3 Settembre 2025

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    Netweek, accordo con sindacati per uscita di 19 dipendenti del gruppo

    (Teleborsa) – Netweek, gruppo editoriale quotato su Euronext Milan, ha comunicato che, in riferimento al piano di risanamento previsto nella Composizione Negoziata della Crisi di Impresa (CNCI), è stato raggiunto un accordo per la riduzione volontaria di personale nelle due controllate al 100% Dmedia Group e Publi (iN), pari complessivamente a 19 dipendenti, con recesso avvenuto in data 2 settembre 2025.La procedura è stata motivata da una riorganizzazione complessiva del business e dalla revisione delle funzioni presenti in organico. Tra i lavoratori destinatari del recesso rientrano coloro che hanno aderito al criterio di scelta non oppositivo previsto dall’accordo sindacale sottoscritto l’8 agosto 2025 con le organizzazioni sindacali.(Foto: Pexels / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    BoE, Taylor: economia del Regno Unito si sta “avvicinando al soft landing”

    (Teleborsa) – “Nella riunione di 2025, ho espresso nuovamente il mio dissenso sul voto iniziale e ho preferito un taglio di mezzo punto percentuale al 3,75%. Ritenevo che i percorsi di previsione centrali (e il punto di partenza) stessero diventando sempre più improbabili, con rischi al ribasso per l’output gap previsto, per l’andamento dell’occupazione e dei salari e per il rafforzamento dell’inflazione a medio termine. Ad esempio, i recenti dati sugli accordi indicavano rischi significativi al ribasso per il profilo retributivo”. Lo ha affermato Alan Taylor, membro del Comitato di politica monetaria della Bank of England (BoE), nella sua audizione al Treasury Committee del Parlamento britannico.Lo scorso mese, la BoE ha votato con un margine di 5 a 4 per ridurre il tasso di riferimento al 4% dal 4,25%, dopo due riunioni con tassi fermi. Inizialmente, Taylor aveva proposto un taglio più consistente al 3,75%, prima di modificare il suo voto per garantire la maggioranza a favore di una riduzione al 4%.”Per me, il pericolo maggiore è che restiamo indietro rispetto alla curva, restiamo troppo rigidi nel breve termine (o segnaliamo un tasso terminale troppo alto alla fine del ciclo) e quindi, combattendo l’ultima guerra, finiamo con il problema opposto: un’inflazione al di sotto dell’obiettivo e un’attività economica debole o in recessione”, ha detto oggi Taylor.”Questo è il rischio al ribasso e, a mio avviso, ha una probabilità non trascurabile che sia in aumento – ha aggiunto – Diversi fattori stanno spingendo l’economia in questa direzione, principalmente la fiducia interna (indebolimento del sentiment di famiglie e imprese, deterioramento del mercato del lavoro, regole fiscali che implicano un netto inasprimento) e le pressioni globali (rallentamento economico in generale e deviazione degli scambi commerciali dovuta ai dazi in particolare), come ho già sottolineato”.”Un anno fa, un atterraggio morbido per l’economia del Regno Unito sembrava a portata di mano, come nel caso di altre economie avanzate – ha sostenuto Taylor – Nonostante i nuovi shock, ora ci stiamo avvicinando a quell’atterraggio morbido, ma ci troviamo anche in un momento di fragilità e la politica monetaria dovrà essere attentamente calibrata nei prossimi mesi per mantenerci sulla buona strada”. LEGGI TUTTO

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    State Street, partnership con Apex Fintech per ampliare offerta nel wealth management

