28 Agosto 2025

Daily Archives

More stories

  • in

    Best Buy, trimestrale sopra le attese. Migliorano le vendite comparabili

    (Teleborsa) – Best Buy, il più grande rivenditore al dettaglio di elettronica di consumo negli Stati Uniti, ha chiuso il secondo trimestre dell’anno fiscale 2026 (terminato il 2 agosto) con un fatturato di 9,44 miliardi di dollari, rispetto ai 9,29 miliardi di dollari dello stesso trimestre dell’anno precedente e i 9,24 miliardi di dollari attesi dagli analisti (secondo dati LSEG). L’aumento delle vendite comparabili è stato dell’1,6%.L’utile netto è sceso a 186 milioni di dollari, pari a 87 centesimi per azione, dai 291 milioni di dollari, pari a 1,34 dollari per azione. Al netto di voci straordinarie, inclusi gli oneri di ristrutturazione, Best Buy ha registrato un utile per azione di 1,28 dollari, contro 1,21 dollari attesi dal mercato.”Abbiamo registrato una crescita del fatturato comparabile dell’1,6% nel secondo trimestre, la nostra crescita più alta in tre anni – ha dichiarato il CEO Corie Barry – “Questa crescita del fatturato superiore alle aspettative è stata trainata da un mix di innovazione tecnologica, dalla nostra costante attenzione a un’esperienza cliente omnicanale fluida e dalle nostre solide partnership con i fornitori”.”Per il terzo trimestre, prevediamo una crescita del fatturato comparabile simile a quella registrata nel secondo trimestre e un utile operativo rettificato simile al 3,7% del terzo trimestre dell’anno scorso – ha dichiarato il CFO Matt Bilunas – Siamo ottimisti sui risultati del secondo trimestre e sempre più fiduciosi sui nostri piani per la seconda metà dell’anno. Data l’incertezza dei potenziali impatti tariffari nella seconda metà dell’anno, sia sui consumatori in generale che sulla nostra attività, riteniamo prudente mantenere le previsioni annuali fornite lo scorso trimestre. A questo punto, riteniamo di tendere verso la fascia alta del nostro intervallo di vendita”.Best Buy ribadisce le seguenti previsioni finanziarie per l’intero anno fiscale 2026 fornite il 29 maggio 2025 (quando la guidance era stata tagliata): fatturato da 41,1 a 41,9 miliardi di dollari; fatturato comparabile da -1% all’1%; utile per azione rettificato da 6,15 a 6,30 dollari. LEGGI TUTTO

  • in

    Ex Ilva, domani sindacati incontrano delegazioni parlamentari

    (Teleborsa) – In vista della definizione del bando di gara da parte dei commissari dell’ex Ilva e dell’intesa tra le istituzioni locali del 12 agosto, Fim, Fiom e Uilm hanno organizzato per domani una giornata di incontri con i gruppi parlamentari, volta a mantenere alta l’attenzione sulla vertenza e a ribadire la necessita’ di garantire occupazione, continuita’ produttiva e un piano di rilancio industriale e ambientale.I sindacati riferiscono che finora hanno ricevuto la disponibilità da Alleanza Verdi e Sinistra, Fratelli d’Italia, Italia Viva, Lega, Movimento 5 Stelle, Noi Moderati e Partito Democratico.Al termine previsto un punto stampa alle 14.30 con i leader delle tre categorie Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella. LEGGI TUTTO

  • in

    Dollar General migliora guidance dopo secondo trimestre in crescita

    (Teleborsa) – Dollar General, catena statunitense di discount, ha chiuso il secondo trimestre dell’anno fiscale 2025 (terminato il 1° agosto 2025) con vendite nette aumentate del 5,1%, raggiungendo i 10,7 miliardi di dollari, rispetto ai 10,2 miliardi di dollari del secondo trimestre del 2024. Le vendite a parità di punti vendita sono aumentate del 2,8%, riflettendo un aumento dell’1,5% del traffico clienti e un aumento dell’1,2% dell’importo medio delle transazioni.L’utile operativo è aumentato dell’8,3%, attestandosi a 595,4 milioni di dollari. La società ha registrato un utile netto di 411,4 milioni di dollari, con un incremento del 10,0%. L’utile per azione (EPS) è aumentato del 9,4%, attestandosi a 1,86 dollari.”Siamo soddisfatti dei nostri solidi risultati del secondo trimestre, inclusa una crescita degli utili che ha superato significativamente le nostre aspettative – ha dichiarato il CEO Todd Vasos – La nostra migliore esecuzione, insieme ai progressi compiuti nello sviluppo di iniziative chiave, sta riscuotendo successo sia tra i clienti esistenti che tra i nuovi, mentre miglioriamo ulteriormente la nostra proposta di valore e convenienza”.La società ha alzato le sue aspettative finanziarie per l’anno, principalmente per riflettere la sovra-performance del secondo trimestre e le migliori prospettive per la seconda metà dell’anno, tenendo conto anche della potenziale incertezza legata al comportamento dei consumatori. La crescita del fatturato netto è attesa al 4,3%-4,8%, rispetto alle precedenti aspettative di circa il 3,7%-4,7%. L’utile per azione è attesa a circa 5,80-6,30 dollari, rispetto alle precedenti aspettative di circa 5,20-5,80 dollari.(Foto: © Dollar General) LEGGI TUTTO

