8 Settembre 2025

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    MEF, l’11 settembre in asta BTP 3 e 7 anni per 4,75 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha annunciato l’emissione di fino a 4,75 miliardi di euro di BTP 3 e 7 anni. I titoli vanno in asta giovedì 11 settembre. La data di regolamento è lunedì 15 settembre 2025.In particolare, saranno offerti da 2,75 a 3,25 miliardi di euro di BTP 3 Anni con scadenza 15/01/2029 e cedola annuale al 2,35%, da 1,25 a 1,50 miliardi di euro di BTP 7 Anni con scadenza 15/11/2030 e cedola annuale al 4,00% LEGGI TUTTO

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    Le Borse europee chiudono in rialzo nonostante l’incertezza politica in Francia

    (Teleborsa) – Chiusura positiva per le Borse europee, Piazza Affari compresa, nonostante l’incertezza politica in Francia per il voto di fiducia sulla legge di bilancio, decisivo per il futuro del governo guidato da Bayrou. Il primo ministro ha detto che la Francia sta “annegando in un oceano di debiti” e mandato un avvertimento ai parlamentari nella conclusione del suo discorso: “Avete il potere di far cadere il governo, ma non avete il potere di cancellare la realtà”. I mercati guardano anche alle banche centrali: in agenda la riunione della BCE questa settimana, seguita da quella della Federal Reserve nella prossima ottava. Sul fronte macroeconomico, la produzione industriale in Germania è cresciuta a luglio a ritmi superiori rispetto alle previsioni.A Milano si è registrato il rally di Banco BPM dopo diversi quotidiani riportano che starebbe valutando la possibilità di una business combination con Credit Agricole Italia. L’istituto francese è attualmente prima azionista di Banco BPM con una quota di circa il 20% (effettuata richiesta a BCE per salire sopra la soglia del 20%). “Il principale elemento di ostacolo a un’operazione di questo tipo potrebbe essere rappresentato dalla quota eventualmente posseduta da Credit Agricole all’interno della combined entity, che stimiamo si attesterebbe almeno in area 35%, e su cui sarebbe da valutare l’approccio del governo in tema Golden Power (anche considerando le restrizioni imposte a UniCredit)”, scrive Equita.Leggera crescita dell’Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,175. L’Oro continua la sessione in rialzo e avanza a quota 3.637,1 dollari l’oncia. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dello 0,92%.Lo Spread fa un piccolo passo verso il basso, con un calo dell’1,09% a quota +91 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,46%.Tra i mercati del Vecchio Continente tonica Francoforte che evidenzia un bel vantaggio dello 0,89%, nulla di fatto per Londra, che passa di mano sulla parità, e in luce Parigi, con un ampio progresso dello 0,78%.Il listino milanese mostra un timido guadagno in chiusura, con il FTSE MIB che ha messo a segno un +0,28%; sulla stessa linea, piccolo scatto in avanti per il FTSE Italia All-Share, che arriva a 44.291 punti. Positivo il FTSE Italia Mid Cap (+0,74%); sulla stessa tendenza, in denaro il FTSE Italia Star (+1,25%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, in primo piano Banco BPM, che mostra un forte aumento del 3,96%. Andamento positivo per Amplifon, che avanza di un discreto +2,52%. Ben comprata Buzzi, che segna un forte rialzo del 2,08%. Interpump avanza del 2,02%.Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Campari, che ha chiuso a -2,32%. Sotto pressione Ferrari, con un forte ribasso del 2,27%. Soffre Stellantis, che evidenzia una perdita dell’1,65%. Tentenna Inwit, con un modesto ribasso dell’1,37%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, D’Amico (+4,94%), Carel Industries (+3,98%), Danieli (+3,66%) e Caltagirone SpA (+3,16%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Cembre, che ha terminato le contrattazioni a -1,64%. Giornata fiacca per MARR, che segna un calo dell’1,30%. Piccola perdita per Juventus, che scambia con un -1,27%. Tentenna Avio, che cede l’1,10%. LEGGI TUTTO

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    Omnia Technologies (Investindustrial), ricavi a 760 milioni di euro dopo tre nuove acquisizioni