    (Teleborsa) – State Street e Apex Fintech Solutions hanno siglato una partnership strategica che include un investimento di minoranza da parte di State Street in Apex Fintech Solutions. State Street sfrutterà la piattaforma digitale di custodia e clearing di Apex per ampliare la propria offerta di servizi di wealth management per l’industria a livello globale.Apex Fintech Solutions è una piattaforma globale di tecnologia finanziaria che supporta l’infrastruttura per gli investimenti, la custodia digitale, il clearing e l’accesso ai mercati statunitensi, con oltre 200 clienti e 22 milioni di conti di intermediazione che detengono più di 200 miliardi di dollari in asset in tutto il mondo. La partnership tra State Street e Apex offrirà una soluzione di custodia e clearing differenziata, completamente digitale, scalabile a livello globale e un’esperienza unica per wealth advisor e piattaforme di wealth management self-directed, così come per i loro clienti in tutto il mondo.”In State Street, i nostri clienti istituzionali ci considerano un partner essenziale, capace di fornire servizi e piattaforme di investimento all’avanguardia, dati, competenze e soluzioni che accelerano la performance e i processi decisionali – ha dichiarato John Plansky, Executive Vice President e Head di State Street Wealth Services – Questa partnership con Apex rafforza la nostra offerta nel wealth management e ci posiziona per fornire lo stesso livello di attenzione ed eccellenza operativa, mettendo a disposizione tecnologia e servizi per gli obiettivi di investimento della crescente clientela globale nel wealth management”.(Foto: Photo by Sean Pollock on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Ue-Mercosur: via libera della Commissione europea, ma l’agricoltura resta il nodo centrale

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato l’accordo commerciale tra l’Unione europea e i Paesi del Mercosur, aprendo la strada alla presentazione ai 27 Stati membri e al Parlamento europeo. Nella stessa occasione è stato autorizzato anche l’aggiornamento dell’intesa con il Messico. Bruxelles ha definito i due dossier come “passaggi fondamentali” della strategia per diversificare le relazioni commerciali globali, sottolineando una protezione “completa e globale” per i settori agricoli sensibili.Secondo le stime delle istituzioni europee, l’accordo con Mercosur potrebbe portare a un incremento del 39% delle esportazioni Ue verso i Paesi sudamericani, con il sostegno a circa 440mila posti di lavoro in tutta l’Unione. La ratifica definitiva richiederà l’approvazione del Consiglio europeo e dell’Eurocamera. L’accordo Ue-Mercosur, che coinvolge un mercato di 700 milioni di consumatori, si presenta come la più grande intesa commerciale mai conclusa dall’Unione, ma resta da sciogliere il nodo della protezione del settore primario.Palazzo Chigi ha accolto con favore l’inserimento di un pacchetto di salvaguardie aggiuntive per gli agricoltori, chiesto con forza dall’Italia. Tra le misure figurano un meccanismo di monitoraggio e intervento rapido sui prezzi, il rafforzamento dei controlli fito-sanitari e la possibilità di compensazioni per le filiere danneggiate. Roma, tuttavia, ha precisato che valuterà l’efficacia delle garanzie coinvolgendo le associazioni di categoria prima di decidere se sostenere l’accordo finale.Per il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto, l’intesa con Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay “non rappresenta soltanto un capitolo di politica commerciale: è una scelta strategica, politica ed economica per rafforzare il ruolo dell’Europa nel mondo”. Fitto ha ricordato che oggi le imprese europee affrontano dazi fino al 35%: l’accordo ne prevede l’eliminazione progressiva, “garantendo maggiore competitività, nuove opportunità di esportazione e una più solida sicurezza economica”. Fitto ha assicurato che l’intesa “sarà accompagnata da misure concrete”, tra cui controlli più severi nei Paesi partner, standard alimentari più rigorosi e la protezione di oltre 350 Indicazioni geografiche. “In un contesto mondiale così incerto – ha scritto – costruire relazioni globali solide è l’unica strada per garantire stabilità al mercato europeo”.Confagricoltura ha però ribadito che “ci sono ancora molte questioni aperte, soprattutto in materia di agricoltura”, segnalando criticità per comparti come carni bovine, pollame, riso, mais e zucchero. Il presidente Massimiliano Giansanti ha insistito sulla necessità del principio di reciprocità: i produttori del Mercosur devono rispettare gli stessi parametri ambientali e sanitari europei. “Le garanzie annunciate dalla Commissione non sembrano al momento tutelare a sufficienza il nostro settore e l’eccellenza delle nostre produzioni”, ha avvertito.A rassicurare gli Stati membri più esposti è intervenuto il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, precisando che le nuove clausole di salvaguardia sugli scambi agroalimentari potranno essere invocate anche da un singolo Paese in caso di distorsioni di mercato. È previsto inoltre un monitoraggio semestrale e obblighi vincolanti di intervento per la Commissione. LEGGI TUTTO

