2 Settembre 2025

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    La Chiesa attenta alle aree spopolate dell’Appennino centro-meridionale

    (Teleborsa) – Le “terre dimenticate” dell’Appennino centro-meridionale, dove l’economia stenta a decollare per via di un costante, inesorabile spopolamento demografico dovuto a fattori sociali, infrastrutturali e culturali, tornano in primo piano, grazie ad un evento inedito che vedrà riunite autorità religiose, istituzionali, politiche e imprenditoriali, queste ultime nel tentativo di trarre la linfa per per attuare strategie durature e convincenti di rilancio economico e culturale, per salvare le aree montane da un declino davvero preoccupante. Il 17 settembre prossimo, Sua Eminenza il Cardinale Gerhard Ludwing Muller visiterà Belmonte del Sannio, Diocesi di Trivento, che comprende decine di Comuni di alta montagna fra il Molise e l’Abruzzo. Un’occasione unica per le popolazioni locali che si preparano a vivere un evento straordinario, “foriero di una intensa esperienza di rinnovamento spirituale”, sottolinea il Vescovo Monsignor Cibotti. Non nascondono l’emozione i sindaci dei centri montani, come Errico Borrelli, che parla di un “meraviglioso avvenimento che lascerà alle nostre genti un segno indelebile di valore storico e religioso”. LEGGI TUTTO

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    Villeroy (BCE): l’inflazione è “ampiamente sotto controllo”

    (Teleborsa) – Nell’attuale “contesto di elevata incertezza”, le ultime pubblicazioni economiche offrono “indicazioni relativamente positive”. Lo ha affermato Francois Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia e membro del consiglio direttivo della BCE, dopo che i dati di Eurostat hanno mostrato che l’inflazione nell’area euro è salita al 2,1% ad agosto, dal banchiere centrale definita “ampiamente sotto controllo”. “Ciò consente tassi di interesse favorevoli e sostiene la ripresa del potere d’acquisto”, ha aggiunto.Discutendo della situazione del suo paese, Villeroy ha detto che “con questa relativa resilienza, ora più che mai è il momento di affrontare il problema principale dell’economia francese: i nostri deficit e il debito fortemente eccessivi. Ignorarli ulteriormente non farebbe che alimentare l’incertezza tra famiglie e imprese e soffocare la nostra capacità di bilancio per il futuro”. La Banque de France “ribadisce la necessità di raggiungere un deficit del 3% entro il 2029 per stabilizzare definitivamente il debito – ha sottolineato – Ciò richiede che la spesa pubblica totale non aumenti più velocemente dell’inflazione ogni anno, incluso il 2026. Il dibattito pubblico è necessario e deve essere chiaro: oggi non esiste una soluzione facile e senza sforzi per la ripresa economica; ma più a lungo il nostro Paese aspetterà ad affrontarla, più doloroso sarà il trattamento. Ed è auspicabile che questo sforzo sia equo e condiviso da tutti. Molti dei nostri vicini europei hanno già raggiunto con successo questa ripresa prima di noi”. LEGGI TUTTO

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    BTP, domanda da oltre 200 miliardi di euro per l’emissione dual tranche

    (Teleborsa) – L’emissione dual tranche tramite sindacato di un nuovo BTP a 7 anni e un nuovo BTP a 30 anni ha totalizzato una domanda complessiva per oltre 200 miliardi di euro. Lo ha comunicato il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).Per quanto riguarda il nuovo BTP a 7 anni, il titolo ha scadenza 15 novembre 2032, godimento 9 settembre 2025 e tasso annuo del 3,25%, pagato in due cedole semestrali. L’importo emesso è stato pari a 13 miliardi di euro a fronte di una domanda di circa 110 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,667 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 3,330%.Per quanto riguarda il nuovo BTP a 30 anni, il titolo ha scadenza 1° ottobre 2055, godimento 9 settembre 2025 e tasso annuo del 4,65%, pagato in due cedole semestrali. L’importo emesso è stato pari a 5 miliardi di euro a fronte di una domanda di circa 107 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,560 corrispondente ad un rendimento lordo del 4,732%.Il regolamento delle operazioni è fissato per il prossimo 9 settembre.Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da sei lead manager, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Citi, Deutsche Bank, JPMorgan, Morgan Stanley e Nomura e dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager. LEGGI TUTTO

