24 Ottobre 2025

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    Green deal, Urso: “Rivedere regolamento europeo su CO2 entro l’anno”

    (Teleborsa) – È necessario rivedere “entro la fine dell’anno” il regolamento sulla CO2, come annunciato dalla presidente della commissione di Bruxelles, Ursula von der Leyen. È quanto ha affermato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a SkyTg24.Le norme europee – ha aggiunto Urso – vanno cambiate “secondo il principio della piena neutralità tecnologica, quindi con l’utilizzo di ogni tecnologia sostenibile sul piano ambientale. Per esempio, anche il biocarburante”. “Questo – ha concluso il ministro delle Imprese e del made in Italy – significa avere una visione realistica, pragmatica, concreta e responsabile per coniugare, come disse oltre un anno fa l’ex premier Mario Draghi, la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale. Il governo italiano è riuscito finalmente a riportare, anche grazie alla convergenza tra Meloni e Merz, sulla strada giusta l’industria europea dell’auto. Ora è necessario che tutte le forze responsabili, a cominciare da quelle del mondo dell’impresa e del lavoro, supportino questa importante svolta in Europa. Possiamo ancora farcela”. LEGGI TUTTO

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    Monetary Metals e Goldstrom Group siglano partnership strategica

    (Teleborsa) – Monetary Metals e Goldstrom Group hanno stretto una partnership per offrire soluzioni di finanziamento per il leasing dell’oro di Monetary Metals ai clienti del settore gioielleria di Goldstrom in tutta la regione del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC).Goldstrom fornisce consulenza e servizi per metalli preziosi ai più grandi gruppi di gioielleria del GCC e stima l’opportunità di leasing dell’oro in 40 tonnellate presso 25 gioiellieri. Si tratta di una domanda di leasing di circa 5,2 miliardi di dollari al prezzo fisso di Londra di 4.104,40 dollari l’oncia.”Goldstrom ci aiuterà ad accelerare la penetrazione del mercato in una regione chiave”, ha dichiarato Keith Weiner, fondatore e CEO di Monetary Metals. “Questa partnership rafforza ulteriormente la nostra posizione di leader globale nel leasing dell’oro.”Secondo una ricerca di IMARC e del World Gold Council, il mercato della gioielleria del Consiglio di cooperazione del Golfo era valutato a 14,1 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che crescerà fino a oltre 24 miliardi di dollari entro il prossimo decennio. L’oro rappresenta la stragrande maggioranza delle vendite di gioielli nella regione.”Offriamo consulenza ai principali gruppi di gioielleria del Consiglio di cooperazione del Golfo, a partire dal loro finanziamento e dalla gestione del rischio”, ha affermato Jeffrey Rhodes, CEO di Goldstrom Advisory. “L’attuale prezzo dell’oro ha avuto un impatto significativo sulle strutture di finanziamento tradizionali e crediamo fermamente che una soluzione oro su oro puro sia lo strumento fondamentale per orientarsi in questi mercati. Monetary Metals ci fornisce la capacità di soddisfare questa esigenza e ci aiuta a colmare questa importante lacuna nell’offerta convenzionale”, ha aggiunto Rhodes. LEGGI TUTTO

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    Corte dei conti: confermato per la terza volta il segretario generale Massi

    (Teleborsa) – Il Consiglio di presidenza della Corte dei conti ha oggi confermato Franco Massi, segretario generale dell’Istituto per la terza volta. Marchigiano, classe 1964, Scuola Militare Nunziatella, Ufficiale GdF per 14 anni e Magistrato da 28 anni, Massi – sottolinea la Corte in una nota – “si è rivelato un vero e proprio manager pubblico, che negli ultimi 8 anni ha reso la macchina amministrativa della Corte dei conti un benchmark di riferimento assoluto per l’intera P.A. italiana”.”Welfare aziendale al top del pubblico impiego: è sua – prosegue la nota – anche l’idea di creare e sviluppare il Poliambulatorio Montezemolo, oggi ritenuto dal Ministro Crosetto e dal Ministro Schillaci un modello da replicare sia nella Sanità militare sia nella Sanità pubblica. Confermati con lui anche i Vicesegretari Ugo Montella e Francesco Targia”. LEGGI TUTTO

