8 Settembre 2025

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    Webuild prosegue il buyback e acquista 1.105.000 azioni

    (Teleborsa) – Webuild ha comunicato di aver acquistato, dal 1° al 5 settembre 2025, complessivamente 1.105.000 azioni ordinarie proprie al prezzo medio di 3,5981 euro per azione, per un controvalore pari a 3.975.927,38 euro.Alla luce di quanto sopra, il numero complessivo di azioni proprie detenute dalla Società al 5 settembre è di 27.523.437 azioni proprie, pari al 2,705% del capitale sociale ordinario.A Milano, oggi, modesto guadagno per la Società specializzata nella realizzazione di grandi opere complesse, che avanza di poco a +1,12%. LEGGI TUTTO

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    Nexi, rilevate oltre 1 milione di azioni proprie

    (Teleborsa) – Nexi, in relazione al programma di acquisto di azioni proprie iniziato lo scorso 21 maggio, ha reso noto di aver acquistato, tra l’1 e il 5 settembre 2025, complessivamente 1.066.712 azioni ordinarie proprie al prezzo medio di 5,2938 euro.Al 5 settembre, il gruppo attivo nel settore dei pagamenti digitali ha acquistato 56.417.406 azioni proprie dal lancio del programma pari a circa il 4,59% del capitale sociale, ad un prezzo medio ponderato di 5,0953 euro per azione, per un controvalore di 287.461.828,70 euro.Sul listino milanese, giornata fiacca per Nexi, che chiude gli scambi con un trascurabile +0,08%. LEGGI TUTTO

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    Generali, informativa sul buyback

    (Teleborsa) – Assicurazioni Generali ha comunicato di avere acquistato, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, dal 1° al 5 settembre 2025, complessivamente 1.445.330 azioni proprie al prezzo medio ponderato di 33,02 euro, per un controvalore pari a 47.725.247,16 euro.A seguito degli acquisti effettuati, al 5 settembre la Società e le sue controllate detengono 37.012.573 azioni proprie, pari al 2,39% del capitale sociale.A Piazza Affari, oggi, debole la giornata per la Compagnia assicurativa, che porta a casa un calo dello 0,75%. LEGGI TUTTO

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    Euronext, Groupe BPCE colloca primo bond dedicato al settore della difesa

    (Teleborsa) – Groupe BPCE, il secondo gruppo bancario più grande in Francia, ha messo a segno l’ammissione in Borsa della prima obbligazione emessa da un istituto finanziario in Europa dedicata al settore della difesa, a cui è stata assegnata l’Euronext European Defence Bond Label. L’obbligazione senior non garantita da 750 milioni di euro emessa da Groupe BPCE è stata quotata su Euronext il 5 settembre 2025.Euronext ha introdotto la nuova European Defence Bond Label il 10 luglio 2025. Questa etichetta è un’iniziativa volontaria per le obbligazioni quotate, volta a indirizzare capitali privati ??verso progetti di difesa e sicurezza idonei in Europa. L’European Defence Bond Label offre chiari criteri di ammissibilità basati sull’utilizzo dei proventi e funge da base per l’ammissione accelerata, annunciata a maggio 2025, alle obbligazioni qualificate.Il collocamento di questa obbligazione senior non garantita da 750 milioni di euro con scadenza quinquennale è stato organizzato da BPCE e distribuito da Natixis. Il portafoglio ordini è stato di 2,8 miliardi di euro e c’è stata una domanda da parte di oltre 140 investitori.I fondi raccolti saranno utilizzati per finanziare e rifinanziare attività di aziende attive nel settore della difesa e della sicurezza europeo lungo l’intera catena del valore, nonché contratti relativi allo sviluppo, alla produzione o alla produzione di attrezzature specializzate in questi settori.”L’emissione da parte di BPCE del primo European Defence Bond, che beneficia dell’Euronext Label, segna una nuova pietra miliare nel finanziamento delle aziende del settore della difesa e della sicurezza – Jerome Terpereau, CEO di Groupe BPCE – Grazie a questa emissione, che ha suscitato un forte interesse da parte degli investitori, il Groupe BPCE ribadisce il suo impegno in quest’area strategica, essenziale per la sovranità nazionale ed europea, nonché la sua qualità di pioniere nel mercato obbligazionario”. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, adesioni a offerta MPS al 62% nell’ultimo giorno. Nagel verso le dimissioni

