Agosto 2025

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    USA, produttività 2° trimestre +2,4%, costo lavoro frena a +1,6%

    (Teleborsa) – Nel 2° trimestre del 2025 la produttività del settore non agricolo in USA è stimata in aumento del 2,4% su base trimestrale, dopo il -1,8% dei tre mesi precedenti (dato rivisto da -1,5%), e risulta superiore al +1,9% atteso dagli analisti. Secondo la stima preliminare del Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro è cresciuto invece del’1,6%, in linea con il consensus, dopo aver registrato un forte incremento del 6,9% nel 1° trimestre dell’anno.(Foto: Carlee Dittemore / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Agcom, nel 2024 il mercato delle comunicazioni vale 56,19 miliardi

    (Teleborsa) – Il valore complessivo delle aree economiche di interesse dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (comunicazioni elettroniche, televisione in chiaro e a pagamento, radio, editoria quotidiana e periodica, pubblicità online, servizi di corrispondenza e consegna pacchi) è valutabile, a fine 2024, in 56,19 miliardi di euro, in crescita su base annua del 3,5% e del 10,6% con riferimento al 2020 (anno d’inizio del periodo analizzato) che si riflette in una variazione complessiva pari a 1,88 miliardi di euro su base annua, e di 5,38 miliardi di euro rispetto al 2020. È quanto emerge dall’Osservatorio sulle Comunicazioni aggiornato al primo trimestre 2025, pubblicato oggi dall’Agcom in base ai dati elaborati dall’Autorità in occasione della pubblicazione della Relazione Annuale 2025 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro.Negli ultimi cinque anni (2020-2024), le risorse delle comunicazioni elettroniche si sono ridotte di circa 640 milioni di euro (da 28,65 a 28,01 miliardi di euro), frutto di una dinamica che ha visto crescere i ricavi da rete fissa (+11% nel periodo considerato) in contrapposizione alla riduzione di quelli da rete mobile (-18,1%); da rilevare che su base annua si registra una crescita delle risorse complessive del 3,4%. La spesa finale della clientela residenziale e affari nel 2024 è cresciuta dell’1,9% su base annua mentre, rispetto al 2020, la flessione è dell’1,5% (-330 mln. di euro).Tra il 2020 ed il 2024 i ricavi della televisione crescono, nel complesso, di circa 1,2 miliardi di euro (da 7,64 nel 2020 a 8,44 miliardi di euro nel 2024). Le risorse della radio (circa 660 milioni nel 2024) sono in crescita di circa 112 milioni di euro rispetto al 2020, mentre quelle dell’editoria quotidiana e periodica si sono ridotte, nell’intero periodo considerato, di circa 360 milioni di euro (da 3,00 a 2,64 miliardi di euro, -12,0%).Nello stesso arco di tempo, il valore della pubblicità online è quasi raddoppiato, passando da 4,07 miliardi di euro stimati per il 2020 a 7,46 miliardi di euro nel 2024, con la componente ascrivibile alle sole piattaforme valutabile nel 2024 in circa 6,36 miliardi di euro (in crescita del 7,1% su base annua e del 91,9% rispetto al valore del 2020).Il settore postale nel suo complesso nel 2024, raggiungendo un valore di 8,59 miliardi di euro, è cresciuto dell’1,9% rispetto al 2023 e del 24,4% rispetto al 2020. I servizi di corrispondenza nell’intero periodo esaminato evidenziano una crescita dei ricavi del 4,9% (da 1,68 a 1,76 miliardi di euro), mentre maggiore è quella fatta registrare dai servizi di consegna pacchi, cresciuti del 30,7% (da 5,22 stimati nel 2020 a 6,83 miliardi di euro nel 2024). I ricavi relativi alle attività domestiche (mittente e destinatario nazionali) nell’intero periodo considerato hanno registrato un incremento del 25% (da 5,11 a 6,39 miliardi di euro), mentre quelli transfrontalieri hanno visto una crescita del 22,8% (da 1,79 a 2,20 miliardi di euro). LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti, richieste sussidi disoccupazione crescono più del previsto