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    Alaska Air, fatturato record nel terzo trimestre ma utili più che dimezzati

    (Teleborsa) – Alaska Air Group ha chiuso il terzo trimestre con un fatturato record di 3,8 miliardi di dollari, con un incremento del RASM dell’1,4% su base annua. I viaggi aziendali sono cresciuti dell’8% su base annua, rispetto ai cali registrati nel trimestre precedente. I diversi flussi di ricavi hanno continuato ai risultati, con un aumento del 5% dei ricavi premium, del 27% dei ricavi cargo e dell’8% della remunerazione in contanti del programma fedeltà.L’utile netto, escluse voci straordinarie e altre rettifiche, è pari a 123 milioni di dollari, ovvero 1,05 dollari per azione, che include i risultati delle Hawaii, rispetto all’utile netto di 289 milioni di dollari, ovvero 2,25 dollari per azione, del terzo trimestre del 2024, che includeva i risultati delle Hawaii dal 18 settembre 2024 in poi.Nel terzo trimestre la società ha generato 229 milioni di dollari di flusso di cassa operativo. Nei nove mesi conclusi il 30 settembre 2025 ha riacquistato 10,6 milioni di azioni per circa 540 milioni di dollari.Per il quarto trimestre 2025 Alaska Air prevede che i ricavi unitari aumenteranno a un tasso low-single-digits su base annua; i costi unitari aumenteranno a un tasso low-single-digits e rifletteranno significative sinergie di costo, con una crescita della capacità produttiva prevista nel trimestre del 2-3%. Secondo la società i costi del carburante continueranno a rappresentare un ostacolo a causa della continua volatilità dei costi di raffinazione della costa occidentale. Infine, l’utile per azione dell’ultimo trimestre dell’anno è atteso ad almeno 0,40 dollari, con un utile per azione rettificato per l’intero anno di almeno 2,40 dollari. LEGGI TUTTO

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    Health Italia, Banca Profilo sospende rating dopo nuovo slittamento closing cessione

