsto per il Nord America, si legge in una nota. Questa sovrastima è dovuta in gran parte all’accelerato riconoscimento dei ricavi da fornitori nella divisione Nord America.WH Smith prevede ora che l’utile netto della divisione Nord America per l’esercizio finanziario che si concluderà il 31 agosto 2025 sarà di circa 25 milioni di sterline, in calo rispetto alle precedenti aspettative di mercato di circa 55 milioni di sterline. Di conseguenza, il Gruppo prevede un utile netto per l’intero anno, prima delle imposte e delle voci non sottostanti, di circa 110 milioni di sterline.Il board ha incaricato Deloitte di effettuare una revisione indipendente e completa.Le azioni di WH Smith sono scese al livello più basso da maggio 2013 e sono nettamente le peggiori dell’indice FTSE 250 nella seduta odierna. A meta mattina mostrano un ribasso del 35,27%, portandosi a 7,185 sterline. LEGGI TUTTO

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    UK, deficit al minimo in tre anni a luglio. In linea con stime da inizio anno

    (Teleborsa) – La Gran Bretagna ha registrato un deficit di bilancio in calo a luglio 2025, poiché la scadenza per il pagamento dell’imposta sul reddito autocertificata ha rafforzato le casse del Tesoro.Il deficit, ovvero la differenza tra la spesa pubblica totale e le entrate, ammontava a 1,1 miliardi di sterline a luglio 2025; si tratta di 2,3 miliardi di sterline in meno rispetto a luglio 2024 e del livello più basso registrato a luglio negli ultimi tre anni, secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica britannico (ONS).Le entrate dell’imposta sul reddito autocertificata a luglio 2025 sono state pari a 15,5 miliardi di sterline, 2,7 miliardi di sterline in più rispetto a luglio 2024; tuttavia, a causa della possibilità di ritardi nei pagamenti di luglio, ONS consiglia di considerare le entrate dell’imposta sul reddito di luglio e agosto nel loro complesso quando si effettuano confronti annuali.Il deficit nell’anno finanziario fino a luglio 2025 è stato di 60 miliardi di sterline; si tratta di 6,7 miliardi di sterline in più rispetto allo stesso quadrimestre del 2024 e del terzo indebitamento più alto da aprile a luglio dall’inizio delle rilevazioni mensili, dopo quelli del 2020 e del 2021.Si tratta di un dato in linea con una previsione di 59,9 miliardi di sterline pubblicata dall’Office for Budget Responsibility all’inizio di quest’anno.(Foto: © Eros Erika / 123RF) LEGGI TUTTO

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    FNM, Intesa aumenta target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato a 0,69 euro per azione (dai precedenti 0,66 euro) il target price su FNM, società quotata su Euronext Milan e attiva nella mobilità integrata in Lombardia, confermando la raccomandazione “Buy” sul titolo visto l’upside potenziale del 64%.Gli analisti scrivono che i risultati del secondo trimestre del 2025 hanno superato le aspettative, in parte sostenuti da componenti straordinarie positive nei settori Mobilità e Servizi e Infrastrutture Ferroviarie. L’utile netto è aumentato del 78% su base annua, principalmente grazie a una plusvalenza da rivalutazione di 7,7 milioni di euro su TE. La società ha ottenuto un rifinanziamento di 1 miliardo di euro, estendendo la scadenza del debito al 2031 a un costo inferiore al previsto. Le previsioni sull’EBITDA per l’esercizio 2025 sono state confermate, con una revisione delle previsioni sulla PFN che riflette il miglioramento della performance del flusso di cassa. LEGGI TUTTO

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    Aegon valuta trasferimento della sede negli USA e quotazione principale al NYSE

    (Teleborsa) – Il gruppo assicurativo olandese Aegon ha detto di essere “in linea” con il raggiungimento di tutti gli obiettivi finanziari del 2025, dopo aver chiuso il primo semestre 2025 con un utile netto di 606 milioni di euro, rispetto a una perdita netta di 65 milioni di euro nel primo semestre 2024.Il risultato operativo è stato di 845 milioni di euro, in aumento del 19% rispetto al primo semestre 2024, grazie alla crescita del business e del miglioramento della variabilità dell’esperienza negli Stati Uniti. Aegon ha annunciato un aumento di 200 milioni di euro del programma di riacquisto di azioni proprie attualmente in corso, portando il totale dei riacquisti di azioni proprie per il secondo semestre 2025 a 400 milioni di euro, oltre che un acconto dividendo 2025 di 0,19 euro per azione ordinaria, in aumento di 0,03 euro rispetto all’acconto dividendo 2024.La società ha avviato una valutazione su un potenziale trasferimento della sede legale e della sede centrale della società negli Stati Uniti. “Questa analisi approfondita analizzerà le implicazioni di un potenziale trasferimento, incluso l’impatto su tutti gli stakeholder di Aegon, e la quotazione al NYSE come quotazione principale, accanto a quella su Euronext”, si legge nella nota sui conti.Se Aegon decidesse di procedere con il trasferimento, si prevede che la transizione richiederà dai due ai tre anni. Aegon prevede di concludere l’analisi nei prossimi mesi e intende fornire maggiori dettagli in occasione del Capital Markets Day del 10 dicembre. LEGGI TUTTO