    (Teleborsa) – Omnia Technologies, piattaforma attiva nelle tecnologie di automazione e imbottigliamento per i settori del beverage e del farmaceutico, ha completato l’acquisizione di Pharmagel, Meccanica Italiana ed E4i. Queste tre operazioni ampliano l’offerta del Gruppo lungo l’intera catena del valore – dal processing al packaging – e ne rafforzano ulteriormente la presenza internazionale.Pharmagel, fondata nel 1962 a Lodi, è un partner tecnologico con esperienza globale nella progettazione e realizzazione di impianti per l’incapsulamento in softgel destinati ai settori nutraceutico e farmaceutico. Meccanica Italiana, con sede vicino a Treviso, è specializzata nella progettazione, ingegnerizzazione e produzione di stampi per il settore beverage. E4i, leader portoghese nella distribuzione di macchinari per il settore del beverage, ha già in essere rapporti commerciali consolidati con diversi brand del gruppo.”Con queste acquisizioni, rafforziamo il nostro modello “one stop shop”, arricchendo l’offerta per i nostri clienti”, sottolinea Andrea Stolfa, CEO di Omnia Technologies.”L’ingresso di Pharmagel ci permette di entrare nel segmento softgel, tecnologia con grandi prospettive di crescita e profondamente sinergica con l’attuale portafoglio di soluzioni offerte da Omnia Technologies Life Sciences – spiega il CEO – Con l’integrazione di Meccanica Italiana puntiamo a rafforzare e internalizzare competenze strategiche core per la divisione Beverage, mentre E4i rafforzerà la nostra presenza tecnica e commerciale in Portogallo, un mercato strategico per la crescita di Omnia Technologies”.Omnia Technologies, creata nel novembre 2020 da società di investimento controllate da Investindustrial, prevede di raggiungere 760 milioni di euro di ricavi consolidati con il contributo delle tre nuove società acquisite, con 40 siti produttivi, 25 sedi commerciali e circa 2.650 dipendenti. LEGGI TUTTO

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    Auto elettriche, nel 2025 vendite +38% ma prevista frenata per slittamento obiettivi Ue

