10 Settembre 2025

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    Wall Street cauta guarda alla Fed. Vola Oracle

    (Teleborsa) – Partenza cauta per la borsa di Wall Street, dopo che il dato sui prezzi alla produzione ha mostrato un calo inaspettato rispetto al mese precedente. Di questa statistica e di quella sull’inflazione, in uscita domani, ne terrà conto la Fed nella riunione della prossima settimana, in cui dovrà decidere se tagliare i tassi, come si attendono gli analisti, dopo la revisione sui numeri sul lavoro americano. Sul fronte societario, occhi puntati su klarna, pioniera dei pagamenti rateizzati post acquisti online, che debutta al Nyse al prezzo di 40 dollari per azione. Focus su Oracle che annunciato un aumento significativo del portafoglio ordini in sospeso, grazie al business dell’intelligenza artificiale. I risultati del primo trimestre, in termini di utili e fatturato, sono al di sotto delle aspettative, così le previsioni per il secondo trimestre sono state giudicate deludenti dagli investitori. Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones scambia con un calo dello 0,26%, mentre, al contrario, lieve aumento per l’S&P-500, che si porta a 6.542 punti. Poco sopra la parità il Nasdaq 100 (+0,25%); sulla stessa tendenza, guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,57%). LEGGI TUTTO

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    Francia, per Janus Henderson resta alta l’incertezza nel post-Bayrou

    (Teleborsa) – Dopo la caduta martedì del governo francese guidato da Francois Bayrou, Il presidente Emmanuel Macron ha agito rapidamente per sostituirlo, nominando Sebastien Lecornu come quinto primo ministro in soli due anni, un suo stretto alleato a cui ha affidato il compito di trovare una soluzione accettabile alla crisi di bilancio. “Le prime reazioni della coalizione di governo, tuttavia, suggeriscono che la sua scelta non è stata accolta con favore da tutti, in particolare in vista delle elezioni amministrative che si terranno nel marzo 2026”, commenta Robert Schramm-Fuchs, Portfolio Manager di Janus Henderson. È probabile, aggiunge, “che il bilancio 2026 non raggiunga gli obiettivi di risparmio originariamente fissati da Bayrou, che apparivano modesti nel contesto delle più ampie sfide di deficit della Francia”.Ad aumentare l’incertezza, “sono in corso manifestazioni di protesta organizzate tramite i social media che potrebbero eguagliare in termini di portata il movimento dei “gilets jaunes” (gilet gialli) del 2018-2019”. Nel frattempo, Fitch – che attualmente Fitch assegna alla Francia un rating ‘AA-‘ con outlook negativo – dovrebbe pubblicare questo fine settimana l’aggiornamento del rating sovrano, mentre Moody’s e S&P dovrebbero farlo in ottobre e novembre. “Senza un impegno sociale a favore della disciplina fiscale e una direzione politica più chiara, è improbabile che lo spread sovrano della Francia rispetto alla Germania si riduca in modo significativo. A seconda di come si evolveranno gli eventi, ciò potrebbe avvenire in modo graduale o improvviso”, prosegue Schramm-Fuchs.Il manager di Janus Henderson intravvede due scenari che potrebbero influenzare il sentiment degli investitori sulla Francia.Il primo scenario vede il graduale ampliamento dello spread. In questo scenario, definito “più probabile”, i mercati azionari europei potrebbero assorbire il clima politico. “I titoli quotati in Francia potrebbero persino registrare un rimbalzo nel breve termine, dopo essere stati penalizzati dalla recente incertezza. Macron, i partiti centristi e l’Unione Europea (UE) hanno pochi incentivi ad alimentare le tensioni. La Commissione Europea dovrebbe approvare un bilancio francese meno ambizioso nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi, a condizione che si registrino progressi nella riduzione del disavanzo”.Il secondo scenario vede invece un rapido ampliamento dello spread. “Se l’instabilità politica dovesse intensificarsi, i titoli azionari francesi potrebbero continuare a sottoperformare. L’indice CAC40 ha recentemente toccato i minimi pluridecennali rispetto al DAX tedesco e da allora ha registrato un andamento laterale. Tuttavia, i mercati azionari europei sono diventati abili nel distinguere tra i settori e le società più esposti al rischio sovrano”.Guardando oltre i confini francesi, spiega Schramm-Fuchs, “la Germania offre uno dei contesti macroeconomici più interessanti d’Europa. Il Paese sta investendo 500 miliardi di euro in spese fiscali per infrastrutture e difesa, mentre il settore privato sta investendo 631 miliardi di euro attraverso l’iniziativa ‘Made for Germany’. Una coalizione di governo coesa sta inoltre perseguendo modeste riforme in materia di welfare e fiscalità volte a rilanciare la crescita e a rafforzare la sostenibilità e la competitività”. A livello globale, “le banche centrali stanno tagliando i tassi di interesse, mentre le curve dei rendimenti più ripide segnalano un’accelerazione economica”. Queste dinamiche “favoriscono l’economia tedesca trainata dalle esportazioni e posizionano l’Europa per una crescita sottovalutata nel 2026-2027”.In conclusione, afferma Schramm-Fuchs, “Continuiamo a mantenere una visione positiva per l’Europa e rimaniamo prociclici e rialzisti, riflettendo la fiducia nella traiettoria di crescita a medio termine della regione”. LEGGI TUTTO