    (Teleborsa) – Banca Profilo ha sospeso il rating su Health Italia, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato italiano della sanità integrativa e della offerta di soluzioni per il benessere di famiglie e dipendenti di aziende, dopo il nuovo slittamento del closing (entro fine ottobre) per il trasferimento del 47,76% del capitale sociale della società.A maggio, gli azionisti fondatori di Health Italia, M. Alfieri e O. Pischeddu, che detengono il 34,18% di Health Italia (tramite i loro veicoli Sorgiva Holding e PHF Srl) e Mutua MBA, con il 13,58%, hanno raggiunto accordi con G. Giuliani (ex McKinsey, Generali e Zurich) e Stefano Pellegrino (ex Mediobanca) per il trasferimento dell’intera partecipazione in un veicolo di acquisizione a 300 euro per azione, corrispondente a un Equity Value del 100% di Health Italia di 56,93 milioni di euro. Tale veicolo sarà controllato da un Club Deal composto da un gruppo qualificato di investitori privati ??e da alcuni manager chiave di Health Italia, con l’obiettivo di portare Health Italia alla leadership nazionale nell’offerta di assistenza sanitaria integrativa. Il veicolo acquirente deterrà la maggioranza assoluta del capitale di Health Italia e lancerà un’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria sulle restanti azioni di Health Italia allo stesso prezzo per azione delle transazioni. L’esecuzione degli accordi, originariamente prevista entro luglio, è stata posticipata prima a fine settembre e infine a fine ottobre.Nel primo semestre, il fatturato di Health Italia ha raggiunto il suo massimo storico a 19,5 milioni di euro (+1,2% su base annua), rappresentando poco più del 50% della stima di Banca Profilo per l’esercizio (38,5 milioni di euro), in linea con la proporzione storica 1H/FY. La società ha registrato un EBITDA rettificato di 4,3 milioni di euro, escludendo i costi non ricorrenti relativi alla cessione di Rebirth. Dopo un’ulteriore rettifica dell’EBITDA per i ricavi non strettamente operativi, questo dato è risultato pari a 3,9 milioni di euro, con un margine sul fatturato del 20%. Entrambi i dati sono comparabili con la previsione per l’esercizio 2025 di 8,1 milioni di euro, pari a un margine del 21%. A fine giugno, l’indebitamento netto si attestava a 4,9 milioni di euro. L’indebitamento netto rettificato, che esclude le attività non liquide equivalenti, era pari a 7 milioni di euro, rispetto ai 7,9 milioni di euro di fine dicembre, riflettendo il minor capitale investito operativo netto e la riduzione del patrimonio netto a seguito delle operazioni straordinarie connesse alla cessione di Rebirth. Nel primo semestre del 2025, Health Italia ha generato oltre 1,5 milioni di euro di Free Cash Flow, inclusi gli assorbimenti del Capitale Circolante Netto (minori debiti commerciali) e degli investimenti (0,8 milioni di euro). Alla luce dei risultati del primo semestre del 2015, Banca Profilo conferma le stime per il periodo 2025-27.Viene ricordato che, dal 2023, Health Italia ha intrapreso un processo di semplificazione del Gruppo, disinvestendo dal settore immobiliare e da altre attività non strategiche. Questo riallineamento strategico ha consentito a Health Italia di concentrarsi sui servizi di assistenza sanitaria, welfare e assistenza medica. In linea con questa rifocalizzazione, la società ha approvato investimenti significativi in ??ambito Medical Care per l’ampliamento e l’aggiornamento delle apparecchiature per la tecnologia medica avanzata e l’alta diagnostica, con l’obiettivo di accrescere ulteriormente il valore e l’ampiezza dei servizi offerti ai clienti. LEGGI TUTTO

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    Dazi Usa, UPB: “Effetti si manifestano lentamente sull’economia mondiale”