    (Teleborsa) – Lo slittamento di due anni sul raggiungimento degli obiettivi UE di riduzione delle emissioni, inizialmente previsti per la sola annualità 2025, permetterà alle case automobilistiche di rallentare il passo sulla decarbonizzazione delle loro flotte, e porterà – tra il 2025 e il 2027 – a una riduzione nelle vendite di auto elettriche di 2 milioni di unità, rispetto a quanto sarebbe avvenuto mantenendo inalterata la normativa. È quanto emerge da una nuova ricerca di T&E, la principale organizzazione europea in materia di decarbonizzazione dei trasporti, che invita la Commissione europea a mantenere una posizione ferma sugli obiettivi per il 2030 e il 2035 in occasione del dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica, che si terrà venerdì. Nei primi sette mesi dell’anno le case automobilistiche europee hanno venduto il 38% in più di auto elettriche (BEV) rispetto allo stesso periodo del 2024. Grazie a questa performance, i carmaker dell’Unione risultano tutti, a eccezione di Mercedes-Benz, su una buona traiettoria per rispettare gli obiettivi UE di riduzione delle emissioni, che saranno misurati sul periodo 2025-2027. BMW, Renault e Volkswagen sono sulla buona strada per raggiungere i target di emissioni nel 2025-27. Secondo lo studio EV Progress Report di T&E, BMW, Renault e Volkswagen dovrebbero raggiungere i loro obiettivi di emissione per il periodo 2025-27. BMW conseguirebbe una riduzione delle emissioni medie del suo immatricolato, tra il 2025 e il 2027, di 13 grammi per chilometro (gCO2/km) inferiore rispetto al limite massimo previsto dalla normativa UE. Stellantis e Renault sarebbero entro lo stesso limite rispettivamente di 9 e 2 gCO2/km, mentre Volkswagen lo rispetterebbe con un margine minimo (0 gCO2/km).Mercedes-Benz rischia di non riuscire a raggiungere gli obiettivi da sola. Mercedes-Benz, che detiene la presidenza della lobby automobilistica europea ACEA ed è la più accesa oppositrice degli obiettivi dell’Unione, è l’unica casa automobilistica europea che rischia di non riuscire a raggiungerli da sola. Sarebbe 10 gCO2/km al di sopra della soglia di conformità, e dovrebbe acquistare crediti da Volvo Cars e Polestar in un accordo di pooling. UE sotto pressione – L’UE è sotto pressione da parte delle case automobilistiche affinché indebolisca i propri obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 e il 2035. All’inizio di quest’anno ha già previsto un’importante modifica prorogando di due anni la scadenza dell’obiettivo per il 2025. Le case automobilistiche hanno risposto aumentando il gap di prezzo tra modelli elettrici ed endotermici, dal 30% all’inizio del 2025 al 40% a giugno. A seguito della proroga dell’obiettivo, si prevede che tra il 2025 e il 2027 nell’UE saranno vendute 2 milioni di auto elettriche in meno. Dinamiche di mercato positive spingono la vendite di auto elettriche – Questi dati contrastano peraltro con le dinamiche di mercato positive che stanno spingendo le vendite di auto elettriche. Secondo le previsioni di T&E [4], i costi delle batterie dovrebbero diminuire del 27% tra il 2022 e la fine di quest’anno e di un ulteriore 28% entro il 2027 rispetto ai livelli del 2025. L’infrastruttura di ricarica è stata implementata sul 77% della rete autostradale principale dell’UE e tutti gli Stati membri hanno già raggiunto o superato il numero di punti di ricarica pubblici richiesti dall’obiettivo dell’UE per il 2025. “Le case auto dipingono un quadro a tinte fosche, lamentando insormontabili difficoltà di mercato, specie per le auto elettriche. Ma la realtà è che le vendite di BEV sono in netta crescita, e lo sarebbero ancora di più se si fossero mantenuti gli obiettivi climatici stabiliti già nel 2019, affatto impossibili da raggiungere. Oggi ulteriori indebolimenti del green deal riguardo alla mobilità su strada avrebbero come solo conseguenza quella di spingere l’industria europea nella direzione sbagliata, facendole perdere terreno nella corsa globale all’elettrificazione dei trasporti”, ha affermato Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia.Nei mercati globali veicoli elettrici in aumento – Mentre in UE si discutono ulteriori allentamenti delle norme sulle emissioni, i mercati globali stanno passando rapidamente all’elettrico. India, Messico, Indonesia e Thailandia hanno quote di mercato dei veicoli elettrici rispettivamente del 5%, le prime due, e del 13% e 24% le seconde. Nel più grande mercato automobilistico del mondo, la Cina, la quota di vendita di BEV supererà il 30% entro la fine del 2025. Questi mercati si espanderanno rapidamente nel prossimo decennio e, se le case automobilistiche europee non recupereranno terreno, saranno egemonizzati dai produttori cinesi. “Le case automobilistiche europee vivono nel mondo dei sogni, se pensano che la Cina rallenterà lo sviluppo della tecnologia elettrica mentre loro sono impegnate a prolungare la vita del motore endotermico – ha aggiunto Boraschi –. Se si consentirà ai carmaker di rallentare ulteriormente la diffusione delle BEV, la nostra industria perderà ulteriore terreno in un settore chiave. Invece abbiamo bisogno di un’industria automobilistica europea che sia all’avanguardia in una delle tecnologie fondamentali del XXI secolo, non che ci porti a diventare un museo dell’automobile”,? LEGGI TUTTO

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    ELES, l’assemblea boccia la proposta di Mare Group di allargare il CdA

    (Teleborsa) – L’assemblea ordinaria degli azionisti di ELES, società quotata su Euronext Growth Milan e fornitore di soluzioni per il test dei dispositivi a semiconduttore, non ha approvato le proposte presentate da Mare Engineering Group relative all’aumento del numero dei membri del Consiglio di Amministrazione da sei a nove. L’assemblea era stata convocata da Mare Group, azienda di ingegneria quotata su Euronext Growth Milan, che era arrivata al 29% del capitale dopo l’OPAS parziale. L’assemblea si è svolta con la partecipazione del 72,78% del capitale sociale con diritto di voto.All’esito della votazione ELES ha reso noti i risultati: favorevole il 37,57% del capitale sociale con diritto di voto intervenuto in assemblea; contrario il 47,36%; astenuto il 15,07%. Di conseguenza, il consiglio di amministrazione di ELES avrà la medesima composizione da ultimo deliberata lo scorso 7 maggio.”La fase che si apre è di riflessione e responsabilità, per giungere a un dialogo autentico, basato su una visione condivisa e sul rispetto delle regole di buona governance – ha commentato il presidente Antonio Zaffarami – ELES intende proseguire il proprio percorso di crescita, consolidando competenze e risultati costruiti in oltre 38 anni di attività nel settore dei semiconduttori ed Aerospace & Defense”.”ELES resta pienamente disponibile a valutare ogni proposta indirizzata alla società che sia coerente con l’interesse di quest’ultima”, ha aggiunto la CEO Francesca Zaffarami.(Foto: Benjamin Child on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Inflazione generale OCSE sostanzialmente stabile al 4,1% m/m a luglio