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    Innovazione,  TIM partner della Rome Future Week 2025

    (Teleborsa) – TIM e` partner della Rome Future Week 2025, in programma dal 15 al 21 settembre. Giunta alla sua terza edizione, la manifestazione – fa sapere TIM in una nota – propone una settimana di incontri, eventi e iniziative dedicate all’innovazione, alla cultura e alla sostenibilita`. Tema di quest’anno e` ‘Mutazioni’ e racconta il modo in cui il futuro si trasforma. Un filo conduttore che riflette anche il percorso di TIM, che accompagna la trasformazione digitale dell’Italia con infrastrutture, servizi e iniziative che rendono l’innovazione accessibile e inclusiva. Durante la settimana, in alcuni punti vendita TIM, esperti e divulgatori tecnologici terranno i micro-workshop “AI in 15 minuti: capire, provare, usare” per far toccare con mano le potenzialita` e gli utilizzi di Perplexity, una delle piattaforme di intelligenza artificiale generativa piu` avanzate al mondo.Il 19 settembre, inoltre, l’amministratore delegato di TIM Pietro Labriola sara` tra i protagonisti dell’evento “Mutazioni in corso”, l’appuntamento clou che si terra` nel pomeriggio all’Acquario Romano, per un dialogo su innovazione e intelligenza artificiale con l’imprenditore digitale, podcaster, autore e startup mentor Mario Moroni. “Le Mutazioni parlano del cambiamento che TIM sta guidando: non solo un’evoluzione tecnologica, ma anche nuovi modi di vivere, lavorare e comunicare – ha dichiarato Maria Enrica Danese, direttrice Corporate Communication & Sustainability di TIM –. La sfida e` far si` che l’innovazione generi un impatto reale e positivo sulla vita delle persone. L’Intelligenza Artificiale e` parte di questo percorso: appartiene a tutti: cittadini, citta`, imprese e puo` davvero migliorare cio` che facciamo ogni giorno, se impariamo a sfruttarla e a farlo in modo consapevole. A Rome Future Week porteremo la nostra visione e i nostri strumenti per contribuire in modo concreto al cambiamento”. La settimana ha in calendario oltre 400 appuntamenti, che coinvolgono pubbliche amministrazioni, imprese, associazioni e cittadini in tutto il territorio della Capitale. LEGGI TUTTO

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    Vino, vendemmia 2025: 47,4 milioni gli ettolitri previsti (+8% sul 2024)