    (Teleborsa) – Il commercio mondiale appare resiliente ma l’effetto dei dazi si dispiegherà nel tempo. Uno scenario in cui si prevede una frenata del PIL dell’Italia. È quanto rileva l’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) nella Nota congiunturale di ottobre che analizza, sulla base dei più recenti indicatori disponibili, il quadro del ciclo economico internazionale e nazionale, le tendenze di breve termine e le previsioni per l’Italia.In un contesto internazionale che resta instabile, nel secondo trimestre 2025 gli scambi hanno rallentato bruscamente, dopo una prima parte dell’anno fortemente sostenuta dalle importazioni dagli Stati Uniti. Gli effetti dei dazi USA – rileva l’UPB – non appaiono ancora tangibili sui prezzi ma l’inasprimento tariffario dispiegherà i suoi effetti nel tempo. Inoltre, combinati con l’apprezzamento dell’euro sul dollaro, già del 13 per cento dall’inizio dell’anno, configurano una netta predita di competitività per gli esportatori europei. Le recenti informazioni indicano infatti un deciso rallentamento dell’export dell’area dell’euro dallo scorso aprile e in agosto si è registrata una netta flessione su base annuale dei flussi verso gli Stati Uniti e la Cina (rispettivamente del 22,2 e 11,3 per cento). Dazio e cambio sfavorevole, sommati, possono – secondo l’UPB – portare un onere aggiuntivo di circa 30 punti percentuali per un importatore americano, rispetto al 2024. Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha migliorato le attese per quest’anno, e ha invece limato quelle sulla crescita del PIL dell’area dell’euro per il 2026; le ipotesi che influenzano le previsioni sono molto incerte, quindi le stime potrebbero cambiare, anche rapidamente. I prezzi delle materie prime energetiche si attestano su valori contenuti ma la volatilità dei prezzi si potrebbe acuire nei prossimi mesi. Le banche centrali (BCE e FED) restano caute sul percorso di allentamento delle condizioni monetarie, i cui sviluppi dipenderanno soprattutto dall’evoluzione dell’inflazione. Quella dell’area dell’euro continua a convergere verso gli obiettivi della Banca centrale europea (2,0 per cento), anche se è in crescita soprattutto in Germania e in Spagna. Per gli Stati Uniti le aspettative di inflazione restano più elevate di quelle europee, ma non sembrano essere state fortemente influenzate dalla guerra commerciale dell’Amministrazione USA.PIL dell’Italia in frenata in primavera, l’UPB prevede stagnazione per il terzo trimestreIn Italia il PIL, dopo una accelerazione in inverno, nel secondo trimestre ha registrato una flessione (-0,1) per la prima volta da quasi tre anni. La dinamica produttiva si conferma inferiore a quella dell’area dell’euro. La volatilità della fase congiunturale in Italia dipende dall’export, in marcata flessione nel secondo trimestre (-1,9 per cento) contro il precedente dato positivo nei primi mesi dell’anno (2,2 per cento); secondo le informazioni più recenti, le esportazioni sarebbero sensibilmente diminuite in agosto, soprattutto verso gli Stati Uniti. Nel secondo trimestre si è arrestata la crescita dei consumi, frenati dall’elevata propensione al risparmio, mentre gli investimenti fissi lordi sono sostenuti anche dalle condizioni creditizie favorevoli e si sono rafforzati soprattutto sui beni strumentali. Le stime dei modelli di breve termine dell’UPB indicano per il terzo trimestre una congiuntura debole, pressoché stagnante, con un PIL sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente (Fig.14). Nello scorcio finale dell’anno la dinamica produttiva si dovrebbe gradualmente rafforzare. La previsione di crescita del PIL per l’intero 2025 si conferma nell’intorno dello 0,5 per cento, come indicato dall’UPB in occasione della validazione dello scenario macroeconomico del Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP) 2025, ma le prospettive sono caratterizzate da rischi significativi, soprattutto a causa del frammentato contesto internazionale. Il settore terziario non recupera, l’industria si ridimensiona e l’incertezza è elevataDal lato dell’offerta, nel secondo trimestre l’attività economica è rimasta pressoché stabile nel settore terziario mentre nell’industria si è indebolita dopo il temporaneo recupero in inverno. La fiducia di famiglie e imprese si mantiene su valori relativamente contenuti (nonostante il moderato miglioramento di quella delle famiglie nel terzo trimestre) e secondo l’indice elaborato dall’UPB l’incertezza di famiglie e imprese è su valori prossimi ai massimi storici, escludendo la fase pandemica. Per contro l’indicatore dell’UPB sulle tensioni nel mercato del credito, basato sullo squilibrio tra la domanda e l’offerta, è rimasto sostanzialmente stabile nei trimestri primaverili ed estivi, concludendo la fase di miglioramento osservata nel corso del 2024.Stabili inflazione e occupazione, i salari reali sono ancora molto inferiori al livello del 2020L’inflazione italiana (NIC), stabile all’1,6 per cento in settembre, si conferma inferiore a quella dell’area dell’euro, con un differenziale che di recente si è marginalmente ampliato. Il mercato del lavoro vede una tenuta dell’occupazione nei mesi primaverili, con una diminuzione dei lavoratori dipendenti compensata dall’aumento degli autonomi. La componente più anziana di lavoratori (50-64 anni) è cresciuta per l’effetto congiunto della transizione demografica e di requisiti di pensionamento più stringenti; si è invece accentuata la riduzione della quota di lavoratori più giovani, mentre si è ampliata la già consistente area degli inattivi. Nel terzo trimestre, secondo indicazioni preliminari, i livelli occupazionali sarebbero saliti appena, dello 0,1 per cento. La dinamica delle retribuzioni contrattuali orarie nel secondo trimestre si è attenuata, in particolare nel settore privato contro un’accelerazione di quelle del settore pubblico. Nel complesso, le retribuzioni hanno rallentato al 3,2 per cento su base annua e, ad oggi, i salari in termini reali restano ancora nettamente inferiori ai valori medi del 2020 (-8,8 per cento). LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, tavolo slitta per Cdm su sicurezza e lavoro

