17 Ottobre 2025

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    Petrolio verso una settimana negativa, pesa l’incertezza sull’offerta globale

    (Teleborsa) – Scivolano i prezzi del petrolio, nell’ultima seduta dell’ottava, dirigendo le quotazioni verso una perdita settimanale di circa il 6%.I prezzi sono stretti tra l’AIE che ha previsto un crescente eccesso di offerta, nel 2026, e l’incontro concordato tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e l’omologo russo Vladimir Putin per discutere dell’Ucraina, che si terrà nelle prossime due settimane, in Ungheria.I future sul greggio Brent scivolano dello 0,09% a 61 dollari al barile, mentre i derivati sul West Texas Intermediate statunitense calano dello 0,08% a 57,37 dollari.Il calo di questa settimana è stato in parte dovuto anche alle crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che hanno aggravato le preoccupazioni per un rallentamento economico e una minore domanda di energia. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, Enea: investimenti superbonus superano 121,2 miliardi

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 30 settembre 2025 era complessivamente pari a 500.927 (erano 500.651 a fine agosto). È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 122,2 miliardi di euro. Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a poco più di 117,6 miliardi di euro.Complessivamente, al 30 settembre, si sono registrate 138.352 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 83,8 miliardi, pari al 67,9% del valore complessivo ammesso a detrazione, 245.184 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 28,7 miliardi di investimento, pari al 22,9% dell’investimento complessivo, e 117.386 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,5 miliardi pari al 9,2% del totale). LEGGI TUTTO

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    Oracle in difficoltà dopo indicazioni JP Morgan

    (Teleborsa) – Si muove in ribasso il titolo Oracle che tratta in perdita del 6,58% sui valori precedenti.A pesare sulle azioni contribuiscono le indicazioni giunte dagli analisti di JP Morgan secondo cui l’obiettivo di ricavi dall’infrastruttura cloud al 2030, pari a 166 miliardi di dollari, è ambizioso e difficile da raggiungere. La trendline del titolo su base settimanale si muove parallelamente a quella dell’S&P 100, ad evidenza del fatto che il movimento del principale fornitore di software aziendale subisce la pressione del mercato a cui fa riferimento, piuttosto che di eventi legati al titolo stesso.Lo status tecnico di breve periodo di Oracle mette in risalto un ampliamento della performance positiva della curva con prima area di resistenza individuata a quota 300,4 USD. Rischio di eventuale correzione fino al target 288,3. Le attese sono per un aumento della trendline rialzista verso l’area di resistenza 312,6. LEGGI TUTTO

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    Banche, Barclays: nel panorama italiano la preferita è BPER in vista del terzo trimestre