    (Teleborsa) – Una vendemmia che dovrebbe raggiungere i 47,4 milioni di ettolitri, con uve in salute che promettono un’annata molto buona o ottima in quasi tutte le aree e con punte di eccellenza. È quanto rilevato dall’indagine vendemmiale 2025, realizzata attraverso un processo di armonizzazione delle metodologie adottate da Assoenologi, Unione italiana vini (Uiv) e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) al quale si aggiunge il contributo dell’Ufficio competente del Masaf e delle regioni. Stando alle stime elaborate, la produzione dovrebbe registrare un incremento dell’8% rispetto alla scorsa campagna, riportando i volumi in linea con la media degli ultimi anni dopo due annate particolarmente scarse (+2% sulla media 2024-2025). Un raccolto che conferma quindi il primato produttivo dell’ltalia, seguita nella classifica globale dai competitor europei Francia (37,4 milioni di ettolitri) e Spagna (36,8 milioni di ettolitri).Pur restando esposte alle condizioni meteo delle prossime settimane, dal punto di vista sanitario le uve si presentano in buone condizioni, grazie a una gestione agronomica attenta e scientifica, fondamentale in un contesto sempre più segnato da eventi estremi. La campagna vendemmiale è stata infatti preceduta da una fase di incertezza legata alla variabilità climatica estiva. Tuttavia, le buone riserve idriche accumulate durante l’inverno, una primavera mite e un’estate anticipata ma altalenante hanno favorito una vendemmia anticipata in molte aree e con una distribuzione temporale che si preannuncia lunga, soprattutto nel Mezzogiorno. La maturità fenolica raggiunta in gran parte delle aree, unita al potenziale aromatico favorito dalle escursioni termiche di fine agosto, lascia intravedere vini freschi e longevi al Nord, profili netti ed equilibrati al Centro e rossi di struttura e carattere al Sud.Geografia del vigneto Italia 2025L’incremento produttivo atteso per questa vendemmia si distribuisce in modo tutt’altro che omogeneo lungo la Penisola. A spingere la crescita è sicuramente il Sud, dove il raccolto registra un balzo a due cifre (+19%) – trainata dalla performance della Puglia (+17%) – grazie alla disponibilità idrica accumulata in primavera che ha consentito ai vigneti delle regioni meridionali di reagire bene alle ondate di caldo di giugno e agosto. Aumenta la produzione, anche se con quantità più contenute, anche il Settentrione, che vede nel Nord Ovest (+8%) la Lombardia in netta ripresa, con un +15% sullo scorso anno ma ancora a -8% rispetto alla produzione media 2020-2024. Risulta complessivamente in aumento anche la produzione dei vigneti del Nord Est (+3%), dove un’estate altalenante è stata preceduta da una primavera abbondantemente piovosa, che ha richiesto una gestione attenta delle fitopatie. In ordine, il Friuli-Venezia Giulia mette a segno l’incremento maggiore (+10%), seguito dal Trentino-Alto Adige (+9%) e Veneto (+2%), con una crescita molto limitata a fronte di un’annata 2024 in linea con la media del quinquennio. Stabile l’Emilia-Romagna, divisa tra gli incrementi della Romagna e i cali, soprattutto nel peso delle uve, in Emilia. Negativo, infine, il segno del Centro (-3%), dove le performance di Umbria (+10%), Marche (+18%) e Lazio (+5%) non riescono a compensare la perdita della Toscana (-13%), fisiologica dopo un 2024 veramente abbondante. Sul fronte della classifica regionale, con quasi 12 milioni di ettolitri e una quota di un quarto del raccolto made in Italy, il Veneto si conferma la principale regione produttiva italiana, seguita da Puglia e Emilia-Romagna, rispettivamente al 19% e 15%, per un totale complessivo del podio pari al 59% della produzione nazionale. Seguono nella top5 Sicilia e Abruzzo, che fanno scivolare Piemonte e Toscana al sesto e settimo posto della lista.La vendemmia in EuropaDopo due annate dominate dalle preoccupazioni metereologiche, torna a timidamente a crescere la produzione di vino anche sul versante europeo (+2,1%). A recuperare solo parzialmente le perdite dello scorso anno è la Francia, che si ristabilisce al secondo posto dopo l’Italia nella classifica dei produttori con una produzione da 37,4 milioni di ettolitri. Scende quindi di un gradino del podio la Spagna, che dovrebbe raccogliere 36,8 milioni di ettolitri. Seguono, a distanza, Germania e Portogallo, con rispettivamente 8,4 e 6,2 milioni di ettolitri.Mercato e commercio con l’esteroA fare da contraltare a quella che si presenta come un’ottima annata, un quadro di mercato particolarmente complesso, sollecitato da nuovi modelli di consumo che anche il comparto vino sta iniziando ad intercettare. La campagna 2024/2025 si è chiusa con un lieve incremento dei prezzi nel settore vinicolo, con l’Indice Ismea dei prezzi alla produzione che registra un +1% complessivo, evidenziando però dinamiche diverse tra i segmenti: i vini da tavola crescono del 4% grazie ai bianchi, mentre i rossi calano; le Doc-Docg segnano un -2% per effetto dei rossi, con un lieve aumento dei bianchi; mentre le Igt mostrano un +1% equamente distribuito. Facendo un’analisi congiunturale, nei mesi estivi si è osservata una flessione dei listini in attesa della nuova campagna e dell’evoluzione del quadro produttivo internazionale, che incide maggiormente sui vini da tavola, mentre le Doc-Docg seguono dinamiche più autonome. Le giacenze al 31 luglio 2025 risultano stabili rispetto all’anno precedente (dati Cantina Italia). Sul fronte della domanda interna, la GDO mostra una crescita degli acquisti di bollicine, sia in volume che in valore, a fronte di un rallentamento dei vini fermi (dati Ismea/Nielsen IQ). Per quanto riguarda la domanda estera, dopo un 2024 positivo, i primi cinque mesi del 2025 confermano i valori raggiunti con una lieve riduzione dei volumi (-4%) dovuta al calo delle spedizioni di vini comuni, mentre le Dop registrano un incremento.­(Foto: pixid – Fotolia/Adobe Stock) LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, Vinci: MPS si avvicinerà all’80% dopo riapertura

