10 Settembre 2025

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    Usa, ex dirigenti Fbi fanno causa all’amministrazione Trump: licenziati per motivi politici

    (Teleborsa) – Il Washington Post segnala un gruppo di alti dirigenti dell’Fbi cacciati dall’agenzia dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca hanno fatto causa all’amministrazione USa sostenendo che il loro licenziamento sarebbe basato su motivipolitici e quindi “illegale”. É la prima causa intentata da ex agenti dell’Fbi in cui si contestano i licenziamenti da parte dell’amministrazione.Anche il direttore ad interim Brian Driscoll ha avviato l’azione legale. Driscoll, riporta il quotidiano americano, ha riferito che prima della sua nomina è stato chiamato da un funzionario e sottoposto a una serie di domande che sembravano un “test di lealtà” nei confronti del presidente. “Per chi hai votato?”, “Quando hai iniziato a sostenere il presidente Trump?”, “Hai votato per un democratico nelle ultime cinque elezioni?”, “Sei d’accordo sul fatto che gli agenti dell’Fbi che hanno preso d’assalto Mar-a-Lago dovrebbero essere puniti?”, alcune delle domande ricevute. Driscoll, promosso al ruolo temporaneo di direttore nonostante si sia rifiutato di rispondere alla maggior parte delle domande, ha raccontato l’episodio nella causa presentata oggi assieme ad altri due ex alti funzionari dell’Fbi che sostengono di essere stati licenziati dall’attuale direttore del Federal Bureau of Investigation, Kash Patel per motivi politici.”Patel non solo ha agito illecitamente ma ha deliberatamente scelto di dare priorità alla politicizzazione dell’Fbi rispetto alla protezione del popolo americano”, si legge nella denuncia, “la sua decisione ha compromesso la sicurezza nazionale del Paese, licenziando tre dei dirigenti operativi più esperti dell’Agenzia nella prevenzione del terrorismo e nella riduzione della criminalità violenta”. LEGGI TUTTO

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    Fed: Commissione Senato promuove candidatura Miran, consigliere Trump

    (Teleborsa) – La Commissione Bancaria del Senato ha promosso la candidatura di Stephen Miran, alla carica di governatore della Federal Reserve, per almeno i prossimi mesi.Con 13 voti repubblicani a favore e 11 democratici contrari, il consigliere di Donald Trump è stato nominato governatore della Federal Reserve pro tempore. I Repubblicani si stanno muovendo rapidamente affinché Miran ottenga il completo nulla osta del Senato e si insedi nella Banca Centrale americana, prima dell’incontro del 16 settembre, quando verranno definiti i tagli dei tassi di interesse. Il voto arriva il giorno dopo che un giudice federale ha temporaneamente impedito a Trump di licenziare un’altra governatrice della Fed, Lisa Cook.Trump ha scelto Miran, presidente del Consiglio dei Consulenti Economici, per sostituire Adriana Kugler, che si è inaspettatamente dimessa ad agosto. Miran ha dichiarato che rimarrà nel consiglio, se approvato, per completare il mandato di Kugler, che termina a gennaio. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Brunetta: “Italia straordinaria nell’export, ma in ritardo su produttività e salari”