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    Constellation Brands taglia guidance con minor consumo di birra di ispanici

    (Teleborsa) – Constellation Brands, produttore e distributore americano di birra, vino e liquori, ha peggiorato le prospettive finanziarie per l’anno fiscale 2026. Ora prevede un utile per azione (EPS) comparabile compreso tra 11,30 e 11,60 dollari, rispetto alla precedente previsione di 12,60-12,90 dollari. Inoltre, prevede un calo del fatturato netto organico compreso tra il 4% e il 6%, rispetto al calo previsto in precedenza tra l’1% e il 2%.”Continuiamo a muoverci in un contesto macroeconomico difficile che ha frenato la domanda dei consumatori e portato a comportamenti di acquisto più volatili a partire dal primo trimestre dell’anno fiscale 2026 – ha dichiarato il CEO Bill Newlands – Negli ultimi mesi, i tassi di acquisto di birra di fascia alta hanno subito un rallentamento progressivo, con una diminuzione sia della frequenza di acquisto che della spesa per viaggio. In particolare, il calo dei tassi di acquisto di birra di fascia alta per i consumatori ispanici è stato più pronunciato rispetto al calo generale del mercato, il che ha avuto un impatto sproporzionato sul nostro business della birra rispetto alla categoria della birra in generale”. LEGGI TUTTO

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    Allarme educazione finanziaria: poco più di 1 italiano su 10 ha competenze finanziarie accettabili

    (Teleborsa) – L’Italia è in piena emergenza educazione finanziaria. Solo poco più di 1 italiano su 10 (16,6%) ha competenzefinanziarie minime accettabili, posizionando l’Italia al 36° posto su 39 Paesi di tutto il mondo. È quanto emerge dall’analisi realizzata da Bravo – fintech leader nella gestione del debito – sulla base dati OCSE/INFE 2023. Le disparità demografiche aggravano il quadro: i giovani italiani (18-29 anni) raggiungono performance da Paese in via di sviluppo, mentre le donne italiane sono in fondo alla classifica in Europa per alfabetizzazione finanziaria. Neppure i laureati si salvano. Un ulteriore allarme arriva dalla comprensione dei prestiti: solo il 17% degli italiani padroneggia realmente i meccanismi di interesse, lasciando oltre l’80% della popolazione vulnerabile a prodotti finanziari inadeguati e quindi potenzialmente esposta al sovraindebitamento.”I dati OCSE fotografano un problema che attraversa tutte le categorie sociali – ha dichiarato Daniel Martinez, Co-Country Manager di Bravo in Italia –. Un paese del G7 che si posiziona così in basso nelle classifiche mondiali di educazione finanziaria evidenzia l’urgenza di investire maggiormente in questo settore, fondamentale per il benessere economico dei cittadini e delle famiglie.”I dati peggiori emergono dall’analisi delle competenze minime: solo il 16,6% degli italiani raggiunge il punteggio minimo di 70 punti su 100 considerato accettabile dall’OCSE per una gestione finanziaria consapevole, posizionando l’Italia al 36° posto mondiale su 39 paesi. Peggio dell’Italia fanno solo Paesi come Panama (16,5%), Cipro (16,1%), Paraguay (11,2%), Cambogia (12,5%) e Yemen (3%). Al contrario, la Germania domina con il 75,5% dei cittadini che raggiunge il minimo accettabile. Anche altri vicini europei superano di gran lunga l’Italia: Francia (38,7%), Spagna (39,2%), Estonia (48,4%) e Finlandia (45,8%) hanno percentuali di cittadini finanziariamente competenti oltre il doppio rispetto all’Italia.I dati evidenziano come le donne italiane soffrano di un doppio svantaggio nell’educazione finanziaria, nei confronti sia degli uomini che delle donne straniere. posizionandosi al 38° posto su 41 paesi mondiali analizzati, davanti solo a Romania, Cambogia e Yemen. In cima alla classifica ci sono le donne tedesche, ma hanno buoni risultati anche le spagnole (15°) e le francesi (16°), che risultano mediamente più preparate anche degli uomini italiani. Un divario che evidenzia come l’esclusione femminile dalla gestione finanziaria familiare, ancora diffusa in Italia, produca effetti che vanno ben oltre il semplice gap di genere. La situazione dei giovani italiani è forse peggiore: i ragazzi tra 18 e 29 anni si posizionano al 38° posto su 39 paesi mondiali, competendo con economie in via di sviluppo. Anche stavolta, sono i giovani tedeschi a dominare la classifica mondiale. Paradossalmente, in Italia neppure l’istruzione superiore protegge dall’analfabetismo finanziario. I laureati italiani si posizionano al 33° posto su 39 paesi, con prestazioni inferiori anche a paesi con economie complessivamente meno sviluppate come Thailandia, Ungheria e Uruguay, che formano laureati finanziariamente più competenti di quelli italiani.Conseguentemente, anche nella gestione pratica del denaro la situazione italiana è preoccupante. Solo il 35% degli italiani dimostra comportamenti finanziari corretti (almeno 6 comportamenti virtuosi su 9 misurati dall’OCSE), posizionando l’Italia al 32° posto mondiale su 39 paesi. La Germania guida anche questa classifica con il 77,5%, seguita da Irlanda (76,9%), Malta (75,5%) e Indonesia (74%). Tra i paesi europei, Estonia (49,1%), Croazia (49%), Francia (52,2%) e Finlandia (53,7%) superano tutti l’Italia di almeno 14 punti percentuali. L’analisi dettagliata dei singoli comportamenti rivela le aree di maggiore criticità per gli italiani. Solo il 57% degli italiani, infatti, tiene traccia regolarmente delle proprie finanze a breve termine. Il quadro si aggrava considerando che il 9,4% degli italiani è stato vittima di frodi finanziarie, ma solo il 17,1% di questi aveva competenze per difendersi, posizionando l’Italia al 26° posto su 30 per preparazione finanziaria delle vittime di frodi.Le conseguenze disastrose del basso livello di educazione finanziaria italiana emergono analizzando chi comprende realmente i meccanismi di credito: appena il 17,2% degli italiani padroneggia sia l’interesse semplice che quello composto, posizionando l’Italia al penultimo posto in Europa, davanti alla sola Romania (16,9%) e lontanissima da Germania (66,4%), Hong Kong (78%) e dalla media OCSE (31%). Questo significa che oltre l’80% degli italiani non comprende realmente come funzionano i prestiti che sottoscrive, una percentuale che spiega molte delle situazioni di sovraindebitamento e la facilità con cui i cittadini cadono vittime di prodotti finanziari inadeguati.(Foto: Nicholas Cappello on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisto di Groupe Diot Siaci da parte di Ardian e Groupe Burrus