    (Teleborsa) – “Da ieri abbiamo un azionista al 62% e di questo dobbiamo prendere atto, non è un’opinione. Sappiamo che ci sarà una riapertura e per la nostra esperienza le riaperture in questi casi portano a un incremento della partecipazione che si avvicinerà probabilmente intorno all’80%” perché “molti fondi che sono legati agli indici saranno costretti a ridurre la quota in Mediobanca in quanto usciremo progressivamente dai singoli indici”. Così il direttore generale di Mediobanca, Francesco Saverio Vinci, in un messaggio ai dipendenti.Se MPS arriverà ad avere circa l’80% all’esito “sarà difficile immaginare di tenere Mediobanca quotata con un flottante così piccolo e probabilmente anche la BCE spingerà nell’intendimento di avere una fusione perché avrebbe molto senso da questo punto di vista”, ha continuato il direttore generale aggiungendo che “la fusione alla fine potrebbe essere il male minore, nel senso che immaginare invece un percorso in cui ci sono due entità così abbastanza diverse e collegate da un azionariato, ma non in qualche modo capaci di fare reali sinergie, non sarebbe stato il quadro migliore per la banca”. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi alla produzione rallentano ad agosto a -0,1% m/m e +2,6% a/a

    (Teleborsa) – Frena la crescita, ad agosto, dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione hanno registrato un calo dello 0,1% su base mensile, dopo il +0,7% del mese precedente (rivisto da +0,9%) e contro il +0,3% stimato dagli analisti. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento del 2,6%, inferiore al consensus (+3,3%) e al mese precedente (+3,1%, rivisto da +3,3%).I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare, quello dell’energia e dei servizi commerciali, sono aumentati dello 0,3% ad agosto, il quarto aumento consecutivo. Nei 12 mesi terminati ad agosto, l’indice è salito del 2,8%, il maggiore incremento su 12 mesi dal 3,5% registrato a marzo 2025.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    IEG, Key 2026 guida la transizione energetica globale