    (Teleborsa) – Nel suo ultimo report sul settore bancario italiano, Barclays ritiene che i risultati del terzo trimestre mostreranno una certa pressione sul margine di interesse (NII) per tutti gli istituti, ma in linea con le attuali guidance in generale. Tra le banche analizzate, BPER risulta essere la preferita di Barclays, che ne ha ripristinato il rating a Overweight (integrando nel modello previsionale Banca Popolare di Sondrio – BPSO). Gli esperti hanno poi confermato giudizio Equalweight su MPS, aggiornando il modello con l’integrazione di MedioBanca (MB).Su BPER, Barclays ha ripristinato il rating a Overweight con target price di 12,5 euro, valore che offre un potenziale di rialzo del +33% rispetto alla chiusura di giovedì. Gli analisti ritengono che “l’investimento sia semplice e convincente”. Dopo aver completato l’acquisizione di una partecipazione dell’80,69% in BPSO, BPER è diventata “un’azienda attenta alla riduzione dei costi, con opportunità di razionalizzare la propria attività commerciale e rafforzare la sua solida posizione patrimoniale”. Essi prevedono che i trend di crescita continuino per l’entità combinata. “Grazie alla resilienza del margine di interesse, a una certa crescita delle commissioni e al controllo dei costi, prevediamo un costo del rischio del 46% nel 2026, in calo al 43% nel 2027. Prevediamo un costo del rischio di circa 40 punti base nel 2026”, precisano. Il terzo trimestre – aggiungono – rifletterà pienamente BPSO così come il quarto trimestre, quando verrà contabilizzato anche il 75% degli oneri di integrazione (300 milioni di euro, con gli altri 100 milioni da contabilizzare nel 2026); il 2026 riflette quindi l’entità combinata fin dall’inizio. “Il capitale è un altro elemento importante, con potenziale di crescita. BPER ha un CET1 ratio di circa il 14,5% quest’anno nelle nostre stime, che prevediamo salirà oltre il 15% a partire dal prossimo anno, considerando un pagamento in contanti del 75% nelle nostre stime (rendimento 9%, 2026E) e la fusione appena annunciata con BPSO”.Inoltre, nello scenario in cui BPER dovesse vendere Alba Leasing, Barclays stima che ciò libererebbe circa 40-45 punti base del CET1 ratio con un impatto limitato sull’utile per azione (circa -1% al 2026). Per quanto riguarda MPS, “data la mancanza di visibilità da parte della società” gli analisti ipotizzano che la banca senese “manterrà una partecipazione stabile dell’86,3% in MB nel nostro orizzonte di stima, sebbene questa possa potenzialmente variare”. In caso di fusione, “MPS potrebbe emettere nuove azioni per le azioni MB residue, ma anche le minoranze scomparirebbero, con impatti compensativi sull’utile per azione e impatti positivi sul capitale”. Il terzo trimestre di MPS sarà ancora autonomo dal punto di vista del conto economico, con MB riflessa solo nel bilancio; dal quarto trimestre in poi MB sarà completamente integrata, pertanto il conto economico del quarto trimestre rifletterà il suo contributo, con “l’intera rivalutazione delle imposte differite (DTA) e il 50% degli oneri di integrazione annunciati”. Il 2026E rifletterà MB per intero e includerà “il resto degli oneri di integrazione”. Per Barclays i punti di forza principali restano “il capitale e la distribuzione (16,2% di CET1 ratio e 11% di rendimento annuo per il 2026E, ovvero un payout del 100%)”. Da monitorare “come procederà l’integrazione con MB dal punto di vista industriale e come verrà definita la nuova governance del gruppo”. Il potenziale di crescita – precisano gli analisti “potrebbe derivare dalle sinergie derivanti da possibili azioni, tra cui progetti per Widiba+CheBanca!, lo sviluppo di un cross-selling sulle PMI vs private banking, l’integrazione del business consumer di MPS con Compass di MB”.In vista del terzo trimestre”Considerando l’andamento del conto economico, i commenti sulle guidance e i potenziali catalizzatori, riteniamo che BPER potrebbe registrare buone performance in vista dei risultati, sia grazie ai solidi dati stand-alone (like-for-like) sia agli aggiornamenti su BPSO, che prevediamo influenzeranno positivamente il consensus”, afferma Barclays. 2Potrebbe essere un trimestre positivo anche per MPS (su base trimestrale, prevediamo un calo del margine di interesse leggermente inferiore rispetto ai competitor, sebbene un calo delle commissioni leggermente superiore); tuttavia, la reazione del prezzo delle azioni potrebbe essere maggiormente legata a eventuali cambiamenti nel piano industriale della nuova entità, che probabilmente verrà reso noto solo in seguito, nell’ambito del comunicato stampa dell’esercizio finanziario”. Per UniCredit, “dopo gli annunci estivi sul rapporto CET1 che si dirige al 14%, il capitale/distribuzione potrebbe essere al centro dell’attenzione durante la conference call”. Per Intesa Sanpaolo, gli analisti ritengono che “il terzo trimestre sarà solido (sebbene mostri una certa stagionalità nelle commissioni), ma i messaggi/aggiustamenti più significativi arriveranno probabilmente in occasione della presentazione del business plan, prevista per il 26 febbraio”.TassazioneBarclays segnala che il dialogo tra il governo e l’Associazione bancaria italiana è ancora aperto, ma la stampa “ha riportato che il governo sta cercando un sostegno da parte delle banche per 4-4,5 miliardi di euro”. “Se questo derivasse solo da una rinegoziazione delle imposte sulle passività (DTA) come accaduto negli anni scorsi, gli impatti dovrebbero essere trascurabili”, osservano gli esperti. Tuttavia, “potrebbero esserci impatti in caso di una tassazione sugli utili extra”. Gli impatti più rilevanti possono riguardare il sentiment/costo del capitale proprio, “poiché il mercato si aspettava che il governo italiano adottasse un approccio più costruttivo nei confronti delle banche, visti i precedenti degli ultimi due anni”.L’opinione di Barclays sulle banche italianeGli analisti ritengono ancora che i potenziali catalizzatori di M&A possano pesare più dei fondamentali sulle performance azionarie di diverse banche italiane. “Riteniamo che i fondamentali siano solidi, sebbene la crescita dell’utile per azione in Italia sia in media inferiore rispetto ad altri paesi europei a causa della sensibilità ai tassi di interesse e della limitata crescita del PIL”. Tuttavia, soprattutto per i titoli a cui gli analisti hanno attribuito la raccomandazione Overweight, ritengono che “il rendimento da dividendi e le valutazioni rimangano interessanti” e prevedono “diversi aggiornamenti dei piani aziendali per il prossimo anno (almeno ISP, BPER, MPS) come potenziali catalizzatori, consentendo agli investitori di apprezzare meglio il potenziale di crescita”.Le banche italiane oggetto di copertura “sono ora scambiate a un P/E 2026E di 9,3x con un rendimento da dividendi 2025E del 7,9%”.Gli analisti esprimono una preferenza per BPER, “in particolare nel terzo trimestre ma anche nel medio termine”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole dopo parole Trump su Cina. Banche USA in focus