    (Teleborsa) – “Non indulgiamo nei luoghi comuni e pensare che tutto va male. Dobbiamo capire fino in fondo il nostro modello di crescita e di sviluppo. Come è possibile che siamo recordman nell’export pur avendo basse performance di produttività e bassi salari? Evidentemente c’è qualcosa che non torna anche nella contabilitàstatistica. Perche’ l’Italia ha tante meravigliose piccole imprese, dove però la produttività è difficilmente misurabile”. Così il presidente del Cnel, Renato Brunetta, alla presentazione del rapporto annuale sulla produttività 2025.”Penso, per esempio, al settore della moda, dove i nuovi modelli non vengono classificati come innovazione – ha proseguito –. Abbiamo poche grandi imprese nel terziario avanzato, dove si ha alta produttività, in particolar modo nei settori ad altissima tecnologia. Siamo un Paese straordinario. Un Paese avanzato. Un Paese con grandi capacità di export. Ma siamo ancora in ritardo nelle dinamiche della produttività e nelle dinamiche salariali”. “Occorre intervenire su alcune nostre caratteristiche genetiche. Fare crescere le nostre imprese. E introdurre dosi massicce di nuove tecnologie, di skills, di formazione. Investire in capitale umano, soprattutto in ambito Stem. E poi investimenti pubblici, ricerca, innovazione”, ha dichiarato Brunetta. “Se avessimo costruito in questi ultimi vent’anni dieci Cern, come straordinari poli d’eccellenza europea nel mondo, invece dell’austerità o dei tanti egoismi nazionali, allora oggi avremmo un’altra Europa – ha detto – e probabilmente non avremmo le distopie che stiamo vivendo. Quindi dobbiamo fare anche un po’ di autocritica. Se negli ultimi vent’anni gli Usa sono cresciuti il doppio dell’Europa questo non c’entra nulla con i dazi, ma con la strategia economica americana orientata alla domanda interna. Noi invece abbiamo avuto molta austerità e poca domanda interna, pochi investimenti pubblici, poche infrastrutture, poca ricerca. E adesso stiamo pagando il conto. Per questo dico bene Ursula von der Leyen, con il discorso di oggi, basato sull’autonomia, sulla sicurezza, sull’orgoglio di un’Europa che sa difendere la sua storia e i suoi valori. Bene perché si passa al debito buono e agli investimenti. Così avremo anche maggiore produttivita’”.”L’impennata inflazionistica – ha aggiunto Brunetta – ha determinato un abbassamento del costo del lavoro, mentre il costo d’uso del capitale è progressivamente cresciuto. Le imprese italiane hanno quindi preferito espandere il fattore lavoro piuttosto che investire in beni capitali, in particolare quelli legati alla digitalizzazione. Così è aumentata l’occupazione ma prevalentemente in settori a basso valore aggiunto, a bassa qualificazione del capitale umano e a bassa produttività”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street: Klarna debutta a 52 dollari, sopra prezzo IPO

    (Teleborsa) – Debutto effervescente per il titolo Klarna al Nyse. Le azioni della fintech svedese, pioniera dei pagamenti rateizzati post acquisti online, ha avviato le negoziazioni al prezzo di 52 dollari al di sopra del prezzo di IPO di 40 dollari. Al momento il titolo Klarna sta guadagnando il 22,75% a 49,18 dollari. LEGGI TUTTO

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    Droni russi in Polonia, Mattarella: “Episodio gravissimo. Tensioni che ricordano il 1914”

    (Teleborsa) – “Quel che crea allarme è che ci si muove su un crinale dal quale si può scivolare in un baratro di violenza incontrollato”. È quanto ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando da Lubiana nella prima tappa della sua visita in Slovenia, commentando l’incursione dei droni russi in Polonia. Un episodio definito da Mattarella “gravissimo”. Quanto avviene in Ucraina – ha proseguito il presidente della Repubblica – viene accentuato anche dalle “dichiarazioni minacciose del Cremlino ai paesi europei che sono un elemento che induce all’allarme. Il rischio estremamente alto che si scivoli in un conflitto di dimensioni inimmaginabili e incontrollabile”. Il capo dello Stato ha ricordato quanto avvenne nel 1914 con l’inizio della prima guerra mondiale spiegando che “l’imprudenza dei comportamenti provoca conseguenze anche se non sono scientemente volute”.”Dall’Ucraina giungono segnali allarmanti”, di fronte a tentativi di pace, “si vedono bombardamenti quotidiani diurni e notturni sulla popolazione civile”, ha detto Mattarella.”Uguale preoccupazione” a quanto avvenuto in Polonia con i droni russi “induce quanto avvenuto in Qatar, perché “è inaccettabile che si violi la sovranità di un paese”, ha affermato il presidente della Repubblica.Mattarella ha, infine, commentato la situazione “drammatica” in Medio Oriente . “Dopo la pagina oscura del 7 di ottobre con ostaggi ancora detenuti da Hamas in maniera inammissibile, vi sono delle condizioni sempre più inaccettabili e di dimensioni tragiche. Quello che avviene a Gaza – ha sottolineato il presidente della Repubblica – non è accettabile: una popolazione intera ridotta alla fame è una condizione che non si può accettare. Così come non si può accettare di espellere una popolazione o occupare territori in Cisgiordania rendendo impossibile una soluzione in quella regione”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole guarda alla Fed. Focus su inflazione