    (Teleborsa) – Non si ferma la corsa di KEY – The Energy Transition Expo. La manifestazione di IEG (Italian Exhibition Group) di riferimento in Europa, Africa e nel bacino del Mediterraneo sulla transizione e l’efficienza energetica tornerà per la quarta edizione nella formula stand-alone dal 4 al 6 marzo 2026 alla Fiera di Rimini, con ambizioni sempre più internazionali, confermando – sottolinea IEG in una nota – il suo ruolo di hub relazionale per la community mondiale del settore. Un network globale strategico al servizio della decarbonizzazione, da cui partire per disegnare il futuro green e capace di cogliere i segnali di cambiamento, prevedendo le tendenze future e anticipando le nuove esigenze del mercato.KEY 2026 – si legge nella nota – proseguirà nel suo impegno per promuovere l’incontro e il confronto fra i key player dell’energia e favorire l’interlocuzione con le Istituzioni, facilitando la nascita di collaborazioni e sinergie, con l’obiettivo di unire le forze per dare impulso alla transizione energetica. Inoltre, continuerà a rappresentare un’occasione privilegiata per aziende e professionisti per conoscere tecnologie all’avanguardia e ultime novità presenti sul mercato per razionalizzare i consumi e ridurre l’impatto energetico e ambientale delle proprie attività. La manifestazione offrirà un’opportunità di formazione, informazione e aggiornamento professionale sui temi più caldi e attuali del settore energetico.Tra le priorità della prossima edizione, il rafforzamento del profilo internazionale. KEY 2026 continuerà a focalizzare l’attenzione sul continente africano, in particolare sui paesi del Nord-Africa e dell’Africa subsahariana, senza dimenticare la Turchia e l’Europa, con attenzione soprattutto a Germania, Spagna, UK, Polonia, Serbia e all’area balcanica. Con questo obiettivo, la manifestazione è stata presentata, insieme a Ecomondo 2025, nel corso di un roadshow in tre tappe l’8 luglio al Cairo, il 9 settembre a Belgrado e l’11 settembre a Varsavia.Per la prima volta, KEY occuperà tutti i padiglioni del quartiere fieristico di Rimini, rafforzando quella sua visione trasversale e integrata che la rende unica nel panorama espositivo europeo. Il nuovo layout manterrà la suddivisione in sette aree tematiche distinte e riconoscibili, ma allo stesso tempo connesse fra loro.Insieme agli spazi per il fotovoltaico, l’eolico, l’energy storage, l’efficienza energetica, la mobilità elettrica e le città sostenibili, è confermata la presenza di HYPE – Hydrogen Power Expo supported by Hydrogen & Fuel Cells: Salone dell’idrogeno organizzato da Italian Exhibition Group e Hannover Fairs International GmbH (HFI), filiale italiana di Deutsche Messe AG; Su.port – Sustainable Ports for Energy Transition: focus all’interno dei padiglioni riservati all’eolico, dedicato all’importanza dell’elettrificazione delle banchine portuali per la sostenibilità del settore marittimo, al cold ironing e ai porti come hub logistici per l’assemblaggio e la manutenzione dei parchi rinnovabili flottanti e per lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno. Innovation District: dove sarà presente una rosa di Start-up e PMI innovative green italiane e internazionali, selezionate a seguito di una Call for Start-up. Qui troverà spazio anche il progetto Green Jobs&Skills per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro nell’ambito delle competenze sostenibili. Inoltre, il Premio Innovazione Lorenzo Cagnoni sarà assegnato alle tre Start-up dal più alto potenziale innovativo presenti a KEY e ai sette espositori per i progetti più all’avanguardia, uno per ciascun settore merceologico della manifestazione.Grande attenzione al tema dell’efficienza energetica in ambito industriale e residenziale, come asse portante per abilitare la transizione. Nell’area tematica Energy Efficiency, potenziata e riorganizzata, confermati gli spazi dedicati al Sustainable Building District, in partnership con Green Building Council Italia, e a Federcostruzioni, nuovo partner di KEY che riunisce le categorie produttive più significative di tutto il mercato edile, infrastrutturale, dei materiali, dell’ingegneria e degli impianti e che porterà in fiera l’intera filiera italiana delle costruzioni.KEY alimenta il dibattito sul futuro sostenibile globale, sostenendo la ricerca. Per il secondo anno consecutivo è stata lanciata una Call for Papers aperta a Università, aziende, Enti di ricerca e Associazioni, anche non presenti fra gli espositori, per presentare un progetto o raccontare un’esperienza di successo nell’ambito della transizione energetica e climatica. I 25 abstract selezionati saranno pubblicati sullo speciale numero della rivista scientifica QualEnergia Science, promossa da KEY – The Energy Transition Expo e pubblicata da Editoriale La Nuova Ecologia con il supporto di Italian Exhibition Group, che verrà presentato ufficialmente nel corso di KEY 2026.Ad anticipare la manifestazione ci sarà, anche per il 2026, KEY CHOICE – Unlock the future of PPA. L’evento B2B di KEY – The Energy Transition Expo dedicato ai Power Purchase Agreements, organizzato da IEG (Italian Exhibition Group) in collaborazione con Elemens, è in programma martedì 3 marzo 2026 al Palacongressi di Rimini.In concomitanza con KEY, tornerà la nuova edizione di DPE – International Electricity Expo, la manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group in collaborazione con l’Associazione Generazione Distribuita – Motori, Componenti, Gruppi Elettrogeni federata ANIMA Confindustria – e Federazione ANIE, dedicata all’ecosistema della generazione, trasmissione, distribuzione, sicurezza e automazione elettrica. LEGGI TUTTO