    (Teleborsa) – Salgono più delle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 2 agosto, i “claims” sono risultati pari a 226 mila unità, in aumento di 7.000 unità rispetto alle 219 mila della settimana precedente (rivisto da un preliminare di 218mila) e rispetto alle 221 mila unità attese.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 220.750 unità, in calo di 500 unità rispetto nella settimana precedente (221.250). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, nella settimana al 26 luglio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.974.000, in aumento di 38.000 unità rispetto a 1.936.000 della settimana precedente e oltre 1.950.000 atteso. LEGGI TUTTO

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    Dazi, Confeuro: “Trump stucchevole, ora nuovi mercati e tariffe zero per Made in Italy”

    (Teleborsa) – “Con l’entrata in vigore oggi dei dazi statunitensi del 15% sui prodotti agroalimentari europei – e quindi anche italiani – assistiamo all’ennesima prova della politica commerciale stucchevole e aggressiva portata avanti da Donald Trump. Minacciare nuovi aumenti tariffari in un momento di profonda incertezza economica è un comportamento illogico e fuori luogo: servirebbero diplomazia, senso delle istituzioni e correttezza politica, non propaganda e chiusure unilaterali”. È quanto dichiara Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro. “In questo quadro – prosegue Tiso – accogliamo con favore l’apertura del ministro Lollobrigida, che nel Tavolo con i rappresentanti delle Indicazioni Geografiche convocato dal Masaf, ha indicato tra i punti cardine dell’azione del governo la ricerca di nuovi mercati per il nostro Made in Italy. È una linea che Confeuro promuove da tempo: diversificare le destinazioni dell’export è oggi una priorità strategica per proteggere le nostre produzioni agricole di qualità dai capricci geopolitici e commerciali dei grandi blocchi economici. Aprire nuovi mercati – continua Tiso – significa garantire maggiore stabilità ai nostri produttori, in particolare alle piccole e medie imprese agricole che sono le più esposte all’impatto delle barriere tariffarie. È anche una risposta concreta all’instabilità internazionale e alla necessità di rafforzare la nostra produzione agroalimentare. In attesa di capire l’impatto reale di questi nuovi dazi americani – conclude il presidente nazionale Confeuro – dunque, chiediamo al governo Meloni di attivarsi subito a livello diplomatico, negoziando esenzioni per alcune categorie di prodotti e puntando con forza all’obiettivo tariffa zero per l’agroalimentare italiano. Al tempo stesso, è fondamentale aumentare i sostegni e le compensazioni per le imprese più colpite: non possiamo permetterci di lasciare indietro chi ogni giorno porta la qualità del nostro cibo nel mondo”. LEGGI TUTTO

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    Bank of England taglia tassi d’interesse al 4% come previsto

    (Teleborsa) – La Bank of England come ampiamente atteso ha ridotto il costo del denaro di 25 punti base, portando i tassi d’interesse al 4% dal 4,25% precedente. Una decisione che risponde all’esigenza di sollecitare la crescita economica e l’occupazione, a dispetto di un’inflazione ancora troppo elevata. La banca centrale britannica, infatti, mantiene un atteggiamento prudente per i prossimi mesi e non dà certezze su altri interventi entro l’anno.La decisone di agostoIl Comitato di Politica Monetaria della Bank of England, nella riunione conclusasi oggi 6 agosto 2025, ha votato con una maggioranza di 5 a 4 la riduzione del tasso di sconto di 0,25 punti percentuali, al 4% dal 4,25% precedente.La decisione è stata presa per sostenere la crescita e l’occupazione. La crescita del PIL del Regno Unito è rimasta contenuta, in linea con un continuo e graduale indebolimento del mercato del lavoro. Permangono rischi al ribasso per l’attività economica a livello domestico e legati al quadro geopolitico, sebbene l’incertezza sulle politiche commerciali sia leggermente diminuita.Inflazione ancora altaNegli ultimi due anni e mezzo si è registrata una sostanziale disinflazione grazie all’orientamento restrittivo della politica monetaria. Tale progresso ha consentito di ridurre il tasso di sconto nell’ultimo anno, ma il Board rimane concentrato sull’eliminazione di eventuali pressioni inflazionistiche persistenti, per riportare l’inflazione in modo sostenibile al suo obiettivo del 2% nel medio termine.L’inflazione è aumentata al 3,5% nel secondo trimestre del 2025, a causa dell’andamento dei prezzi dell’energia, dei prodotti alimentari e dei prezzi amministrati. La crescita delle retribuzioni rimane elevata, ma si prevede che rallenterà significativamente nel resto dell’anno. Pertanto il Board continua a vigilare sulla misura in cui l’allentamento delle pressioni salariali si rifletterà sull’inflazione dei prezzi al consumo.Approccio lungimirante per il medio termineNonostante l’intervento odierno, La BoE mantiene un approccio “lungimirante” a medio termine nel determinare l’orientamento monetario necessario per raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2% in modo sostenibile.Un approccio graduale e cauto all’ulteriore allentamento delle restrizioni della politica monetaria viene considerato appropriato dai banchieri. La tempistica e il ritmo delle future riduzioni della restrizione della politica dipenderanno dalla misura in cui le pressioni disinflazionistiche continueranno ad allentarsi. La politica monetaria non segue un percorso predefinito e il Comitato continuerà a rispondere all’accumularsi di evidenze. LEGGI TUTTO