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena sulle azioni ordinarie di Mediobanca, risulta che oggi 8 settembre 2025 sono state presentate 134.114.712 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 506.633.074, pari al 62,2951% delle azioni oggetto dell’offerta (o al 61,0800% sulle eventuali massime 829.458.551 azioni oggetto di offerta emesse a favore dei beneficiari dei Piani di Incentivazione).L’offerta è iniziata il 14 luglio 2025 ed è terminata oggi, 8 settembre 2025. Le azioni ordinarie Mediobanca acquistate sul mercato nei giorni 5 e 8 settembre 2025 non sono state apportate in adesione all’offerta. L’offerta riaprirà dal 16 al 22 settembre.Il CEO di Mediobanca, Alberto Nagel, si sta preparando a dimettersi insieme al resto del consiglio di amministrazione, secondo quanto scritto nel pomeriggio da Financial Times e Bloomberg, citando fonti vicine alla vicenda.La mossa di Nagel potrebbe arrivare durante una riunione del consiglio di amministrazione prevista per il 18 settembre, ma potrebbe anche convocare un’assemblea già a fine ottobre per nominare i nuovi membri del consiglio di amministrazione, in modo da riflettere il cambio di controllo.L’offerta da 15,9 miliardi di euro di Rocca Salimbeni ha superato la scorsa settimana la soglia minima di accettazione del 35%, dopo averla resa più allettante con una componente cash aggiuntiva da 750 milioni di euro. Il superamento del 50% raggiunto oggi consente di consolidare Piazzetta Cuccia. LEGGI TUTTO

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    Giappone, dimissioni Ishiba: al via il toto-leader

    (Teleborsa) – A un giorno il voto per decidere un cambio della leadership, che, se approvato, avrebbe rappresentato una vera e propria mozione di sfiducia nei suoi confronti, primo ministro Shigeru Ishiba ha annunciato ieri la propria volontà di dimettersi e la sua decisione di non concorrere per la leadership del Partito liberaldemocratico. E nel paese è già entrata nel vivo la corsa al dopo-Ishiba, una successione che si preannuncia non facile. Il primo ministro è rimasto in carica per meno di un anno, ma ha dovuto affrontare sfide pesanti: l’avvento dell’amministrazione Trump e la battaglia sui dazi non hanno favorito gli sforzi dell’esecutivo da lui guidato, ridimensionando le aspettative di una ripresa dell’espansione per la quarta economia mondiale, già alle prese con la grave crisi demografica, lo stallo dei consumi e il protrarsi dell’incertezza sulle negoziazioni con il principale alleato commerciale. La perdita della prevalenza numerica anche al Senato nel voto del 20 luglio è stato il punto di non ritorno. Una disfatta così radicale in entrambe le aule del Parlamento non si era mai verificata dalla data di fondazione del partito, nel 1955. E neanche la recente intesa commerciale con Washington per la riduzione dei dazi sulle importazioni, è riuscita a sanare.Tra i papabili si fanno strada Shinjiro Koizumi, giovane rampollo del popolare ex premier Junichiro e attuale ministro dell’Agricoltura, l’ultra conservatrice Sanae Takaichi, ex ministra per la Sicurezza economica, delfina del premier assassinato Shinzo Abe che, se eletta, diventerebbe la prima donna in Giappone alla guida dell’esecutivo, e il segretario di Gabinetto ed ex ministro degli Esteri, Yoshimasa Hayashi, considerato un moderato, portavoce e numero due del governo, che ha già presentato la sua candidatura. Non avendo la maggioranza in entrambe le camere, il prossimo leader dell’Ldp dovrà collaborare con i principali partiti dell’opposizione per l’approvazione di qualsiasi disegno di legge. Ha presentato la sua candidatura anche Toshimitsu Motegi, ex segretario del partito e anche il più anziano tra i possibili contendenti di cui si fa il nome in queste ore, con i suoi 69 anni. Si era candidato già nel 2024, piazzandosi sesto. Un altro possibile candidato è Takayuki Kobayashi, ex ministro Sicurezza economica. Anche lui fu candidato contro Ishiba lo scorso anno, arrivando quinto. Ha un certo peso tra i parlamentari di seconda fila e ha già detto che di consulterà con i suoi colleghi per valutare l’eventuale candidatura.I nomi più pesanti, a giudicare dai sondaggi, potrebbero essere Koizumi e Takaichi. Entrambi furono candidati forti alla presidenza dell’LDP nel 2024, ma furono sconfitti da Ishiba. Takaichi è risultata prima in un sondaggio del Nikkei lo scorso mese su chi fosse più adatto a diventare il prossimo primo ministro, con il 23% dei consensi, seguita da Koizumi con il 22%.Nelle elezioni presidenziali ogni parlamentare LDP ha diritto a un voto e, di norma, un numero equivalente di membri locali del partito e simpatizzanti vota anch’esso per il leader. In situazioni particolari, la votazione può svolgersi in una riunione congiunta delle due camere del parlamento al posto di una convention di partito. Caso raro, chi verrà eletto presidente del Jiminto, per quanto partito di maggioranza relativa, in questa tornata non ha alcuna garanzia di essere scelto come primo ministro dal parlamento. Se tutti i partiti di opposizione si unissero dietro a un candidato comune, il candidato liberaldemocratico non potrebbe vincere. Tuttavia, l’opposizione è fortemente frammentata e divisa, quindi non sarà facile trovare un candidato alternativo, ma neanche coagulare un sostegno attorno al futuro leader liberaldemocratico. LEGGI TUTTO