  • in

    Piazza Affari piatta, bene il lusso in attesa dei conti di Brunello Cucinelli

    (Teleborsa) – Dopo una partenza positiva, si indeboliscono i mercati azionari europei, mentre si è attenuata la pressione sui titoli di Stato francesi. Gli investitori stanno digerendo i risultati di Nvidia usciti nella notte, con l’azienda produttrice di chip e pioniere dell’intelligenza artificiale che ha riportato risultati migliori delle stime degli analisti e diffuso una guidance superiore alle attese. Tuttavia, ricavi inferiori alle attese nei data center e dubbi sulle previsioni per la Cina stanno pesando sull’andamento delle azioni.Tra chi ha pubblicato i conti questa mattina in Europa, Delivery Hero ha tagliato la guidance su EBITDA e free cash flow per l’effetto negativo dei cambi, mentre Pernod Ricard ha stimato un calo delle vendite nel trimestre in corso con debolezza in Cina e USA.Le immatricolazioni di auto nuove nell’UE a luglio sono aumentate del 7,4%, secondo i dati ACEA, di cui Tesla -42%, BYD +206%, BMW +14%, Mercedes +2,6%, Stellantis -0,9%, Renault +9,4%, Volkswagen +14%; le immatricolazioni di auto nuove nell’UE sono diminuite dello 0,7% nel periodo gennaio-luglio.Sul fronte della politica monetaria, la Bank of Korea ha lasciato i tassi invariati al 2,5% per la seconda riunione consecutiva, mentre la banca centrale delle Filippine ha tagliato i tassi di 25 punti base al 5%.Tra i dati macroeconomici pubblicati questa mattina, in Italia ad agosto è peggiorata la fiducia consumatori ed è rimasta stabile quella delle imprese, mentre a giugno è tornato a crescere il fatturato dell’industria; nella Zona Euro la fiducia dell’economia è calata inaspettatamente ad agosto, mentre la massa monetaria M3 è salita meno delle attese a luglio.Lieve aumento per l’Euro / Dollaro USA, che mostra un rialzo dello 0,27%. L’Oro è sostanzialmente stabile su 3.403,1 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) è sostanzialmente stabile su 64,07 dollari per barile.Lieve miglioramento dello spread, che scende fino a +94 punti base, con un calo di 1 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,58%.Tra le principali Borse europee deludente Francoforte, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia, fiacca Londra, che mostra un piccolo decremento dello 0,45%, e piatta Parigi, che tiene la parità.A Milano, il FTSE MIB è sostanzialmente stabile e si posiziona su 42.340 punti; sulla stessa linea, resta piatto il FTSE Italia All-Share, con le quotazioni che si posizionano a 44.962 punti. Sulla parità il FTSE Italia Mid Cap (+0,19%); leggermente positivo il FTSE Italia Star (+0,33%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Moncler (+3,44%), Brunello Cucinelli (+2,70%, risultati del primo semestre in uscita oggi a mercato chiuso), STMicroelectronics (+1,92%) e Stellantis (+1,70%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Telecom Italia, che continua la seduta con -8,72% (dopo che il CEO di Iliad ha chiuso la porta a ogni prospettiva di consolidamento in Italia). Sotto pressione Saipem, con un forte ribasso del 2,40%. Discesa modesta per Nexi, che cede un piccolo -1,2%. Pensosa Snam, con un calo frazionale dell’1,06%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, MFE A (+6,31%, dopo che PPF ha alzato bandiera bianca sulla partita ProSiebenSat, vendendo al gruppo italiano la propria quota), Sesa (+6,13%), MFE B (+5,75%) e LU-VE Group (+5,34%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Avio, che prosegue le contrattazioni a -2,10%. Soffre Lottomatica, che evidenzia una perdita dell’1,59%. Tentenna Moltiply Group, con un modesto ribasso dell’1,50%. Giornata fiacca per Webuild, che segna un calo dell’1,42%. LEGGI TUTTO