    (Teleborsa) – L’inflazione annua nell’OCSE, misurata dall’indice dei prezzi al consumo (IPC), è rimasta sostanzialmente stabile al 4,1% a luglio 2025, rispetto al 4,2% di giugno 2025. L’inflazione generale è aumentata in 10 paesi OCSE, con l’aumento maggiore, di 0,6 punti percentuali, registrato in Slovenia. È diminuita in 12 paesi OCSE, con cali di oltre 0,5 punti percentuali in Messico, Polonia e Turchia. I restanti 16 paesi OCSE hanno registrato un’inflazione stabile o sostanzialmente stabile. La Turchia è stata nuovamente l’unico paese OCSE a registrare un’inflazione a due cifre, mentre la Costa Rica è stata l’unica a registrare una deflazione, con un’inflazione complessiva su base annua pari a -0,6% a luglio. Questo ha segnato il terzo mese consecutivo di deflazione in Costa Rica, recentemente trainata dalla stabilizzazione dei prezzi dei prodotti alimentari, da un’inflazione energetica persistentemente negativa e da un’inflazione di fondo (inflazione al netto di prodotti alimentari ed energia) prossima allo zero.A luglio, l’inflazione alimentare su base annua nell’OCSE è rimasta sostanzialmente stabile al 4,5%, rispetto al 4,6% di giugno. Tuttavia, come a giugno, l’inflazione alimentare è aumentata nella maggior parte dei paesi OCSE (21), mentre solo 12 hanno registrato un calo e 5 hanno registrato variazioni minime. Anche l’inflazione di fondo è rimasta sostanzialmente stabile al 4,4%, rispetto al 4,5% di giugno. L’inflazione energetica nell’OCSE è rallentata allo 0,3% a luglio, rispetto allo 0,9% di giugno.Nei paesi del G7, l’inflazione complessiva e quella di fondo su base annua sono rimaste stabili rispettivamente al 2,6% e al 3,0% a luglio. L’inflazione complessiva è diminuita di 0,2 punti percentuali sia in Canada che in Giappone, poiché il rallentamento dell’inflazione energetica ha più che compensato l’aumento dell’inflazione alimentare. Negli altri paesi del G7 è rimasta stabile o sostanzialmente stabile. L’inflazione di fondo ha continuato a essere il principale fattore che ha contribuito all’inflazione complessiva in tutti i paesi del G7, ad eccezione del Giappone, dove l’inflazione alimentare ed energetica combinata ha avuto un impatto maggiore.Nell’area dell’euro, l’inflazione su base annua misurata dall’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IAPC) è rimasta stabile al 2,0% a luglio. L’inflazione alimentare è salita al livello più alto da febbraio 2024, mentre il calo dei prezzi dell’energia ha rallentato leggermente e l’inflazione di fondo è rimasta stabile. Secondo la stima flash di Eurostat, ad agosto 2025 l’inflazione complessiva su base annua nell’area dell’euro è rimasta sostanzialmente stabile al 2,1%, con un’inflazione di fondo invariata e prezzi dell’energia in calo a un ritmo più lento. Si stima che l’inflazione complessiva misurata sull’IAPC sia aumentata in Germania ad agosto.Nei paesi del G20, l’inflazione su base annua è rimasta sostanzialmente stabile al 3,8% a luglio. L’inflazione complessiva è aumentata in India, Indonesia e Sudafrica, mentre è diminuita in Argentina (dove è rimasta comunque superiore al 35%), Brasile e Arabia Saudita. In Cina, l’inflazione complessiva ha continuato a oscillare intorno allo zero.(Foto: © Tomas Griger | Dreamstime) LEGGI TUTTO