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    Difesa, KNDS si prepara alla possibile IPO nel 2026

    (Teleborsa) – KNDS, colosso franco-tedesco della difesa, deciderà nei prossimi mesi se lanciare un’offerta pubblica iniziale (IPO) l’anno prossimo. Lo ha dichiarato il CEO Jean-Paul Alary, secondo quanto riportano Reuters e Bloomberg, suggerendo che il governo tedesco potrebbe acquisire una partecipazione nella società. KNDS è nata dieci anni fa dalla fusione della tedesca Krauss-Maffei Wegmann e della francese Nexter.Una quotazione nel 2026 è “realistica” e il board ha chiesto al management di essere “pronto a un’IPO” una volta presa la decisione finale, ha dichiarato Alary. “È meglio definire la nuova struttura il prima possibile per garantire che disponiamo di tutti i diversi strumenti in termini di governance per poter prendere decisioni coraggiose domani e dopodomani”, ha sottolineato.”Come primo passo, non vedo un azionista di riferimento che non sia un azionista tedesco”, ha detto Alary a Reuters dopo la conferenza stampa ad Amsterdam. Alla domanda se ciò significhi che il governo tedesco potrebbe acquisire una partecipazione in KNDS, ha risposto: “Ha senso che ci sia un primo passo del genere”.A lungo termine, Alary ha affermato che una quotazione potrebbe aprire il capitale della società ad azionisti di riferimento legati ad altre nazioni europee e fornire a KNDS i fondi per finanziare quelle che ha definito acquisizioni “audaci”. Un’acquisizione in Italia potrebbe essere un’opzione, ha aggiunto, nonostante l’ultima battuta d’arresto subita da KNDS in relazione alla sua offerta per Iveco Defence. “Sarebbe stata una grande opportunità per fare un passo avanti in Italia – ha detto – Spero che non sia la fine della partita”.Inoltre, Alary ha minimizzato l’idea di un investimento in Rheinmetall. “Rheinmetall non fornirà affatto l’elemento strategico necessario a KNDS, per essere chiari”, ha affermato. LEGGI TUTTO