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    BoE, Lombardelli: dovremmo mantenere il margine per ulteriori tagli in futuro

    (Teleborsa) – “Nell’ultimo anno ho votato per tagliare il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base quattro volte. Nell’ultima riunione, nell’agosto 2025, ho votato in minoranza per mantenere il tasso di interesse di riferimento al 4,25%. Ho ritenuto opportuno sospendere la riduzione della restrizione monetaria, a causa delle mie preoccupazioni circa i tassi di inflazione di fondo attuali e previsti, superiori all’obiettivo, e delle mie valutazioni sull’equilibrio tra domanda e offerta nell’economia. Ho preferito mantenere il livello di restrizione monetaria più a lungo piuttosto che continuare a ridurlo al ritmo precedente”. Lo ha affermato Clare Lombardelli, Vicegovernatrice per la Politica Monetaria della Bank of England (BoE), nella sua audizione al Treasury Committee del Parlamento britannico.”Al momento del voto del Comitato di Politica Monetaria di agosto, avevamo ridotto i tassi di 100 punti base e ho ritenuto che non ci sarebbe stato molto altro da fare prima che l’attuale orientamento di politica monetaria fosse effettivamente neutrale – ha spiegato – Considerando la storia, è plausibile che la neutralità possa essere più vicina al limite superiore dell’intervallo del 2-4% secondo l’analisi della Banca. In tal caso, ciò significherebbe che non avremo molti altri tagli dei tassi da effettuare, dato che ci avviciniamo potenzialmente alla fine del ciclo di tagli. Non prevedo che siamo già neutrali, ma non sono nemmeno sicura che, se riducessimo ulteriormente la restrizione, saremo ancora sufficientemente restrittivi da riportare l’inflazione al target in modo sostenibile”.Secondo Lombardelli, “nei prossimi mesi, potremmo scoprire di più su come l’economia reagisce al continuo ripercuotersi delle precedenti restrizioni politiche, a un ulteriore periodo di inflazione al di sopra del target e ai fattori di spinta dei costi. Ritengo che dovremmo mantenere il margine per ulteriori tagli in futuro, se necessario. Se tagliassimo troppo o troppo velocemente, potremmo dover cambiare direzione politica. Ciò comporterebbe un costo maggiore in termini di fornitura di una base stabile per il processo decisionale economico in tutta l’economia”. LEGGI TUTTO