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    Juventus sale in Borsa promossa da UBS

    (Teleborsa) – Si muove in rialzo il titolo Juventus con un guadagno dell’1,03%, allineandosi alla performance positiva dell’intero listino milanese.A dare linfa alle azioni contribuisce la promozione giunta dagli analisti di UBS che hanno rivisto al rialzo il giudizio a “neutral” da “sell” e ritoccato all’insù il target price a 3,05 euro dai 2,90 indicati in precedenza.Comparando l’andamento del titolo con il FTSE Italia All-Share, su base settimanale, si nota che la società operante nel settore del calcio professionistico mantiene forza relativa positiva in confronto con l’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +5,77%, rispetto a -0,63% dell’indice azionario italiano).Lo scenario di medio periodo di Juventus ratifica la tendenza negativa della curva. Tuttavia l’analisi del grafico a breve evidenzia un allentamento della fase ribassista propedeutico ad un innalzamento verso la prima area di resistenza vista a 2,974 Euro. Supporto a 2,886. Eventuali elementi positivi sostengono il raggiungimento di un nuovo top visto in area 3,062. LEGGI TUTTO

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    Mercato Aftermarket, ANFIA: lieve flessione nel primo semestre 2025 (-0,7%)

    (Teleborsa) – Il fatturato aftermarket, inteso come fatturato della filiera IAM, ovvero dei produttori di componenti verso il mondo della distribuzione IAM, registra una flessione dello 0,7% nel primo semestre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, che aveva chiuso a +4,2%, rispetto a gennaio-giugno 2023. A un primo trimestre 2025 in ribasso dell’1,6%, ha fatto seguito un secondo trimestre a +0,2%. Questi i dati del Barometro Aftermarket, rilevazione statistica interna al Gruppo Componenti ANFIA che fornisce un trend indicativo dell’andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie prodotto.Guardando all’andamento delle singole famiglie prodotto, quattro su cinque presentano una variazione negativa nella prima metà del 2025. La contrazione più marcata è quella dei componenti di carrozzeria e abitacolo (-4,3%), dopo un primo semestre 2024 a +17,4% e una chiusura d’anno a +8,5%, e dei materiali di consumo (-3,6%), che nel primo semestre 2024 avevano chiuso a +3%, concludendo poi l’anno a +0,5%. Seguono i decrementi più contenuti dei componenti elettrici ed elettronici (-2,8%), che avevano riportato un aumento del 3,7% nel primo semestre 2024 e del 6,3% nell’intero anno, e dei componenti motore (-0,6%), dopo il +7,8% di gennaio-giugno 2024 e la chiusura d’anno a +5,6%. Infine, risulta invece in crescita il fatturato dei componenti undercar (+7,5%), che avevano chiuso in rialzo sia il primo semestre 2024 (+1,3%) che l’intero anno (+1,2%).Nel primo semestre 2025, il mercato auto italiano ha totalizzato poco meno di 855mila immatricolazioni, il 3,6% in meno rispetto al primo semestre 2024 e il 21,1% in meno rispetto ai livelli del 2019 pre-pandemia.In tema di alimentazioni, a gennaio-giugno 2025 le immatricolazioni di auto a benzina risultano in calo del 17,2% e quelle delle auto diesel decrescono del 32,2%, rispettivamente con quote di mercato del 26,1% e del 10,2%. Le autovetture mild e full hybrid aumentano del 10%, con una quota del 44,2%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili (BEV e PHEV) crescono del 40,7% e hanno una quota del 10,5%. Nel