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    Orsero, CEO: modello di business si conferma ancora una volta efficace

    (Teleborsa) – “Il primo semestre 2025 vede un andamento molto positivo della BU Distribuzione, sia in termini di ricavi sia di marginalità, su tutte le geografie, con Italia e Penisola Iberica che trainano i risultati di Gruppo e la Francia che mostra una ottima resilienza. Il secondo trimestre ha contribuito significativamente al risultato, con ricavi ben superiori alle aspettative, grazie all’incremento del prezzo medio di vendita e dei volumi commercializzati – in scia a quanto conseguito nel primo trimestre 2025”. Lo hanno detto Raffaella Orsero, CEO di Orsero, e Matteo Colombini, Co-CEO e CFO di Orsero, commentando i risultati del primo semestre dell’anno.I due manager evidenziano “una performance particolarmente positiva delle campagne di kiwi, uva da tavola, fresh-cut e gamma esotica, confermando la validità della strategia adottata dal Gruppo, orientata al rafforzamento delle categorie merceologiche a elevato valore aggiunto e maggiore crescita nei consumi su cui il Gruppo ha ormai da tempo un posizionamento di leadership nei mercati di riferimento. Anche il prodotto banana registra un risultato più alto delle attese, grazie ad una buona dinamica di domanda e offerta, soprattutto per merito del canale tradizionale che si conferma essere una roccaforte che bilancia e protegge i risultati del Gruppo”.”La BU Shipping vede ricavi e marginalità in aumento rispetto al primo semestre 2024, nonostante i maggiori costi derivanti dal dry docking ciclico effettuato sulla flotta – hanno spiegato CEO e CFO – sia la tratta reefer che dry-cargo registrano ottimi volumi trasportati e il mantenimento di un servizio puntuale e di qualità in un contesto marittimo molto complicato specie nel secondo trimestre dell’anno e caratterizzato da ritardi importanti da parte dei principali vettori marittimi”. “Il modello di business del Gruppo si conferma ancora una volta efficace, con una solida ed equilibrata struttura finanziaria che consente di progettare gli investimenti strategici per la crescita dimensionale e operativa del Gruppo – hanno aggiunto – Sulla base degli ottimi risultati ottenuti in questi primi sei mesi, abbiamo ritenuto di poter migliorare ulteriormente le aspettative per l’anno in corso, incrementando i target economici della Financial Guidance 2025”. LEGGI TUTTO