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    Borse UE in rialzo, poco mossa Piazza Affari nonostante balzo Banco BPM

    (Teleborsa) – Seduta in rialzo per le Borse europee, mentre Piazza Affari è più debole e scambia poco sopra la parità. Oggi l’attenzione è rivolta alla Francia, che si trova ancora una volta a dover affrontare la sopravvivenza del suo governo con il voto di fiducia. Questo voto arriva in un momento di opposizione al piano di bilancio 2026 di Francois Bayrou, che prevede quasi 44 miliardi di euro di risparmi per ridurre il deficit al 4,6% del PIL, rispetto al 5% previsto per il 2025. La Francia ha già visto la caduta di due governi negli ultimi due anni.Sale intanto l’attesa per la riunione della Banca centrale europea, anche se si prevede che la BCE lascerà invariati i tassi di interesse giovedì, con un’inflazione dell’Eurozona che rimane contenuta. I futures non prezzano più alcun taglio dei tassi da parte della BCE fino alla fine del 2026, anche se la situazione è rosea, se si considerano le deboli prospettive di crescita, la probabile caduta del governo francese e la persistente debolezza tedesca.A Milano spicca il rialzo di Banco BPM dopo diversi quotidiani riportano che starebbe valutando la possibilità di una business combination con Credit Agricole Italia. L’istituto francese è attualmente prima azionista di Banco BPM con una quota di circa il 20% (effettuata richiesta a BCE per salire sopra la soglia del 20%). “Il principale elemento di ostacolo a un’operazione di questo tipo potrebbe essere rappresentato dalla quota eventualmente posseduta da Credit Agricole all’interno della combined entity, che stimiamo si attesterebbe almeno in area 35%, e su cui sarebbe da valutare l’approccio del governo in tema Golden Power (anche considerando le restrizioni imposte a UniCredit)”, scrive Equita.Seduta in lieve rialzo per l’Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,176. Seduta positiva per l’oro, che sta portando a casa un guadagno dell’1,31%. Lieve aumento del petrolio (Light Sweet Crude Oil) che sale a 62,06 dollari per barile.Lo Spread tra il rendimento del BTP e quello del Bund tedesco si riduce, attestandosi a +90 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,46%.Nello scenario borsistico europeo si muove in modesto rialzo Francoforte, evidenziando un incremento dello 0,57%, senza spunti Londra, che non evidenzia significative variazioni sui prezzi, e bilancio positivo per Parigi, che vanta un progresso dello 0,48%.Sostanzialmente stabile Piazza Affari, che continua la sessione sui livelli della vigilia, con il FTSE MIB che si ferma a 41.639 punti; sulla stessa linea, giornata senza infamia e senza lode per il FTSE Italia All-Share, che rimane a 44.198 punti. In frazionale progresso il FTSE Italia Mid Cap (+0,54%); sulla stessa linea, in rialzo il FTSE Italia Star (+0,94%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Banco BPM (+3,87%), Buzzi (+1,94%), Amplifon (+1,54%) e Banca Popolare di Sondrio (+1,36%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Stellantis, che continua la seduta con -2,49%. Seduta negativa per Ferrari, che mostra una perdita dell’1,74%. Contrazione moderata per Campari, che soffre un calo dell’1,14%. Sottotono STMicroelectronics che mostra una limatura dell’1,12%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, D’Amico (+3,94%), Danieli (+3,40%), Carel Industries (+3,32%) e Caltagirone SpA (+3,16%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Juventus, che continua la seduta con -1,54%. Deludente Cembre, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. Fiacca MARR, che mostra un piccolo decremento dell’1,30%. Discesa modesta per Avio, che cede un piccolo -1,23%. LEGGI TUTTO

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    Generali, De Agostini vende azioni per 17,9 milioni di euro

    (Teleborsa) – De Agostini ha venduto azioni Generali per un controvalore complessivo di 17,9 milioni di euro la settimana scorsa. È quanto emerge da una serie di internal dealing.In particolare, il 3 settembre sono state vendute 284.506 azioni a 32,6212 euro (controvalore di 9,28 milioni di euro), mentre il 4 settembre sono state vendute 259.309 azioni a 33,1415 euro (controvalore di 8,59 milioni di euro). LEGGI TUTTO