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    Fed, rischio dazi ancora incerto. “Dissidenti” preoccupati per mercato lavoro

    (Teleborsa) – Nell’ultima riunione di fine luglio, la Federal Reserve ha deciso per l’ennesima volta di mantenere fermo il tasso federale sui Fed Funds nell’intervallo del 4,25-4,50%, ritenendo che i rischi legati ai dazi siano ancora tutti da valutare e che l’inflazione risultasse ancora troppo elevata per procedere con un taglio. Per la prima volta, però, il FOMC si è spaccato e due membri hanno votato contro la decisione di mantenere i tassi d’interesse fermi, preferendo ridurli di 25 punti base. Una opzione che teneva conto dell’incertezza circa l’impatto dei dazi su inflazione e crescita. E’ quanto emerso dai verbali dell’ultimo incontro di politica monetaria del 30 luglio scorso.La view su economia e inflazioneNelle discussioni di politica monetaria, i membri del FOMC hanno convenuto che, sebbene le oscillazioni delle esportazioni nette avessero influenzato i dati, gli indicatori recenti suggerivano che la crescita economica si fosse indebolita (moderata) nella prima metà dell’anno, che il tasso di disoccupazione si fosse mantenuto a un livello basso e le condizioni del mercato del lavoro solide. I membri del Board hanno anche giudicato che l’inflazione fosse rimasta piuttosto elevata e che l’incertezza sulle prospettive economiche fosse elevata.Due voti contro la stabilità dei tassi: ecco perchéCome noto, quasi tutti i membri del FOMC hanno concordato di mantenere fermo l’intervallo obiettivo per il tasso sui fondi federali tra il 4,25% ed il 4,50%, mentre due membri – Michelle W. Bowman e Christopher J. Waller – hanno votato contro questa decisione, preferendo abbassare l’intervallo obiettivo di 25 punti base.I due membri “dissidenti” hanno infatti ritenuto che, escludendo gli effetti tariffari, l’inflazione si stesse avvicinando all’obiettivo del 2% fissato come target dal FOMC e che fosse improbabile che dazi più elevati avessero effetti persistenti sull’inflazione. Inoltre, hanno valutato che il rischio al ribasso per l’occupazione fosse aumentato significativamente con il rallentamento della crescita economica e della spesa dei consumatori e che alcuni dati in arrivo indicassero un indebolimento delle condizioni del mercato del lavoro, tra cui bassi livelli di aumento delle retribuzioni nel settore privato e la concentrazione di tali aumenti in un ristretto gruppo di settori meno influenzati dal ciclo economico. Confermato approccio ancorato ai dati Il FOMC alla fine ha confermato che, nel valutare l’entità e la tempistica di ulteriori aggiustamenti dei tassi, avrebbe valutato attentamente i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive ed il bilancio dei rischi. Tutti i membri hanno concordato che lo statement avrebbe dovuto ribadire il “forte impegno a sostenere la massima occupazione ed a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%”.I membri del FOMC hanno dunque convenuto che, nel valutare l’orientamento appropriato della politica monetaria, avrebbero continuato a monitorare le implicazioni delle informazioni in arrivo per le prospettive economiche e sarebbero stati pronti ad adeguare l’orientamento della politica monetaria, qualora emergessero rischi che potessero ostacolare il raggiungimento degli obiettivi. Il FOMC ha infine concordato che le valutazioni avrebbero tenuto conto di un’ampia gamma di informazioni, tra cui i dati sulle condizioni del mercato del lavoro, sulle pressioni inflazionistiche e sulle aspettative di inflazione, nonché sugli sviluppi finanziari e internazionali. LEGGI TUTTO

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    Aker BP, scoperta “significativa” di petrolio nel Mare del Nord norvegese

    (Teleborsa) – Aker BP, importante società norvegese di esplorazione e produzione di petrolio, ha completato con successo la campagna esplorativa Omega Alfa nel Mare del Nord norvegese, portando a un’importante scoperta di petrolio che aggiunge nuove risorse sostanziali all’area di Yggdrasil. Il volume recuperabile è stimato tra 96 ??e 134 milioni di barili di petrolio equivalente (mmboe).”Omega Alfa è tra le più grandi scoperte commerciali in Norvegia degli ultimi dieci anni – ha detto il CEO Karl Johnny Hersvik – Forte dello slancio della scoperta di petrolio a East Frigg nel 2023, segna un passo importante verso il nostro obiettivo di produrre oltre un miliardo di barili dall’area di Yggdrasil”.La campagna ha coinvolto cinque obiettivi esplorativi – Omega, Alfa, Alfa Sud, Sigma NE e Pi – attraverso un pozzo multilaterale situato a ovest di Yggdrasil. A luglio, Aker BP ha segnalato in via preliminare una scoperta di 20-40 milioni di boe da due di questi obiettivi. Al termine della campagna, i volumi recuperabili complessivi sono aumentati a 96-134 milioni di boe. LEGGI TUTTO