    (Teleborsa) – Partenza debole per la borsa di Wall Street, nell’ultima seduta della settimana, stretta tra il riaccendersi dei timori per lo stato di salute delle banche regionali statunitensi e i commenti del presidente USA, Donald Trump in merito alle tensioni commerciali con la Cina. La vigilia, due istituti americani (Zions Bancorp e Western Alliance Bancorp) hanno annunciato problemi su alcuni grossi crediti concessi a soggetti in difficoltà, riaccendendo i dubbi sulla tenuta del sistema creditizio statunitense.Quanto ai dazi il presidente Trump ha detto che è necessario un accordo equo con la Cina e che le tariffe al 100% non sono sostenibili. Sullo sfondo, restano anche le preoccupazioni per lo shutdown governativo: con la chiusura delle attività governative negli Stati Uniti il dato macro, previsto per oggi, sulla produzione industriale e capacità degli impianti produttivi non è stato pubblicato.Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 45.986 punti, mentre, al contrario, si muove al ribasso l’S&P-500, che perde lo 0,21%, scambiando a 6.615 punti. In frazionale calo il Nasdaq 100 (-0,31%); con analoga direzione, poco sotto la parità l’S&P 100 (-0,24%). LEGGI TUTTO

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    LVMH, Barclays conferma Equal Weight e alza TP a 560 euro

    (Teleborsa) – Prosegue sottotono a Parigi LVMH, che scambia in calo dello 0,55%, nonostante il giudizio positivo di Barclays, che ha confermato una raccomandazione Equal weight, alzando il Target Price del 6% a 560 euro per azione dai 530 indicati in precedenza. “Manteniamo sostanzialmente invariate le nostre stime su LVMH per il quarto trimestre e il 2026”, affermano gli analisti della banca d’affari britannica, aggiungendo “modifichiamo solo leggermente i nostri ricavi per gli anni fiscali 2025 e 2026, rispettivamente dell’1% e del -2%,principalmente in conseguenza dell’adeguamento del tasso di cambio”. L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista della holding francese più pronunciata rispetto all’andamento del CAC40. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Allo stato attuale lo scenario di breve di LVMH rileva una decisa salita con obiettivo individuato a 608,6 Euro. In caso di momentanea correzione fisiologica il target più immediato è visto a quota 595,4. Le attese sono tuttavia per un innalzamento della curva fino al top 621,8. LEGGI TUTTO

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    American Express, il terzo trimestre batte le attese

    (Teleborsa) – American Express chiude il terzo trimestre con utili per azione di 4,14 dollari, superando le aspettative degli analisti che erano per un EPS di 3,99 dollari. Oltre attese anche il fatturato che si attesta a 18,43 miliardi di dollari contro i 18,05 miliardi stimati dal consensus. La società americana rivede al rialzo la propria guidance affermando di aspettarsi ora una crescita del giro di affari del 9-10% e dell’utile tra 15,2-15,5 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, Flor: “Per transizione sostenibile importanti trasparenza e affidabilità”

    (Teleborsa) – “Per favorire la transizione sostenibile sono importanti trasparenza e dati affidabili. Intesa Sanpaolo ha una lunga tradizione nel reporting di sostenibilità e da sempre rendiconta in modo trasparente ai suoi stakeholder”. E’ quanto ha spiegato Elena Flor, Responsabile ESG Steering di Intesa Sanpaolo, intervenendo alla “VENICE Conference on the Global Governance of Climate Change and Sustainability” in corso a Venezia.”Intesa Sanpaolo ritiene che una rendicontazione di sostenibilità completa e di qualità sia un fattore strategico chiave anche per le imprese clienti. – ha proseguito la manager – Il Gruppo sostiene la transizione sostenibile dei clienti con un approccio che comprende oltre ai finanziamenti, servizi di advisory e formazione, per indirizzare gli investimenti per la transizione ESG e diffondere una maggiore consapevolezza”. “La Banca dal 2021 al primo semestre 2025 ha erogato 78,6 miliardi di nuovi prestiti a supporto della green economy, circular economy e transizione ecologica, su un obiettivo di 76 miliardi riferito al periodo 2021-2026 e erogato 11,9 miliardi di nuovi crediti green alle persone (dal 2022 al primo semestre 2025)”. “Sul fronte del proprio impegno ambientale, – ha concluso Flor – prosegue nel percorso net zero, che ha portato a fissare obiettivi al 2030 sui 10 settori più emissivi del portafoglio crediti del Gruppo e ad una riduzione delle emissioni finanziate assolute del 33% nel 2024 rispetto al 2022 nei settori oggetto di target”. LEGGI TUTTO