    (Teleborsa) – Slitta il tavolo tra governo e parti sociali sull’ex Ilva. L’incontro è stato spostato all’11 novembre rispetto alla data iniziale fissata il 28 ottobre. Il rinvio – si legge nella nuova convocazione – è dovuto alla concomitanza, il prossimo martedì, del consiglio dei ministri che affronterà, fra gli altri temi, anche quello della sicurezza sul lavoro. Non vi sono ulteriori motivazioni alla base del rinvio.Alla luce del rinvio dal 28 ottobre all’11 novembre dell’incontro sull’ex Ilva con il Governo, i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm (Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella) hanno deciso di recarsi comunque a Palazzo Chigi, martedì prossimo alle 18, per “avere risposte concrete dai ministri competenti sul futuro dei lavoratori e degli stabilimenti”. “Questa decisione – riferiscono le categorie – si rende necessaria e non rinviabile a fronte della situazione di estrema drammaticità in cui versa l’ex Ilva”. Anche il Codacons potrà partecipare al Tavolo secondo quanto ha deciso il Tar della Puglia con un decreto cautelare monocratico. Il Tar di Lecce, premettendo che l’associazione è “un’associazione di promozione sociale – si legge nel decreto – e con finalità di tutela di interessi collettivi in materia di salubrità dell’ambiente” e che “anche per effetto dell’adesione dell’Italia alla Convenzione di Aarhus, deve essere riconosciuto il diritto della ricorrente alla partecipazione effettiva al procedimento”, ha ritenuto che il provvedimento contestato “appare viziato per difetto di motivazione, illogicità ed erronea presupposizione”. LEGGI TUTTO

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    Esautomotion, KT&Partners abbassa fair value con ripresa del mercato ritardata

    (Teleborsa) – KT&Partners ha abbassato il fair value (a 4,48 euro per azione da 4,92 euro, per un potenziale upside del 34%) e confermato la raccomandazione (Add) sul titolo Esautomotion, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’automazione.Gli analisti hanno rivisto le proiezioni per il periodo 2025-28 per riflettere una ripresa del mercato più graduale di quanto precedentemente previsto. La stima di fatturato per il 2025 si attesta ora a 30,4 milioni di euro (+12% su base annua), rivista al ribasso di circa il 6% rispetto alle previsioni precedenti, con una crescita trainata principalmente dall’acquisizione di nuovi clienti piuttosto che da un’espansione del mercato su larga scala. Mantengono questa revisione al ribasso di circa il 6% al 2028, prevedendo ora un fatturato di 42 milioni di euro (CAGR 24A-28 dell’11,6%). Data l’elevata leva operativa dell’azienda, le revisioni della redditività sono più marcate: l’EBITDA per il 2025 è ora previsto a 5,4 milioni di euro (rispetto ai 6 milioni di euro precedenti) con un margine del 17,7% (+3,1 punti percentuali su base annua), al di sotto della precedente stima del 18,6%. Prevedono che l’espansione del margine continui con il progredire dei volumi e delle iniziative di riduzione dei costi, raggiungendo il 24,4% (10,3 milioni di euro di EBITDA) entro il 2028, posticipando di circa un anno l’obiettivo di margine del 25%.A livello di bilancio, KT&Partners prevede una liquidità netta per il 2025 di 5,8 milioni di euro, supportata dalla riduzione delle scorte. Gli impegni critici per l’approvvigionamento di CPU scadono alla fine del 2025, consentendo una normalizzazione più aggressiva delle scorte a partire dal 2026. Il capex per il 2025 è stimato a 3,3 milioni di euro, inclusi 1,3 milioni di euro per il contratto di locazione dell’immobile Sangalli, che si normalizzeranno a 1,8 milioni di euro all’anno in seguito (ad eccezione del 2027 a causa dell’esercizio dell’opzione call di Sangalli). LEGGI TUTTO