  • in

    Aste titoli di Stato, collocati 8 miliardi di euro con rendimenti in crescita

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha collocato 8 miliardi di euro di BTP e CCTeu nelle aste di collocamento di titoli di Stato svolte nella giornata del 28 agosto 2025.In particolare, sono stati collocati 2,75 miliardi di euro del BTP 2,7% 5 anni scadenza 01-10-2030, per cui la domanda ha raggiunto 4,15 miliardi, che corrispondono ad un rapporto di copertura di 1,51. Secondo il resoconto fornito dalla Banca d’Italia, il rendimento lordo si è assestato al 2,8%, ovvero 1 punto base superiore a quello dell’asta analoga precedente, che risale al 30 luglio 2025.Inoltre, sono stati collocati 2 miliardi di euro del BTP 3,6% 10 anni scadenza 01-10-2035, per cui la domanda ha superato 3,25 miliardi, che corrispondono ad un rapporto di copertura di 1,63. Il rendimento lordo si è assestato al 3,58%, ovvero 5 punti base sopra a quello dell’asta analoga precedente, che risale al 30 luglio 2025.Sono stati anche collocati 2 miliardi di euro del CCTeu T.V. 7 anni scadenza 15-04-2034, per cui la domanda ha raggiunto 3,16 miliardi, che corrispondono ad un rapporto di copertura di 1,59. Il rendimento lordo si è assestato al 3,19%, ovvero 6 punti base sopra a quello dell’asta analoga precedente, che risale al 30 luglio 2025.Infine, sono stati collocati 1,25 miliardi di euro del BTP 3,65% 10 anni scadenza 01-08-2035, per cui la domanda ha raggiunto 2,31 miliardi, che corrispondono ad un rapporto di copertura di 1,85. Il rendimento lordo si è assestato al 3,54%. LEGGI TUTTO

  • in

    TD Bank, l’utile rettificato sale a 3,9 miliardi di dollari nel terzo trimestre

    (Teleborsa) – La banca canadese TD Bank ha chiuso il terzo trimestre (terminato il 31 luglio 2025) con un utile di 3,3 miliardi di dollari, rispetto a una perdita di 181 milioni di dollari nel terzo trimestre dell’anno scorso, e un utile rettificato di 3,9 miliardi di dollari, in aumento del 6%. L’utile rettificato per azione è stato di 2,20 dollari, rispetto ai 2,05 dollari dello scorso anno.L’utile netto di Canadian Personal and Commercial Banking ha raggiunto il record di 1.953 milioni di dollari, con un aumento del 4% su base annua, a seguito dell’aumento dei ricavi, parzialmente compensato da maggiori oneri non finanziari e accantonamenti per perdite su crediti. I ricavi hanno raggiunto il record di 5.241 milioni di dollari, con un aumento del 5%, dovuto principalmente alla crescita del volume di prestiti e depositi. Escludendo i contributi di 178 milioni di dollari nel terzo trimestre dello scorso anno derivanti dall’investimento in Charles Schwab, ceduto il 12 febbraio 2025, il settore Retail statunitense ha registrato un utile netto di 760 milioni di dollari (554 milioni di dollari), con un aumento di 3.337 milioni di dollari (2.433 milioni di dollari) su base annua. In questo trimestre, il settore Retail statunitense ha mantenuto il suo slancio con una crescita dei portafogli di prestiti core e degli asset del settore Wealth statunitense su base annua. La banca ha compiuto progressi significativi nella ristrutturazione del bilancio, completando il programma di riposizionamento obbligazionario e raggiungendo l’obiettivo di riduzione degli asset del 10%.”I nostri team hanno registrato un altro trimestre di ottime performance, trainati da una solida attività con i clienti e da un’esecuzione disciplinata, a dimostrazione della solidità del nostro modello di business diversificato – ha dichiarato il CEO Raymond Chun – Siamo ben posizionati per sfruttare questo slancio mentre competiamo, cresciamo e costruiamo la nostra banca per il futuro”.(Foto: Adobe Stock (ex Fotolia.it)) LEGGI TUTTO

