1 Ottobre 2025

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    CoinShares acquisisce Bastion Asset Management per potenziare la gestione attiva

    (Teleborsa) – CoinShares, il principale gestore patrimoniale europeo specializzato in asset digitali, ha annunciato l’acquisizione di Bastion Asset Management, gestore londinese focalizzato sulle criptovalute e regolamentato dalla Financial Conduct Authority (FCA). Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione.L’operazione rafforza le capacità di gestione attiva di CoinShares, a conferma dell’evoluzione della società verso una piattaforma completa di gestione di asset digitali. Una volta ultimato l’iter di acquisizione, Bastion sarà completamente integrata in CoinShares e le sue strategie, il suo team e le sue competenze diventeranno componenti essenziali della piattaforma ampliata di CoinShares. Combinando prodotti passivi beta – come gli ETP – con sofisticate strategie di gestione attiva, CoinShares punta a offrire agli investitori una soluzione completa che copra l’intero spettro degli investimenti in asset digitali.”Questa acquisizione è perfettamente in linea con la nostra visione di fornire agli investitori soluzioni complete per la gestione di asset digitali – ha sottolineato Jean-Marie Mognetti, CEO e Co-Fondatore di CoinShares – Collaborando strettamente con Bastion nell’ultimo anno, abbiamo potuto constatare direttamente le performance delle loro strategie e la loro competenza negli investimenti basati su modelli quantitativi in asset digitali. L’approccio istituzionale di Bastion e la sua comprovata abilità nel generare rendimenti superiori al mercato rafforzano significativamente la nostra capacità di servire investitori sofisticati in cerca di soluzioni a gestione attiva nel settore degli asset digitali”.Bastion porta in CoinShares il suo distintivo approccio Alfa quantitativo per estenderlo al settore degli asset digitali. In questo senso, all’interno del perimetro dell’operazione, Fred Desobry – CIO di Bastion, con oltre 17 anni di esperienza negli investimenti sistematici e nella ricerca quantitativa – e Philip Scott – CEO e co-fondatore di Bastion, con oltre 25 anni di esperienza nei servizi finanziari e una vasta competenza operativa – entreranno a far parte di CoinShares al completamento dell’acquisizione. La combinazione tra l’esperienza e l’approccio di Bastion nell’ottenere risultati superiori al mercato e lo status di CoinShares come Investment Advisor registrato (ai sensi del 1940 Act) consentirà lo sviluppo di fondi sofisticati a gestione attiva nel mercato statunitense.(Foto: © Wit Olszewski / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Giappone, indice PMI manifattura settembre rivisto a 48,5 punti

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività della manifattura in Giappone a settembre 2025. L’indice PMI manifatturiero, pubblicato da S&P ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 48,5 punti, rispetto ai 49,7 punti di agosto. Il dato è migliore della stima preliminare, che indicava una discesa fino a 48,4 punti. L’indicatore si mantiene così al di sotto della soglia critica dei 50 punti, denotando contrazione dell’attività.”Il settore manifatturiero giapponese ha chiuso il terzo trimestre in calo, con le aziende che hanno segnalato cali più marcati sia della produzione che dei nuovi ordini – ha detto Annabel Fiddes, Direttore Associato per l’Area Economica di S&P Global Market Intelligence – Le aziende hanno segnalato che la minore domanda in mercati chiave come la Cina e i dazi statunitensi hanno pesato sulla performance”.”Questo, a sua volta, ha ridotto la fiducia delle imprese sulle prospettive per l’anno a venire e ha portato le aziende ad adottare approcci più cauti nelle assunzioni e negli acquisti di personale – ha aggiunto – In particolare, l’occupazione è cresciuta al ritmo più debole da febbraio e l’attività di acquisto è diminuita al secondo tasso più forte dall’inizio del 2024.” LEGGI TUTTO

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    Nike, aumento a sorpresa dei ricavi trimestrali mentre l’utile cala meno delle attese

    (Teleborsa) – NIKE, colosso statunitense dell’abbigliamento sportivo, ha chiuso il primo trimestre dell’anno fiscale 2026 (terminato il 31 agosto 2025) con ricavi pari a 11,7 miliardi di dollari, in aumento dell’1% su base reported e in calo dell’1% a cambi costanti (rispetto alle stime degli analisti di un calo del 5,1% a 11 miliardi di dollari, secondo dati LSEG). Il margine lordo è diminuito di 320 punti base, attestandosi al 42,2%, principalmente a causa del prezzo medio di vendita più basso, che riflette maggiori sconti e un mix di canali più ampio, nonché dei dazi doganali più elevati in Nord America.L’utile netto è stato di 0,7 miliardi di dollari, in calo del 31%, e l’utile per azione è stato di 0,49 dollari, in calo del 30% (contro le stime di 27 centesimi).”In questo trimestre, NIKE ha guidato i progressi attraverso le nostre azioni Win Now nelle nostre aree prioritarie di Nord America, Wholesale e Running – ha dichiarato il CEO Elliott Hill – Sebbene stiamo ottenendo successi, abbiamo ancora molto lavoro da fare per portare tutti gli sport, le aree geografiche e i canali su un percorso simile, gestendo un ambiente operativo dinamico”.Le scorte di NIKE sono state di 8,1 miliardi di dollari, in calo del 2% rispetto all’anno precedente, a causa di una diminuzione delle unità, parzialmente compensata dall’aumento dei costi dei prodotti, dovuto principalmente ai dazi doganali più elevati in Nord America.”Sono incoraggiato dallo slancio che abbiamo generato nel trimestre, ma i progressi non saranno lineari, poiché le dimensioni del nostro business si riprenderanno con tempistiche diverse – ha affermato il CFO Matthew Friend – Pur affrontando diverse difficoltà esterne, i nostri team sono concentrati sull’esecuzione rispetto a ciò che possiamo controllare”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, indici Tankan poco mossi nel terzo trimestre

    (Teleborsa) – Poco mosso il sentiment tra le imprese giapponesi. È quanto emerge da sondaggio trimestrale dalla Bank of Japan. Nel terzo trimestre del 2025, l’indice Tankan relativo alle grandi imprese della manifattura è salito a 14 punti da 13, in linea con le attese degli analisti.Quello delle grandi imprese non manifatturiere è rimasto a 34 punti (attese per 33), mentre quello delle piccole imprese manifatturiere resta a 1 punto (attese per 2). Da rilevare che un valore inferiore allo zero segnala che le imprese pessimiste sono più numerose di quelle ottimiste. LEGGI TUTTO