    (Teleborsa) – Prevale la cautela a Wall Street, dopo che il dato sui prezzi alla produzione ha mostrato un calo inaspettato rispetto al mese precedente. Di questa statistica e di quella sull’inflazione, in uscita domani, ne terrà conto la Fed nella riunione della prossima settimana, in cui dovrà decidere se tagliare i tassi, come si attendono gli analisti, dopo la revisione sui numeri sul lavoro americano. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones continua la seduta con un leggero calo dello 0,42%, mentre, al contrario, lieve aumento per l’S&P-500, che si porta a 6.542 punti. In frazionale progresso il Nasdaq 100 (+0,25%); sulla stessa tendenza, sale l’S&P 100 (+0,71%).Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti informatica (+1,94%), utilities (+1,68%) e energia (+1,14%). Nel listino, i settori beni di consumo per l’ufficio (-1,14%), sanitario (-1,13%) e beni di consumo secondari (-1,04%) sono tra i più venduti.Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Nvidia (+4,13%), Caterpillar (+1,75%), Chevron (+1,47%) e JP Morgan (+1,07%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Apple, che prosegue le contrattazioni a -3,05%.Sotto pressione Amazon, che accusa un calo del 2,76%.Scivola Salesforce, con un netto svantaggio del 2,38%.In rosso McDonald’s, che evidenzia un deciso ribasso del 2,28%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Broadcom (+9,26%), Constellation Energy (+8,40%), ARM Holdings (+8,15%) e Nvidia (+4,13%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Synopsys, che ottiene -35,86% sulla scia della trimestrale inferiore alle attese.Tonfo di Trade Desk, che mostra una caduta del 9,83%.Lettera su Cadence Design Systems, che registra un importante calo dell’8,46%.Spicca la prestazione negativa di Atlassian, che scende del 3,66%. LEGGI TUTTO

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    Allianz Trade: nel 2025 la crescita del settore aereo rallenterà (+1,5%)