  • in

    Prysmian, Jefferies conferma Buy con upside dei dazi sul rame

    (Teleborsa) – Jefferies ha confermato la raccomandazione Buy e il target price a 84 euro per azione su Prysmian, società quotata su Euronext Milan e attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, spiegando di ritenere possibile un aumento dei margini nell’I&C a seguito dei dazi sul rame, con le importazioni che coprono un quarto della domanda di cavi statunitense. “Sebbene non si prevedesse alcuna variazione nei costi per gli operatori locali dopo i dazi, gli importatori necessiteranno di un aumento dei prezzi del 35% per compensare i dazi – si legge nella ricerca – Gli operatori locali hanno già iniziato ad attuare aumenti di prezzo durante l’estate, di conseguenza, e l’indice dei prezzi alla produzione del filo di rame sta raggiungendo livelli record”.Jefferies pensa che i maggiori benefici siano attribuibili ai dazi su cavi e vergella di rame per l’elettrificazione. I 3 principali produttori di cavi (Southwire, Prysmian e Cerro Wire) possiedono tutti un laminatoio per vergella di rame e sono probabilmente localizzati quasi al 100% negli Stati Uniti, quindi il vantaggio deriverebbe piuttosto dal 23% del mercato statunitense dei cavi importato. Questi operatori registrerebbero un aumento del prezzo dei cavi del 35% ipotizzando un contenuto di rame del 70%, contro lo zero per gli operatori locali.Viene previsto che gli operatori locali, tra cui Prysmian, stimoleranno l’utilizzo a livelli elevati, contribuendo alla leva operativa e spingendo anche all’aumento dei prezzi. Viene notato che gli operatori locali statunitensi hanno già annunciato aumenti di prezzo negli Stati Uniti dopo l’annuncio dei dazi sul rame. Viene osservata una situazione simile con i dazi sull’alluminio (quota del 40% delle importazioni), a vantaggio sia della divisione Elettrificazione, sebbene l’esposizione sia ridotta, sia, soprattutto, della divisione Reti Elettriche. LEGGI TUTTO

  • in

    NATO, spesa di tutti i membri dell’Alleanza raggiunge il 2% del PIL

    (Teleborsa) – Tutti gli alleati della NATO eccetto l’Irlanda, che non è menzionata, hanno raggiunto nel 2025 l’obiettivo del 2% di spesa militare in rapporto al PIL. E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento pubblicato dall’Alleanza Atlantica, che contiene i numeri fino a tutto il mese di giugno 2025 sulla base dei dati standardizzati comunicati dai rispettivi dipartimenti di Difesa nazionali. Dalle tabelle emerge che l’Italia, nel 2025, ha portato la spesa militare ad oltre 45 miliardi di euro, in forte aumento rispetto ai circa 18 miliardi del 2014. La spesa militare rispetto al PIL si attesta al 2,01%.Gli Stati Uniti restano al vertice della classifica per spesa militare, con circa 980 miliardi di dollari (circa 900 miliardi di euro) pari al 3,22% del PIL. Fra gli Alleati europei da segnalare il Regno Unito con oltre 70 miliardi di sterline (circa 90,5 miliardi di euro) pari al 2,40% del PIL. Fra le cinque maggiori economie europee, tiene dietro la Francia con 66,5 miliardi di euro di spesa, pari al 2,05%. Per la Germania non sono disponibili i dati 2025, mentre il 2024 ha visto crescere la spesa militare ad oltre 86,6 miliardi di euro, pari al 2% del PIL. In coda la Spagna con poco più di 33 miliardi di euro di spesa, pari al 2% del PIL. I Paesi Bassi hanno speso 26,1 miliardi di euro, pari al 2,49% del PIL, la Polonia 133,7 miliardi di ziloty (44,3 miliardi di euro) pari al 4,48% del PIL Chiudono la classifica in valori assoluti la Grecia con 7,1 miliardi di euro, pari al al 2,85% del PIL, la Norvegia con 154 miliardi di corone (16,5 miliardi di euro), pari al 3,35% del PIL, e la Danimarca con 90,6 miliardi di corone (14,3 miliardi di euro), pari al 3,22% del PIL.La spesa media della NATO si attesta nel 2025 al 2,76% del PIL, in aumento rispetto al 2,61% del 2024 ed al 2,44% del 2023. Per Europa e Canada la spesa si attesta al 2,27% contro l’1,99% del 2024 e l’1,74% di due anni prima.(Foto: NATO) LEGGI TUTTO