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    Misitano & Stracuzzi, TP ICAP Midcap taglia target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – TP ICAP Midcap ha abbassato a 3,60 euro per azione (dai 4,70 euro precedenti) il target price su Misitano & Stracuzzi, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo delle essenze agrumarie, confermando la raccomandazione “Buy” visto l’upside potenziale del 34%.La revisione del TP è arrivata dopo che la società ha comunicato un aggiornamento delle prospettive per il 2025, inferiori alle attese del consensus. La prevista correzione dei prezzi delle materie prime non si è materializzata, i produttori continuano a mantenere livelli di costo elevati nonostante i volumi di raccolto più alti.TP ICAP Midcap prevede ricavi pari a 81 milioni di euro nel 2025, 75 milioni di euro nel 2026 e 83 milioni di euro nel 2027 (vs 86 milioni di euro, 94 milioni di euro e 102 milioni di euro precedentemente). Il margine EBITDA è atteso all’8%, 8,1% e 13,5% sul periodo (vs 16,5%, 17,9% e 19,3% precedentemente), con la contrazione quasi interamente imputabile all’aumento dei COGS. L’accumulo di scorte dovrebbe inoltre pesare sulla PFN, attesa a 42 milioni di euro a fine 2025 (vs 32 milioni di euro in precedenza).”Questi aggiustamenti confermano un contesto breve termine complesso, con visibilità limitata sui costi delle materie prime – si legge nella ricerca – Riteniamo difficile una piena normalizzazione prima del 2027, evidenziando la necessità per Misitano & Stracuzzi di assicurarsi nuovi contratti con meccanismi di pass-through. Detto ciò, il gruppo continua a dimostrare resilienza commerciale e investimenti nella propria organizzazione. Questi fattori, uniti a una piattaforma industriale solida, ci rendono fiduciosi che Misitano & Stracuzzi potrà uscire rafforzata una volta che le pressioni sui costi si attenueranno e i flussi commerciali si stabilizzeranno”(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Boeing, maxi ordine di 67 aerei dalla canadese WestJet

    (Teleborsa) – Boeing, colosso statunitense che produce velivoli sia per utilizzo civile che militare, ha annunciato che WestJet, compagnia aerea canadese, acquisterà altri 67 jet Boeing, portando il suo portafoglio ordini a 123 aerei, mentre la compagnia aerea pianifica di espandere la sua flotta e le sue reti nazionali e internazionali.L’ordine di WestJet, che a giugno era stato pubblicato come non identificato sul sito ordini e consegne di Boeing, include: 60 jet 737-10 e opzioni per altri 25; 7 jet 787-9 e opzioni per altri quattro.”Con l’aggiunta di questi aerei, WestJet ha il più grande portafoglio ordini di qualsiasi compagnia aerea in Canada e raddoppierà la nostra flotta di Dreamliner, sostenendo i nostri piani di crescita, ha dichiarato Alexis von Hoensbroech, CEO di WestJet.WestJet ha iniziato le operazioni nel 1996 con tre Boeing 737. Oggi, la compagnia aerea vola con quasi 150 Boeing 737. WestJet opera sia il 787 Dreamliner che il 737 MAX sulle sue rotte a lungo raggio e, con questo ordine, il vettore aggiungerà alla sua flotta sette 787-9 che collegano i canadesi con destinazioni in Europa, Asia e America Latina.”Siamo onorati che WestJet abbia riposto ancora una volta la sua fiducia in Boeing con un importante investimento che si basa sulla nostra trentennale partnership e consolida la loro flotta per i decenni a venire”, ha dichiarato Stephanie Pope, CEO di Boeing Commercial Airplanes. LEGGI TUTTO

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    EGM, Baldi Finance perde la qualifica di Euronext Growth Advisor

    (Teleborsa) – Borsa Italiana ha comunicato che Baldi Finance, società di consulenza finanziaria per operazioni di M&A e corporate finance, è stata rimossa dall’elenco degli Euronext Growth Advisor (EGA) per il mercato Euronext Growth Milan, il segmento di Borsa Italiana dedicata alle PMI ad alto potenziale di crescita.La figura dell’EGA riveste un ruolo centrale per il funzionamento del mercato Euronext Growth Milan, e ha la funzione di assistere e supportare la società sia in fase di ammissione che successivamente, durante la permanenza sul mercato, in particolare rispetto all’assolvimento dei compiti e delle responsabilità derivanti dal RegolamentoBaldi Finance ha risolto l’ultimo mandato con una società dell’EGM negli scorsi mesi, dopo la decisione di non assumere la qualifica di SIM, requisito necessario per mantenere il ruolo di EGA secondo le modifiche regolamentari apportate da Borsa Italiana ad agosto 2024. LEGGI TUTTO