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo congiunto di Groupe Diot Siaci da parte di Ardian e Groupe Burrus, tutte francesi. L’operazione riguarda principalmente il settore assicurativo.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, date le limitate posizioni di mercato delle società derivanti dall’operazione proposta. L’operazione notificata è stata esaminata nell’ambito della procedura semplificata di esame delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    USA, spese costruzioni ancora in discesa a luglio

    (Teleborsa) – Scende come da attese la spesa per costruzioni in USA a luglio 2025. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 2.139,1 miliardi di dollari, registrando una discesa dello 0,1% su base mensile, rispetto al -0,1% delle stime degli analisti e dopo il -0,4% di giugno. Su base annua si è visto invece un decremento del 2,8%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono scese dello 0,2% a 1.623,3 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono cresciute dello 0,1% a 886,5 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un incremento dello 0,3% a 515,8 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM manifatturiero agosto sale a 48,7 punti

    (Teleborsa) – Migliora leggermente l’attività manifatturiera negli Stati Uniti ad agosto 2025, pur mantenendosi in fase di contrazione. Lo segnala l’ISM – Insitute for Supply Management sulla base del consueto sondaggio mensile.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 48,7 punti, rispetto ai 48 punti del mese precedente, risultando inferiore alle attese degli analisti che stimavano una salita fino a 49 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, si mantiene dunque sotto la soglia chiave di 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini sale a 51,4 punti da 47,1, mentre quella sull’occupazione aumenta a 43,8 da 43,4 e la componente relativa ai prezzi scende a 63,7 da 64,8 punti (contro attese per 65,1). LEGGI TUTTO