dettaglio, le auto elettriche (BEV) registrano un incremento del 28%, con una quota del 5,2%, mentre le ibride plug-in (PHEV) crescono del 56,3%, rappresentando anch’esse il 5,2% delle immatricolazioni da inizio anno. Infine, le auto a gas diminuiscono del 5% con una quota di mercato attorno al 9%. Il mercato delle auto usate, infine, al netto delle minivolture ai concessionari, ha chiuso il primo semestre 2025 in crescita del 3,6% rispetto a gennaio-giugno 2024.”La lieve flessione registrata nel primo semestre 2025, che fa seguito ad un triennio 2022-2024 in forte crescita, è un primo segnale relativamente ad un possibile rallentamento del trend degli ultimi anni – afferma Massimo Pellegrino, coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti ANFIA –. Le dinamiche inflazionistiche e un contesto congiunturale caratterizzato da forte instabilità e incertezza possono aver indotto gli automobilisti italiani – che guidano un parco circolante auto sempre più anziano – 12,8 anni di età media a fine 2023 – a contenere o a ritardare – ove possibile, le spese per la manutenzione e la riparazione delle vetture, al di là degli interventi non rimandabili. Per la filiera automotive, aftermarket incluso, alle incognite del processo di elettrificazione della mobilità e alla spinta della digitalizzazione si sono aggiunti in tempi relativamente recenti ulteriori fattori di destabilizzazione come i rischi di una ‘tensione dei dazi’ e la crescente penetrazione dei marchi cinesi sul mercato auto europeo, senza contare le attese relative alla prossima revisione del Regolamento europeo sulla riduzione delle emissioni di CO 2 degli autoveicoli leggeri, la cui adozione dovrebbe essere prevista nel secondo trimestre 2026, ma di cui preoccupa l’assenza di date certe e di un’agenda precisa. Inoltre, c’è da considerare una continua attività di rimodulazione degli stock nei magazzini dell’intera filiera IAM, con l’obiettivo di garantire un buon livello di servizio, ma, contestualmente, migliorare i flussi di cassa. Nel mondo dell’autoriparazione prevale chi sa essere reattivo alle sfide, tenendo alto il livello di preparazione tecnica e di apertura al cambiamento e, soprattutto, il livello del servizio offerto al cliente, fatto di capacità di orientamento in una fase con pochi punti fermi anche per il consumatore finale e di flessibilità e attenzione alle sue esigenze sempre più mutevoli e differenziate”. LEGGI TUTTO

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    Rally di Interpump dopo i conti. Assist da analisti

    (Teleborsa) – Ottima performance per Interpump, che scambia in rialzo del 5,96%, all’indomani dei risultati semestrali annunciati a mercati chiusi.Il titolo trova assist anche dagli analisti. L’ufficio studi di Equita che conferma il giudizio “Hold” ha rivisto al rialzo il target price portandolo a 43 euro, mentre gli esperti di UBS hanno portato il prezzo obiettivo a 39,5 euro. Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE MIB. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione al costruttore di pompe ad alta pressione rispetto all’indice di riferimento.Allo stato attuale lo scenario di breve di Interpump rileva una decisa salita con obiettivo individuato a 40,09 Euro. In caso di momentanea correzione fisiologica il target più immediato è visto a quota 38,41. Le attese sono tuttavia per un innalzamento della curva fino al top 41,77. LEGGI TUTTO