    (Teleborsa) – Dopo il “rimbalzo” record registrato nel 2024, il settore aereo globale entra in una fase di rallentamento. Secondo l’ultima analisi di Allianz Trade, la domanda passeggeri sta frenando nel 2025, mentre, i costi operativi restano elevati e le tensioni geopolitiche continuano a pesare sulla mobilità internazionale. Nel 2024, il traffico passeggeri aereo globale è cresciuto del +10,6% su base annua, spinto dalla forte domanda in Asia-Pacifico ed Europa che insieme hanno contribuito per il 74% dell’aumento complessivo. La capacità di posti disponibili, nelle varie tratte aeree, è cresciuta del +8,8% ma la domanda è andata oltre, arrivando al massimo storico del +83,5% del tasso di occupazione dei posti in aereo, per singola tratta. Il 2025 registra, invece, un rallentamento: l’inflazione persistente, le incertezze economiche, il calo della fiducia dei consumatori e le tensioni commerciali internazionali stanno rallentando la crescita, in particolare per i viaggi a lungo raggio.Cargo in crescita, ma più moderataIl trasporto aereo cargo ha toccato un picco storico nel 2024 (+11,3% in termini di CTK), con l’APAC in testa (+14,6%), seguita da Medio Oriente (+13%) e America Latina (+12,8%). Tuttavia, anche in questo comparto nel 2025 il ritmo sarà più contenuto, con tassi di crescita mensili ridotti a valori da singola cifra.Margini sotto pressioneAllianz Trade individua quattro fattori chiave che continuano a erodere i margini delle compagnie aeree. Aumento del costo del lavoro: piloti, controllori di volo e personale di terra hanno maggiore potere negoziale e gli scioperi. Prezzo elevato del carburante: il jet fuel resta sopra i livelli pre-pandemici e rappresenta circa il 30% dei costi operativi. Inoltre, i carburanti sostenibili (SAF), sempre più richiesti dalle normative, sono fino a tre volte più costosi del cherosene tradizionale. Aumenti delle tariffe aeroportuali, in particolare in Europa, che gravano sui bilanci delle compagnie. Costi di manutenzione in crescita: l’età media della flotta aumenta e la carenza di nuovi aeromobili – solo 1.266 consegnati nel 2024, in calo dell’8,1% rispetto al 2023 – spinge la domanda di servizi aftermarket. Per il 2025 sono attese 1.692 consegne, il massimo dal 2019, ma ancora il 26% in meno rispetto alle stime iniziali.Redditività: crescita modesta all’orizzonteNel 2024 i ricavi del settore hanno raggiunto circa 970 miliardi di dollari (+6,2% a/a), con profitti netti pari a 32,4 miliardi e margini EBIT medi del 6,4%. Per il 2025, Allianz Trade stima che i ricavi cresceranno solo dell’+1,5% su base annua, riflettendo la decelerazione della domanda, in un contesto di crescita economica globale più debole (+2,5% contro il +2,8% del 2024). “Il settore ha dimostrato una straordinaria resilienza dopo la pandemia ma il 2025 sarà un anno di consolidamento più che di espansione – commenta Maria Latorre, sector advisor Allianz Trade –. Le compagnie dovranno bilanciare investimenti in sostenibilità e contenimento dei costi, mantenendo la capacità di adattarsi a un contesto geopolitico ed economico incerto”.L’Italia vola alto: quarta in Europa per connettività aereaNel 2025 l’Italia si conferma tra i protagonisti dei cieli europei, piazzandosi al quarto posto per livelli di connettività aerea, subito dietro Regno Unito, Germania e Spagna. È un risultato che fotografa un settore in crescita: rispetto al 2024 la connettività italiana è aumentata del 9%, superando anche i livelli pre-pandemia del 2019 con un +1%. “Secondo i dati pubblici, – afferma Maddalena Martini, senior economist Allianz – il settore genera circa 70 miliardi di euro per il Paese, equivalenti al 3,8% del PIL nazionale e crea occupazione per circa 640mila posti di lavoro. Includendo anche il settore turistico, il trasporto aereo ha un impatto indiretto ancora maggiore, poiché si stima che dia occupazione a 3 milioni di persone, circa il 5% della popolazione italiana”.Oggi il sistema aeroportuale nazionale conta 41 scali con voli commerciali, 510 nuove rotte internazionali inaugurate negli ultimi cinque anni e collegamenti diretti con 82 Paesi. Ogni giorno dall’Italia decollano in media 1.150 voli internazionali, a conferma di un ruolo chiave per il commercio, il turismo e gli investimenti.Nel 2024-2025, le città più trafficate per traffico passeggeri sono state Roma, Milano, Bergamo, Napoli e Catania, con una media complessiva di 11,5 milioni di passeggeri al mese. A guidare la classifica restano Fiumicino e Malpensa, che da sole rappresentano il 32% dei voli mensili italiani.Nonostante il quadro positivo, la crescita non è uniforme. Fiumicino, infatti, mostra segnali di stallo: ad agosto 2025 lo scalo romano ha registrato circa 32.300 voli, un dato pressoché identico a quello dello stesso mese del 2024. I ritardi nei progetti di ampliamento hanno frenato la possibilità di gestire picchi di domanda, limitando di fatto l’espansione dello scalo. Il dato però è anche determinato dal cambiamento nel comportamento dei passeggeri. Sempre più viaggiatori scelgono periodi di bassa stagione e destinazioni alternative per contenere i costi e sfuggire sia alle ondate di calore estive sia alle folle dei grandi poli turistici. Una tendenza che ridisegna la stagionalità del traffico aereo, imponendo nuove sfide al settore.L’Italia, dunque, vola alto sullo scenario europeo, ma per continuare a crescere – conclude l’analisi – dovrà affrontare nodi strutturali e intercettare le trasformazioni in atto nel turismo globale. LEGGI TUTTO

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    Fed, Trump attacca di nuovo Powell: è un disastro totale, deve abbassare i tassi

    (Teleborsa) – Il presidente degli Stati Uniti, DonaldTrump, è tornato a fare pressione sul presidente della FED, Jerome Powell, affinché dia l’ok al taglio dei tassi di interesse nella prossima riunione. “Niente inflazione!!! ‘Too Late’ (il nomignolo che ha affibbiato al presidente della Fed, ndr) deve abbassare i tassi, molto, subito”, ha scritto su Truth dopo il dato sull’indice dei prezzi alla produzione.”Powell è un disastro totale”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO