7 Ottobre 2025

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    Leonardo, rinegoziata linea di credito ESG-linked da 1,8 miliardi di euro con 26 banche

    (Teleborsa) – Leonardo, big italiano della difesa, ha sottoscritto una nuova linea di credito revolving con un pool di banche internazionali e nazionali. La ESG-linked Revolving Credit Facility sottoscritta è di importo pari a 1,8 miliardi di euro e ha una durata di 5 anni. La nuova linea di credito sostituisce la ESG-linked Revolving Credit Facility esistente, riducendo del 30% il margine ed estendendo la durata fino al 2030.La linea di credito integra due obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dirette e indirette. I parametri ESG selezionati contribuiscono ad inserire la Revolving Credit Facility (RCF) nel quadro delle fonti di finanziamento sostenibili di Leonardo che rappresentano circa i 2/3 del totale delle fonti disponibili.”In linea con la strategia finanziaria del Gruppo, la sottoscrizione della nuova linea di credito ci consente di mantenere una significativa posizione di liquidità, riducendone i costi – ha detto l’AD Roberto Cingolani – Gli upgrade di credit rating conseguiti nel corso del 2025 hanno sostenuto la nostra proposta di rinegoziazione della RCF che ha riscontrato ampia adesione da parte delle banche. Inoltre, la conferma dei contenuti ESG ribadisce il nostro impegno per la sostenibilità e la nostra fiducia nella strategia perseguita”.L’elevato numero di controparti, 26 banche, e l’oversubscription di circa 5 miliardi di euro confermano il successo dell’operazione, il supporto del mercato bancario per Leonardo e l’apprezzamento per il Piano Industriale del Gruppo, si legge in una nota.I Mandated Lead Arrangers e Bookrunners sono: Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Banco BPM, Banco Santander, Bank of America, BNP Paribas – Banca Nazionale del Lavoro, BPER Banca, CaixaBank, Commerzbank, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Société Générale e UniCredit. I Lead Arrangers sono: Barclays, Crédit Industriel et Commercial, Citibank, HSBC, Mediobanca, MUFG Bank e NatWest. I Co-Arrangers sono: Banca Passadore, Banca Popolare di Sondrio, Bank of China, JP Morgan, Morgan Stanley e SMBC. LEGGI TUTTO

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    Sesa, buyback per oltre 3,6 milioni di euro

    (Teleborsa) – Sesa ha reso noto che, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, tra il 29 settembre ed il 3 ottobre 2025 sono state acquistate 40.500 azioni ordinarie proprie, ad un prezzo medio unitario di euro 89,1906 per azione, per un controvalore pari a 3.612.220 euro.Gli acquisti di azioni ordinarie proprie sono avvenuti per il tramite dell’intermediario abilitato Intermonte SIM.Al 3 ottobre, in seguito a tali operazioni, la società che offre servizi informatici e digitali per il segmento business detiene in portafoglio 125.766 azioni ordinarie proprie, pari all’0,81969029% dell’attuale capitale sociale.A Piazza Affari, oggi, sostanzialmente appiattita sui valori precedenti la seduta di Sesa, che in chiusura evidenzia un moderato +0,11%. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca, MPS ufficilizza lista per CdA: Grilli presidente e Melzi d’Eril AD

    (Teleborsa) – Mediobanca ha confermato che Banca Monte dei Paschi di Siena (partecipazione pari all’86,3% del capitale sociale) ha presentato la lista per la nomina del Consiglio di Amministrazione all’ordine del giorno dell’Assemblea ordinaria del prossimo 28 ottobre.La lista è composta da: 1. Vittorio Umberto Grilli (indipendente e Presidente) 2. Alessandro Melzi d’Eril (Amministratore Delegato) 3. Sandro Panizza (indipendente) 4. Paolo Gallo (indipendente) 5. Massimo Lapucci (indipendente) 6. Tiziana Togna (indipendente) 7. Giuseppe Matteo Masoni (indipendente) 8. Federica Minozzi (indipendente) 9. Donatella Vernisi 10. Andrea Zappia (indipendente) 11. Ines Gandini (indipendente) 12. Silvia Fissi. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, consiglieri Regazzi e Meruzzi lasciano CdA per entrare in quello di illimity

    (Teleborsa) – Banca Ifis ha comunicato che, per poter essere nominati nel CdA di illimity Bank a seguito del successo dell’OPAS, gli amministratori indipendenti Monica Regazzi e Giovanni Meruzzi hanno rassegnato le dimissioni dalla carica di: per quanto riguarda Monica Regazzi, componente del Consiglio di Amministrazione e dell’Organismo di Vigilanza; per quanto riguarda Giovanni Meruzzi, componente del Consiglio di Amministrazione e Presidente del Comitato Remunerazioni e dell’Organismo di Vigilanza.La nomina di Monica Regazzi e Giovanni Meruzzi nel Consiglio di Amministrazione di illimity è stata promossa da Banca Ifis al fine di assicurare un presidio della Capogruppo nella fase di integrazione della società, garantendo la presenza di amministratori in possesso di adeguate competenze ed esperienze.Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis provvederà alla sostituzione dei consiglieri dimissionari mediante cooptazione alla prima riunione utile. LEGGI TUTTO

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    Almawave, Almaviva sale al 76,2% dopo acquisti sul mercato

    (Teleborsa) – Almaviva ha acquistato, in data odierna, 174.836 azioni ordinarie di Almawave, rappresentative dello 0,58% del relativo capitale sociale. La comunicazione è arrivata in quanto la settimana scorsa la controllante ha deciso di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulla società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo dell’Intelligenza Artificiale (AI), dell’analisi del linguaggio naturale e dei servizi Big Data, finalizzata al delisting da Piazza Affari.Le operazioni sono state effettuate tramite Banca Akros – Gruppo Banco BPM. A seguito delle operazioni di acquisto, Almaviva risulta complessivamente titolare di 22.835.730 azioni ordinarie di Almawave, rappresentative del 76,16% del capitale.Le operazioni di acquisto sono state effettuate ad un prezzo unitario non superiore a 4,30 euro per azione, ovvero il corrispettivo offerto per ciascuna azione ordinaria Almawave nel contesto dell’OPA. LEGGI TUTTO

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    Lagarde (BCE): non possiamo rimanere rifugio passivo, euro sia valuta che plasma proprio destino

    (Teleborsa) – “Il ruolo internazionale dell’euro non può più rimanere una questione secondaria. È fondamentale per la capacità dell’Europa di trasformare l’euro da una valuta rifugio a una valuta veramente globale e di trasformare le nostre debolezze in vantaggi duraturi”. Lo ha detto Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (BCE), ad un evento a Parigi.Lagarde ha ricordato che, all’inizio di quest’anno, in seguito agli annunci di dazi dell’amministrazione statunitense, i capitali sono confluiti in attività denominate in euro, considerate beni rifugio, e l’euro si è apprezzato notevolmente. Alcune caratteristiche dell’essere una valuta di riserva globale forniscono già protezione. I mercati valutari sono profondi – il turnover in USD/EUR è circa 20 volte superiore a quello in EUR/CHF o EUR/JPY – il che contribuisce a contenere le pressioni di apprezzamento sull’euro durante gli episodi di afflussi accelerati. Tuttavia, “non disponiamo ancora della profondità del mercato dei capitali necessaria per beneficiare appieno di tali afflussi”, ha sottolineato, evidenziando che il mercato obbligazionario sovrano con rating AAA e AA combinato nell’area euro ammonta a soli 6.600 miliardi di euro, appena un quinto delle dimensioni del mercato dei Treasury statunitensi. I mercati azionari sono meno della metà di quelli degli Stati Uniti e allocano il capitale in modo meno efficiente: dal 2009, hanno generato rendimenti cinque volte inferiori. Il sistema finanziario fatica persino a canalizzare i risparmi in investimenti produttivi: oltre 11.500 miliardi di euro di risparmi delle famiglie sono ancora detenuti come depositi, equivalenti a un terzo delle attività liquide totali.”In questo contesto, invece di stimolare la crescita, gli afflussi verso i beni rifugio rischiano soprattutto di far salire l’euro e di lasciare gli esportatori con costi più elevati – ha detto BCE – Non possiamo rimanere un rifugio passivo, assorbendo gli shock creati altrove. Dobbiamo essere una valuta che plasma il proprio destino”.Secondo Lagarde, “il compito fondamentale qui è rimuovere gli ostacoli che ci impediscono di avere mercati dei prodotti e dei capitali realmente integrati, in grado di competere con quelli degli Stati Uniti. Se non completiamo il Mercato Unico e non costruiamo una vera unione del risparmio e degli investimenti, l’Europa non sarà in grado di assorbire né canalizzare in modo efficiente gli afflussi di capitali”.In secondo luogo, “dobbiamo creare le condizioni affinché i paesi extraeuropei utilizzino maggiormente l’euro nelle transazioni, in modo da poter beneficiare di una maggiore fatturazione in euro” e infine “dobbiamo preservare la nostra integrità istituzionale. Se vogliamo che gli investitori investano i loro capitali in Europa, o che i nostri partner utilizzino l’euro per gli scambi commerciali, devono avere piena fiducia nelle nostre istituzioni. In questo senso, l’Europa ha un vantaggio importante: i nostri controlli e contrappesi democratici e l’indipendenza della nostra banca centrale”. LEGGI TUTTO

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    WTO: AI e frontloading stimolano commercio nel 2025, ma stime 2026 peggiorano

    (Teleborsa) – Il commercio globale di merci ha superato le aspettative nella prima metà del 2025, trainato dall’aumento della spesa per prodotti legati all’intelligenza artificiale, dall’impennata delle importazioni nordamericane in vista degli aumenti dei dazi e dal forte andamento degli scambi con il resto del mondo. È quanto emerge dal consueto report della World Trade Organization (WTO), che ha aumentato le previsioni di crescita del commercio di merci per il 2025 al 2,4% (in aumento rispetto allo 0,9% di agosto). Tuttavia, la proiezione per il 2026 è stata ridotta allo 0,5% (dall’1,8%). Si prevede che la crescita delle esportazioni globali di servizi rallenterà dal 6,8% nel 2024 al 4,6% nel 2025 e al 4,4% nel 2026.”La risposta calibrata dei Paesi alle variazioni dei dazi in generale, il potenziale di crescita dell’intelligenza artificiale, nonché l’aumento degli scambi commerciali con il resto del mondo, in particolare tra le economie emergenti, hanno contribuito ad attenuare le battute d’arresto commerciali nel 2025″, ha detto il Direttore Generale Ngozi Okonjo-Iweala, osservando che il commercio Sud-Sud è cresciuto dell’8% su base annua, in termini di valore, nella prima metà del 2025, rispetto al 6% del commercio mondiale complessivo. Il commercio Sud-Sud che coinvolge partner diversi dalla Cina sta crescendo ancora più rapidamente, con un aumento di circa il 9%.”La resilienza commerciale nel 2025 è dovuta in gran parte alla stabilità garantita dal sistema commerciale multilaterale basato su regole – ha affermato il DG Okonjo-Iweala – Tuttavia, l’autocompiacimento non è un’opzione. Le attuali interruzioni del sistema commerciale globale sono un invito all’azione affinché le nazioni reinventino il commercio e, insieme, pongano basi più solide che garantiscano maggiore prosperità per le persone in tutto il mondo”.La prima metà del 2025Il volume del commercio mondiale di merci, misurato dalla media di esportazioni e importazioni, è cresciuto del 4,9% su base annua nella prima metà del 2025. Il valore del commercio mondiale di merci, espresso in dollari USA correnti, è aumentato del 6% su base annua nei primi sei mesi del 2025, dopo un aumento del 2% nel 2024.I fattori di crescita del commercio nella prima metà dell’anno hanno incluso l’anticipo delle importazioni in Nord America e condizioni macroeconomiche favorevoli come la disinflazione, politiche fiscali favorevoli e una forte crescita nei mercati emergenti. I report di settore, inclusi gli indici dei responsabili degli acquisti (PMI) e le statistiche nazionali, mostrano un aumento delle scorte, con un rapporto scorte/vendite in Nord America in aumento nella prima metà del 2025 in settori come macchinari, veicoli a motore, legname, attrezzature per l’edilizia e beni non durevoli.I beni legati all’intelligenza artificiale, inclusi semiconduttori, server e apparecchiature per le telecomunicazioni, hanno guidato quasi la metà dell’espansione commerciale complessiva nella prima metà dell’anno, con un aumento del 20% su base annua in termini di valore. La crescita degli scambi commerciali ha interessato l’intera catena del valore digitale, dal silicio grezzo e dai gas speciali ai dispositivi che alimentano piattaforme cloud e applicazioni di intelligenza artificiale. L’export asiatico è stato solido nei prodotti legati all’intelligenza artificiale, in linea con l’aumento mondiale degli investimenti in questo settore.Le proiezioni globali e regionaliL’aumento dei dazi doganali e l’elevata incertezza delle politiche commerciali sono destinati ad attenuare alcuni degli effetti dell’anticipazione. L’aumento dei prezzi degli input e un rallentamento delle spedizioni suggeriscono già che l’inflazione potrebbe aumentare alla fine del 2025, con la riduzione delle scorte nei settori fortemente esposti e colpiti dai dazi. Con l’entrata in vigore dei dazi più elevati ad agosto, è probabile che alcuni degli impatti previsti nelle previsioni di aprile 2025 si concretizzino più avanti nel corso dell’anno e nel 2026.Si prevede che la crescita del volume degli scambi commerciali mondiali di merci rallenterà dal 2,8% nel 2024 al 2,4% nel 2025 e allo 0,5% nel 2026. La previsione per la crescita del PIL globale è del 2,7% per il 2025 e del 2,6% per il 2026. Sebbene le previsioni per il commercio di merci del 2025 siano state riviste al rialzo rispetto alle proiezioni di aprile e agosto, il downgrade per il 2026 si traduce in un impatto complessivo simile nell’orizzonte biennale. Ciò indica che l’impatto dei dazi si è spostato al 2026, con un leggero miglioramento che riflette il fatto che l’accumulo di scorte all’inizio del 2025, in particolare di beni durevoli, non sarà completamente annullato nel 2026. Il WTO sottolinea che il principale rischio al ribasso per le previsioni è la diffusione delle misure restrittive commerciali e dell’incertezza politica a più economie e settori. Al contrario, una crescita sostenuta degli scambi di beni e servizi legati all’intelligenza artificiale potrebbe fornire una spinta a medio termine al commercio globale.Si prevede che Asia e Africa registreranno la crescita più rapida del volume delle esportazioni nel 2025, con performance modeste previste anche per Sud e Centro America, Caraibi e Medio Oriente, mentre l’Europa registrerà probabilmente una crescita più lenta. Il Nord America e la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) stanno affrontando un calo delle esportazioni. Si prevede che i Paesi meno sviluppati (PMS) registreranno un solido aumento delle esportazioni, ma dovranno affrontare un indebolimento futuro. Dal lato delle importazioni, Africa e PMS sono destinati a registrare la crescita più rapida, in contrasto con una contrazione in Nord America. Nel 2026, solo Nord America, Europa e CSI registreranno un miglioramento nelle performance delle esportazioni; tutte le regioni registreranno performance più deboli nelle importazioni nel 2026.(Foto: CHUTTERSNAP on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Wall Street negativa, pesante Oracle con dubbi su margini del settore cloud

    (Teleborsa) – Seduta negativa a Wall Street, dopo che ieri S&P 500 e Nasdaq hanno raggiunto nuovi massimi storici, con alcune megacap in difficoltà. In particolare, si muove in netto ribasso Oracle, dopo che The Information ha scritto che alcuni documenti interni mostrano che il business cloud di Oracle, in rapida crescita, ha registrato margini di profitto lordi estremamente ridotti nell’ultimo anno circa; in alcuni casi, Oracle sta perdendo ingenti somme di denaro noleggiando piccole quantità di versioni più recenti e più vecchie di chip Nvidia, secondo il giornale statunitense.L’attenzione degli investitori è anche rivolta agli interventi dei banchieri centrali della Federal Reserve, in assenza di indicazioni dei dati macroeconomici, la cui pubblicazione è sospesa per lo shutdown. Ieri Donald Trump ha dichiarato di essere disposto a collaborare con i Democratici sulla politica sanitaria, ma ha insistito sul fatto che la fine dello shutdown rimane un prerequisito. Il mercato prevede che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione di fine mese, a causa di una serie di report della scorsa settimana che suggeriscono un indebolimento del mercato del lavoro.Tra i titoli interessati da annunci societari, Constellation Brands ha registrato un calo delle vendite inferiore alle aspettative nel secondo trimestre, IBM ha annunciato una partnership con la startup di intelligenza artificiale Anthropic, Trilogy Metals beneficia del fatto che la Casa Bianca ha annunciato l’acquisizione di una quota del 10% della società, Dell ha alzato le guidance a lungo termine grazie alla forte domanda di infrastrutture AI, ICE ha annunciato un investimento strategico da 2 miliardi di dollari in Polymarket.Guardando ai principali indici, si muove sotto la parità il Dow Jones, che scende a 46.485 punti, con uno scarto percentuale dello 0,45%; sulla stessa linea, si posiziona sotto la parità l’S&P-500, che retrocede a 6.704 punti. Leggermente negativo il Nasdaq 100 (-0,63%); con analoga direzione, in lieve ribasso l’S&P 100 (-0,48%).Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori beni di consumo per l’ufficio (+0,91%) e utilities (+0,69%). Nel listino, le peggiori performance sono quelle dei settori beni di consumo secondari (-1,22%), informatica (-0,83%) e energia (-0,71%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, IBM (+2,22%), Procter & Gamble (+1,64%), Coca Cola (+1,48%) e Travelers Company (+1,16%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Salesforce, che prosegue le contrattazioni a -2,91%. Sotto pressione Nike, che accusa un calo del 2,31%. Scivola Caterpillar, con un netto svantaggio del 2,07%. In rosso Goldman Sachs, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,60%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, AppLovin (+6,79%), Advanced Micro Devices (+4,37%), Paypal (+3,27%) e American Electric Power Company (+2,58%).I più forti ribassi, invece, si verificano su MicroStrategy Incorporated, che continua la seduta con -7,36%. Vendite a piene mani su Zscaler, che soffre un decremento del 4,55%. Pessima performance per KLA-Tencor, che registra un ribasso del 4,03%. Spicca la prestazione negativa di Lam Research, che scende del 3,69%. LEGGI TUTTO